Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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speartakle
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Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da speartakle »

slackboy ha scritto: 3 mag 2021, 9:47 eh, ma butti carichi presumendo che io abbia inferito la mia opinione vedendo un tizio che una volta si faceva la birretta alle 10. cosa che non è vera, io ho visto diversi tizi che si facevan diverse birrette in diversi posti (hinterland milano) in diverse occasioni spalmate lungo almeno un paio di anni indossando magliette inequivocabili riguardo le priorità e ne ho inferito, anche sulla base di frequentazioni pur non assidue ma più che30ennali di campi di rugby, che nell'ambiente il consumo eccessivo di alcolici sia quantomeno normalizzato se non addirittura invocato come fondante della cultura.
quindi il carico lo hai buttato un po' a caso asserendo una generalizzazione che io non ho fatto.

forse potresti considerare che la senti per la prima volta proprio perchè nel ristretto ambiente rugbistico italiano la cosa è così normalizzata da non esser notata. per dire eh... tipo la proverbiale acqua del pesce.

alla fine della fiera il discorso si riassume in:
in rugby giocano in pochi
bisogna aumentare il numero di giocatori
la gente non apprezza/capisce il rugby

qui c'è la divisione fra chi pensa che:
1. sia sbagliata la gente
2. sia sbagliato il modo di proporre il rugby alla gente

io appartengo alla seconda categoria, in questa come in altre questioni presumere di esser migliori degli altri normalmente non è un buon viatico per il successo.
io ho la mia teoria personale che so già non attuabile:
lasciare il rugby e soprattutto il minirugby ai bambini e ragazzi. Genitori portate i bambini, datevi dei turni per portarli e poi andate a farvi un giro. In campo e fuori bastano gli educatori e i dirigenti accompagnatori. Oggi mediamente ci sono quasi più genitori/nonni al seguito che bambini presenti.
Si eviterebbero millemila crisi, pianti, urla, discorsi e azzi vari. I ragazzi penserebbero a giocare e non a far contenti i genitori fuori, a cercare la mamma babbo nonna che lo devono proteggere dalle intemperie o dal caldo, dalla bua e da non si sa più cosa.

Forese sono troppo legato alla mia esperienza personale, da piccolo i genitori al seguito della squadra erano quelli sufficienti a portare i ragazzi al campo e un paio di dirigenti. La sentivo come una libertà.

Certo capisco che così le entrate dei club sarebbero dimezzate senza la vendita dei panini salsicce birrette...
speartakle
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Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da speartakle »

è anche vero che oggi l'unico momento in cui i genitori hanno la possibilità di stare con i propri figli è proprio la domenica...
Mr Ian
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Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da Mr Ian »

il problema dell Italia è la necessità di dover far convivere in una sorta di commistione, il rugby sociale con il rugby atletico/agonistico. Sono due canali paralleli che dovrebbero avere strade separate per via della missione che perseguono, nei fatti non è così perchè gli scarsi numeri non possono escludere l uno dall altro.
Sostengo sempre che dobbiamo ancora capire cosa vogliamo fare da grandi
slackboy
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Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da slackboy »

Mr Ian ha scritto: 3 mag 2021, 10:15 il problema dell Italia è la necessità di dover far convivere in una sorta di commistione, il rugby sociale con il rugby atletico/agonistico. Sono due canali paralleli che dovrebbero avere strade separate per via della missione che perseguono, nei fatti non è così perchè gli scarsi numeri non possono escludere l uno dall altro.
Sostengo sempre che dobbiamo ancora capire cosa vogliamo fare da grandi
a meno di ampliare i numeri. considerare tutti i non adepti come culturalmente inadatti non è una strategia vincente.
(sul fisicamente direi che possiam accertare che con certi pivot che giran nel basket italiano nelle categorie minori facciam seconde linee per una decina di squadre di alto livello. a beneficio dei più duri di comprendonio, non sto dicendo che il rugby può far con le seconde di altri sport più sfidanti, dico che la mobilità di un giocatore di basket deve essere diversa da quella di un giocatore di rugby e che molti cristoni di 2 metri scarsi che giocan male a basket potrebbero giocare piuttosto bene a rugby)
Garry
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Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da Garry »

slackboy ha scritto: 3 mag 2021, 9:47
Garry ha scritto: 2 mag 2021, 19:14 @ Slackboy


Una volta ho visto un tizio...

