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Il Salto

Inviato: 1 feb 2010, 21:17
da tonione
ma si chi se ne frega! quelli lì vogliono soldi, quegli altri non ci cagano di striscio, vengano le franchige, s'instauri questo si sposti quell'altro, si aggreghi.

ma vi rendete compte?

è da un anno e due mesi che la menano con la storia che la Celtic avrebbe dato ai nostri giocatori due cose: nelle gambe la velocità, il ritmo e la resistenza e nella testa l'abitudine ad un livello superiore.

ma soprattutto, questa adesione, avrebbe perseguito un obbiettivo fondamentale: i giocatori della nazionale, tutti, cioè anche quelli forti, sarebbero rimasti per un certo numero, me pare 15, di partite, in Italia. cioè non avremmo dovuto costringere i nostri nazionali a saltare all'estero per rimanere "a livello sei nazioni", il tutto sarebbe dovuto ricadere a precipizio sulla nazionale che si trovava a disposizione dei giocatori che quantomeno fossero abituati ad un certo livello di competizione.con l'ulteriore vantaggio di avere i due "club" in casa e poter quindi partecipare in un modo o nell'altro alla loro gestione.

now, ora, adesso, se ne saltano fuori con il panino B e noi, muti, pensiamo solo al panino B. secondo me, al panino B si può anche pensare, anzi si deve, ne siamo costretti!, ma senza dimenticare quali erano i propositi iniziali.

cioè fare un salto.

e cioè giocatori in Italia più spesso, e quindi maggiormente sotto le sgrinfie della nazionale, senza per forza costringerli ad un'involuzione tecnica in un campionato super morto. giocatori più veloci e preparati,in italia, più spesso.

Re: Il Salto

Inviato: 1 feb 2010, 22:39
da billingham
tonione ha scritto: ma vi rendete compte?
ti voglio bene :o

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 8:55
da NeilBeck85
Posso lanciare una pietra nello stagno???

L'Argentina,nonostante un campionato nazionale a livello semiprofessionistico,che in confronto la nostra Top 10 sembra il Super 14 (per quanto riguarda logistica/disponibilità economica),i vari nazionali sparsi fra i vari Celti,Guinnes,ecc che non le permettono di radunarsi frequentemente,e senza un torneo al quale partecipare stabilmente ogni anno, è arrivata ad avere una nazionale da 6^a posizione nel Ranking Irb.

Ergo,mi viene da pensare,che forse il livello del campionato nazionale NON è necessariamente e strettamente legato al livello della nazionale(vedi Italia di Coste..non è che in quegli anni l'allora nostro massimo campionato fosse così eccelso)e che forse - "Un secondo che prendo qualcosa per proteggermi dall'imminente lancio di di sanpietrini" - un campionato nazionale più "povero",senza quindi società primedonne che cercano di salvaguardare il proprio piccolo lucro,farebbe bene al nostro movimento e alla nostra nazionale..in questo modo tutte le società lavorerebbero unite con fine ultimo la nazionale e non come ora,in una guerra continua l'una contro l'altra.

...Ok..sono pronto..Si lancino i lavorati di granito e porfido :-]

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 9:45
da milesgersenroma
guarda neil
come piano c quasi meglio del b potrei essere d'accordo con te
fondamentalmente la federazione dovrebbe diventare una specie di agenzia di collocamento , eventualmente facendosi carico anche di parte dell'ingaggio sistemando giocatori, possibilmente giovani , in tutti i campionati d'elite (compreso S14, currycup e NPC :P ), chiedendo a benetton di andarsene ovunque ma non in italia e lasciando il campionato nazionale a livello semipro

piace!??! :?

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 9:53
da porcorosso
NeilBeck85 ha scritto:Posso lanciare una pietra nello stagno???

L'Argentina,nonostante un campionato nazionale a livello semiprofessionistico,che in confronto la nostra Top 10 sembra il Super 14 (per quanto riguarda logistica/disponibilità economica),i vari nazionali sparsi fra i vari Celti,Guinnes,ecc che non le permettono di radunarsi frequentemente,e senza un torneo al quale partecipare stabilmente ogni anno, è arrivata ad avere una nazionale da 6^a posizione nel Ranking Irb.

Ergo,mi viene da pensare,che forse il livello del campionato nazionale NON è necessariamente e strettamente legato al livello della nazionale(vedi Italia di Coste..non è che in quegli anni l'allora nostro massimo campionato fosse così eccelso)e che forse - "Un secondo che prendo qualcosa per proteggermi dall'imminente lancio di di sanpietrini" - un campionato nazionale più "povero",senza quindi società primedonne che cercano di salvaguardare il proprio piccolo lucro,farebbe bene al nostro movimento e alla nostra nazionale..in questo modo tutte le società lavorerebbero unite con fine ultimo la nazionale e non come ora,in una guerra continua l'una contro l'altra.

