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Re: Il futuro del rugby

Inviato: 29 lug 2016, 20:41
da Luqa-bis
Nel mentre vi confrontate su competitività dei tecnici italiani all'estero e su come fidelizzare ineofiti,
una piccola riflessione sulla tabella illutrata dal Sublime Vate.

nel 2005 la FIR trasmise al CONI un rapporto sul tesseramento per provincia.
Ho recuperato nei meandri del mio disco rigido i dati dell'epoca.

Questo il paragone con i dati 2016

Regione 2005 2016 Diff decennio % 2005 % 2016 % su crescita nazionale decennale


Valle d'Aosta 0 198 198 0,00% 0,23% 0,44%
Piemonte 2175 5405 3230 5,19% 6,19% 7,11%
Liguria 1318 2073 755 3,14% 2,37% 1,66%
Lombardia 7388 18179 10791 17,62% 20,81% 23,75%
NO 10881 25855 14974 25,95% 29,59% 32,95%

Trentino Tirolo 70 1051 981 0,17% 1,20% 2,16%
Veneto 7284 12452 5168 17,37% 14,25% 11,37%
Friuli VG 689 2420 1731 1,64% 2,77% 3,81%
Emila Romagna 4334 6695 2361 10,34% 7,66% 5,20%
NE 12377 22618 10241 29,52% 25,89% 22,54%

Toscana 2384 7211 4827 5,69% 8,25% 10,62%
Umbria 816 2034 1218 1,95% 2,33% 2,68%
Marche 877 3054 2177 2,09% 3,50% 4,79%
Lazio 5153 9831 4678 12,29% 11,25% 10,30%
CT 9230 22130 12900 22,01% 25,33% 28,39%

Abruzzo 1272 2214 942 3,03% 2,53% 2,07%
Molise 0 436 436 0,00% 0,50% 0,96%
Campania 2245 3850 1605 5,35% 4,41% 3,53%
Puglia 1056 2639 1583 2,52% 3,02% 3,48%
Basilicata 48 321 273 0,11% 0,37% 0,60%
Calabria 745 1432 687 1,78% 1,64% 1,51%
SD 5726 10892 5166 13,65% 12,47% 11,37%

Sicilia 2512 4060 1548 5,99% 4,65% 3,41%
Sardegna 1208 1818 610 2,88% 2,08% 1,34%
IS 3720 5878 2158 8,87% 6,73% 4,75%

Italia 41934 87373 45439

Perdonate l'impaginazione pessima.

Metterei in evidenza la crescita in regioni 10 anni fa destero rugbstico (AO, Molise, Basilicata,).
Le difficoltà nella crescita al Sud
Il balzo in avanti in Lombardia e Toscana.
La relativa stadi nei templi emiliani e veneti, dove probabilmente si va versola quota limite di penetrazione.
E si conferma l'indice umbro e marchgiaino con una bella salita soprattutto egli adriatici.

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 30 lug 2016, 0:42
da acarraro306
Un conto fatto su numeri immaginari purtroppo.
Sarebbe molto più utile se fosse depurato dagli enti scolastici , che in alcune aree pesano per quote importanti dei tesserati , ma solo in quello, oppure ragionare e confrontare l'attività "vera" , ovvero il numero di squadre che hanno effettivamente giocato.

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 30 lug 2016, 7:24
da Ilgorgo
zappatalpa ha scritto:mi sembrano tantini i 30mila tesserati nuovi ogni anno. Vuol dire che un tesseramento dura in media solo 3 anni?
Ha lasciato perplesso anca me. Trentamila e più esordienti su ottantamila giocatori sembrano troppi. Forse con Nuovi Giocatori si intendono tutti i tesserati che hanno iniziato a giocare nelle ultime tre stagioni (ad esempio) e non solo nell ultima. Così i dati tornerebbero verosimili

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 30 lug 2016, 11:06
da Luqa-bis
@acarraro306

perdonami, era rivolto a me quell'accenno a numeri immaginari?

