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http://www.planetrugby.com/story/0,2588 ... 05,00.html

Grande "perdita" per tutto il rugby internazionale, credo che abbia trovato un degno erede, forse potenzialmente più forte... però per me è stato fantastico vederli all'opera insieme e sarebbe stato bello continuare a rivederli per qualche partita ancora!!

Grade giocatore, mi manchera vederlo in nazionale

cavolo, se mi dispiace, giocatore peraltro non vecchissimo con i suoi 29 anni

si, ma Pockock incalza e il posto titolare per i mondiali cominciava a non essere sicuro al 100%. Tuttavia a quanto pare Smith vorrebbe chiudere la carriera in Europa o Giappone. Ora se in italia avremo avuto squadre con un certo budget, forse uno come Smith forse avrebbe alzato leggermente il livello del nostro campionato?

A quanto pare anche Palu vorrebbe lasciare...

Certo che Smith con Pockock che incalza capisco ma Palu?Non mi pare che brown abbia lo stesso impatto del Buon Wycliff

Palu, pare che voglia chiudere anche lui la carriera all'estero. Inoltre i vari problemucci fisici gli stanno facendo pensare questo.
D'altronde sabato i Warathas giochernano con Waugh a numero 8!!!!!! Allora c'e' speranza per tutti noi piccoletti!!

Se gli stranieri in Italia fossero tutti giocatori del calibro di Smith ben vengano, possono solo far crescere i nostri giovani oltre che innalzare il livello e l'interesse del nostro campionato.

infatti nino e' quello che penso pure io. Il problema e' il budget. Vedi in giappone quanti Aus, NZ e SA giocano. Chissa' se tra una 10ina di anni il giappone non arrivera' tra le prime 10...

ecco perche' speravo nella CL, cosi' una squadra con 11/12 giovani italiani e 3/4 stranieri di qualita (Eg. Smith, Giteau, mattfield...ehehe tanto per buttarne giu' qualcuno... ), a giocare ogni domenica ad un certo livello sarebbe stato un toccasana....

Comunque pare che Smith sia combattuto se fare un anno in Giappone o in Francia/UK......cosi' come Palu.

Noooo..l'ho saputo adesso...è un grandissimo dispiacere non vederlo più all'opera...a soli 29 anni ha ancora tanti anni di carriera davanti a sè...Non può attendere ancora un anno e smettere dopo il mondiale del 2011?

Se non altro adesso c'è qualche timida chance di rivedere ogni tanto il mitico Waugh

Anche il buon Rudi Vedelago, australiano nazionale giovanile, il quale si dice che sia stato piu volte contattato anche per giocare con la nostra nazionale mi pare che si sia ritirato, ma dal rugby giocato non dalla nazionale, ne sa qualcosa qualcuno?

Mero ha scritto:Noooo..l'ho saputo adesso...è un grandissimo dispiacere non vederlo più all'opera...a soli 29 anni ha ancora tanti anni di carriera davanti a sè...Non può attendere ancora un anno e smettere dopo il mondiale del 2011?

Se non altro adesso c'è qualche timida chance di rivedere ogni tanto il mitico Waugh

Tanti anni... insomma...

Io credo che per uno che è in nazionale da 10 anni, ha vinto 1 3N, s'è giocato una finale mondiale di 120 minuti, il tutto da un ruolo dove le botte che prendi non sono mai poche.
Io credo che un n.7 così a 29 anni possare dire "Ok, nazionale ora stop" anche per via dell'età!

Samu ha scritto:Anche il buon Rudi Vedelago, australiano nazionale giovanile, il quale si dice che sia stato piu volte contattato anche per giocare con la nostra nazionale mi pare che si sia ritirato, ma dal rugby giocato non dalla nazionale, ne sa qualcosa qualcuno?

a quanto ne so io si è ritirato a fine 2007 per problemi di famiglia...anche se a suo tempo non aveva escluso di tornare a giocare in seguito, non ho più sentito notizie che lo riguardassero.

Per anni, soprattutto tra i mondiali 2003 e 2007, è stato considerato, a ragione, il miglior rugbysta australiano.
La voglia di denaro non risparmia nessuno; tutti i grandi giocatori del sud, al primo accenno di instabilità del loro ruolo da titolare in Nazionale, abbandonano il loro paese per l'Europa. Pregi e difetti del professionismo.
Le federazioni dell'emisfero australe prima o poi si troveranno a dover decidere su questa transumanza; indebolire le nazionali o impoverire i tornei locali?

"Indebolire le nazionali", per ora, è un'espressione un po' esagerata!

Finché a sostituire Smith ci sarà Pocock o Waugh, a sostituire Burger ci sarà Brussow o Potgeiter, a sostituire McCaw ci sarà... non lo so, perché non li conosco e i neozelandesi li ho bannati dal mio fantasuper14
E così via per praticamente ogni ruolo, non si potrà certo parlare di "indebolire nazionali"... poi parliamo di un 29enne sostituito da un 19enne... insomma... per sviluppare giocatori non male come cosa!
Mell'Emisfero Nord non si notano tanto queste cose perché rimangono lì, semplicemente spariscono dal giro della nazionale senza cambi clamorosi.
Ciò che ci si avvicina di più sono ad esempio i Francesi finiti a giocare in Inghilterra: Betsen, Chabal, Bruno... in nazionale tutti regolarmenti sostituiti da giovani più o meno promettenti in concomitanza con il loro attraversamento della manica!

Sì vero, indebolire è troppo pesante come termine, forse era meglio perdere qualche fuoriclasse.
Eppure, eppure...
Gli ABs senza Hayman hanno sicuramente perso qualcosa in prima linea, ora non più insuperabile come quando c'era lui (e altri rocciosi piloni, anch'essi emigrati); in terza facevano molto comodo i rudi placcaggi di Collins, ancora non adeguatamente sostituito. E che dire di Howlett all'ala? Erano tutti titolari più o meno fissi prima della loro ricca partenza per il nord. E dopo i mondiali pure Jack è partito, ma in questo caso almeno è servito per scoprire il talento di Boric.
L'Australia senza Helsom aveva un grosso buco lì in mezzo al pack mentre il Sudafrica rinunciò suo malgrado a un Montgomery nel pieno della sua maturità agonistica perché giocava in Europa (richiamato a furor di popolo, vinsero 3N e mondiali).
Andava molto di moda l'impiego all'estero dei nazionali nel periodo di stop dei tornei dell'emisfero sud (vedi Carter, vedi i sudafricani), ma questo impiego part-time logorava eccessivamente i giocatori, privati in tal modo del loro riposo.

I soldi fan comodo a tutti; se il fuoriclasse decide di voler guadagnare più soldi, continuando a praticare lo sport della sua vita e avendo la possibilità di trasferirsi qualche anno in paesi della sua stessa madrelingua, con unica contropartita la rinuncia alla nazionale, questo parte. I McCaw che sentono di avere un debito verso i propri connazionali da saldare solo con la vittoria in Coppa del Mondo, sono più unici che rari.
La palla passa così nelle mani delle rispettive federazioni...