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Garry ha scritto:Però a questo punto, perché mandare il giocatore XY a Calvisano e non mandarlo a Reggio dove giocherebbe pure di più?
In linea di principio io sarei per un sistema di draft all'americana per cui la squadra che un anno arriva ultima (o meglio, una neopromossa) ha il diritto a scegliere per prima un accademico e così via.
Certo così facendo ci sarebbe il rischio che i migliori giocassero in sqaudre poco competitive e quindi meno "allenanti". Ma comunque a me va benissimo che gli accademici vengano equamente distribuiti. E' vero che in passato molti sono venuti a Calvisano, ma dietro questa cosa non c'è nulla di losco come vorrebbero i soliti complottisti. Semplicemente Calvisano prima di ogni altra società ha intuito che gli accademici potevano essere un'opportunità sia tecnica che economica. Quindi tutti arrivavano qua. Negli anni successivi le altre società hanno prima rosicato e poi cominciato a copiare (senza smettere di rosicare peraltro). Fischetti a parte tutti i migliori accademici degli ultimi anni sono finiti al Petrarca, qualcuno alle Fiamme, altri a Rovigo. Ma sono d'accordo, dovrebbero essere distribuiti ovunque.
Garry ha scritto:La cosa che sistemerebbe tutto sarebbe il doppio tesseramento con il club di Top12 a fungere da "incubatrice" senza spendere un euro d'ingaggio.
Che cosa si sistemerbbe? Mi sfugge. Io dovrei incubare e non poter schierare il giocatore in partita?
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Brò hai ragione, ma sai com'è, da Franco Smith (e lì ormai s'è chiarito) si è passato ad O'Sé, alla sua intervista e a ciò che conteneva fra cui i PP. Sai comìè al bar...
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Mr Ian ha scritto:Cmq penso siamo l unica realtà dove l alto livello é succube dei club e questo non va bene, siamo l unico domestico del 6N che ha la possibilità di partecipare alle coppe europee, già questo non va bene o non é stato sfruttato adeguatamente.
Penso che se O Shea verrà rinnovato, insieme ai concomitanti cambi che fisiologicamente ci saranno in FIR, O Shea forzera la mano per attuare i suoi cambi. I club si adatteranno oppure faranno altro. Sinceramente mi preoccuperei più se Valsugana smettesse di fare rugby piuttosto che altri.
Intanto chi di nuovo arriverà si ritroverà Ascione dipendente federale a tutti gli effetti.
Franchino non molla un c4$$o!!!
Mi dispiace stavolta essere in totale disaccordo con te.
La sudditanza dell'alto livello ai club fatico a vederla: o forse capita che i club portino via giocatori alle franchigie per farli giocare in TOP12 e nessuno se n'è mai accorto?
Se le cose vanno come sembri auspicare semplicemente i club spariranno: resteranno settori giovanili (finchè qualche volenteroso li terrà in piedi), accademia e Franchigie. Tipo la chiamano pace, ma è un deserto.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Garry ha scritto:Però a questo punto, perché mandare il giocatore XY a Calvisano e non mandarlo a Reggio dove giocherebbe pure di più?
In linea di principio io sarei per un sistema di draft all'americana per cui la squadra che un anno arriva ultima (o meglio, una neopromossa) ha il diritto a scegliere per prima un accademico e così via.
Certo così facendo ci sarebbe il rischio che i migliori giocassero in sqaudre poco competitive e quindi meno "allenanti". Ma comunque a me va benissimo che gli accademici vengano equamente distribuiti. E' vero che in passato molti sono venuti a Calvisano, ma dietro questa cosa non c'è nulla di losco come vorrebbero i soliti complottisti. Semplicemente Calvisano prima di ogni altra società ha intuito che gli accademici potevano essere un'opportunità sia tecnica che economica. Quindi tutti arrivavano qua. Negli anni successivi le altre società hanno prima rosicato e poi cominciato a copiare (senza smettere di rosicare peraltro). Fischetti a parte tutti i migliori accademici degli ultimi anni sono finiti al Petrarca, qualcuno alle Fiamme, altri a Rovigo. Ma sono d'accordo, dovrebbero essere distribuiti ovunque.
Garry ha scritto:La cosa che sistemerebbe tutto sarebbe il doppio tesseramento con il club di Top12 a fungere da "incubatrice" senza spendere un euro d'ingaggio.
Che cosa si sistemerbbe? Mi sfugge. Io dovrei incubare e non poter schierare il giocatore in partita?
Per la prima risposta: avevo scritto Calvisano per scrivere una delle cosiddette "grandi", si può mettere il nome che si vuole.
Per la seconda: parlavo per i club, non per i tifosi. Qualcosa mi dice che se un club potesse avere "a gratis" un giocatore del giro azzurro per il 70-80% delle partite quel club non avrebbe nulla da ridire. Anche per il 50-60%, probabilmente
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
jpr williams ha scritto: Tipo la chiamano pace, ma è un deserto.
