Pagina 1 di 1
Sviluppo e selezioni ...ma siamo sicuri che siano un bene?
Inviato: 19 ott 2008, 0:24
da GiorgioXT
Si parla da un bel pò di "selezioni" su cui concentrare gli sforzi per raggiungere un maggior livello di competitività.
Io non sono per nulla convinto che sia la risposta ai nostri problemi; se l'obbiettivo è quello di aumentare la nostra competitività a breve termine radunando i migliori giocatori italiani potrebbero anche funzionare, ma è una soluzione che porta poi a dei risultati nel futuro ? consideriamo che per avere alle prossime RWC dei giocatori Italiani di qualità dobbiamo lavorare ORA sulle U15 e U17 ...
Per migliorare effettivamente la nostra competitività bisogna avere più giocatori di qualità ; per avere più giocatori di qualità servono delle condizioni alle quali non si sfugge :
- Maggior base da cui selezionare = numero dei praticanti
- Crescita del livello qualitativo complessivo
- Possibilità di confronto ripetuto e frequente ad alto livello
Le "Selezioni" non danno alcuna risposta a queste esigenze, anzi! la riduzione a semiprofessionistico del massimo campionato italiano , conseguenza quasi inevitabile (e pure auspicata da qualcuno del Forum) non può altro che ridurre il livello qualitativo.
L'Accademia federale , o anche le accademie locali quanti ragazzi possono formare ? 20 , 30 l'anno ? sono troppo pochi...
E se invece ripensassimo tutta l'organizzazione ed il sostegno allo sviluppo del Rugby Italiano nell'ottica della produzione e formazione di giocatori ?
Re: Sviluppo e selezioni ...ma siamo sicuri che siano un bene?
Inviato: 19 ott 2008, 8:52
da EmmePi
Creando un'Accademia federale under 19 e delle accademie presso i club per gli under 17?

Re: Sviluppo e selezioni ...ma siamo sicuri che siano un bene?
Inviato: 19 ott 2008, 10:20
da Shye
GiorgioXT ha scritto:Si parla da un bel pò di "selezioni" su cui concentrare gli sforzi per raggiungere un maggior livello di competitività.
Io non sono per nulla convinto che sia la risposta ai nostri problemi; se l'obbiettivo è quello di aumentare la nostra competitività a breve termine radunando i migliori giocatori italiani potrebbero anche funzionare, ma è una soluzione che porta poi a dei risultati nel futuro ? consideriamo che per avere alle prossime RWC dei giocatori Italiani di qualità dobbiamo lavorare ORA sulle U15 e U17 ...
Per migliorare effettivamente la nostra competitività bisogna avere più giocatori di qualità ; per avere più giocatori di qualità servono delle condizioni alle quali non si sfugge :
- Maggior base da cui selezionare = numero dei praticanti
- Crescita del livello qualitativo complessivo
- Possibilità di confronto ripetuto e frequente ad alto livello
Le "Selezioni" non danno alcuna risposta a queste esigenze, anzi! la riduzione a semiprofessionistico del massimo campionato italiano , conseguenza quasi inevitabile (e pure auspicata da qualcuno del Forum) non può altro che ridurre il livello qualitativo.
L'Accademia federale , o anche le accademie locali quanti ragazzi possono formare ? 20 , 30 l'anno ? sono troppo pochi...
E se invece ripensassimo tutta l'organizzazione ed il sostegno allo sviluppo del Rugby Italiano nell'ottica della produzione e formazione di giocatori ?
Sì, ma facendo cosa? Tu che cosa proponi?
Che cosa si può fare nell'ottica della
produzione e formazione di giocatori?
A me sembra che le cose si stiano facendo bene, produciamo sempre più under di qualità..certo, ci vuole ancora tempo. Abbiamo bisogno di più strutture, di più allenatori capaci, di una base più grossa, ecc.
