nuovi talenti
Moderatore: Emy77
- andrea12
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Re: nuovi talenti
............evitaimo di utilizzare i progetti FIR: a partire proprio dal rugby di base per finire a quello peso/altezza. Anche perchè, in un ambiente di boccaloni, è molto più difficile trovare chi usa la testa. Vai a chiedere, magari anche sempre su questo forum, come funziona bene il progetto rugby di base (magari chiedilo a erin). Puoi anche chiedere come funziona bene e quali frutti sta dando quello peso/altezza.
Non abbiamo bisogno di nuovi talenti, abbiamo bisogno di un rugby di base di buona qualità foprmativa ed educativa..........i talenti arrivano un bel po' dopo........se non se ne vanno via prima
Non abbiamo bisogno di nuovi talenti, abbiamo bisogno di un rugby di base di buona qualità foprmativa ed educativa..........i talenti arrivano un bel po' dopo........se non se ne vanno via prima
- andrea12
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Re: nuovi talenti
Intanto nessuna buona novità, e neppure confortante, dalla nostra nazionale U. 18 in Francia:
Francia B vs Italia 32 - 8
Insomma, "niente di nuovo sotto il sole"
Buon rugby
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Re: nuovi talenti
Secondo me Andrea12 devi essere un tecnico in odore di Federazione e poi scartato,solo così si può giustificare l'astio che hai per tutto quello che fa la Fir.In Francia ci sono le accademie come da noi, infatti la persona che le ha create la è anche quello che le ha create in Italia(tale George Coste)che però sfortunatamente ,soprattutto per lui non ne ha potuto seguire lo sviluppo come voleva,però pare che sia in procinto di tornare a finire il lavoro iniziato.L'unica grande differenza sono i numeri,perchè ,come tu sai benissimo,se da noi nasce un giocatore di qualità la ne nascono 20 ,ed è più facile poi fare selezioni.Se da noi imponi un raduno dal 18 di Luglio al 30 di agosto per un U 18,molti dei nostri ragazzi ti mandano a fare in ...giro,mentre in Francia essendoci 20 volte la concorrenza che c'è da noi, accettano ,arrivando poi ad odiare il rugby.Prova ha seguire i nomi delle nazionali Francesi U 17 -18 -e 20 e guarda come turnano i nomi,e domandati il perchè.A me personalmente piacevano anche le Accademie nei Club, visto però l'improvvisa scomparsa di Sponsor che sta ridimensionando tutti gli Sport. forse l'unica strada da intraprendere è quella delle Accademie Federali, portiamo pazienza e spero darà i suoi frutti ha cominciare dall'annata 1994(l'attuale U 18)
- andrea12
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Re: nuovi talenti
Rispondo a Copernico:
............in quanto all'astio sappi che è una parola che il mio vocabolario personale non conosce. Poi nella vita c'è chi usa delle parole con 1 solo significato e chi cerca di trovare quelle parole che servono per tutte le stagioni. Io faccio parte del primo gruppo e ti assicuro che non piaccio moltissimo (ma di questo non me ne vanto).
Coste? Vuoi dire quell'unico che ha capito come gira una palla ovale? Quell'unico che a sessant'anni suonati ( dai George, adesso mi devi una birra!) riesce a rivedersi in continuazione e proporre a tutti i livelli un rugby efficace e divertentissimo? per me è uno dei 3 GURU che ci sono attualmente in Italia (gli altri 2 non te li dico ma sono validi quanto Geoge -e tutti e due di scuola francese, anzi uno lo è proprio e l'altro fa il docente universitario).
Non dico che dall'oggi al domani il modello sportivo italiano può cambiare, ma ti dico che il 70% (è una stima fatta a spanne ma forse riduttiva) dei giovani dei diversi sport in odore di eccellenza (dal nuoto, alla ginnastica, all'atletica, alla pallanuoto, al basket, ecc) si allenano tutto l'anno, significa 365 giorni/anno con programmazioni che hannpo anche obiettivi formativi ed educativi. Il rugby, ormai dietro anche al calcio, in questo è ancora convinto che il giovane vada caricato di lavoro come un sacco di patate, una volta riempito a stracolmare, ben bastonato (nel senso reale del termine) e poi si vorrebbe che avesse anche il sorriso sulle labbra pur non avendo capito niente di cosa sta facendo e per quale obiettivo? Questo è evidentemente un sunto, molto personale , del lavoro di accademia italiana.
