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Stando alla Gazzetta di Sabato, Parisse avrebbe dichiarato che sarebbe anche ora di affidare ruoli importati a tecnici italiani.

No credo fosse una frecciata a Mallett, ma ceretamente c'è da chiedersi: non sarebbbe opprotuno che società e federazione svoltassero in tal senso ?

Un moviemnto rgbistico cresce se ne crescono tutte le sue parti (arbitri, giocatori, allenatori e dirigenti).

Insomma se c'è da Chiedersi non solo ocn quali giocatori faremo la CL, ma anche con quali tecnici ?

Il dibattito è aperto.

"Nemo propheta acceptus est in patria sua."
Luca, IV, 24; Matteo, XIII, 7; Marco, VI, 24; Giovanni, IV, 44.

"Nessun profeta è gradito nella sua patria."

Per converso:

"Omne solum forti patria est ut piscibus æquor."
Ovidio, Fasti, I, 493.

"Ogni paese è patria per il forte, come il mare per i pesci."

Estero è bello: dagli con la xenofilia.

Io credo sia arrivato il momento di affidare ruoli importanti a tecnici bravi... da qualsiasi parte vengano.
Sinceramente questi discorsi sulla nazionalità mi fanno sorridere... un tecnico, un manager, un preparatore atletico lo scelgo sulle basi delle competenze o devo mettere la nazionalità come criterio discriminante?
Se c'è un tecnico italiano bravo, prenderò quello, altrimenti vado anche fino in Finlandia... o no?

Giandolmen

Dimenticavo di esplicitare le ipotesi che stanno alla base del mio "modello": i tecnici si differenziano per nazionalità e per competenza, la capacità di adattamento è uguale... non vorrei mai dover leggere altre 25 pagine sull'italianità, sullo spirito nazionale e cose così...

Giandolmen ha scritto:Io credo sia arrivato il momento di affidare ruoli importanti a tecnici bravi... da qualsiasi parte vengano.
Sinceramente questi discorsi sulla nazionalità mi fanno sorridere... un tecnico, un manager, un preparatore atletico lo scelgo sulle basi delle competenze o devo mettere la nazionalità come criterio discriminante?
Se c'è un tecnico italiano bravo, prenderò quello, altrimenti vado anche fino in Finlandia... o no?

Giandolmen

Dimenticavo di esplicitare le ipotesi che stanno alla base del mio "modello": i tecnici si differenziano per nazionalità e per competenza, la capacità di adattamento è uguale... non vorrei mai dover leggere altre 25 pagine sull'italianità, sullo spirito nazionale e cose così...

Giusto.
Il problema però è che i tecnici italiani non diventeranno mai bravi (se non i soliti 4 gatti) se non li facciamo lavorare a stretto contatto con bravi tecnici stranieri, che siano gallesi, keniani o marziani.
Quindi più che avere tecnici italiani nei ruoli chiave la cosa importante, secondo me, sarebbe importare tecnici bravi in quantità e metterli a lavorare a vari livelli con italiani giovani e promettenti.

Io sono per il tecnico "bravo".

Parisse si riferiva a tecnici italiani o italo-argentini?

Un tecnico "bravo" è sempre il benvenuto: non conta la sua nazionalità, bensì il contributo di competenze che riversa nell'ambiente in cui viene a lavorare. Il know-how, direbbero alla Bocconi.
Le controindicazioni di un tecnico bravo ma straniero per come la vedo io sono sostanzialmente due:
- siccome alla faccia della presunta globalizzazione, nel mondo c'è ancora parecchia differenziazione culturale, uno straniero potrebbe non riuscire a mettersi sulla giusta lunghezza d'onda (a prescindere se sia australe o boreale)
- soprattutto, il tecnico straniero per definizione ad un certo punto se ne va a casa sua, portandosi dietro il suo know-how, che quindi non è più disponibile sul nostro territorio.

