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Ieri a Treviso partita finita dopo 10 minuti : tre mete umilianti per la pochezza difensiva dimostrata dalla Benetton!!
Ma quello che è bene evidenziare è la composizione della rosa dei giocatori impiegati dai trevigiani: nella formazione iniziale 6 italiani e 9 stranieri (tali anche se qualcuno gioca in nazionale per la normativa IRB che lo consente); nel corso della partita TV effettua 6 cambi, 5 dei quali non sono italiani!!!!
IN totale su 20 giocatori utilizzati, solamente 7 sono prodotti dai nostri "vivai". Vi sembra pensabile affrontare una ipotetica CelticLeague in queste condizioni e con queste premesse???

E il vero dramma è che probabilmente Treviso è la più "decente" per il livello anglosassone!!!.... ma evidentemente ancora lontana anni luce!!!

stemengia ha scritto:Ieri a Treviso partita finita dopo 10 minuti : tre mete umilianti per la pochezza difensiva dimostrata dalla Benetton!!
Ma quello che è bene evidenziare è la composizione della rosa dei giocatori impiegati dai trevigiani: nella formazione iniziale 6 italiani e 9 stranieri (tali anche se qualcuno gioca in nazionale per la normativa IRB che lo consente); nel corso della partita TV effettua 6 cambi, 5 dei quali non sono italiani!!!!
IN totale su 20 giocatori utilizzati, solamente 7 sono prodotti dai nostri "vivai". Vi sembra pensabile affrontare una ipotetica CelticLeague in queste condizioni e con queste premesse???

E il vero dramma è che probabilmente Treviso è la più "decente" per il livello anglosassone!!!.... ma evidentemente ancora lontana anni luce!!!

iL BELLO è CHE IN REALTA dei 9 stranieri la maggiort parte sono di "fromazioen italiana" come quel prete che battezzò pesce la bistecca per mangiarsela di venerdì..

Ma non prendetevela con TV. le altre sono anche peggio

Per essere TV, 6 sono già tanti.
Poi le norme restrittive ventilate dalla FIR per le franchige di CL non parlavano di giocatori di "formazione italiana", ma di "eleggibili per la Nazionale" (max 5 non eleggibili), per cui parecchi di coloro che sono scesi in campo a Monigo (De Jager, Garcia, McLean; ma probabilmente anche Kingi e Van Zyl, essendo tecnicamente "eleggibili" con tre anni di permanenza+assenza di caps) rientrerebbero nei parametri previsti per una franchigia.

Capisco che parecchi storceranno il naso, ma, pur auspicando l'inserimento del maggior numero possibile di italiani di formazione, convengo che per non sfigurare in Europa ci sarà bisogno dell'apporto di tutti, anche e forse soprattutto dei giocatori magari "un po' meno italiani", ma già formati per resistere all'alto livello.

Ah, non sapevo che c'era qualcuno che credeva che la Celtic era per far fare esperienza ai giovani italici.... Il regolamento della CL è lì da un pò, e per com'è difficilmente qualcuno si riempie la squadra di: Rossi, Esposito, Bianchi, Volpe,....

diddi ha scritto:Per essere TV, 6 sono già tanti.
Poi le norme restrittive ventilate dalla FIR per le franchige di CL non parlavano di giocatori di "formazione italiana", ma di "eleggibili per la Nazionale" (max 5 non eleggibili), per cui parecchi di coloro che sono scesi in campo a Monigo (De Jager, Garcia, McLean; ma probabilmente anche Kingi e Van Zyl, essendo tecnicamente "eleggibili" con tre anni di permanenza+assenza di caps) rientrerebbero nei parametri previsti per una franchigia.

Capisco che parecchi storceranno il naso, ma, pur auspicando l'inserimento del maggior numero possibile di italiani di formazione, convengo che per non sfigurare in Europa ci sarà bisogno dell'apporto di tutti, anche e forse soprattutto dei giocatori magari "un po' meno italiani", ma già formati per resistere all'alto livello.

Machiissenefrega di non sfigurare ! Dobbianmo far crescere i nostri giocatori e il nostro movimebtio... questo è lo scopo della Ci che è stato venduto.

Invece no: la solita piramide rovesciata. per 100 anni contnueremoa prendere bastonate ....a questo è il problema

zorrykid ha scritto:Ah, non sapevo che c'era qualcuno che credeva che la Celtic era per far fare esperienza ai giovani italici.... Il regolamento della CL è lì da un pò, e per com'è difficilmente qualcuno si riempie la squadra di: Rossi, Esposito, Bianchi, Volpe,....