Dei Centre de formation non ne so molto ma di academy si.
Il fatto che all'estero non ci si fermi a 90 ragazzi l'anno, significa che c'è un ricambio continuo, in sintonia di quello che si produce nei Club (e del link continuo con i tecnici federali delle academy e della federazione).
In altre parole: noi italiani, di talenti giovani, ne abbiamo quanto gli altri (tutti gli altri, nessuno escluso, basta guardare i parametri fisici e fisiologici dei nostri U.16 con il resto del mondo) solo che mediamente quando entrano in accademia non sanno giocare ma sanno lavorare (se conosci George sai cosa sto dicendo e su cosa sto obiettando); sono già grossi e impacciati, e arrivano da un rugby di Club molto traumatizzante (ci si mena troppo in allenamento, e si gioca troppo poco; questa è un'altra delle mie pillole non condivise da molti e la palla che gira la vedi solo nei video che arrivano da oltreconfine).
Di base il nostro rugby è molto rudimentale (con tutto il significato che il termine comporta) ma con altri tecnici e altre programmazioni, (e da qui parte la mia grandissima incazzatura) potremmo far partire un iter formativo (dai 14 anni) di eccellenza assoluta.
Con i 4 milioni e mezzo della FIR per le Accademie (lasciamo quella di Tirrenia che ha un suo senso a parte, che peraltro io condivido, almeno parzialmente) vuoi vedere che si potrebbe investire su tecnici italiani, pagarli, e rimborsare anche quei 12/15 Club che istituiscono Accademie? Invece guarda come viene trattata Padova, tanto per non far nomi...........(perchè non manda i ragazzi in selezione o perchè è in gardo di programmare autonomamente?)
Mi dici, caro copernico: porta pazienza. Io non ne ho perchè è tempo perso. Perchè ci stanno ridendo in faccia tutti, anche quelli che in un Paese grande come la lombardia vanno a battere l'Inghilterra ma partono (anche se è molto più facile dargli degli ubriaconi, ma su questo ci torneremo) da una base numerica e qualitativa di più alto livello del nostro, ma partono anche con prerequisiti simili, ai nostri, che immediatamente (intorno ai 15) si discostano e si evolvono perchè esiste una educazione collettiva (anche individuale, molto spesso ) ma sopratutto perchè le programmazioni non sono frutto di una rimpatriata di amiconi (va bene anche così, ma gli effetti sono diversi) ma di professionisti che sanno lavorare in gruppo per obiettivi condivisi. E con l'ultima frase credo di essere stato anche esplicito (oltre che onesto).
Purtroppo in questi post non è sempre possibile dire tutto, perchè anche il senso di certe questioni, non riesco a trasmetterlo. Buon rugby
............in quanto all'astio sappi che è una parola che il mio vocabolario personale non conosce. Poi nella vita c'è chi usa delle parole con 1 solo significato e chi cerca di trovare quelle parole che servono per tutte le stagioni. Io faccio parte del primo gruppo e ti assicuro che non piaccio moltissimo (ma di questo non me ne vanto).
Coste? Vuoi dire quell'unico che ha capito come gira una palla ovale? Quell'unico che a sessant'anni suonati ( dai George, adesso mi devi una birra!) riesce a rivedersi in continuazione e proporre a tutti i livelli un rugby efficace e divertentissimo? per me è uno dei 3 GURU che ci sono attualmente in Italia (gli altri 2 non te li dico ma sono validi quanto Geoge -e tutti e due di scuola francese, anzi uno lo è proprio e l'altro fa il docente universitario).
Non dico che dall'oggi al domani il modello sportivo italiano può cambiare, ma ti dico che il 70% (è una stima fatta a spanne ma forse riduttiva) dei giovani dei diversi sport in odore di eccellenza (dal nuoto, alla ginnastica, all'atletica, alla pallanuoto, al basket, ecc) si allenano tutto l'anno, significa 365 giorni/anno con programmazioni che hannpo anche obiettivi formativi ed educativi. Il rugby, ormai dietro anche al calcio, in questo è ancora convinto che il giovane vada caricato di lavoro come un sacco di patate, una volta riempito a stracolmare, ben bastonato (nel senso reale del termine) e poi si vorrebbe che avesse anche il sorriso sulle labbra pur non avendo capito niente di cosa sta facendo e per quale obiettivo? Questo è evidentemente un sunto, molto personale , del lavoro di accademia italiana.
