Caro beetle, anche se (purtroppo) ti fai sentire poco su queste pagine, sai benissimo che ti stimo molto e tengo in grande considerazione le tue opinioni. Anche quando non le condivido, come in questa occasione.
Il mio appunto era solo sul fatto che, a mio avviso, il link che postavi a sostegno della tua tesi anzichè avvalorarla la squalificava; come se io per avvalorare una tesi in campo economico che sostengo portassi a mio supporto l'opinione del callista di mia suocera.
Quindi voglio considerare la tua stimata opinione evitando di pensare al pessimo testimonial che hai scelto come supporter: è l'opinione che mi interessa, il resto no.
Allora è chiaro che se guardiamo ai risultati delle franchigie, sia per quanto riguarda la resa nel Pro12, sia per quanto riguarda gli effetti sulla nazionale e sull'intero movimento non ci sono bottiglie da stappare.
Il problema, però, è: ammesso e non concesso che con le franchigie abbiamo preso una strada sbagliata, l'interrogativo a questo punto sarebbe il leninista "Che fare?"
Cioè, messi come siamo quali sono le alternative al progetto celtic? L'unico di cui si parla è un ritorno al domestic; ma chi lo propugna ha una vaga idea di "quale" domestic staremmo parlando? Il vecchio (e da me amatissimo, molto più delle franchigie) "Super 10" oggi non sarebbe proponibile: manca tutto, anzi, una cosa sola, i soldi. Si, perchè quelli, i soldi, permetterebbero di avere una competizione di un livello tale da attirare sponsor, televisioni, pubblico, giocatori e tecnici di alto livello. In assenza di quella "benzina" come girerebbero le ruote di questa macchina ferma al parcheggio?
L'unica possibilità che vedo è cercare di far funzionare meglio lo strumento che abbiamo scelto, cioè le franchigie.
Ho ripetuto millanta volte quale considererei la soluzione migliore e, probabilmente, l'unica realisticamente praticabile, cioè avere una sola franchigia federale che riunisca il budget che oggi viene disperso (e vanificato) in due rivoli e che ho sintetizzato nella formula per cui 4+4 è infinitamente meglio di 8:2. Avremmo un soggetto robusto anzichè due stortignaccoli e denutriti, un soggetto che potrebbe mettere sotto contratto uno staff tecnico di alto livello (magari sotto la direzione in qualità di DOR del tecnico azzurro pro tempore) e riunire tutti i migliori giocatori italiani ed un numero limitatissimo di stranieri di alto livello, magari "equiparandi" (3 o 4 nostri Stander, tanto per rendere l'idea).
Sotto la franchigia ci sarebbe un' eccellenza totalmente italiana (al massimo un paio di stranieri, ma sempre nell'ottica "equiparazione") a cui dovrebbe partecipare anche l'Accademia con uno staff tecnico che abbia come DOR uno come Steve Aboud.
Il Gavazzi favoleggia di 3 franchigie (con budget di 2,5 mln l'una, I suppose; sai che meraviglia), mentre i suoi avversari propugnano una sorta di ritorno agli anni '70, che sarebbe anche bello e romantico se il resto del mondo decidesse di fare altrettanto.
Per quanto entrambi i progetti mi trovino in disaccordo, penso che quello del Gavazzi sia di gran lunga il meno peggio. Purtroppo nella vita raramente è data la possibilità di optare per ciò che si ritiene il "meglio".