...Ok..sono pronto..Si lancino i lavorati di granito e porfido :-]
Personalmente preferisco i Treppiedi...
Immagine
:-] :-] :-] :-] :-] :-] :-]

Tornando seri... L'Argentina è un po' una anomalia all'interno del panorama Union mondiale, ovvero è l'unica che abbia una nazionale di alto livello senza avere un campionato nazionale (o internazionale ma con club-franchigie locali) di alto livello. Ciò le è possibile grazie alla emigrazione dei suoi giocatori migliori, che per vari motivi hanno trovato successo all'estero. Questo implica la possibilità di trovarsi improvvisamente in mutande.

Resta da chiederci se vogliamo solo una nazionale competitiva oppure un movimento competitivo, se ci basta la prima incentiviamo la migrazione, altrimenti ci dobbiamo sforzare a trovare una soluzione interna.

Poi c'è una cosa che non capisco, riportata da te stavolta ma anche da altri in diverse occasioni, perchè mai un club, professionistico o amatoriale, dovrebbe lavorare sodo in chiave nazionale? Sarà che non ho questo gran senso della nazione in termini patriottistici, ma per me un club lavora e compete con gli altri per migliorarsi e sopravvalere gli avversari, non per portar acqua al mulino della nazionale, quello è un surplus che deve significare sicuramente orgoglio e tornaconto di immagine (e de schei :) ), ma è un surplus, l'obiettivo deve essere migliorarsi per portare a casa risultati sempre positivi.
Sul fatto che anzichè competere con siano semplicemente contro hai, ahimè, ragione!
Saluti PR

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 9:59
da rapa
NeilBeck85 ha scritto:Posso lanciare una pietra nello stagno???

L'Argentina,nonostante un campionato nazionale a livello semiprofessionistico,che in confronto la nostra Top 10 sembra il Super 14 (per quanto riguarda logistica/disponibilità economica),i vari nazionali sparsi fra i vari Celti,Guinnes,ecc che non le permettono di radunarsi frequentemente,e senza un torneo al quale partecipare stabilmente ogni anno, è arrivata ad avere una nazionale da 6^a posizione nel Ranking Irb.

Ergo,mi viene da pensare,che forse il livello del campionato nazionale NON è necessariamente e strettamente legato al livello della nazionale(vedi Italia di Coste..non è che in quegli anni l'allora nostro massimo campionato fosse così eccelso)e che forse - "Un secondo che prendo qualcosa per proteggermi dall'imminente lancio di di sanpietrini" - un campionato nazionale più "povero",senza quindi società primedonne che cercano di salvaguardare il proprio piccolo lucro,farebbe bene al nostro movimento e alla nostra nazionale..in questo modo tutte le società lavorerebbero unite con fine ultimo la nazionale e non come ora,in una guerra continua l'una contro l'altra.

...Ok..sono pronto..Si lancino i lavorati di granito e porfido :-]
potrebbe essere perche' la prima partita di club in Argentina e' datata 1886 e che quindi aldila' dei campionati sono comunque piu' avanti di noi come storia rugbistica ? http://www.uar.com.ar/conte01.asp?tx1=g ... Históricos

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 10:05
da Alucard
oltre al fatto che in Argentina chi vuole giocare a rugby deve pagare, e come mi è stato detto dietro alle società ci sono pure le banche, questo fa si che le strutture a disposizione siano molto grandi e che il livello di gioco sia molto alto(infatti nn ci sono le serie)

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 11:50
da ellis
NeilBeck85 ha scritto:Posso lanciare una pietra nello stagno???

L'Argentina,nonostante un campionato nazionale a livello semiprofessionistico,che in confronto la nostra Top 10 sembra il Super 14 (per quanto riguarda logistica/disponibilità economica),i vari nazionali sparsi fra i vari Celti,Guinnes,ecc che non le permettono di radunarsi frequentemente,e senza un torneo al quale partecipare stabilmente ogni anno, è arrivata ad avere una nazionale da 6^a posizione nel Ranking Irb.

Ergo,mi viene da pensare,che forse il livello del campionato nazionale NON è necessariamente e strettamente legato al livello della nazionale(vedi Italia di Coste..non è che in quegli anni l'allora nostro massimo campionato fosse così eccelso)e che forse - "Un secondo che prendo qualcosa per proteggermi dall'imminente lancio di di sanpietrini" - un campionato nazionale più "povero",senza quindi società primedonne che cercano di salvaguardare il proprio piccolo lucro,farebbe bene al nostro movimento e alla nostra nazionale..in questo modo tutte le società lavorerebbero unite con fine ultimo la nazionale e non come ora,in una guerra continua l'una contro l'altra.