Dei Centre de formation non ne so molto ma di academy si.
Il fatto che all'estero non ci si fermi a 90 ragazzi l'anno, significa che c'è un ricambio continuo, in sintonia di quello che si produce nei Club (e del link continuo con i tecnici federali delle academy e della federazione).
In altre parole: noi italiani, di talenti giovani, ne abbiamo quanto gli altri (tutti gli altri, nessuno escluso, basta guardare i parametri fisici e fisiologici dei nostri U.16 con il resto del mondo) solo che mediamente quando entrano in accademia non sanno giocare ma sanno lavorare (se conosci George sai cosa sto dicendo e su cosa sto obiettando); sono già grossi e impacciati, e arrivano da un rugby di Club molto traumatizzante (ci si mena troppo in allenamento, e si gioca troppo poco; questa è un'altra delle mie pillole non condivise da molti e la palla che gira la vedi solo nei video che arrivano da oltreconfine).
Di base il nostro rugby è molto rudimentale (con tutto il significato che il termine comporta) ma con altri tecnici e altre programmazioni, (e da qui parte la mia grandissima incazzatura) potremmo far partire un iter formativo (dai 14 anni) di eccellenza assoluta.
Con i 4 milioni e mezzo della FIR per le Accademie (lasciamo quella di Tirrenia che ha un suo senso a parte, che peraltro io condivido, almeno parzialmente) vuoi vedere che si potrebbe investire su tecnici italiani, pagarli, e rimborsare anche quei 12/15 Club che istituiscono Accademie? Invece guarda come viene trattata Padova, tanto per non far nomi...........(perchè non manda i ragazzi in selezione o perchè è in gardo di programmare autonomamente?)
Mi dici, caro copernico: porta pazienza. Io non ne ho perchè è tempo perso. Perchè ci stanno ridendo in faccia tutti, anche quelli che in un Paese grande come la lombardia vanno a battere l'Inghilterra ma partono (anche se è molto più facile dargli degli ubriaconi, ma su questo ci torneremo) da una base numerica e qualitativa di più alto livello del nostro, ma partono anche con prerequisiti simili, ai nostri, che immediatamente (intorno ai 15) si discostano e si evolvono perchè esiste una educazione collettiva (anche individuale, molto spesso ) ma sopratutto perchè le programmazioni non sono frutto di una rimpatriata di amiconi (va bene anche così, ma gli effetti sono diversi) ma di professionisti che sanno lavorare in gruppo per obiettivi condivisi. E con l'ultima frase credo di essere stato anche esplicito (oltre che onesto).
Purtroppo in questi post non è sempre possibile dire tutto, perchè anche il senso di certe questioni, non riesco a trasmetterlo. Buon rugby
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Re: nuovi talenti
Se tu conosci e apprezzi Coste sappi che è il responsabile della creazione delle Accademie in Italia, è stato lui che ha deciso di togliere il contributo ai club (dopo aver visto che su 12 accademie solo 4 o 5 avevano lavorato bene altre avevano usato i soldi della Fir per altre cose).Io spero che qualcosa di buono riuscirà a fare,forse ho più pazienza di te ma sono ottimista.Sicuramente i Club dovrebbero investire più soldi sulla formazione dei Tecnici e magari di dotarsi di professionisti seri che possano anche far crescere dei giovani allenatori all'interno degli stessi Club.
- andrea12
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Re: nuovi talenti
Caro Copernico,
io la faccenda Coste/Accademie federali la sapevo un po' diversa, anzi, significativamente diversa, ma siccome non è questo il motivo del discorso, lascio passare.
Il problema, e possiamo anche continuare ad usare la proposta Coste per le accademie, è che in Italia servono, a livello gestionale e programmatico, dei politici, a livello tecnico/didattico e sperimentale dei tecnici. L'obiettivo è fare del buon rugby, credo.........
Allora, non si piò dare carta bianca ad una brava persona, per di più grande conoscitore del rugby, se poi i meccanismi politici (che sono PERSONE!) la cambiano come la vogliono loro. Le accademie di Club, pre-federali, certo che non nandavano, perchè compravano a destra e manca facendo opera di evoluzione e crescita, a proprio uso e consumo ( e qui mi fermo ma chiunque abbai vissuto il rugby di 5/7 anni fa si ricorderà ben qualcosa?). Ma non è che abolendo le forze dei Club e intervenendo super partes, la FIR, il livello medio sia salito.
