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Federazione ed obbligatorietà

Inviato: 8 gen 2013, 18:25
da todo torto
Dirigente dell'Amatori Palermo
Durante le vacanze natalizie riflettevo sul futuro della nostra squadra che all'esordio, si trova in vetta alla classifica del proprio girone di serie C e conscio, qualora riuscissimo a mantenere questa posizione, di non poter partecipare agli spareggi per la serie B sia per problemi economici, (non avremmo i soldi per pagarci neanche una trasferta), sia ancor più motivi regolamentari, (non abbiamo fatto le giovanili), pensavo, ammesso che troviamo risorse economiche e campo, che l'anno prossimo per ambire alla promozione saremmo costretti a fare l'U 14 e l'U 16. (tralascio volutamente la necessità di una nuova struttura societaria)
E la U. 20 ??
Non essendo obbligatoria e dovendo scegliere per forza di cose anche l'anno prossimo i ragazzi del 97 (dopo quelli del 96 di quest'anno) non avrebbero possibilità di giocare a Rugby a Palermo.
Fatta questa premessa mi domandavo (e in tal modo domando a voi) perchè... non rendere obbligatorie solo la U 16 e la U 18 (non venti) lasciando l'onere della U.14 a chi ha possibilità di farle? (Almeno in sicilia ed in altre regioni con problematiche simili)
Faccio questa considerazione partendo dal fatto che innanzitutto siamo in Sicilia dove non c'è una grande tradizione rugbystica (i ragazzi sono sempre pochi), dove non ci sono strutture adeguate (campi in erba, spogliatoi che possano definirsi tali ecc), dove non c'è un numero adeguato di tecnici qualificati (senza offendere nessuno) dove tra 100 bambini che hanno praticato rugby tra i 14 e i 18 anni ne rimangono forse solo il 2%, dove per assolvere all'obbligatorietà una società deve convincere i genitori ad affidare i loro bambini per fare trasferete di minimo Km.150 possibilmente il sabato, ecc.
Capisco che per lo sviluppo del movimento molti sostengono che bisogna partire dai bambini (io non sono cmq tanto d'accordo in quanto anche un ragazzo di 16 anni che non ha mai giocato a rugby se ha voglia ed ha a disposizione dei buoni tecnici può diventare a 20 anni un buon giocatore di rugby ) ma a che serve tutto questo se poi a 17 anni debbono stare un anno fermi?
Che ne pensate?

Re: Federazione ed obbligatorietà

Inviato: 8 gen 2013, 23:37
da martini
Io penso che hai ragione su tutto, tranne sulle osservazioni riguardo la vostra meravigliosa regione e i numeri che hai citato.

La tradizione rugbistica siciliana è di tutto rispetto, ci sono realtà storiche che tra alti e bassi portano avanti la tradizione, vedi Messina,Milazzo, le varie Catanesi e Ragusa tra tutte...si sbattono e non poco per coprire i vari costi annuali ma troppo spesso peccano nell'identificare la priorità del Club, vedi proprio il Palermo, ha speso migliaia di Euro per stipendiare una squadra di non Siciliani, ha retto 3/4 anni e non centrata alcuna promozione è sparita dal palconescenico rugbistico, ed ora solo cenere..(Se hai tempo e voglia guarda i miei post vecchi sul Gir.4 Serie B e vedi come avevo preveduto la fine del Palermo avendo anche accese discussioni con Rubino)

Ti parlo da giocatore che ha militato per gran parte della sua carriera nel Girone Centro-Sud e conosce molto bene l'ambiente... io spassionatamente ti dico:

1) C'è tempo per pensare agli spareggi per la Serie B
2) Obbligatorietà o no..date l'importanza dovuta al rugby giovanile che è l'unica vera linfa di questo sport...

Non alzo la polemica riguardo le ripartizioni dei soldi del comitato regionale siciliano ai vari club se no famo mattina...

Vi auguro ogni fortuna :wink:

M.

