UNA BELLA AVVENTURA
13 giugno 2006 by michele
QUALCHE CONSIDERAZIONE PERSONALE E TANTI RINGRAZIAMENTI
Tre anni fa non c’era niente… o quasi.
Tre anni fa cominciavamo, dopo aver stressato per tutto l’anno precedente i responsabili della Federazione perché si partisse con una qualche attività giovanile che colmasse il vuoto nell’attività delle bambine dopo l’under 13 e permettesse loro, se non un’attività articolata come quella dei maschi, almeno un’attività continuativa fino all’età necessaria per la serie A.
Scommettiamo che il movimento comincerà davvero a crescere proprio adesso che non ci sono più interruzioni nell’attività delle atlete che hanno la fortuna di cominciare da piccole?
Così è iniziata l’obbligatorietà che tanti ancora adesso criticano come se fosse un limite quando in realtà è la garanzia di sopravvivenza per qualsiasi squadra (come abbiamo già visto nel rugby maschile). Così è iniziato il primo campionato e poi gli altri, sempre con formule diverse, alcuni ben riusciti e altri meno, ma se il primo anno hanno giocato a rugby 6 squadre, il secondo erano 8 e quest’anno sono state almeno 10.
Noi i tre campionati li abbiamo vinti tutti, ovviamente non perché una qualche divinità dell’olimpo abbia baciato il rugby femminile giovanile di Biella, ma semplicemente perché quell’anno in cui è cominciato tutto uscivano dall’under 13 sei ragazze che avevano iniziato a giocare alle scuole elementari e non avevano mai smesso… (che scoperta! Se si inizia prima si diventa bravi!)
Io sono quello che ha avuto la fortuna di crescere questo gruppo prima nell’under 12 poi nell’under 13 e fino a oggi, a volte penso che una cosa così non mi capiterà mai più e allora cerco di godermela fino in fondo questa fortuna, così in questi anni non mi sono perso un istante di tutto quello che potevo vivermi con la mia squadra, e penso che questo lo si veda anche dall’esterno.
Adesso ci sarà un grosso cambio generazionale, perché metà squadra è arrivata al momento di entrare nella categoria senior. Io in questi anni ho ricevuto montagne di complimenti per i risultati che abbiamo raggiunto e io me li prendo tutti questi complimenti, non sappiamo come continuerà questa avventura, ma forse è venuto il momento di dire un grazie a tutti quelli che hanno lavorato con me, prima di me e intorno a me. Quindi:
- Rigorosamente in ordine di importanza:
Grazie a Marco e a Ivan che hanno sempre lavorato quanto me sul campo con le ragazze.
Marco che ha trovato, nutrito e cresciuto metà della squadra alla scuola media di Andorno (oltre che buona parte dei giovani che giocano a Biella).
Ivan che a Biella ci è arrivato dopo una splendida estate in Val Tramontina con le apine e che in questi due anni non ha mai lesinato un minuto del suo tempo quando si trattava di aiutarmi con la squadra, in ultimo ancora nella finale di domenica quando senza un suo aiuto non avrei saputo come gestire le due squadre che hanno giocato.
Con loro due sono cresciuto come tecnico e ho imparato quello che so, devo molto a entrambi.
- Rigorosamente in ordine presenza costante:
Grazie a tutti i genitori che ci sono sempre, comunque e ovunque, indipendentemente da quanto devono spendere in tempo, impegno e a volte denaro. Senza mai oltrepassare i loro compiti, con una misura che non sempre i genitori sanno avere e con la capacità di pensare ed arrivare dove io non posso o non so. Alcuni da dirigenti, altri da cuochi, altri da autisti, altri da tutto questo insieme, comunque capaci di condividere con me le emozioni più forti, che non è poco.
- Rigorosamente in ordine di sostegno:
Grazie a Giorgio che si prende sempre tutti i miei malumori e risolve tutte le grane più grosse visto il posto che occupa in comitato. Il rugby femminile gli deve davvero tanto.
- Rigorosamente in ordine di tempo:
Grazie a Manuela che ha cominciato tutto ormai 10 anni fa con due bimbe di prima elementare magroline e alte un soldo di cacio.
Una delle due (l’altra non parla neanche in presenza del suo avvocato!) intervistata da una giornalista, alla domanda: “come hai cominciato?”, ha risposto: “Eh, c’era una mia amica che allenava una squadra di bambini, mi ha chiamata e io sono andata a giocare”. Beh, per fortuna che c’era questa amica…
Grazie a Beppo che ci ha insegnato come lavorare con il settore giovanile (dici poco!) e che ha creduto da subito nel settore femminile.
- Rigorosamente in ordine di fiducia accordata:
Grazie a Cesare Vittorio e Alberto, che ci hanno sempre creduto e ci hanno messo a disposizione per crescere tutto quello che c’era a disposizione.
- Rigorosamente in ordine di gerarchie federali anche se ovviamente non fa parte del Biella Rugby:
Grazie a Cristina perché come responsabile nazionale ha creduto nel progetto di dimostrare che il rugby femminile giovanile stava diventando una realtà e ha sempre avuto la capacità di confrontarsi con chi lavora sul campo.
Lavorare con tutti voi è un privilegio e un piacere. Tutti avete in comune la convinzione che il rugby non ha sesso e che le ragazze devono avere gli stessi spazi dei maschi. Speriamo che questa convinzione si sparga ben oltre il nostro club.
Beh, una squadra di rugby con un sostegno così grande e di qualità non può che arrivare in alto!
Quindi voglio dire ancora un grazie grandissimo a tutte le ragazze che ci fanno emozionare ogni volta che giocano, che vengono al campo con percentuali di presenze all’allenamento più alte di quelle di qualsiasi altra squadra, che imparano tutto quello che viene insegnato loro con dei tempi brevissimi, che ci mettono tutto quello che hanno, a volte di più, e che superano ostacoli a volte enormi (il rugby vi ha proprio insegnato ad affrontare le difficoltà nel migliore dei modi! E’ un bel traguardo).
Per tutti, ovviamente,
SIGNAGNA, SDEDEUNGH SDEDEUNGH SDEDEUNGH, OLÈ, SPLASH, JUPPY!
il nonno.