Allora, se fossi in malafede direi che Qualcuno ha usato il paravente col nome di Coste per fare delle vaccate.
Invece, dico, che i progetti esistono per essere rivisti ed emendati, ma se la base è contenta così, forse, la FIR ha indovinato perchè è molto più facile puntare il dito questa volta a questo e la prossima all'altro che il problema formazione è già andato in malora. Ma scherziamo? Allora se Uno che conta in FIR si alza e se ne inventa una, e la FIR approva è colpa di quel Tipo???....Risposta: SI
Basta, non è più un dibattito perchè il dibattito poggia prima su basi tecniche e relazionali e poi su quelle logiche; qui non ce n'è neppure una
Credo che molti che intervengono qui siano animati da onesta voglia di contribuire; sinceramente mi sembra che ci si prenda in giro e si facciano, involontariamente, gli interessi di pochi.......e per di più utilizzando dei giovani. NO, IO NON CI STO.
io la faccenda Coste/Accademie federali la sapevo un po' diversa, anzi, significativamente diversa, ma siccome non è questo il motivo del discorso, lascio passare.
Il problema, e possiamo anche continuare ad usare la proposta Coste per le accademie, è che in Italia servono, a livello gestionale e programmatico, dei politici, a livello tecnico/didattico e sperimentale dei tecnici. L'obiettivo è fare del buon rugby, credo.........
Allora, non si piò dare carta bianca ad una brava persona, per di più grande conoscitore del rugby, se poi i meccanismi politici (che sono PERSONE!) la cambiano come la vogliono loro. Le accademie di Club, pre-federali, certo che non nandavano, perchè compravano a destra e manca facendo opera di evoluzione e crescita, a proprio uso e consumo ( e qui mi fermo ma chiunque abbai vissuto il rugby di 5/7 anni fa si ricorderà ben qualcosa?). Ma non è che abolendo le forze dei Club e intervenendo super partes, la FIR, il livello medio sia salito.
Allora, se fossi in malafede direi che Qualcuno ha usato il paravente col nome di Coste per fare delle vaccate.
Invece, dico, che i progetti esistono per essere rivisti ed emendati, ma se la base è contenta così, forse, la FIR ha indovinato perchè è molto più facile puntare il dito questa volta a questo e la prossima all'altro che il problema formazione è già andato in malora. Ma scherziamo? Allora se Uno che conta in FIR si alza e se ne inventa una, e la FIR approva è colpa di quel Tipo???....Risposta: SI
Basta, non è più un dibattito perchè il dibattito poggia prima su basi tecniche e relazionali e poi su quelle logiche; qui non ce n'è neppure una
Credo che molti che intervengono qui siano animati da onesta voglia di contribuire; sinceramente mi sembra che ci si prenda in giro e si facciano, involontariamente, gli interessi di pochi.......e per di più utilizzando dei giovani. NO, IO NON CI STO.
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- Iscritto il: 19 set 2010, 20:48
Re: nuovi talenti
Sono disorientato, fino a ieri pensavo che mio figlio fosse stato fortunato e invece....Mi spiego, sono il papà di un ragazzino di 16 anni che è stato selezionato in un'Accademia federale e il 5 Settembre inizierà quella che pensavo (fino a prima di leggere i Vs. argomenti) un'esperienza decisiva, per la sua formazione di ragazzo prima ancora che di atleta, invece leggendo i votri argomenti, che in verità mi sembrano molto competenti parrebbe che lo stia buttando in mano a tecnici inadeguati e "politicizzati". Non ho molta conoscenza del rugby e mio figlio sono meno di 3 anni che pratica questo magnifico sport, non è certo un gigante (qualcuno di voi sostiene che vengono presi in base alla bilancia e al metro)anzi penso che malgrado il suo 1,80 per 78 kg sia uno dei piu' piccoli e non è nemmeno un fenomeno di tecnica, manca di esperienza però qualche numero l'ha, sennò evidentemente non l'avrebbero chiamato ed io, anche se lui non lo sa, ne sono veramente orgoglioso. Volevo dire che io insieme a lui ho frequentato l'ambiente delle selezioni regionali per circa un anno, tutti i lunedì 2 ore e mezza di allenamento intensi, metà in palestra e metà sul campo e abbiamo, forse siamo stati fortunati, incontrato persone assolutamente all'altezza della situazione che lo hanno aiutato a crescere nettamente di piu' dei suoi compagni che si allenavano solamente con il club di appartenenza, poi probabilmente si potrà fare anche meglio, perchè sicuramente una pecca sonole poche occasioni in cui i ragazzi possono confrontarsi con le altre regioni o federazioni straniere, però vi assicuro che i tecnici mettono veramente tanta passione nel loro lavoro e per giudicare i risultati bisognerebbe dare un poco piu' di tempo a questo progetto delle Accademie, perchè a me sembra che i nostri sono "tosti" come gli altri ragazzi europei mancano solo di abitudine agli scontri di un certo livello dove sono indispensabili 80 minuti di concentrazione e impegno al 100%, ma questo mi sembra un difetto latino di cui soffriamo in tutti gli sport.