I modelli principali sono 2: quello argentino, ovvero un campionato in cui giocano solo giocatori locali e i migliori vanno in Europa, o quello classico francese/inglese, in cui i giovani crescono perchè giocano con e contro grandi campioni.
Il problema è che il sistema argentino dà la base, ma non forma campioni già oltreoceano, perchè il livello del campionato è abbastanza basso; la differenza però è che gli argentini hanno la
fame (in senso figurato, ovviamente) che i giovani europei non hanno e approfittano di qualsiasi occasione per venire a giocare di qua. Così facendo ci sono tantissimi argentini in Europa e molti diventano grandi giocatori perchè si confrontano continuamente con il rugby di alto livello.
Quindi o si fa come loro, lasciando che il Super10 sia un torneo dedicato esclusivamente ai giovani italiani mandando i migliori nelle selezioni, a giocare contro grandi squadre, oppure si tiene tutto com'è cercando di far crescere piano piano il Super10 (qualche risultato tutto sommato si sta già vedendo nella Challenge Cup di quest'anno) senza selezioni. Giocano meno italiani, ma quelli che giocano si confrontano con un livello ora basso ma teoricamente sempre più alto..
Altre soluzioni non ne vedo, la bacchetta magica non esiste, specialmente in un paese dominato dal calcio e con un sistema sportivo scolastico pessimo.
Re: Sviluppo e selezioni ...ma siamo sicuri che siano un bene?
Inviato: 19 ott 2008, 12:38
da frankye88
Qualche tempo fa Giorgio,scrivesti che basterebbe un milione di euro in più alle società di vertice per far tornare qualche italiano all'estero e sinceramente mi trovo assolutamente d'accordo.
Secondo voi è auspicabile un aiuto "statale" da parte della Federazione?
Che so un "aiutino" annuale per la partecipazione alle coppe?
Per quanto riguarda le selezioni,così come vorrebbe farle la federazione,anch'io ho i miei dubbi che potrebbero aiutarci veramente nello sviluppo dell'intero movimento.E' vero che essere competitivi in Europa e,vi sembrerà banale,vincere,porterebbe tatno pubblico e tanti introiti.Ma la base?E' quella che va migliorata sempre di più.
Se si facessero delle selezioni regionali,con la partcipazione di Fir,Comitati Regionali e clubs di ogni regione,e si facesse un torneo delle regioni,magari gli introiti potrebbero essere divisi fra tutti i partcipanti e questo potrebbe far accrescere la base.
Inoltre avremmo le selezioni per partecipare alle coppe europee(perchè senza torneo non ci fanno partecipare),sempre ammesso che i clubs si accollino la situazione(e qui ho i miei dubbi).
Vi immaginate una selezione regionale del Veneto?
Re: Sviluppo e selezioni ...ma siamo sicuri che siano un bene?
Inviato: 19 ott 2008, 17:41
da GiorgioXT
un poche di proposte sparse buttate là ...
- Revisione dei campionati giovanili u15 e u17 nello stesso stile di quello U19 : girone nazionale di elite ai quali si accede da barrage meritocratici
- Eliminazione della norma che permette di avere la formazione italiana dopo 2 stagioni di U19 , se non sei mai stato tesserato OK, altrimenti o hai fatto la U15 in Italia o resti di formazione straniera (questo per incentivare la produzione dei giocatori piuttosto che l'acquisto all'estero)
- Finanziamento FIR dei Club molto maggiore rispetto ad adesso, sia per coprire i maggiori costi dei gironi nazionali sia proprio come supporto della attività, discriminante della divisione dei €€€€ la quantità di giocatori che si schierano in campo nei vari campionati ... non su tesseramenti più o meno veritieri
- Supporto e soldi dalla FIR per lo sviluppo dei settori tecnici dei club : una inversione a 360° rispetto al "pensiero unico" attuale ...spingiamo invece per le più differenti idee di sviluppo tecnico, sarà il campo poi a giudicare.