"Si ha l'impressione che il terzo tempo sia più importante degli altri due".
TU, forse, hai questa impressione, ma è un'osservazione che sento per la prima volta.
eh, ma butti carichi presumendo che io abbia inferito la mia opinione vedendo un tizio che una volta si faceva la birretta alle 10. cosa che non è vera, io ho visto diversi tizi che si facevan diverse birrette in diversi posti (hinterland milano) in diverse occasioni spalmate lungo almeno un paio di anni indossando magliette inequivocabili riguardo le priorità e ne ho inferito, anche sulla base di frequentazioni pur non assidue ma più che30ennali di campi di rugby, che nell'ambiente il consumo eccessivo di alcolici sia quantomeno normalizzato se non addirittura invocato come fondante della cultura.
quindi il carico lo hai buttato un po' a caso asserendo una generalizzazione che io non ho fatto.

forse potresti considerare che la senti per la prima volta proprio perchè nel ristretto ambiente rugbistico italiano la cosa è così normalizzata da non esser notata. per dire eh... tipo la proverbiale acqua del pesce.

alla fine della fiera il discorso si riassume in:
in rugby giocano in pochi
bisogna aumentare il numero di giocatori
la gente non apprezza/capisce il rugby

qui c'è la divisione fra chi pensa che:
1. sia sbagliata la gente
2. sia sbagliato il modo di proporre il rugby alla gente

io appartengo alla seconda categoria, in questa come in altre questioni presumere di esser migliori degli altri normalmente non è un buon viatico per il successo.
Allora si deve parlare anche di territorio, di geografia.
Se quelli che hai visto per due anni non erano sempre la stessa persona :lol: vuol dire che nel rugby lombardo esiste una preoccupante enclave di alcolisti mattutini. Cosa vuoi che ti dica, speriamo che non fossero gli autisti dei pullman.
Resta l'osservazione che ai figli si può anche spiegare.
Io non in due anni, ma in parecchi anni di frequentazione dei concentramenti in Emilia Romagna non ricordo di aver mai visto le scene che hai descritto. E ci metto anche gli "sconfinamenti" nell'allora Trofeo Topolino e nel bellissimo torneo under 16 che facevano a Rovigo.
Sarò stato fortunato, ma nel mio club ai ragazzini venivano a tenere conferenze sulla corretta alimentazione professionisti del settore.

Sto parlando degli ultimi 20 anni e oltre.
Quando giocavo io la storia era diversa, ed ho anche avuto un allenatore che mi diceva che se dopo la partita non mi fossi ubriacato, la settimana dopo non mi avrebbe convocato, ma sto parlando di prima squadra. Seniores, intendo. Altra epoca, altre storie.

Parlando delle categorie che hai scritto, propongo di aggiungerne una, ed è quella cui appartengo io:
1. sia sbagliata la gente
2. sia sbagliato il modo di proporre il rugby alla gente
3. il rugby non si propone

(CON LE DEBITE ECCEZIONI) Non si lavora, non abbastanza, non continuativamente. La propaganda è affidata alle iniziative dei singoli, non c'è un lavoro sistematico.
Non so come facciano gli altri, se hannoagganci con l'anagrafe, non so, ma quando mio figlio ha compiuto 5 anni è arrivata a casa una lettera che invitava agli allenamento del club di baseball del quartiere, con disegni accattivanti, prove gratuite, e corteggiamento dei genitori, tanto per dire.

"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Mr Ian
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Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da Mr Ian »

slackboy ha scritto: 3 mag 2021, 10:22
Mr Ian ha scritto: 3 mag 2021, 10:15 il problema dell Italia è la necessità di dover far convivere in una sorta di commistione, il rugby sociale con il rugby atletico/agonistico. Sono due canali paralleli che dovrebbero avere strade separate per via della missione che perseguono, nei fatti non è così perchè gli scarsi numeri non possono escludere l uno dall altro.
Sostengo sempre che dobbiamo ancora capire cosa vogliamo fare da grandi
a meno di ampliare i numeri. considerare tutti i non adepti come culturalmente inadatti non è una strategia vincente.
(sul fisicamente direi che possiam accertare che con certi pivot che giran nel basket italiano nelle categorie minori facciam seconde linee per una decina di squadre di alto livello. a beneficio dei più duri di comprendonio, non sto dicendo che il rugby può far con le seconde di altri sport più sfidanti, dico che la mobilità di un giocatore di basket deve essere diversa da quella di un giocatore di rugby e che molti cristoni di 2 metri scarsi che giocan male a basket potrebbero giocare piuttosto bene a rugby)
assolutamente, il rugby deve essere il più inclusivo possibile, e chi detiene patenti di paternità o di esclusiva appartenenza non ha capito nulla del rugby...
il mio discorso verte invece sugli obiettivi che si pongono le società, un discorso è usare il rugby come strumento sociale di inclusione e tanto altro; un conto è porsi l obiettivo di formare atleti di alto livello, o quantomeno fare tutto il possibile affinchè questo accada. Ovvio che quando due squadre così distanti negli obiettivi, ma accomunati dalla stessa passione si incontrano, non ci può essere crescita sportiva per nessuno dei due.
slackboy
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Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da slackboy »