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- Iscritto il: 31 mag 2011, 12:40
Re: nuovi talenti
bravo daniele 3358...finalmente un intervento sincero e libera da pregiudizi..
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- Iscritto il: 25 mag 2009, 9:11
Re: nuovi talenti
Non fare caso agli interventi, in questo forum qualcuno si sfoga esageratamente, per cui partendo da premesse valide a volte finisce per sparare bordate inutili ...daniele3358 ha scritto:Sono disorientato, fino a ieri pensavo che mio figlio fosse stato fortunato e invece....Mi spiego, sono il papà di un ragazzino di 16 anni che è stato selezionato in un'Accademia federale e il 5 Settembre inizierà quella che pensavo (fino a prima di leggere i Vs. argomenti) un'esperienza decisiva, per la sua formazione di ragazzo prima ancora che di atleta, invece leggendo i votri argomenti, che in verità mi sembrano molto competenti parrebbe che lo stia buttando in mano a tecnici inadeguati e "politicizzati". Non ho molta conoscenza del rugby e mio figlio sono meno di 3 anni che pratica questo magnifico sport, non è certo un gigante (qualcuno di voi sostiene che vengono presi in base alla bilancia e al metro)anzi penso che malgrado il suo 1,80 per 78 kg sia uno dei piu' piccoli e non è nemmeno un fenomeno di tecnica, manca di esperienza però qualche numero l'ha, sennò evidentemente non l'avrebbero chiamato ed io, anche se lui non lo sa, ne sono veramente orgoglioso. Volevo dire che io insieme a lui ho frequentato l'ambiente delle selezioni regionali per circa un anno, tutti i lunedì 2 ore e mezza di allenamento intensi, metà in palestra e metà sul campo e abbiamo, forse siamo stati fortunati, incontrato persone assolutamente all'altezza della situazione che lo hanno aiutato a crescere nettamente di piu' dei suoi compagni che si allenavano solamente con il club di appartenenza, poi probabilmente si potrà fare anche meglio, perchè sicuramente una pecca sonole poche occasioni in cui i ragazzi possono confrontarsi con le altre regioni o federazioni straniere, però vi assicuro che i tecnici mettono veramente tanta passione nel loro lavoro e per giudicare i risultati bisognerebbe dare un poco piu' di tempo a questo progetto delle Accademie, perchè a me sembra che i nostri sono "tosti" come gli altri ragazzi europei mancano solo di abitudine agli scontri di un certo livello dove sono indispensabili 80 minuti di concentrazione e impegno al 100%, ma questo mi sembra un difetto latino di cui soffriamo in tutti gli sport.
Ho probabilmente capito chi è tuo figlio (se è lui, la sua velocità è un bel punto di partenza), ed a mio avviso hai ragione a considerare "all'altezza" i tecnici regionali che hai incontrato sinora: ora tuo figlio dovrà confrontarsi con i tecnici dell'Accademia e con il rugby che ivi si insegna, con gli enormi carichi di lavoro (eccessivi?), e con la vaga e malcelata prevalenza del gioco di mischia (e della forza) rispetto al gioco al largo (ed alla velocità), nonchè a amio avviso ad alcune mancanze in merito al gioco al piede ed alla cura dell'handling ... però, nel panorama talvolta desolante del rugby italiano, tuo figlio E' STATO FORTUNATO, checchè se ne possa dire!!!
