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BresciaOggi.it.
Rugby. I gialloneri tornano a misurarsi in Coppa: oggi al San Michele arrivano i quotatissimi parigini dello Stade Francais
Il Calvisano all’esame di francese
Debutto da brividi in Heineken Cup C’è la miglior prima linea d’Europa
Dal Maso la scommessa Nei transalpini gli azzurri Parisse e Bergamasco
di Eugenio Barboglio
Per il Ghial Calvisano è il debutto in Heineken cup. Un debutto difficile ancorchè casalingo (stadio San Michele, ore 14). Lo Stade Francais di Parigi è uno dei club più forti di Francia. Basti dire che ha vinto 12 volte il titolo nazionale e per otto è stato finalista. E se non basta, allora si può ricordare che questa società non è solo storia e tradizione, ma è anche presente: comanda il Super 14 con una sola sconfitta e 10 vittorie su 11 match.
In Heineken Cup, pur essendo ogni anno in predicato di vincerla, non è mai riuscito nell’impresa. Nella penultima edizione è arrivata fino alla finale, lasciando il titolo ai connazionali dello State Toulusain (18-12).
Il Calvisano, che in Europa ritrova il marchio Ghial (l’azienda di Elio Ghidoni ha confermato la sposorizzazione solo per la Heineken), ha una lunga sequela di sconfitte alle spalle, vantando su 30 match disputati nei sei anni di partecipazione, solo due vittorie, l’ultima delle quali affonda nella notte dei tempi, il 18 gennaio 2003 a Beziers, club storico poi sprofondato in seconda divisione.
Non sarà facile oggi interrompere la striscia di insuccessi, come non lo sarà in questa edizione della coppa, visto la caratura delle avversarie di girone (il Calvisano non ha mai superato il primo turno).
Eppure l’obiettivo di ben figurare è pur sempre quello che anima i bassaioli e che l’allenatore Delpoux ha posto a inizio stagione. Il francese ha accettato la «provincia» italiana solo dopo che gli era stata assicurata una dimensione europea, e, va da sè, un organico all’altezza.
Che dalle intenzioni si possa poi passare ai fatti è tutto da vedere, e lo vedrà Delpoux. Ma è certo con questo pensiero in testa che i dirigenti calvisanesi hanno impostato la squadra, fino ad ingaggiare nei giorni scorsi l’irlandese Downey. L’idea di base, il chiodo fisso, è costruire la squadra a partire dalla prima linea, che in effetti è stato il nodo principale da sciogliere.
Gran parte della crescita che il club giallonero aveva compiuto in Europa, poggiava su Perugini e Castrogiovanni, piloni che avevano regalato stabilità alla mischia ora allenata dall’ex compagno Giampiero De Carli. Una stabilità che, con la loro partenza (l’aquilano a Tolosa e l’argentino a Leicester) diventava automaticamente un punto interrogativo, che avrà una risposta proprio oggi.
Il tema della gara è, prima di ogni altro, proprio questo. Il test contro lo Stade Francais è un test a 360 gradi, certo, che servirà a dare la misura della consistenza generale della squadra in Europa, ma dentro a qui c’è la verifica della prima linea. E che verifica! Se c’è un reparto forte nella squadra parigina quello è la prima linea.
La più forte d’Europa. probabilmente. E comunque non si sbaglia di molto a dire di sì, che è la migliore. Marconet a sinistra e De Villiers a destra sono eccezionali, entrambi nazionali francesi, ovviamente. Ed entrambi sono annunciati oggi nella formazone titolare. Di riserva invece il tallonatore, la terza star di questa super prima linea: Dimitri Szarzewsky.
Dunque la prima cosa da scoprire oggi sarà come se la caveranno Silva, Ghiraldini e Moore, e da come sarà si capirà molto del futuro cammino in coppa del Ghial.
L’altro tema di interesse è legato alla «italianità», se cosi la si può chiamare, dello Stade Francais, club che da qualche anno si rivolge con insistenza al mercato italiano. Mauro e Mirko Bergamasco e Sergio Parisse sono punti fermi dei parigini guidati in panchina da un mostro sacro, quel Fabien Galthie, mediano di mischia di qualche Francia fa, eletto miglior giocatore del mondo nel 2002. Ora si è aggiunto Denis Dallan, nemico di tante sfide scudetto col Calvisano.
Del poker azzurro in maglia rossoblù oggi saranno in campo Parisse e Mauro Bergamasco mentre gli altri due non erano neppure sull’aereo, giunto ieri pomeriggio in ritardo sull’orario previsto (è così saltato l’allenamento serale in programma sul campo del Rugby Botticino). Tra gli assenti da segnalare il mediano argentino Agustin Pichot, l’altro «Pumas», il centro Juan Hernandez, l’estremo Nicolas Jeanjean e Liebenberg il possente centro di origine australiana rimastri nella «ville lumiere». In panchina l’ala Dominici e il centro Glas. Tra gli assi in campo invece il talento David Sklera, mediano di apertura schierato però centro, figlio della terza linea della Francia anni 70.
Marc Delpoux, di contro, aveva qualche dubbio da sciogliere in terza linea, dove c’è abbondanza «fisiologica»; alla fine ha scelto di mettere Dal Maso «8» con Persico e Zanni ai lati. Conferme per Downey e Gallinetti al centro dei trequarti e per Buso ad estremo, vista l’indisponibilità di De Marigny.