Moderatore: Emy77
Sapessi che sforzo faccio, per amore di verità.sandrobandito ha scritto:No no, non è perché la gente dimentica, è perché sei pedante e fastidioso.Garryowen ha scritto:Questo è uno dei motivi per cui a costo di sembrare pedante e fastidioso come una terza linea, continuo a ripetere le stesse cose.
E' perché la gente si dimentica.
Sempre col massimo rispetto parlando, s'intende.
Io sono senz'altro uno che dimentica molto... direi tutto... sono il classico che "perfortunachelatestaèattaccataalcolloaltrimentiperdereianchequella"... se l'ha detto (ma appunto non ricordo, magari qualche link mi aiuterebbe...) potrei anche non essere d'accordo... potrei perchè bisogna capire quale è l'età presa in considerazione...Garryowen ha scritto:Non era un lapsus. Giovanelli dalle passate elezioni era stato escluso. Il problema era che il discorso sui poveri ragazzini "rapiti" dalle famiglie, però, lo aveva fatto proprio Innocenti. Anche lui si era pronunciato contro le accademie, aggiungendo anche qualche tono melodrammatico
Però, scusa, qui non tira fuori il discorso "poveri ragazzi", ma lo vede come un depauperamento dei club che formano il ragazzo, se lo vedono portar via e se dovesse ritornare tornerebbe disilluso dal punto di vista professionale... si può legittimamente non esser d'accordo, ma è tutt'altra cosa di un lacrimevole "lasciamo i bambini nelle famiglie! (atteso che a 14 anni, comunque, è molto diverso che a 16/17 e si dovrebbe comunque valutare da caso a caso perchè quella è un'età delicata dove si possono davvero fare danni e non tutti i ragazzi sono uguali e maturano allo stesso modo...)Garryowen ha scritto:Qualcosa al volo ho trovato. Già qui era abbastanza lacrimevole, ma in altre occasioni ha fatto pure di peggio:
"Noi siamo contro i centri di formazione e le accademie, se non nelle regioni disagiate. I club si vedono drenare i talenti dai centri di formazione, ragazzi che lasciano casa a 14-15 anni e magari tornano al club a 18, totalmente disillusi”.
Fonte: http://www.gazzetta.it/Rugby/22-07-2016 ... 1161.shtml
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Anche se per portarmi in accademia probabilmente sarebbe venuto di persona Roy Bish a pregarmi in ginocchio...Garryowen ha scritto: Te lo dico per onestà intellettuale, perché posso anche ammettere che io probabilmente se ci fosse stata l'Accademia ai miei tempi, non ci sarei andato.
Condivido, mia mamma da ragazza viveva in collegio, dalla prima media alla quinta liceo, per quanto ne so ha qualche bel ricordo ma se avesse potuto scegliere se ne sarebbe stata volentieri a casa. E io ringrazio il cielo di essermene potuto stare a casa mia fino a 18 anni. Ritengo questa cosa di eradicare le persone (in particolar modo i ragazzi) dal loro ambiente, sia pura follia. O che almeno la prospettiva sia allettante: vado in una scuola privata che forma la classe dirigente e poi mi lancio in politica? vado in una scuola calcio dove posso bramare di diventare milionario? Ma se la prospettiva allettante è finire, sempre che le cose vadano nel migliore dei modi, a guadagnare 2.500€ per giocare a rugby in Pro14, a sto punto me ne resto a casa e poi vado a lavorare o programmo un percorso universitario.sandrobandito ha scritto:Son tutti finocchi col c*** degli altri.
Quando però "gli altri" sono minorenni la questione è un po' più delicata perché non di tratta bamboccioni.
Probabilmente qui c'è chi rimpiange di non esser stato balilla, o più semplicemente ha avuto un'infanzia che non avrebbe voluto avere a casa sua.
Corretto, sono d'accordo.speartakle ha scritto:il discorso strappati dalle famiglie ovviamente non sta in piedi, e pure prima delle accademie i ragazzi partivano sui 16-17 anni per spostarsi in club con la grana...
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Ora com'è strutturata, meno ragazzi e probabilemente più forti, e più considerazione sul percorso scolastico (spero e mi sembra di capire, probaiblemente l'esperienza ha insegnato qualcosa) sembra un percorso più sensato e che vale la pena di intraprendere.