...Ok..sono pronto..Si lancino i lavorati di granito e porfido :-]
Grande Neil !!!

Altro che sampietrini....

Hai scritto una delle cose più giuste che si siano viste su questo forum...........

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 12:09
da GiorgioXT
Dimenticate il vero motivo per cui l'Argentina è quello che è nel rugby : oltre alla tradizione (che non si improvvisa, come giustamente Rapa ha fatto notare )
- la quantità di praticanti a livello giovanile , la qualità e l'importanza che viene data alla loro formazione tecnica

Se un club "periferico" ma forte come "La Tablada" di Cordoba può permettersi di fare squadre giovanili di singole annate (U.18 tutti '92 ecc) figuriamoci club metropolitani di lunga tradizione come il CASI o il Regatas ... questi hanno 80-100 ragazzi per singola annata.
Poi c'è l'esperienza all'estero che affina e sviluppa, ma alla base c'è la selezione permessa dal gran numero di ragazzi tecnicamente evoluti .

Se volgiamo evolvere potremo forse fare a meno di un campionato nazionale professionistico , ma non di un lavoro serio di sviluppo sul "materiale umano" di cui non c'è traccia nè nelle strategia per la Celtic League, nè nelle idee di franchigie.

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 12:31
da ellis
GiorgioXT ha scritto:Dimenticate il vero motivo per cui l'Argentina è quello che è nel rugby : oltre alla tradizione (che non si improvvisa, come giustamente Rapa ha fatto notare )
- la quantità di praticanti a livello giovanile , la qualità e l'importanza che viene data alla loro formazione tecnica

Se un club "periferico" ma forte come "La Tablada" di Cordoba può permettersi di fare squadre giovanili di singole annate (U.18 tutti '92 ecc) figuriamoci club metropolitani di lunga tradizione come il CASI o il Regatas ... questi hanno 80-100 ragazzi per singola annata.
Poi c'è l'esperienza all'estero che affina e sviluppa, ma alla base c'è la selezione permessa dal gran numero di ragazzi tecnicamente evoluti .

Se volgiamo evolvere potremo forse fare a meno di un campionato nazionale professionistico , ma non di un lavoro serio di sviluppo sul "materiale umano" di cui non c'è traccia nè nelle strategia per la Celtic League, nè nelle idee di franchigie.
Altra considerazione molto saggia.

Giustissimo Giorgio, ti quoto.

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 13:32
da morning_star
Come dice giustamente Giorgio, l'Argentina ha un movimento giovanile che noi ce lo sognamo! Ma non solo noi (credo che anche tra le altre partecipanti al 6 nazioni non ce ne sia una che abbia un movimento giovanile paragonabile a quello argentino)!
E' verissimo che la federazione argentina non ha un campionato di valore al vertice (e infatti quasi tutti i pumas giocano all'estero, per lo più in Europa, e qualcuno nel Super 14 sanzariano), ma è altrettanto vero che l'Argentina ha una cosa che a noi manca: la base! Ha un'infinità di piccoli club (da dove inevitabilmente poi si va a pescare per il vertice) che unito al grande movimento giovanile ne fanno una delle nazionali più forti del mondo! A noi manca proprio quello, la base, e lo sviluppo giovanile! E non prendiamo la scusa per favore che in Italia c'è il calcio che predomina la scena, perchè non mi venite a raccontare che l'Argentina non ha una delle nazionali di calcio più forti del mondo o dei campionati di calcio seguitissimi (vedi le sfide River Plate - Boca Juniors da tutto esaurito, ecc.), oltre ad avere un campionato e una nazionale di calcio molto competitivi, l'Argentina ha anche una nazionale di basket tra le più forti al mondo (campione olimpica 2004, vice-campione mondiale 2002, e medaglia di bronzo alle ultime olimpiadi a Pechino), ma nonostante questo è riuscita a creare una nazionale di rugby che è arrivata terza ai mondiali di Francia 2007, che si era posizionata saldamente al quarto posto nel ranking IRB dietro Nuova Zelanda, SudAfrica, e Australia, ora è scesa al sesto posto se non erro, è riuscita anche ad entrare nel 3 nations che disputerà dal 2012 (sarebbe entrata prima se avesse avuto contratti televisivi e risorse economiche differenti), pare sia riuscita ad avere la possibilità di inserire una o due selezioni argentine da far giocare nel Super 14!
Insomma... senza campionato di vertice sì, ma sicuramente un esempio da prendere! Pensate se non fosse stata isolata dal resto del mondo (è in una posizione geografica sfigatissima, rugbysticamente parlando) lontanissima da chiunque altro sapesse cos'è una palla ovale per miglia e miglia, e quindi impossibilitata per decenni al confronto rugbystico di alto livello, è stata esclusa da ogni torneo di livello internazionale (6 nazioni, 3 nations, persino dal Pacific 5 nations); pensate se non fosse una nazione così "povera" e avesse le risorse che hanno francesi, inglesi, ecc. Pensate se avessero dei contratti televisivi! A questo punto staremmo parlando di una squadra che bastonerebbe regolarmente gli All Blacks e gli Springbooks, sarebbe probabilmete la squadra da battere!