Garry ha scritto: 3 mag 2021, 10:25
1. sia sbagliata la gente
2. sia sbagliato il modo di proporre il rugby alla gente
3. il rugby non si propone

(CON LE DEBITE ECCEZIONI) Non si lavora, non abbastanza, non continuativamente. La propaganda è affidata alle iniziative dei singoli, non c'è un lavoro sistematico.
Non so come facciano gli altri, se hannoagganci con l'anagrafe, non so, ma quando mio figlio ha compiuto 5 anni è arrivata a casa una lettera che invitava agli allenamento del club di baseball del quartiere, con disegni accattivanti, prove gratuite, e corteggiamento dei genitori, tanto per dire.
mi pare la 3 sia contenuta sommariamente nella 2.
mia esperienza: in zona periferica milanese, vicino a campo non si è mai andato oltre a mettere qualche volantino per la giornata aperta. ambiente tendenzialmente elitario e più o meno borghese. nessun reclutamento neanche tentato verso i ragazzi che abitano le case popolari a poche centinaia di metri in linea d'aria.
il risultato è che spesso ai raggruppamenti non ci son neanche i ragazzi sufficienti per fare una squadra e occorre prender a prestito qualcuno.
ribadisco: è la mia esperienza e conosco la differenza fra campionamento ed aneddotica, e però... e però l'impressione che ho ricavato ricominciando a frequentare l'ambiente da dentro dopo anni passati a veder le partite in tv e qualche volta allo stadio è che l'inclusione di cui tutti parlano è pochissimo presente e che sia invece molto presente un certo culto dell'essere una elite e di volerlo rimanere, pesante eredità delle origini del rugby in una cultura non nostra.

secondo me i risultati recenti, in termini di alto livello (risultati nazionale e pro14) e basso livello (numero di partecipanti) obbligano al cambiamento, a meno di voler diventare insignificanti del tutto.
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Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da zappatalpa »

SilverShadow ha scritto: 2 mag 2021, 12:27 Si può dire che la domanda di questo thread affonda le radici lontano nel tempo. Una leggera digressione, se volete leggere questo articolo datato 19 marzo 1911 vi divertirete anche solo per la prosa.

Immagine

Qui il link se è troppo piccolo per riuscire a leggerlo: https://www.byterfly.eu/islandora/objec ... 0/mode/2up
Fantastico, complimenti
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
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Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da jpr williams »

Koko++-- ha scritto: 2 mag 2021, 17:52
ruttobandito ha scritto: 2 mag 2021, 15:44 Ultimamente c'è un sacco di gente che vien da fuori a dispensare consigli e a dire come si dovrebbe fare a stare meglio qui dentro o sui campi. Mi chiedo perché si prendano tanto a cuore questa banda di disadattati e cerebrolesi, non ricordo sia stato chiesto aiuto a nessuno, almeno su queste pagine.
Sinceramente non capisco questo commento..ne’ il perché è stato fatto...
Caro Koko posso affermare con ragionevole convinzione di indovinare, che rutto non si riferiva a te.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da Luqa-bis »

Se si vuol essere rugbisti nel senso proprio, come si deve imparare a gestire l'arbitro con la faccia girata dal vento, il campo con le gobbe, il clima infame e la doccia marmata, si deve capire come gestire i consiglieri non invitati.
Del resto nel paese dei tuttologi, da virologi a penalisti a esperti di vela, di traffico aereo, navale e ferroviario, di adozioni, di vino, birra, caffé, frutta esotica e diete più o meno basate sull'assassinio e lo sterminio, se ci fosse un fiorire di esperti e studiosi di rugby sarebbe solo indice di fatto di moda, sotto i riflettori.

