La guerra dei pali tra Lourdes e il Papa
Inviato: 11 giu 2008, 10:22
non so se andava qui o meno ...ma è divertente
:)
La guerra dei pali tra Lourdes e il Papa
Per far atterrare gli elicotteri del Pontefice bisogna segare le porte dello stadio della città di Bernadette: i rugbisti insorgono
Difficile non cadere nella blasfemia. Ma a volte anche solide ragioni laiche possono essere sacrosante. «Pale contro pali»: le une, quelle dell'elicottero del Papa, sfidano gli altri, quelli, ancora in legno, del campo di Lourdes, considerati i più alti di Francia. E se la cittadina ai piedi dei Pirenei — come tutto il sud-ovest francese — è un po' la Mecca rugbistica e l'«acca» dello stadio Antoine Beguere un piccolo patrimonio nazionale, capiranno anche i profani che qui si sfiora la guerra santa.
I fatti Il Ministero degli interni transalpino, in previsione della visita di Benedetto XVI a Lourdes del 13 settembre prossimo, sta prendendo in considerazione l'ipotesi di tagliare i famosi pali per consentire l'atterraggio dei quattro elicotteri del Pontefice e della sua scorta. Perché lì e soltanto lì i mezzi potrebbero trovar posto e, per questioni di spazio e sicurezza, solo con quella soluzione «estrema » potrebbero riuscirsi. Joseph Ratzinger un pellegrino tra pellegrini nell'ambito del suo decimo viaggio apostolico incentrato sul 150? anniversario delle apparizioni a Bernadette? No, quasi un sacrilegio, a sentir certi. Sarebbe un po' come buttassero giù San Siro per far atterrare l'Air Force One di George W. Bush... Se pur la ragion di Stato (e quelle di Chiesa) hanno il loro peso, le ragioni del cuore (ovale) non si possono ignorare. Gli appassionati sono insorti. «Ci batteremo con accanimento affinché nulla accada — ha tuonato Michel Crauste, il presidente del club —: al massimo concederemo che le porte vengano tolte e poi riposizionate ». Alcuni giocatori hanno aggiunto: «Faremo di tutto perché il misfatto non si compia». I blog dei tifosi si sono riempiti di commenti e sarcasmo.
La storia Qui, come detto, si parla di una squadra dalle grandi tradizioni e di una zona dove il rugby è cultura e mania: l'FC Lourdes, fondato nel 1911, tra il 1948 e il 1968 ha segnato un'epoca, ha vinto otto scudetti e due coppe di Francia, ha avuto per bandiera Jean Prat, leggendario flanker con 51 caps in Nazionale. Poi, nel tempo, le sue azioni sono cadute un po' in ribasso. Ma proprio la settimana scorsa ha conquistato la promozione dalla Federale 1 alla Pro D2, la serie B, dove attualmente gioca il Racing Parigi di Lo Cicero e Festuccia, con Pierre Berbizier (che a Lourdes ha giocato dal '76 all'85) allenatore. Sabato, in Comune, durante le celebrazioni, il sindaco Jean-Pierre Artiganave non ha potuto esimersi dal dichiarare: «I pali non verranno toccati. Sia chiaro però che la città ha bisogno di guardare al futuro più che al passato». Peccato non abbia però specificato quale soluzione verrà adottata. Insomma: la guerra di religione è appena cominciata. E pensare che proprio Beguere, prestigioso imprenditore, negli anni Cinquanta, patron della società e protagonista del boom della località, unì il sacro e lo sport, contribuendo anche alla realizzazione della nuova basilica e dello stadio. Altri tempi.
La guerra dei pali tra Lourdes e il Papa
Per far atterrare gli elicotteri del Pontefice bisogna segare le porte dello stadio della città di Bernadette: i rugbisti insorgono
Difficile non cadere nella blasfemia. Ma a volte anche solide ragioni laiche possono essere sacrosante. «Pale contro pali»: le une, quelle dell'elicottero del Papa, sfidano gli altri, quelli, ancora in legno, del campo di Lourdes, considerati i più alti di Francia. E se la cittadina ai piedi dei Pirenei — come tutto il sud-ovest francese — è un po' la Mecca rugbistica e l'«acca» dello stadio Antoine Beguere un piccolo patrimonio nazionale, capiranno anche i profani che qui si sfiora la guerra santa.
I fatti Il Ministero degli interni transalpino, in previsione della visita di Benedetto XVI a Lourdes del 13 settembre prossimo, sta prendendo in considerazione l'ipotesi di tagliare i famosi pali per consentire l'atterraggio dei quattro elicotteri del Pontefice e della sua scorta. Perché lì e soltanto lì i mezzi potrebbero trovar posto e, per questioni di spazio e sicurezza, solo con quella soluzione «estrema » potrebbero riuscirsi. Joseph Ratzinger un pellegrino tra pellegrini nell'ambito del suo decimo viaggio apostolico incentrato sul 150? anniversario delle apparizioni a Bernadette? No, quasi un sacrilegio, a sentir certi. Sarebbe un po' come buttassero giù San Siro per far atterrare l'Air Force One di George W. Bush... Se pur la ragion di Stato (e quelle di Chiesa) hanno il loro peso, le ragioni del cuore (ovale) non si possono ignorare. Gli appassionati sono insorti. «Ci batteremo con accanimento affinché nulla accada — ha tuonato Michel Crauste, il presidente del club —: al massimo concederemo che le porte vengano tolte e poi riposizionate ». Alcuni giocatori hanno aggiunto: «Faremo di tutto perché il misfatto non si compia». I blog dei tifosi si sono riempiti di commenti e sarcasmo.
La storia Qui, come detto, si parla di una squadra dalle grandi tradizioni e di una zona dove il rugby è cultura e mania: l'FC Lourdes, fondato nel 1911, tra il 1948 e il 1968 ha segnato un'epoca, ha vinto otto scudetti e due coppe di Francia, ha avuto per bandiera Jean Prat, leggendario flanker con 51 caps in Nazionale. Poi, nel tempo, le sue azioni sono cadute un po' in ribasso. Ma proprio la settimana scorsa ha conquistato la promozione dalla Federale 1 alla Pro D2, la serie B, dove attualmente gioca il Racing Parigi di Lo Cicero e Festuccia, con Pierre Berbizier (che a Lourdes ha giocato dal '76 all'85) allenatore. Sabato, in Comune, durante le celebrazioni, il sindaco Jean-Pierre Artiganave non ha potuto esimersi dal dichiarare: «I pali non verranno toccati. Sia chiaro però che la città ha bisogno di guardare al futuro più che al passato». Peccato non abbia però specificato quale soluzione verrà adottata. Insomma: la guerra di religione è appena cominciata. E pensare che proprio Beguere, prestigioso imprenditore, negli anni Cinquanta, patron della società e protagonista del boom della località, unì il sacro e lo sport, contribuendo anche alla realizzazione della nuova basilica e dello stadio. Altri tempi.