Buon rugby
- andrea12
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- Iscritto il: 2 lug 2008, 16:32
Re: nuovi talenti
Oltre a non farci caso puoi anche tapparti orecchie e occhi: anzi, non leggere che si sta tutti più tranquilli. Come se un dibattito dovesse immediatamente dar ragione al Tale o Talaltro.
Non ho dato dei politicanti ai tecnici perchè di politica, putroppo, in federazione non se ne fa (forse tu confondi partitismo; ma politica ti assicuro che non la fa nessuno, neppure in senso di proposte di organizzazione).
IL mio purtroppo non è uno sfogo ma è la mia opinione, non la sola, ma di minoranza in un panorama dove generalmente si accetta tutto senza obiettare. I miei interventi, tutti, sottolineano che il progetto accademie è troppo costoso rispetto ai risultati. Che se fosse per me terrei solo Tirrenia e con i 4 milioni e mezzo di avanzo pagherei i tecnici (sempre gli stessi ma con l'aggiunta di altri, certamente, comunque non politicizzati, perchè il punto sta proprio qui) che collaborerebbero con i Club per innalzare il livello complessivo prima del nostro rugby e poi dei più meritevoli. Insomma, un altro progetto con tanti ottimi tecnici che già lavorerebbero (nella realtà molti continuano solo nel Club) con Club e ragazzi.
E' un sistema che non funziona, questo nostro, perchè è tutto il sistema, non solo accademie, che non è stato pensato per funzionare ...............ma anche questa è una mia opinione.
Poi, se leggeste, capireste anche che il mio dubbio sul progetto è proprio incativo del bene dei ragazzi perchè in un rugby dove non c'è professionismo, non ha senso far fare una vita da professionisti per un anno o due, per poi rientrare da dopolavoristi; questo sta anche ad indicare che alcuni ragazzi (e non solo 2 o 3) se ne vanno (ma gli interventi vanno letti tutti, anche se è certamente una menata, ma non sono bordate) passando e non, dalle accademie, perchè vogliono fare una scelta più matura e consapevole (che non è migliore, ma diversa).
No cari miei, nessuno sfogo e nessuna bordata, e forse solo deontologia, per capire che i progetti devono essere già ottimi sulla carta prima di cominciare, e non aspettare gli effetti....quando dio vorrà, proprio per rispetto dei ragazzi e delle famiglie
Come sempre auguro buon rugby ad accademici e non, anche se mi sembra che per le giovanili U.23 e 20 non siano tutte rose e fiori.
Per i papà apprensivi: tranquilli che comunque sono in buone mani; mediamente abbiamo buoni tecnici e brave persone; il resto (il rugby) è tutto da vedere
Non ho dato dei politicanti ai tecnici perchè di politica, putroppo, in federazione non se ne fa (forse tu confondi partitismo; ma politica ti assicuro che non la fa nessuno, neppure in senso di proposte di organizzazione).
IL mio purtroppo non è uno sfogo ma è la mia opinione, non la sola, ma di minoranza in un panorama dove generalmente si accetta tutto senza obiettare. I miei interventi, tutti, sottolineano che il progetto accademie è troppo costoso rispetto ai risultati. Che se fosse per me terrei solo Tirrenia e con i 4 milioni e mezzo di avanzo pagherei i tecnici (sempre gli stessi ma con l'aggiunta di altri, certamente, comunque non politicizzati, perchè il punto sta proprio qui) che collaborerebbero con i Club per innalzare il livello complessivo prima del nostro rugby e poi dei più meritevoli. Insomma, un altro progetto con tanti ottimi tecnici che già lavorerebbero (nella realtà molti continuano solo nel Club) con Club e ragazzi.
E' un sistema che non funziona, questo nostro, perchè è tutto il sistema, non solo accademie, che non è stato pensato per funzionare ...............ma anche questa è una mia opinione.
Poi, se leggeste, capireste anche che il mio dubbio sul progetto è proprio incativo del bene dei ragazzi perchè in un rugby dove non c'è professionismo, non ha senso far fare una vita da professionisti per un anno o due, per poi rientrare da dopolavoristi; questo sta anche ad indicare che alcuni ragazzi (e non solo 2 o 3) se ne vanno (ma gli interventi vanno letti tutti, anche se è certamente una menata, ma non sono bordate) passando e non, dalle accademie, perchè vogliono fare una scelta più matura e consapevole (che non è migliore, ma diversa).