I numeri son quelli federali.
Se son fallaci oggi, nel 2016, perché non dovrebbero esserlo stati anche nel 2005?

Parli di alcune aree dove gli enti scolastici contano per quote importanti.
Vero ma questo conta anche per altri sport.

Pensi che la crescita rilevata in alcune regioni non sia reale?
E perchè lì no e altrove si?

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 30 lug 2016, 12:17
da zappatalpa
acarraro306 ha scritto:.. oppure ragionare e confrontare l'attività "vera" , ovvero il numero di squadre che hanno effettivamente giocato.
In effetti il dato c'é, e il numero di partite in A B C1 é in diminuzione. Ora forse in C2 é esploso, non lo so, ma il dato mi sembra a supporto della tua tesi

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 31 lug 2016, 10:54
da Luqa-bis
Quelli sarebbero i tesserati seniores.
Importanti ma non esaustivi

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 31 lug 2016, 17:04
da acarraro306
Luqa-bis ha scritto:@acarraro306

perdonami, era rivolto a me quell'accenno a numeri immaginari?

I numeri son quelli federali.
Se son fallaci oggi, nel 2016, perché non dovrebbero esserlo stati anche nel 2005?

Parli di alcune aree dove gli enti scolastici contano per quote importanti.
Vero ma questo conta anche per altri sport.

Pensi che la crescita rilevata in alcune regioni non sia reale?
E perchè lì no e altrove si?
Il mio riferimento non è certo per te ma per i numeri forniti dalla FIR , nel 2005 non c'erano i "progetti scuola" ed altre azioni che sono arrivate molto più tardi, e di cui NON si trova alcun dato per giustificare gli investimenti che in questi anni hanno preso più della metà dei fondi per il rugby di base (ovvero tutto quello che non è "alto livello") . L'utilizzo degli enti scolastici accreditati, dove vengono tesserate intere classi o scuole, spiegherebbe però delle anomalie evidenti, come il vantato da Gavazzi del sorpasso della Lombardia sul Veneto come numero tesserati, cosa che però si scontra con il numero di squadre partecipanti ai campionati dalla U14 in su , superiore nel Veneto.

Ripeto da tempo : la FIR ha tutti i dati per poter dire quanti giocano realmente a rugby in italia , contando i modelli C ed i resoconti dell'attività minirugby. Perché non lo fa? , ha anche la possibilità di confrontarsi con 10 ed anche 20 anni fa, perché già allora veniva segnato e comunicato tutto.
Perché non lo fa?
Io la risposta la vedo dal campo , perché i numeri non mostrano gli incrementi sparati e venduti a IRB e sponsor, ed il castello di propaganda crollerebbe.

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 1 ago 2016, 10:30
da Luqa-bis
Capisco, però anche nel 2005 la Lombardia aveva più tesserati del veneto, abbastanza ovviamente vedendo il differente numero di abitanti.

E nella famosa lettera alla FIR di cui ho scritto , avevo chiesto di mettere sul sito federale, i dati del tesseramento distinguendo
maschile e femminile
in età scuola dell'obbligo /in età liceale / seniores

Sono in attesa fiduciosa.

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 1 ago 2016, 10:34
da jpr williams
acarraro306 ha scritto: come il vantato da Gavazzi del sorpasso della Lombardia sul Veneto come numero tesserati, cosa che però si scontra con il numero di squadre partecipanti ai campionati dalla U14 in su , superiore nel Veneto.
Ah, ecco cos'è che gli rode.
Chissà che mi pensavo.