Credo anche io che sarebbe una cosa interessante e utile organizzare la venuta di tecnici proveniente da paesi rugbysticamente più avanzati da fare lavorare fianco a fianco con giovani tecnici italiani, così da disseminare competenze e conoscenze e fare in modo che attecchiscano in modo strutturale all'interno del nostro movimento.

Credo anche che la CL andrebbe fatta non solo con giocatori azzurrabili ma anche con tecnici azzurrabili italiani. In fondo, se le nazionali giovanili se la giocano alla pari con le straniere essendo guidate da tecnici italiani, significa che le competenze ci sono.

Io metterei un limite di permanenza massimo di 3 anni per qualsiasi incarico tecnico in federazione ...

ma troncon e orlandi non sono italiani??
o forse non sono bravi??

alemcflea ha scritto:ma troncon e orlandi non sono italiani??
o forse non sono bravi??

troncon semplicemente non è un tecnico..o almeno è diventato tale con dei passaggi da 1 2 3 4 livello (ha il 4° livello?) che chi segue un po il sito della fir e conosce le modalità dei corsi stessi può immaginare.
ma per tornare ai discorsi sulla qualità dei tecnici nazionali questo è un'estratto delle indicazioni sui pagamenti dei corsi da quest'anno:

Inoltre, in aggiunta al costo di Euro 400.00, si comunica che la Didattica F.I.R. metterà a disposizione degli iscritti al corso allenatori, previa richiesta, un Kit con il seguente materiale:
n. 1 Pen drive da 8 giga
n. 1 polo (indicare taglia)
n. 1 T-shirt (indicare taglia)
Il costo del materiale sopra descritto sarà di Euro 50.00, da effettuarsi contestualmente al pagamento della tassa di iscrizione

ora a voi sembra un discorso da federazione italiana rugby o da televendita di basso livello (in tal caso io vorrei anche la batteria di pentole).

e questi 400 euro li si spende peru na settimana a tirrenia (meglio che andar in pensione) e 7 giorni di discorsi più o meno sinceri su gioco, tattica e strategia..
ma davvero si pensa che così si formano tecnici italiani validi??
l'idea di istituire dei percorsi di formazione annuali o pluriannuali con vari step di verifica è così assurda?

Se devo dire la mia, questo argomento mi sembra un'anteporre il carro ai buoi.

Prima di tutto occorre un programma di sviluppo del rugby su base pluriennale: quali skill devono avere i giocatori nei vari ruoli, quali step di verifica devono essere soddisfatti nei vari passaggi d'età per essere considerati giocatori d'interesse nazionale, quali risultati devono essere ottenuti sul campo, ...

I tecnici devono essere assunti ed impiegati in coerenza con il progetto, e non sulla base di ipotetiche capacità magari non coerenti con il progetto generale.

Da fonte solorygby.org "L'Italrugby cambia: Cavinato e De Carli nello staff? "

yepp ha scritto:Da fonte solorygby.org "L'Italrugby cambia: Cavinato e De Carli nello staff? "

conferme??qualcuno sa qualcosa??

un tecnico italiano conosce la qualita', i giocatori e la mentalita' italiana, uno che arriva dall'estero non sa niente, e prima che inizia a conoscere i giocatori italiani e' gia' ora di fare le valigie

grenoble ha scritto:

yepp ha scritto:Da fonte solorygby.org "L'Italrugby cambia: Cavinato e De Carli nello staff? "

conferme??qualcuno sa qualcosa??

La mia fonte mi aveva dato, lunedì 23 marzo, Cavinato allenatore dei 3/4; altro non disse...

ATHLONE ha scritto:

grenoble ha scritto:

yepp ha scritto:Da fonte solorygby.org "L'Italrugby cambia: Cavinato e De Carli nello staff? "

conferme??qualcuno sa qualcosa??

La mia fonte mi aveva dato, lunedì 23 marzo, Cavinato allenatore dei 3/4; altro non disse...

E Mallett all'Overmach?