Re: Federazione ed obbligatorietà

Inviato: 9 gen 2013, 8:21
da giangi2
A mio parere basterebbe reintrodurre la categoria U18 e imporre l'oobligatorietà di x campionati giovanili tra U14 - U16 - U18 - U20 senza stabilire quali:
Eccellenza: 4 campionati obbligatori
Serie A: 3 campionati obbligatori
Serie B: 2 campionati obbligatori
Serie C: 1 campionato obbligatorio

Re: Federazione ed obbligatorietà

Inviato: 10 gen 2013, 12:12
da Luqa-bis
Considerando che molti sostenagno che occcorra cominciare almeno dalla I media per avere un bacino d igiocatori ampio e ben preparato, direi che alle soceità di Eccellenza dovrebbe essere chiesto d ilavorare a partite da quella età.

Per la C, a meno che non si tratti della Elite e a meno che non si istituisca una "D" si può anche non richiedere l'obbligatorietà (per le squadre di amatori)

Re: Federazione ed obbligatorietà

Inviato: 11 gen 2013, 15:33
da andrea12
Alle esternazioni di Todo torto, rispondo che la grande assente è la Scuola; e sopratutto nelle regioni mediamente o meno vocate, proprio la scuola potrebbe assolvere quella carenza di utenza, che comunque è ancora bassa in generale (per una serie di motivi, non tutti imputabili alla Federazione).
Io credo che l'obiettivo del rugby italiano sia quello di migliorarsi, non di andare indietro, ma neppure di utilizzare soluzioni non-innovative; l'obbligatorietà è un dovere morale, per me non dovrebbe essere una regola; ma nella realtà, senza l'obbligatorietà, ci ritroveremmo con miriadi di pseudo-Club, che durano quello sprazzo di tempo per far giocare quei venti appassionati.
Qualsiasi Ente sportivo, riconosce il valore della formazione giovanile, il problema, per moltissime zone italiane, ma mi sto riferendo anche al profondo nord, si risolverebbe con la Scuola in grado di formare autonomamente giocatori di rugby e futuri Cittadini.
Anche io sono convinto che ci vorrebbe una Serie D, magari in grado di raccogliere gli appassionati che all'interno del Club non hanno giovani, ma poichè non hanno neppure futuro, li lascerei lì. Il problema vero, dietro all'autorizzazione che spero nessuno rilasci mai, ad andare avanti senza giovanili, è che già dove ci sono le giovanili, spessissimo si gioca al ribasso, sulla pelle dei ragazzini. Ne risulta un paesaggio nazionale dove pochissime Società fanno formazione di qualità, altre si arrabattano a fare quello che possono (qualche volta anche falsificando i numeri e i nomi) e altre, per fortuna una minoranza, vorrebbero andare avanti senza il "fardello" delle giovanili da formare.
Tante volte ho criticato la Federazione, ma in questo caso credo che dovrebbe anche essere più rigida (verso i Club che non hanno le giovanili) e presentare, allo stesso tempo, un progetto spendibile e reale di coinvolgimento delle Scuole, intese come alter ego anche dei Club federali. Non c'è bisogno di posizioni contrapposte, ma più semplicemente di luoghi di formazione di qualità, che inizialmente sarà la stessa Federazione ad indirizzare e avviare. Senza Scuola non andremo mai da nessuna parte, perchè non abbiamo nè i numeri nè la tradizione di alcuni paesi "piccoli" (mi vengono in mente Nuova Zelanda, con 5 milioni di abitanti e Galles con circa 3 milioni).
Non volermene Todo torto, ma con i nostri numeri veri, non ce la facciamo a fare niente.............e non solo in Sicilia
Buon rugby