Il regolamento è un conto, come viene applicato un altro.
L'Irlanda per esempio, nella partecipazione delle sue franchige, vede un pesantissimo condizionamento federale; perché è la IRFU che determina di mettere gli avanti titolari della Nazionale tutti in una squadra e i 3/4 nell'altra, di lasciare liberi i nordirlandesi di giocare con Ulster e di destinare il Connacht alla visione dei progressi dei prospetti futuri.
In Galles invece la WRU ha sì disposto forzosamente gli accorpamenti territoriali (che in Irlanda erano sostanzialmente precostituiti), ma lascia maggiore libertà ai clubs nella formazione della rosa e nella conduzione tecnica.
In Scozia la SRU ha organizzato in toto le franchige, poi, complice la crisi di risultati e di seguito all'interno, ha cercato di "rivenderle" a privati, una l'ha dovuta dismettere e una se l'è "ripresa"; insomma, un gran paperacchio.

Che cosa voglio dire? Che l'approccio alla CL, se mai saremo ammessi, non potrà che essere nostro e personale e basato sulle nostre esigenze, cioè volto a produrre più giocatori per l'alto livello; ma che questo non potrà avvenire con il ricorso indiscriminato ai giovani italiani, perché ci viene richiesto che, sin dall'inizio, la nostra partecipazione sia agonisticamente credibile. A noi trovare (o sbagliare) la strada giusta.

Per quanto riguarda il regolamento CL sugli eleggibili, se è vero che parla di max due non-europei, abbiamo anche appurato che è vero che i giocatori del Commonwealth (praticamente tutto il mondo rugbystico, dall'Australia alla NZ, alle isole pacifiche) sono parificati agli europei; e noi potremmo ricorrere anche agli argentini, se non altro per equità. Insomma, la regola sui due non-europei non è un problema.
E' invece la FIR a porre un paletto serio con la richiesta di max 5 non-eleggibili per la Nazionale. Almeno un club (dell'altro non so)ha già dato segni di insofferenza, anche perché questa richiesta equivale a un limite per l'acquisto di stranieri forti (tutti i nazionali, comunque anche gli altri non saranno eleggibili finché non avranno passato allmeno tre anni in Italia). Rammenterei infine a tutti che la spinta per la "naturalizzazione" degli stranieri non viene solo dalla Federazione, ma anche e soprattutto dai club.

diddi ha scritto:Per essere TV, 6 sono già tanti.
Poi le norme restrittive ventilate dalla FIR per le franchige di CL non parlavano di giocatori di "formazione italiana", ma di "eleggibili per la Nazionale" (max 5 non eleggibili), per cui parecchi di coloro che sono scesi in campo a Monigo (De Jager, Garcia, McLean; ma probabilmente anche Kingi e Van Zyl, essendo tecnicamente "eleggibili" con tre anni di permanenza+assenza di caps) rientrerebbero nei parametri previsti per una franchigia.

Capisco che parecchi storceranno il naso, ma, pur auspicando l'inserimento del maggior numero possibile di italiani di formazione, convengo che per non sfigurare in Europa ci sarà bisogno dell'apporto di tutti, anche e forse soprattutto dei giocatori magari "un po' meno italiani", ma già formati per resistere all'alto livello.

Infatti Tv con loro ha fatto il salto di qualità.
Una partita che, travisando altri settori dell'informazione, si potrebbe definire "la banda del buco".
Con specialità del calcio in bocca nei 22 per il mark, cosa già vista nella partita precedente.

diddi ha scritto: Il regolamento è un conto, come viene applicato un altro.
L'Irlanda per esempio, nella partecipazione delle sue franchige, vede un pesantissimo condizionamento federale; perché è la IRFU che determina di mettere gli avanti titolari della Nazionale tutti in una squadra e i 3/4 nell'altra, di lasciare liberi i nordirlandesi di giocare con Ulster e di destinare il Connacht alla visione dei progressi dei prospetti futuri.
In Galles invece la WRU ha sì disposto forzosamente gli accorpamenti territoriali (che in Irlanda erano sostanzialmente precostituiti), ma lascia maggiore libertà ai clubs nella formazione della rosa e nella conduzione tecnica.
In Scozia la SRU ha organizzato in toto le franchige, poi, complice la crisi di risultati e di seguito all'interno, ha cercato di "rivenderle" a privati, una l'ha dovuta dismettere e una se l'è "ripresa"; insomma, un gran paperacchio.