No cari miei, nessuno sfogo e nessuna bordata, e forse solo deontologia, per capire che i progetti devono essere già ottimi sulla carta prima di cominciare, e non aspettare gli effetti....quando dio vorrà, proprio per rispetto dei ragazzi e delle famiglie
Come sempre auguro buon rugby ad accademici e non, anche se mi sembra che per le giovanili U.23 e 20 non siano tutte rose e fiori.
Per i papà apprensivi: tranquilli che comunque sono in buone mani; mediamente abbiamo buoni tecnici e brave persone; il resto (il rugby) è tutto da vedere
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Re: nuovi talenti
Se è andato a Parma ... è stato fortunatissimodinamite ha scritto:Non fare caso agli interventi, in questo forum qualcuno si sfoga esageratamente, per cui partendo da premesse valide a volte finisce per sparare bordate inutili ...daniele3358 ha scritto:Sono disorientato, fino a ieri pensavo che mio figlio fosse stato fortunato e invece....Mi spiego, sono il papà di un ragazzino di 16 anni che è stato selezionato in un'Accademia federale e il 5 Settembre inizierà quella che pensavo (fino a prima di leggere i Vs. argomenti) un'esperienza decisiva, per la sua formazione di ragazzo prima ancora che di atleta, invece leggendo i votri argomenti, che in verità mi sembrano molto competenti parrebbe che lo stia buttando in mano a tecnici inadeguati e "politicizzati". Non ho molta conoscenza del rugby e mio figlio sono meno di 3 anni che pratica questo magnifico sport, non è certo un gigante (qualcuno di voi sostiene che vengono presi in base alla bilancia e al metro)anzi penso che malgrado il suo 1,80 per 78 kg sia uno dei piu' piccoli e non è nemmeno un fenomeno di tecnica, manca di esperienza però qualche numero l'ha, sennò evidentemente non l'avrebbero chiamato ed io, anche se lui non lo sa, ne sono veramente orgoglioso. Volevo dire che io insieme a lui ho frequentato l'ambiente delle selezioni regionali per circa un anno, tutti i lunedì 2 ore e mezza di allenamento intensi, metà in palestra e metà sul campo e abbiamo, forse siamo stati fortunati, incontrato persone assolutamente all'altezza della situazione che lo hanno aiutato a crescere nettamente di piu' dei suoi compagni che si allenavano solamente con il club di appartenenza, poi probabilmente si potrà fare anche meglio, perchè sicuramente una pecca sonole poche occasioni in cui i ragazzi possono confrontarsi con le altre regioni o federazioni straniere, però vi assicuro che i tecnici mettono veramente tanta passione nel loro lavoro e per giudicare i risultati bisognerebbe dare un poco piu' di tempo a questo progetto delle Accademie, perchè a me sembra che i nostri sono "tosti" come gli altri ragazzi europei mancano solo di abitudine agli scontri di un certo livello dove sono indispensabili 80 minuti di concentrazione e impegno al 100%, ma questo mi sembra un difetto latino di cui soffriamo in tutti gli sport.
Ho probabilmente capito chi è tuo figlio (se è lui, la sua velocità è un bel punto di partenza), ed a mio avviso hai ragione a considerare "all'altezza" i tecnici regionali che hai incontrato sinora: ora tuo figlio dovrà confrontarsi con i tecnici dell'Accademia e con il rugby che ivi si insegna, con gli enormi carichi di lavoro (eccessivi?), e con la vaga e malcelata prevalenza del gioco di mischia (e della forza) rispetto al gioco al largo (ed alla velocità), nonchè a amio avviso ad alcune mancanze in merito al gioco al piede ed alla cura dell'handling ... però, nel panorama talvolta desolante del rugby italiano, tuo figlio E' STATO FORTUNATO, checchè se ne possa dire!!!
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Citius! Altius! Fortius!
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- Iscritto il: 12 mar 2009, 12:47
Re: nuovi talenti
Caro Daniele stai trnquillo che la scelta è quella giusta, se poi tuo figlio vorrà continuare sicuramente potrà arrivare anche all'Accademia di tirrenia(se avrà le capacità), dove nonostante i Tecnici della Fir ogni tanto qualche giocatore(che poi farà il professionista) salta fuori(Gori Benvenuti Morisi , già giocatori "Celtici" nonostente l'età e non per 1000 € al mese).P.S. per favore almeno nel nostro amato sport lasciamo fuori la parola "politica".