Tipo....
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Azz, questo è un colpo al cuore. Una delle canzoni che amo di più.
Maledetto...
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Mr Ian ha scritto:Cmq penso siamo l unica realtà dove l alto livello é succube dei club e questo non va bene, siamo l unico domestico del 6N che ha la possibilità di partecipare alle coppe europee, già questo non va bene o non é stato sfruttato adeguatamente.
Penso che se O Shea verrà rinnovato, insieme ai concomitanti cambi che fisiologicamente ci saranno in FIR, O Shea forzera la mano per attuare i suoi cambi. I club si adatteranno oppure faranno altro. Sinceramente mi preoccuperei più se Valsugana smettesse di fare rugby piuttosto che altri.
Intanto chi di nuovo arriverà si ritroverà Ascione dipendente federale a tutti gli effetti.
Franchino non molla un c4$$o!!!
Mi dispiace stavolta essere in totale disaccordo con te.
La sudditanza dell'alto livello ai club fatico a vederla: o forse capita che i club portino via giocatori alle franchigie per farli giocare in TOP12 e nessuno se n'è mai accorto?
Se le cose vanno come sembri auspicare semplicemente i club spariranno: resteranno settori giovanili (finchè qualche volenteroso li terrà in piedi), accademia e Franchigie. Tipo la chiamano pace, ma è un deserto.
Se Il Gorgo stesse leggendo, mi auguro che un giorno ci pubblichi la lista dei club di top 12 e quanti giocatori che con loro, o club a loro affiliati, hanno iniziato le giovanili fino a debuttare in prima squadra.
I club non spariranno, rimarranno quelli Seri e strutturati, che preferiranno investire in un formatore straniero specializzato in più, piuttosto che in un mestierante.
Magari un giorno verrà anche il tempo di potersi permettere entrambi, ma non ora.
Comunque ci siamo focalizzati sui dettagli e su questa cosa dei permit player e sull'eterna questione se mettere al centro la nazionale (come fanno nazioni rugbisticamente più evolute di noi) oppure mettere al centro i club.
Invece ci sono molti spunti interessanti, anche nella seconda parte dell'intervista.
Uno dei tanti, una cosa che non avevo mai considerato e che O'Shea ritiene un handicap per i nostri ragazzi è il fatto che i nostri under 20 vanno ancora a scuola (e ovviamente scuole dove non si fa sport) mentre i colleghi britannici sono già fuori
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Garry ha scritto:Comunque ci siamo focalizzati sui dettagli e su questa cosa dei permit player e sull'eterna questione se mettere al centro la nazionale (come fanno nazioni rugbisticamente più evolute di noi) oppure mettere al centro i club.
Ad esempio fermando i campionati quando gioca la nazionale e mettendola giustamente al centro degli interessi.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Garry ha scritto:Comunque ci siamo focalizzati sui dettagli e su questa cosa dei permit player e sull'eterna questione se mettere al centro la nazionale (come fanno nazioni rugbisticamente più evolute di noi) oppure mettere al centro i club.
Ad esempio fermando i campionati quando gioca la nazionale e mettendola giustamente al centro degli interessi.
Evidentemente ai club non va di finire i campionati a giugno, altrimenti l'avrebbero già ottenuto
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Forse faccio un'osservazione troppo banale, ma chi paga il permit player?
Chi lo paga ne decide l'utilizzo, direi, sia pure eventualmente cercando gli opportuni accomodamenti.
Se il club di Top12 non vuole cedere mai un giocatore alla franchigia, non attinga alla "filiera".
Forse l'elemento di novità che sta uscendo è che i potenziali PP saranno dichiarati e si conosceranno ad inizio anno: si sa già che le Zebre ne avranno otto. Di Treviso non so, ma presumo che continueranno come l'anno scorso a contrattualizzarli direttamente.
A quel punto il club di Top12 semplicemente è libero di non prendere nessuno di questi giocatori.
Garry ha scritto:Comunque ci siamo focalizzati sui dettagli e su questa cosa dei permit player e sull'eterna questione se mettere al centro la nazionale (come fanno nazioni rugbisticamente più evolute di noi) oppure mettere al centro i club.
Ad esempio fermando i campionati quando gioca la nazionale e mettendola giustamente al centro degli interessi.
Ma nessuno al mondo ferma totalmente i campionati domestic quando gioca la nazionale, si fermano solo le coppe (Super Rugby e CHampions e Challenge)
Si, ma la domanda è: perchè in qualunque altro sport professionistico al mondo quando gioca la nazionale i campionati si fermano e nel rugby no?
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
jpr williams ha scritto:Si, ma la domanda è: perchè in qualunque altro sport professionistico al mondo quando gioca la nazionale i campionati si fermano e nel rugby no?
Perché in tutti gli altri sport per andare avanti si passa il pallone in avanti e nel rugby no?
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)