Che cosa voglio dire? Che l'approccio alla CL, se mai saremo ammessi, non potrà che essere nostro e personale e basato sulle nostre esigenze, cioè volto a produrre più giocatori per l'alto livello; ma che questo non potrà avvenire con il ricorso indiscriminato ai giovani italiani, perché ci viene richiesto che, sin dall'inizio, la nostra partecipazione sia agonisticamente credibile. A noi trovare (o sbagliare) la strada giusta.

Per quanto riguarda il regolamento CL sugli eleggibili, se è vero che parla di max due non-europei, abbiamo anche appurato che è vero che i giocatori del Commonwealth (praticamente tutto il mondo rugbystico, dall'Australia alla NZ, alle isole pacifiche) sono parificati agli europei; e noi potremmo ricorrere anche agli argentini, se non altro per equità. Insomma, la regola sui due non-europei non è un problema.
E' invece la FIR a porre un paletto serio con la richiesta di max 5 non-eleggibili per la Nazionale. Almeno un club (dell'altro non so)ha già dato segni di insofferenza, anche perché questa richiesta equivale a un limite per l'acquisto di stranieri forti (tutti i nazionali, comunque anche gli altri non saranno eleggibili finché non avranno passato allmeno tre anni in Italia). Rammenterei infine a tutti che la spinta per la "naturalizzazione" degli stranieri non viene solo dalla Federazione, ma anche e soprattutto dai club.

Sono pienamente daccordo con te.

Laporte ha scritto:Machiissenefrega di non sfigurare ! Dobbianmo far crescere i nostri giocatori e il nostro movimebtio... questo è lo scopo della Ci che è stato venduto.
Invece no: la solita piramide rovesciata. per 100 anni contnueremoa prendere bastonate ....a questo è il problema

Il fatto di non sfigurare non è una preoccupazione nostra, tutt'altro! Sono i celtici che ci chiedono espressamente di essere competitivi e di non imbottire le nostre rose di giovincelli di belle speranze, pena l'esclusione dal torneo.
Su questo punto, se vogliamo stare dentro, non abbiamo scelta. Piramide rovesciata o no.

diddi ha scritto: E' invece la FIR a porre un paletto serio con la richiesta di max 5 non-eleggibili per la Nazionale. Almeno un club (dell'altro non so)ha già dato segni di insofferenza, anche perché questa richiesta equivale a un limite per l'acquisto di stranieri forti (tutti i nazionali, comunque anche gli altri non saranno eleggibili finché non avranno passato allmeno tre anni in Italia). Rammenterei infine a tutti che la spinta per la "naturalizzazione" degli stranieri non viene solo dalla Federazione, ma anche e soprattutto dai club.

Stando a quel che si legge, anche in veneto si stanno accorgendo che con le norme più restrittive imposte dalla FIR rischiamo veramente di non essere competitivi.
La Celtic League è un'avventura stimolante e credo che le due franchigie pur di parteciparvi accetterebbero anche di non avere nemmeno un "NON-eleggibile".
Però i viadanesi, come sempre giustamente pragmatici, avevano detto: "Va bene, facciamo come volete, però secondo noi per essere competitivi almeno per i primi anni sarebbe opportuno avere un maggior numero di non eleggibili"
Anche in veneto, sia pure con ritardo, se ne sono accorti.
E' di oggi un articolo che facendo due conti in pratica dice che l'anno prossimo il Treviso si troverà ad affrontare impegni molto più duri con un organico meno forte di quello di quest'anno.

diddi ha scritto:

zorrykid ha scritto:Ah, non sapevo che c'era qualcuno che credeva che la Celtic era per far fare esperienza ai giovani italici.... Il regolamento della CL è lì da un pò, e per com'è difficilmente qualcuno si riempie la squadra di: Rossi, Esposito, Bianchi, Volpe,....

Il regolamento è un conto, come viene applicato un altro.
L'Irlanda per esempio, nella partecipazione delle sue franchige, vede un pesantissimo condizionamento federale; perché è la IRFU che determina di mettere gli avanti titolari della Nazionale tutti in una squadra e i 3/4 nell'altra, di lasciare liberi i nordirlandesi di giocare con Ulster e di destinare il Connacht alla visione dei progressi dei prospetti futuri.
In Galles invece la WRU ha sì disposto forzosamente gli accorpamenti territoriali (che in Irlanda erano sostanzialmente precostituiti), ma lascia maggiore libertà ai clubs nella formazione della rosa e nella conduzione tecnica.
In Scozia la SRU ha organizzato in toto le franchige, poi, complice la crisi di risultati e di seguito all'interno, ha cercato di "rivenderle" a privati, una l'ha dovuta dismettere e una se l'è "ripresa"; insomma, un gran paperacchio.

