ALLA GAZZETTA PALLOFILI INCOMPETENTI
Inviato: 14 mar 2007, 9:35
GUARDATE COSA HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI SCRIVERE I GIORNALISTI CALCIOFILI IN UN ARTICOLO SUL RUGBY (per altro scritto dal nostro Tanu).... NON SANNO NEMMENO DOV'E' IL LANSDOWNE ROAD!!!!!
Irlanda -5, solo a Lansdowne Road
Tanu Palmiotto racconta le emozioni speciali vissute allo stadio di Berlino, teatro di grandi match dal 1878. Ma la gioia è anche un torneo Under 13
MILANO, 12 marzo 2007 - Dublino: la prima volta eravamo quattro pirla, la seconda in un migliaio, e a quel punto non ti sentivi più pirla, l’ultima volta eravamo in cinquemila, quasi un popolo. Il venerdì sera tutti a Temple Bar, 800 metri, è tutto lì: gente, pub, donne, si respira e si beve rugby. Alla prima pinta ti scopri contento, alla seconda capisci l’inglese parlato dagli irlandesi, alla terza capisci l’irlandese parlato dagli irlandesi, alla quarta capiresti anche l’irlandese parlato dagli inglesi, alla quinta è meglio smetterla altrimenti non capisci più niente, alla sesta non c’è donna che non ti sembri bella.
LANSDOWNE ROAD - Ti sistemi lì, aspetti i taxi e godi il viavai di ragazze, sbracciate anche sotto zero, poi t’infili in un pub, tutti in piedi, schiacciatissimi. Piedi e persone. E si canta. Canzoni irlandesi e italiane, come un ping pong. Dall’"Inno di Mameli" a "Volare", fino a "Sono un italiano" di Toto Cotugno, alla fine attingi a un repertorio che, da sobrio, ti farebbe perfino un po’ di senso. Lo stadio era Lansdowne Road: il più vecchio al mondo. La prima partita internazionale risale al 1878, Irlanda-Inghilterra, una meta e due calci a zero, per l’Inghilterra. Tribune in legno. Ti senti come in mezzo a un libro di storia. La prima volta, seduto in tribuna, soddisfatto come un pascià, a un certo momento mi viene uno "scioppone": sento il terremoto, sbianco, ripasso le ultime volontà e intanto cerco riparo. Ma è il trenino che passava proprio sotto la tribuna.
IRLANDESI D'ITALIA - L’anno scorso, a Dublino, ci andiamo con i ragazzini dell’Under 13 del Monza. Torneo, eliminatorie, finale per il primo posto. Un attimo prima che l’arbitro fischi l’inizio, un dirigente locale ci dice che era la loro squadra a disputare la finale: parità di punti, però più mete. Eh no, gli faccio notare, il regolamento parla di differenze mete, e la differenza migliore è la nostra. Risultato: gli irlandesi hanno fatto gli italiani, nel senso dei furbi, gli italiani hanno fatto gli irlandesi, nel senso del fair play, giochiamo la finale per il terzo posto e la vinciamo. Viva il Sei Nazioni. Il giorno dopo la vittoria sulla Scozia, riceviamo nove telefonate di genitori che ci vogliono portare i loro figli. E il mercoledì, all’allenamento, si presentano quattro Old, dai 35 anni in su: mai preso un pallone in mano, ma con una voglia di giocare che quasi quasi non ha neanche Troncon. (testo raccolto da Marco Pastonesi)
Irlanda -5, solo a Lansdowne Road
Tanu Palmiotto racconta le emozioni speciali vissute allo stadio di Berlino, teatro di grandi match dal 1878. Ma la gioia è anche un torneo Under 13
MILANO, 12 marzo 2007 - Dublino: la prima volta eravamo quattro pirla, la seconda in un migliaio, e a quel punto non ti sentivi più pirla, l’ultima volta eravamo in cinquemila, quasi un popolo. Il venerdì sera tutti a Temple Bar, 800 metri, è tutto lì: gente, pub, donne, si respira e si beve rugby. Alla prima pinta ti scopri contento, alla seconda capisci l’inglese parlato dagli irlandesi, alla terza capisci l’irlandese parlato dagli irlandesi, alla quarta capiresti anche l’irlandese parlato dagli inglesi, alla quinta è meglio smetterla altrimenti non capisci più niente, alla sesta non c’è donna che non ti sembri bella.
LANSDOWNE ROAD - Ti sistemi lì, aspetti i taxi e godi il viavai di ragazze, sbracciate anche sotto zero, poi t’infili in un pub, tutti in piedi, schiacciatissimi. Piedi e persone. E si canta. Canzoni irlandesi e italiane, come un ping pong. Dall’"Inno di Mameli" a "Volare", fino a "Sono un italiano" di Toto Cotugno, alla fine attingi a un repertorio che, da sobrio, ti farebbe perfino un po’ di senso. Lo stadio era Lansdowne Road: il più vecchio al mondo. La prima partita internazionale risale al 1878, Irlanda-Inghilterra, una meta e due calci a zero, per l’Inghilterra. Tribune in legno. Ti senti come in mezzo a un libro di storia. La prima volta, seduto in tribuna, soddisfatto come un pascià, a un certo momento mi viene uno "scioppone": sento il terremoto, sbianco, ripasso le ultime volontà e intanto cerco riparo. Ma è il trenino che passava proprio sotto la tribuna.
IRLANDESI D'ITALIA - L’anno scorso, a Dublino, ci andiamo con i ragazzini dell’Under 13 del Monza. Torneo, eliminatorie, finale per il primo posto. Un attimo prima che l’arbitro fischi l’inizio, un dirigente locale ci dice che era la loro squadra a disputare la finale: parità di punti, però più mete. Eh no, gli faccio notare, il regolamento parla di differenze mete, e la differenza migliore è la nostra. Risultato: gli irlandesi hanno fatto gli italiani, nel senso dei furbi, gli italiani hanno fatto gli irlandesi, nel senso del fair play, giochiamo la finale per il terzo posto e la vinciamo. Viva il Sei Nazioni. Il giorno dopo la vittoria sulla Scozia, riceviamo nove telefonate di genitori che ci vogliono portare i loro figli. E il mercoledì, all’allenamento, si presentano quattro Old, dai 35 anni in su: mai preso un pallone in mano, ma con una voglia di giocare che quasi quasi non ha neanche Troncon. (testo raccolto da Marco Pastonesi)