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 2 ago 2016, 6:33
da JosephK.
Sul discorso club e tesserati vi invito però a non sottovalutare il grandissimo successo che ha avuto il campionato amatoriale Uisp. Partito con pochi club ora ne conta 22 nelle regioni Piemonte, Lombardia, Emilia e Veneto e ognuna di esse muove un buon numero di giocatori (facciamo una quarantina di media?) spesso con squadre giovanili e anche femminili.
Fondamentale l'esistenza di questo campionato perché fa giocare anche chi non ha il campo (puoi giocare sempre in trasferta) e permette comunque di essere nel mondo ovale anche a chi ha iniziato da poco.

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 2 ago 2016, 8:43
da Luqa-bis
Ricordo male io,
o anche il circuito AICS aveva una sezione rugby ... o rugby a sette?

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 6 ago 2016, 17:06
da speartakle
Comunque ragionando sul futuro del rugby, in Europa forse siamo ad un passaggio decisivo, Francia e Inghilterra sembrano avere accelerato moltissimo dal punto di vista del Rugby basato sui club e i campionati. Le squadre Celtiche sembrano invece segnare il passo, sia a livello di risultati che a livello finanziario. Il Pro12 è sostenibile? riuscirà a mantenere la competitività delle squadre e franchigie nel lungo periodo?
Nel breve sembra non esserci troppa differenza a livello di nazionali, si l'Inghilterra è tornata a vincere mentre la Francia affonda. Le Celtiche non sembrano subire troppo per ora, ma quello che mi chiedo è, questa differenza di introiti che sta aumentato sensibilmente tra le grandi Francia-Inghilterra e le piccole Celtiche, cambierà il Rugby fra qualche tempo? Le nazionali diverranno sempre più marginali o scoppierà una bolla ridimensionando il tutto e riportando un po' di equilibrio?
Certo i livelli dei campionati Francese e Inglese incrementano ma quanto bene può fare al Rugby Mondiale lo strapotere economico di soli due paesi che rischiano di fagocitare l'interesse e le risorse dagli altri (oltre che i migliori giocatori e tecnici)? Nel lungo periodo la vedo davvero male, per me questo professionismo del rugby ha i piedi di balsa perchè appunto è ancora troppo chiuso, i veri soldi, almeno in europa, vengono da Inghilterra e Francia, le Celtiche in confronto hanno davvero un piccolo bacino di mercato. Certo sembra che si stiano affacciando Giappone e forse USA, ma il Rugby (per come lo conosciamo) può rischiare di perdere in competitività delle altre home unions?

Parole in libertà buttate un po così, sono in ferie... :-]

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 9 ago 2016, 19:29
da zappatalpa
@spear
credo che sul medio periodo i giocatori piú forti dei vari paesi che non hanno campionati domestici "competitivi" travaseranno nel Top14 o in Inghilterra, un pó come succede nel calcio. Io ci vedo di positivo, che per un giocatore giovane italiano ci siano piú possibilitá di prima, se contiamo tutto il volume d'affari dei campionati europei. E sono sempre convinto che alla lunga, con i nostri 60 milioni di abitanti riusciremo a venirne fuori, prima o poi

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 10 ago 2016, 12:14
da Luqa-bis
Stiamo ripercorrendo il sentiero percorso dal calcio.
Loro sono più avanti storicamente in questo.

Come per altri sport, l'alternativa allo strapotere economico di pochi campionati, è :

- accettare il divario, trasformando il proprio campionato in una seconda serie al servizio dei super campionati- come accade in alcuni paesi per il calcio;
- associarsi in una superlega internazionale (come il Pro12)
- chiedere di entrare nella lega dominante con una o più franchigie o club, come in Hockey su ghiaccio e pallamano .

Re: Il futuro del rugby

Inviato: 10 ago 2016, 13:49
da jpr williams
@speartackle
Ma, oggi come oggi, una volta detto che il Pro12 è inferiore ai campionati mostruosamente ricchi (e che io spero un giorno facciano la fine del rospo della famosa fiaba con il calcio nel ruolo di toro), quale alternativa si vorrebbe proporre?
Perchè a me non ne vengono in mente, rebus sic stantibus.