Che cosa voglio dire? Che l'approccio alla CL, se mai saremo ammessi, non potrà che essere nostro e personale e basato sulle nostre esigenze, cioè volto a produrre più giocatori per l'alto livello; ma che questo non potrà avvenire con il ricorso indiscriminato ai giovani italiani, perché ci viene richiesto che, sin dall'inizio, la nostra partecipazione sia agonisticamente credibile. A noi trovare (o sbagliare) la strada giusta.

Per quanto riguarda il regolamento CL sugli eleggibili, se è vero che parla di max due non-europei, abbiamo anche appurato che è vero che i giocatori del Commonwealth (praticamente tutto il mondo rugbystico, dall'Australia alla NZ, alle isole pacifiche) sono parificati agli europei; e noi potremmo ricorrere anche agli argentini, se non altro per equità. Insomma, la regola sui due non-europei non è un problema.
E' invece la FIR a porre un paletto serio con la richiesta di max 5 non-eleggibili per la Nazionale. Almeno un club (dell'altro non so)ha già dato segni di insofferenza, anche perché questa richiesta equivale a un limite per l'acquisto di stranieri forti (tutti i nazionali, comunque anche gli altri non saranno eleggibili finché non avranno passato allmeno tre anni in Italia). Rammenterei infine a tutti che la spinta per la "naturalizzazione" degli stranieri non viene solo dalla Federazione, ma anche e soprattutto dai club.

Appunto, dagli altri le federazioni danno le linee guida per la costituzione delle squadre, e quindi possono mettere il becco su chi schierare in campo. Qua hai dei privati, e per quanto mi sforzi, mi riesce difficile vedere un club che mette i soldi ed una federazione che dice come spenderli...

Cito la fonte di quello che ho scritto prima: Antonio Liviero su "Il Gazzettino".
Lo stesso giornalista oltre ad auspicare una maggior apertura verso i giocatori non italiani, dice anche che su certi temi la FIR dovrebbe adottare "posizioni forti" tipo impedire l'accesso alla nazionale per chi gioca all'estero.
Quest'ultima cosa mi sembra difficilmente percorribile, però sta di fatto che franchigie con 8 milioni di budget difficilmente riusciranno a far rientrare tutti gli azzurri "emigrati". Ne arriverà una piccola parte e gli altri arriveranno a fine carriera.

Qualcuno qui si dimentica che è la federazione irlandese a finanziare Munster, Leinster , Ulster ed a possedere Connacht, nonchè a tesserare e pagarne i giocatori. Per forza che ha voce in capitolo!
Peraltro sarebbe anche utile ricordare che il Connacht, che è un "development side" ed è costantemente in pesante perdita economica, ha il budget che supera i 7 milioni di euro....il più basso delle 4

Non dimentico un bel niente.
Il mio discorso voleva dire che non esiste un unico modo per partecipare alla CL, che le rispettive federazioni hanno (dove più dove meno) voce in capitolo e che, nel rispetto delle condizioni poste per la partecipazione e degli impegni economici assunti, dovremo e potremo seguire una strada che si confaccia alle nostre esigenze.

Per quanto riguarda il rapporto tra FIR e franchige, è vero che i soldi ce li (ri)mettono soprattutto le franchige, ma la partecipazione federale c'è; e soprattutto la FIR è l'unica via per la quale i club interessati possono arrivare alla CL (quante volte la Benetton ha bussato inutilmente alla porta celtica da sola?)

diddi ha scritto: Per quanto riguarda il rapporto tra FIR e franchige, è vero che i soldi ce li (ri)mettono soprattutto le franchige, ma la partecipazione federale c'è; e soprattutto la FIR è l'unica via per la quale i club interessati possono arrivare alla CL (quante volte la Benetton ha bussato inutilmente alla porta celtica da sola?)

Veramente una volta sola, su invito degli Irlandesi , insieme al Calvisano, ma è stata stoppata da tre fatti : il NO della FIR, il rifiuto della FIR a finanziare Benetton e Calvisano ed il "rientro nei ranghi" dei Gallesi che abbandonarono l'idea di entrare nella premiership e si accontentarono della Anglo-Welsh cup in formato ridotto.
Resta da capire se risiamo ancora a questa storia, visti i discorsi attuali di far entrare 2 sqaudre gallesi (Llanelli e Cardiff) in Guinnes Premiership per avere più pubblico ed audience (tornerebbero i derby classici con squadre vicine come Bath, Gloucester , Worcester ecc.) cose riportate anche dall'ultimo articolo dell'Irish Independent.
Ho come l'impressione che il nostro ruolo sia più quello di utili comparse che di protagonisti almeno parziali...