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Re: nuovi talenti
Scommetto che oggi andrea12 inserirà il risultato, anzi, la sconfitta prevedibile, con la Francia. Questi sono i valori, i progressi possono essere fatti per piccoli passi, visto che anche gli altri vanno avanti. Non ho visto se ha inserito anche il successo contro la selezione del Languedoc, ma credo che non l'abbia fatto (anche questa cosa, se è successa, era abbastanza prevedibile)andrea12 ha scritto:Intanto nessuna buona novità, e neppure confortante, dalla nostra nazionale U. 18 in Francia:
Francia B vs Italia 32 - 8
Insomma, "niente di nuovo sotto il sole"
Buon rugby
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- andrea12
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Re: nuovi talenti
Politica significa:teoria e pratica che hanno per oggetto l’organizzazione e il governo dello stato; insieme dei fini cui tende uno stato e dei mezzi impiegati per raggiungerli..........che (ma l'avevo già detto) non c'entra niente con il partitismo. Quindi la politica, all'interno di qualsiasi gruppo sociale, quindi anche sportivo, è uno degli esempi più sublimi di socialità e disponibilità per il prossimo. Di altro, non mi interesso
Il risultato con la Francia B l'ho inserito copiandolo dall'intervento di un altro commentatore ma era il pretesto per uscire dall'abbandono del thread.
I risultati, per le giovanili, generalmente non li posto mai, perchè il vincere o perdere non hanno molto significato (per le giovanili; altra cosa per seniores); ha importanza, invece, cosa si fa per vincere e perdere e se il gioco è evolutivo
Però adesso la discussione è diventata polemica e abbiamo abbandonato il presupposto sia didattico che e ducativo e formativo. Se il rugby non è pedagogia applicata, per me (opinabilissimo e discutibilissimo), non è rugby
Il risultato con la Francia B l'ho inserito copiandolo dall'intervento di un altro commentatore ma era il pretesto per uscire dall'abbandono del thread.
I risultati, per le giovanili, generalmente non li posto mai, perchè il vincere o perdere non hanno molto significato (per le giovanili; altra cosa per seniores); ha importanza, invece, cosa si fa per vincere e perdere e se il gioco è evolutivo
Però adesso la discussione è diventata polemica e abbiamo abbandonato il presupposto sia didattico che e ducativo e formativo. Se il rugby non è pedagogia applicata, per me (opinabilissimo e discutibilissimo), non è rugby
- andrea12
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- Iscritto il: 2 lug 2008, 16:32
Re: nuovi talenti
Politica significa:teoria e pratica che hanno per oggetto l’organizzazione e il governo dello stato; insieme dei fini cui tende uno stato e dei mezzi impiegati per raggiungerli..........che (ma l'avevo già detto) non c'entra niente con il partitismo. Quindi la politica, all'interno di qualsiasi gruppo sociale, quindi anche sportivo, è uno degli esempi più sublimi di socialità e disponibilità per il prossimo. Di altro, non mi interesso
Il risultato con la Francia B l'ho inserito copiandolo dall'intervento di un altro commentatore ma era il pretesto per uscire dall'abbandono del thread.
I risultati, per le giovanili, generalmente non li posto mai, perchè il vincere o perdere non hanno molto significato (per le giovanili; altra cosa per seniores); ha importanza, invece, cosa si fa per vincere e perdere e se il gioco è evolutivo
Però adesso la discussione è diventata polemica e abbiamo abbandonato il presupposto sia didattico che e ducativo e formativo. Se il rugby non è pedagogia applicata, per me (opinabilissimo e discutibilissimo), non è rugby
Il risultato con la Francia B l'ho inserito copiandolo dall'intervento di un altro commentatore ma era il pretesto per uscire dall'abbandono del thread.
I risultati, per le giovanili, generalmente non li posto mai, perchè il vincere o perdere non hanno molto significato (per le giovanili; altra cosa per seniores); ha importanza, invece, cosa si fa per vincere e perdere e se il gioco è evolutivo
Però adesso la discussione è diventata polemica e abbiamo abbandonato il presupposto sia didattico che e ducativo e formativo. Se il rugby non è pedagogia applicata, per me (opinabilissimo e discutibilissimo), non è rugby