- Abolizione dei "livelli" per allenare , non servono a nulla
- Riformulazione del "parametro" per i giocatori giovani, permettendo anche una forma di pagamento rateale o di compartecipazione dei guadagni
- Capovolgimento (o almeno riequilibrio) del sistema di compensazione dei giocatori in nazionale : indennità di formazione pari o superiore a quella di appartenenza...
Re: Sviluppo e selezioni ...ma siamo sicuri che siano un bene?
Inviato: 19 ott 2008, 17:54
da giangi87
Completamente d'accordo, soprattutto su questi punti :
- Finanziamento FIR dei Club molto maggiore rispetto ad adesso
- Supporto e soldi dalla FIR per lo sviluppo dei settori tecnici dei club : una inversione a 360° rispetto al "pensiero unico" attuale ...spingiamo invece per le più differenti idee di sviluppo tecnico, sarà il campo poi a giudicare.
Aggiungerei l'abolizione delle quote degli extra-comunitari che secondo me non hanno più senso, considerando che abbiamo già una quota obbligatoria di italiani, ma soprattutto
la formazione di una classe arbitrale professionistica e professionale. Questo perchè con degli arbitri più formati, si possono tutelare al meglio certe fasi del gioco (le situazioni dopo il placcaggio, il vantaggio, ecc...) determinanti per avere una maggiore intensità del gioco effettivo e poi vorrei far notare che siamo l'unico paese del 6 Nazioni che non ha degli arbitri professionisti!(Damasco escluso)
Re: Sviluppo e selezioni ...ma siamo sicuri che siano un bene?
Inviato: 19 ott 2008, 22:30
da GiorgioXT
giangi87 ha scritto:
Aggiungerei l'abolizione delle quote degli extra-comunitari che secondo me non hanno più senso, considerando che abbiamo già una quota obbligatoria di italiani, ma soprattutto la formazione di una classe arbitrale professionistica e professionale. Questo perchè con degli arbitri più formati, si possono tutelare al meglio certe fasi del gioco (le situazioni dopo il placcaggio, il vantaggio, ecc...) determinanti per avere una maggiore intensità del gioco effettivo e poi vorrei far notare che siamo l'unico paese del 6 Nazioni che non ha degli arbitri professionisti!(Damasco escluso)
Grazie giangi.
Questo l'avevo dimenticato ... ma quello degli arbitri
deve diventare un punto di forza del movimento, e non un limite ... fare l'arbitro deve diventare anche economicamente interessante.
Re: Sviluppo e selezioni ...ma siamo sicuri che siano un bene?
Inviato: 19 ott 2008, 22:41
da Shye
giangi87 ha scritto:Completamente d'accordo, soprattutto su questi punti :
- Finanziamento FIR dei Club molto maggiore rispetto ad adesso
- Supporto e soldi dalla FIR per lo sviluppo dei settori tecnici dei club : una inversione a 360° rispetto al "pensiero unico" attuale ...spingiamo invece per le più differenti idee di sviluppo tecnico, sarà il campo poi a giudicare.
Aggiungerei l'abolizione delle quote degli extra-comunitari che secondo me non hanno più senso, considerando che abbiamo già una quota obbligatoria di italiani, ma soprattutto
la formazione di una classe arbitrale professionistica e professionale. Questo perchè con degli arbitri più formati, si possono tutelare al meglio certe fasi del gioco (le situazioni dopo il placcaggio, il vantaggio, ecc...) determinanti per avere una maggiore intensità del gioco effettivo e poi vorrei far notare che siamo l'unico paese del 6 Nazioni che non ha degli arbitri professionisti!(Damasco escluso)
Siamo anche l'unico paese in cui il rugby non è religione da oltre un secolo..
Cmq alcune delle proposte sono interessanti e credo che si faranno, come se ne sono fatte altre in questi ultimi 2-3 anni, in corrispondenza con l'aumento del budget FIR (Accademia nazionale, Accademie dei club, club sgravati da varie spese di iscrizione, ecc).