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 14:20
da giangi2
Vogliamo fare un salto in avanti? Il rugby deve diventare uno sport POPOLARE grazie a: inserimento nelle scuole ed esposizione mediatica. Con i numeri che ci sono adesso potete inventarvi tutto quello che volete, ma è impossibile avere un miglioramento tecnico generale, puoi avere il culo di pescare due/tre fenomeni che crescono per meriti loro indipendentemente da quello che hanno intorno, ma non avremo MAI un SISTEMA che può selezionare i migliori tra una massa di giocatori mediamente bravi. Inutile continuare a ripetere che il campionato italiano deve diventare un campionato veramente professionistico, se avessimo avuto i soldi saremmo già tutti professionisti, ma la realtà è che a parte Viadana e Treviso al momento gli altri lottano per sopravvivere.

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 14:39
da alvarobolz
GiorgioXT ha scritto:Dimenticate il vero motivo per cui l'Argentina è quello che è nel rugby : oltre alla tradizione (che non si improvvisa, come giustamente Rapa ha fatto notare )
- la quantità di praticanti a livello giovanile , la qualità e l'importanza che viene data alla loro formazione tecnica

Se un club "periferico" ma forte come "La Tablada" di Cordoba può permettersi di fare squadre giovanili di singole annate (U.18 tutti '92 ecc) figuriamoci club metropolitani di lunga tradizione come il CASI o il Regatas ... questi hanno 80-100 ragazzi per singola annata.
Poi c'è l'esperienza all'estero che affina e sviluppa, ma alla base c'è la selezione permessa dal gran numero di ragazzi tecnicamente evoluti .

Se volgiamo evolvere potremo forse fare a meno di un campionato nazionale professionistico , ma non di un lavoro serio di sviluppo sul "materiale umano" di cui non c'è traccia nè nelle strategia per la Celtic League, nè nelle idee di franchigie.
Quoto (ma a mè il mondo del minirugby e giovanili petrarchini mi piace, :wink: )

magari dico una cavolata, ma al meno no offendo a nessuno:

744 società di rugby in Italia.
Ognuna con un educatore, a tempo completo, divulgando il rugby nelle scuole. 40 ore in settimana. 1200 euro mese.
8.928.000 euro anno.
E SE PAGASSE LA FIR ?? costa come una franchiggia


Possibili risultati: ogni allenatore , centrandose in una categoria, come ad essempio la uder 10, coinvolge nell mostro sport a 20 bambini anno. 14.880 nuovi under 10. Non male direi

e per la cronaca, noi a Bolzano inviamo gente alle scuole, aiutati per la FIR ma non gratis; ma vanno solo 6 ore per settimana; e tutti gli educatori del pomeriggio siamo volontari

Re: Il Salto

Inviato: 2 feb 2010, 14:46
da Laporte
GiorgioXT ha scritto:Dimenticate il vero motivo per cui l'Argentina è quello che è nel rugby : oltre alla tradizione (che non si improvvisa, come giustamente Rapa ha fatto notare )
- la quantità di praticanti a livello giovanile , la qualità e l'importanza che viene data alla loro formazione tecnica

Se un club "periferico" ma forte come "La Tablada" di Cordoba può permettersi di fare squadre giovanili di singole annate (U.18 tutti '92 ecc) figuriamoci club metropolitani di lunga tradizione come il CASI o il Regatas ... questi hanno 80-100 ragazzi per singola annata.
Poi c'è l'esperienza all'estero che affina e sviluppa, ma alla base c'è la selezione permessa dal gran numero di ragazzi tecnicamente evoluti .

Se volgiamo evolvere potremo forse fare a meno di un campionato nazionale professionistico , ma non di un lavoro serio di sviluppo sul "materiale umano" di cui non c'è traccia nè nelle strategia per la Celtic League, nè nelle idee di franchigie.
Da applauso :!: :!: :!: :!: :!:

Re: Il Salto

Inviato: 3 feb 2010, 8:42
da rapa
scusate qualcuno sa quanti sono i tesserati della Federazione Argentina ?