Premesso che a me è capitato di mangiare una zuppa di gulasch alle 7 del mattino, ricordo un aneddoto che coinvolgeva un ex mediano di apertura della nazionale e allenatore: "Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che alle 7 del mattino entrano in un bar e chiedono un caffé, e quelli he alle 7 del mattino chiedono un (bevanda alcolica a scelta)".
ma quella dell'uomo vero che beve e non crolla mai, che fuma e non gli viene mai nemmeno una tosse ma semmai la voce di Luca Ward ("Sono Massimo ... " per capire) quello che sta a -10° in mezze maniche e a +35° a torso nudo senza diventare un ravanello, insomma quello palle icosaedriche e pennone da far invidia al Rocco nazionale, è un mito/stereotipo che travalica il rugb e va in tutte le subculture dove vi è un uso della valenza fisica e della baldanza agonistica. Una virilità un po' ageé mezza legionario e mezza barbaro celto-germanico.

Però la critica ad una certa difficoltà comunicativa esiste.
Come federazione - non c'è una politica federale.
Come movimento - alcune visioni elitarie, altre molto selettive, altre molto naif (anche nel lato economico)

Una cosa che ci vorrebbe sarebbe una migliore sorveglianza dei comitati regionali (o distrettuali): non deve succedere che presso un amministrazione pubblica alla quale una società si rivolge per l'uso di un campo ex calcio (la squadra della frazione è scomparsa) sindaco ed assessori abbian oin tesa il ronzio "Quello è uno che non paga e non rispetta gli accordi" riguardo il presidente della società.
In certe aree potrebbe essere utile poter giocare senza modificare il campo nato per l'onnipresente codice freemason's a 11, ovvero codificare le categorie (per me le giovanili non elite e la serie C) dove si possa giocare sun campo da calcio di provincia (es 90x60) con la porta da calcio che ha la rete subito dietro, usando quelle porte come acca.

Inclusione vs selezione
Ovvero socialità o alto livello?
Dipende dalla società, una cercherà di arrivare alla elite , l'altra si contenterà del livello regionale o provinciale, magari del seven o di un formato di campionato diverso.
Anche nel calcio , nella pallavolo, nella pallacanestro è così. Sono federazioni da oltre 60mila giocatori.
Qui si frigna per i numeri scarsi , ma nella pallamano (7 per entrare in campo, ma si ruota su almeno 9-10) sono 35mila, nell'hockey prato (11) sono forse 10mila, nel baseball non arrivano a 30000. La pallanuoto sfrutta la enorme selezione e scrematura fatta dai settori velocità e fondo.
Io non credo che a Treviso, Padova, Milano; Brescia, Parma, Torino, Roma i numeri di selezione siano IL problema. Secondo me non lo sono a Firenze, se non nella solidità delle società.
slackboy
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Iscritto il: 30 apr 2021, 15:35

Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da slackboy »

Luqa-bis ha scritto: 4 mag 2021, 10:48 Se si vuol essere rugbisti nel senso proprio, come si deve imparare a gestire l'arbitro con la faccia girata dal vento, il campo con le gobbe, il clima infame e la doccia marmata, si deve capire come gestire i consiglieri non invitati.
Del resto nel paese dei tuttologi, da virologi a penalisti a esperti di vela, di traffico aereo, navale e ferroviario, di adozioni, di vino, birra, caffé, frutta esotica e diete più o meno basate sull'assassinio e lo sterminio, se ci fosse un fiorire di esperti e studiosi di rugby sarebbe solo indice di fatto di moda, sotto i riflettori.

Premesso che a me è capitato di mangiare una zuppa di gulasch alle 7 del mattino, ricordo un aneddoto che coinvolgeva un ex mediano di apertura della nazionale e allenatore: "Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che alle 7 del mattino entrano in un bar e chiedono un caffé, e quelli he alle 7 del mattino chiedono un (bevanda alcolica a scelta)".
ma quella dell'uomo vero che beve e non crolla mai, che fuma e non gli viene mai nemmeno una tosse ma semmai la voce di Luca Ward ("Sono Massimo ... " per capire) quello che sta a -10° in mezze maniche e a +35° a torso nudo senza diventare un ravanello, insomma quello palle icosaedriche e pennone da far invidia al Rocco nazionale, è un mito/stereotipo che travalica il rugb e va in tutte le subculture dove vi è un uso della valenza fisica e della baldanza agonistica. Una virilità un po' ageé mezza legionario e mezza barbaro celto-germanico.

Però la critica ad una certa difficoltà comunicativa esiste.
Come federazione - non c'è una politica federale.
Come movimento - alcune visioni elitarie, altre molto selettive, altre molto naif (anche nel lato economico)

Una cosa che ci vorrebbe sarebbe una migliore sorveglianza dei comitati regionali (o distrettuali): non deve succedere che presso un amministrazione pubblica alla quale una società si rivolge per l'uso di un campo ex calcio (la squadra della frazione è scomparsa) sindaco ed assessori abbian oin tesa il ronzio "Quello è uno che non paga e non rispetta gli accordi" riguardo il presidente della società.
In certe aree potrebbe essere utile poter giocare senza modificare il campo nato per l'onnipresente codice freemason's a 11, ovvero codificare le categorie (per me le giovanili non elite e la serie C) dove si possa giocare sun campo da calcio di provincia (es 90x60) con la porta da calcio che ha la rete subito dietro, usando quelle porte come acca.

