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Pratesi, fiorentini, ma anche aretini e senesi, uniti sotto un’unica bandiera. Quello che secoli di storia ha diviso il rugby unisce.
In una regione che il campanilismo lo ha nel proprio DNA, tra città ma anche tra paesi, pensare di riunire sotto un'unica insegna ben nove società è qualcosa di epocale, un segno, tangibile, che qualcosa sta cambiando.
Finora le società, quando non si guardavano addirittura in cagnesco, continuavano a coltivare solo ed esclusivamente il loro orticello, disinteressandosi del vicino e anzi spesso godendo dei problemi altrui.
Adesso, diciamo pure da un anno, c’è aria nuova, si respira qualcosa di diverso nel panorama rugbistico toscano.
Firenze, Prato, Arezzo, Siena, ma anche Sesto Fiorentino, Scandicci, Mugello hanno messo da parte il loro “piccolo mondo”, ormai antico, per sposare un progetto unitario che potrebbe fare della Toscana una regione all’avanguardia nel panorama nazionale e internazionale.
Nasce un Superclub toscano che riunirà il meglio, a livello seniores ma anche giovanile, del movimento regionale. Un programma ancora in fase di strutturazione ma già chiaro negli obbiettivi. Un programma che si basa su tre “selezioni” giovanili di prestigio, come Under 16, Under 18 e Under 20, che facciano da bacino e da trampolino di lancio per la prima squadra, per i migliori talenti toscani che così non dovranno più “emigrare” per trovare fortuna in squadre emiliane o venete.
La prima squadra erediterà il titolo attualmente dei Cavalieri, partecipando ad un campionato di vertice come il Super 10 rappresentando una realtà composita e con grande potenziale appeal nei confronti di tifosi, istituzioni e sponsor.
L’obiettivo sarebbe quello di giocare all’Artemio Franchi, che col progetto del nuovo stadio di calcio per la ACF Fiorentina, l’ex assessore allo sport Eugenio Giani aveva già promesso ai rugbisti gigliati. La prova del nove l’avremo forse a novembre (si attende per il fine settimane il definitivo ok della federazione) quando Firenze dovrebbe ospitare il test match tra Italia e Sud Africa.
Le basi ci sono, la categoria anche, lo stadio quasi, i nomi importanti alle spalle, qualche importante segnale che arriva anche da oltralpe… pure.
Ma come è nata l’idea? Da un anno le società hanno instaurato un importante tavolo di lavoro per programmare, unitariamente il loro futuro. Correre da soli, specie in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, è assurdo. Allora meglio programmare insieme il domani. Col classico motto “l’unione fa la forza”, necessità e progettualità hanno spazzato via i campanilismi di un tempo.
In ogni caso, al di là delle società fondatrici, il progetto sarà aperto a tutte le altre società regionali che vorranno far parte di questa nuova ed intrigante realtà che punta a fare della toscana un punto, una pietra miliare, del movimento nazionale e internazionale rugbistico.
Senza invidia, ma con l’umiltà di imparare da chi ha già percorso con successo strade simili, in Toscana si cercherà di “copiare”, secondo le propri possibilità, quello che in questi anni il Munster ha fatto in Irlanda.
Il Munster, vincitore quest’anno della Celtic League e nella passate stagioni della “Heineken Cup”, per chi non lo sapesse la Champions League del Rugby, è la fusione di dieci società, ognuna delle quali mantiene un suo settore giovanile, una sua autonomia, fornendo però giocatori, risorse e spettatori alla realtà di riferimento, il Munster appunto. La squadra irlandese, che unisce realtà distanti anche 60 km tra loro, da Limerick a Cork, è diventata una vero e proprio fenomeno di costume in tutta l’Irlanda, seguita in casa e in trasferta da migliaia di spettatori.
A modo suo il progetto e con le sue dimensioni, “Rugby d'Eccellenza” in Toscana vuole raggiungere questi stessi traguardi. Un progetto senza dubbio ambizioso ma che, con le società che faranno sistema tra loro, non può che aiutare il movimento toscano a crescere ed a svilupparsi ancora di più.
Ed il nome della nuova società? ancora tutto da stabilire, ma certamente riprenderà quella che è la tradizione della nostra regione. Esisteva già un XV dei Medici (solo per qualche partita esibizione), difficile che le società lo vorranno riproporre. Troppo “pittoresco” forse il classico Maledetti Toscani. Più logico pensare ad un nome che invece riprenda lo stemma (il Pegaso) della Regione. Ma perché non coinvolgere il maggior numero possibile di appassionati, rugbisti praticanti e tifosi in queste scelte. Perché non far sentire subito un patrimonio di tutti questa nuova realtà senza che appaia come un’idea calata dall’alto.
Per questo, Toscanarugby lancia un sondaggio. Che nome, quale logo preferite per questa nuova società che rappresenterà tutto il nostro movimento regionale. Alla nostra e-mail
info@toscanarugby.it aspettiamo idee, suggerimenti, e perché no, anche commenti su questa nuova realtà che sta nascendo.