Kømpilmenti.
Inviato: 6 lug 2012, 21:35
http://mondovale.corriere.it/2012/07/06 ... o-firenze/
Bologna non è esattamente una “grande piazza per il calcio nazionale. Eppure, per preservare il sacro parco del Dall’Ara dai rudi rugbisti di Italia e Australia, il test match sarà costretto a migrare altrove (quasi sicuramente a Firenze). Dopo il caso San Siro, “vietato” agli All Blacks (ben contenti di finire a Roma), siamo alle solite: il calcio sfratta il rugby. Facendo arrabbiare non solo i tifosi, ma anche amministratori locali e dirigenti federali.
L’assessore comunale al turismo e attività produttive del comune di Bologna, Nadia Monti, si dice “decisamente contrariata per i permessi non concessi dal Bologna calcio al test match” Italia-’Australia . Via Facebook, Monti ricorda che per effetto del ‘no’ del club rossoblù all’uso del Dall’Ara, «si stimano qualcosa come 40.000 turisti sportivi persi, e in questo momento storico è un errore marchiano».
Quindi, una frecciata al patron rossoblù Albano Guaraldi. «Evidentemente si può esser ottimi imprenditori sportivi e nel settore costruzioni, ma allo stesso tempo aver grandi limiti nel comprendere le opportunità per la città. Ad oggi, per tamponare la crisi, serve coesione e mutuo soccorso, non esclusione», dice Monti.
«Ci aspettavamo minimo 40.000 persone a Bologna per il test match tra Italia e Australia, e invece niente». È un commento amaro anche quello del presidente del Comitato regionale emiliano-romagnolo della Federazione italiana rugby (Fir), Mario Spotti, che aggiunge: «Il tifo del pallone ovale non è come quello del calcio, i nostri tifosi si fermano nelle città un paio di giorni e riempiono musei, ristoranti e negozi».
Perciò il capoluogo emiliano non solo ha perso l’occasione di vedere un match d’elite, come non accade da più di un decennio, ma «dovrà rinunciare a 40.000 turisti», con tutto ciò che ne deriva dal punto di vista commerciale e del tessuto economico cittadino. Perchè? Secondo Spotti, per via «del calcio e dei presidenti delle società calcistiche, che fanno la voce grossa senza capire che ci rimettono anche loro».
Dopo aver «perso San Siro (Milano) e Torino – continua Spotti – ora dobbiamo incassare il ‘no’ di Albano Guaraldi e del Bologna calcio». E il presidente di Fir Emilia-Romagna comincia chiedersi se non sia «una questione di gelosia: pur non avendo una Nazionale molto vincente, il rugby riempie sempre gli stadi e questo può dar fastidio a qualcuno».
Bologna non è esattamente una “grande piazza per il calcio nazionale. Eppure, per preservare il sacro parco del Dall’Ara dai rudi rugbisti di Italia e Australia, il test match sarà costretto a migrare altrove (quasi sicuramente a Firenze). Dopo il caso San Siro, “vietato” agli All Blacks (ben contenti di finire a Roma), siamo alle solite: il calcio sfratta il rugby. Facendo arrabbiare non solo i tifosi, ma anche amministratori locali e dirigenti federali.
L’assessore comunale al turismo e attività produttive del comune di Bologna, Nadia Monti, si dice “decisamente contrariata per i permessi non concessi dal Bologna calcio al test match” Italia-’Australia . Via Facebook, Monti ricorda che per effetto del ‘no’ del club rossoblù all’uso del Dall’Ara, «si stimano qualcosa come 40.000 turisti sportivi persi, e in questo momento storico è un errore marchiano».
Quindi, una frecciata al patron rossoblù Albano Guaraldi. «Evidentemente si può esser ottimi imprenditori sportivi e nel settore costruzioni, ma allo stesso tempo aver grandi limiti nel comprendere le opportunità per la città. Ad oggi, per tamponare la crisi, serve coesione e mutuo soccorso, non esclusione», dice Monti.
«Ci aspettavamo minimo 40.000 persone a Bologna per il test match tra Italia e Australia, e invece niente». È un commento amaro anche quello del presidente del Comitato regionale emiliano-romagnolo della Federazione italiana rugby (Fir), Mario Spotti, che aggiunge: «Il tifo del pallone ovale non è come quello del calcio, i nostri tifosi si fermano nelle città un paio di giorni e riempiono musei, ristoranti e negozi».
Perciò il capoluogo emiliano non solo ha perso l’occasione di vedere un match d’elite, come non accade da più di un decennio, ma «dovrà rinunciare a 40.000 turisti», con tutto ciò che ne deriva dal punto di vista commerciale e del tessuto economico cittadino. Perchè? Secondo Spotti, per via «del calcio e dei presidenti delle società calcistiche, che fanno la voce grossa senza capire che ci rimettono anche loro».
Dopo aver «perso San Siro (Milano) e Torino – continua Spotti – ora dobbiamo incassare il ‘no’ di Albano Guaraldi e del Bologna calcio». E il presidente di Fir Emilia-Romagna comincia chiedersi se non sia «una questione di gelosia: pur non avendo una Nazionale molto vincente, il rugby riempie sempre gli stadi e questo può dar fastidio a qualcuno».