Inclusione vs selezione
Ovvero socialità o alto livello?
Dipende dalla società, una cercherà di arrivare alla elite , l'altra si contenterà del livello regionale o provinciale, magari del seven o di un formato di campionato diverso.
Anche nel calcio , nella pallavolo, nella pallacanestro è così. Sono federazioni da oltre 60mila giocatori.
Qui si frigna per i numeri scarsi , ma nella pallamano (7 per entrare in campo, ma si ruota su almeno 9-10) sono 35mila, nell'hockey prato (11) sono forse 10mila, nel baseball non arrivano a 30000. La pallanuoto sfrutta la enorme selezione e scrematura fatta dai settori velocità e fondo.
Io non credo che a Treviso, Padova, Milano; Brescia, Parma, Torino, Roma i numeri di selezione siano IL problema. Secondo me non lo sono a Firenze, se non nella solidità delle società.
ringrazio anche te per aver colto il senso dei miei interventi.
unico appunto: i consiglieri non invitati, a volte, possono gettare luce su aspetti dati per scontati o non ritenuti rilevanti per la troppa consuetudine. a giudicare dalle reazioni l'ambiente ha comunque bisogno di tanto rinnovamento. ciò detto torno a leggere le interminabili giaculatorie che leggo qui da una 15 di anni senza intervenire.
GrazieMunari
Messaggi: 2830
Iscritto il: 29 nov 2018, 8:24

Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da GrazieMunari »

slackboy ha scritto: 4 mag 2021, 11:23 ciò detto torno a leggere le interminabili giaculatorie che leggo qui da una 15 di anni senza intervenire.
Onestamente, un peccato.
Io son sempre dell'idea che più punti di vista ci sono, meglio è.
Quindi slack ripensaci
Luqa-bis
Messaggi: 8399
Iscritto il: 18 mag 2011, 10:17

Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da Luqa-bis »

@ Slackboy

Risposta sull'appunto.

lavoro in un ambiente (trasporti su ferro) dove vi è una cultura di settore forse persino più forte e radicata che nel rugby.
E conosco come sono valutati i nuovi arrivi che "ardiscono" intervenire sul sistema, le norme e le pratiche.
MA è altresì vero che nel brain storming portano spesso punti di vista e osservazioni innovativi.
Come è vero che a volte escono con una cosa che è peggio della cappella ovvero il leggendario "eccheccevo'?" che irrita gli esperti ben più dello sfondone tecnico.

Quindi niente in contrari ai neofiti (del resto io non sono esente da bischerate e son noto per essere poco comprensibile ai più.
Però tieni presente che con gli adepti di un culto minore, certi approcci portano facilmente più al cazzotto che alla pinta (per restare in tema).
Koko++--
Messaggi: 314
Iscritto il: 28 apr 2021, 9:50

Re: Colpa dello Staff,Colpa del materiale?

Messaggio da Koko++-- »

Luqa-bis ha scritto: 4 mag 2021, 12:51 @ Slackboy

Risposta sull'appunto.

lavoro in un ambiente (trasporti su ferro) dove vi è una cultura di settore forse persino più forte e radicata che nel rugby.
E conosco come sono valutati i nuovi arrivi che "ardiscono" intervenire sul sistema, le norme e le pratiche.
MA è altresì vero che nel brain storming portano spesso punti di vista e osservazioni innovativi.
Come è vero che a volte escono con una cosa che è peggio della cappella ovvero il leggendario "eccheccevo'?" che irrita gli esperti ben più dello sfondone tecnico.

Quindi niente in contrari ai neofiti (del resto io non sono esente da bischerate e son noto per essere poco comprensibile ai più.
Però tieni presente che con gli adepti di un culto minore, certi approcci portano facilmente più al cazzotto che alla pinta (per restare in tema).
Concordo in pieno.
Non a caso si dice che “ fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.
In un forum ,qualsiasi forum, si può solo discutere in base alle proprie conoscenze ed esperienze, nessuno ha potere decisionale.
Ne’ tantomeno si ha una bacchetta magica.
Si può in ogni caso imparare sempre qualcosa su uno sport che si ama in un clima civile.
Rispondi