Re: Federazione ed obbligatorietà

Inviato: 11 gen 2013, 17:41
da giangi2
Per quanto riguarda la scuola ho assistito di recente ad un incontro di formazione della Federazione Italiana Pallacanestro, che ha ideato un Minibasket supersemplificato, con un pallone ancora più leggero di quello da minibasket (i bambini non si fanno male alle dita o al naso) e regole che limitano al massimo il contatto fisico (riduzione del rischio incidenti): il risultato è che il gioco è semplice da imparare, divertente e invoglia i bambini ad andare (al pomeriggio) nei centri minibasket delle società sportive. Hanno anche fatto un accordo per cui le scuole che mandano alcuni docenti ai corsi della Federazione per imparare ad insegnare questo EasyBasket (attività riconosciuta come formazione per i docenti grazie ad un accordo col MIUR) ricevono 20 palloni e due minicanestri, per poter fare questa attività nelle ore di educazione motoria (sembra che le maestre siano contentissime perchè possono fare qualcosa di diverso e che piace ai bambini). Questo gioco ha poi il vantaggio di insegnare alcuni principi sia di motricità che di coordinazione e i "rudimenti" del gioco di squadra, il tutto fa si che (se lo si fa bene) i bambini escano da scuola con alcune basi minime di avviamento allo sport, utili per il basket ma anche per altri sport di squadra. La FIR potrebbe fare altrettanto utilizzando il touch o un gioco simile molto semplificato, studiato apposta per i bambini e propedeutico al rugby, con due aspetti fondamentali: deve essere SICURO (nessun rischio per i bambini di farsi male, ecco perchè il touch) e SEMPLICE da insegnare. Non credo che a livello scolastico si possa pretendere di più, soprattutto per il rugby, visto che gli insegnanti sono TERRORIZZATI all'idea che qualche bambino/ragazzo possa infortunarsi.

Re: Federazione ed obbligatorietà

Inviato: 11 gen 2013, 22:50
da todo torto
non me la prendo ..... :D
ma forse non sono stato abbastanza chiaro
Partendo dal presupposto che senza giovanili non si va da nessuna parte io volevo evidenziare l'assurdità attuale che mi obbliga a fare l'u.14 e u 16 ma non la u. 20 ciò significa che i raggazzi che dell' u.16 che l'anno successivo vanno fuori quota in una città tipo Palermo e credo anche Enna e Caltanissetta praticamente non possono giocare
Io squadra che ho pochi soldi dovendo fare per forza di cose (denaro) una cernita opto per le Under obbligatorie.
Penso allora in alcune regioni con problematiche tipo la distanza geografica tra una squadra a l'altra potrebbero rendere obbligatorie la u 16 e la u 20

Re: Federazione ed obbligatorietà

Inviato: 12 gen 2013, 13:29
da andrea12
Si, ho capito e in linea di massima concordo.
Di sicuro manca l'elasticità per rendere alcune regole, obbligatorie in determinati contesti e meno vincolanti in altre; e già questa potrebbe essere una soluzione.
Sulla proposta di giangi2, invece, sono piuttosto scettico; mentre invece è verissimo che tutte le altre federazioni, nella scuola, mietono parecchi giocatori (anche la pallavolo, che organizza corsi gratuiti per insegnanti, il baseball, il basket che è forse la più elastica, ecc). Sono scettico sulla proposta di un rugby troppo soft, che non potrà mai dare le sensazioni del rugby, cioè il touch non è rugby (per me). Chiediamoci, invece, perchè nel Rugby Club britannico, quello medio di 400 ragazzini, non ci sono incidenti (se non durante il match ma molto meno di quanto si creda), e avremmo già risolto il problema.
Comunque è un pour parler, purtroppo non decidiamo noi :D
Buon rugby a tutti

Re: Federazione ed obbligatorietà

Inviato: 14 gen 2013, 8:53
da Ale_86
giangi2 ha scritto:...La FIR potrebbe fare altrettanto utilizzando il touch o un gioco simile molto semplificato, studiato apposta per i bambini e propedeutico al rugby, con due aspetti fondamentali: deve essere SICURO (nessun rischio per i bambini di farsi male, ecco perchè il touch) e SEMPLICE da insegnare. Non credo che a livello scolastico si possa pretendere di più, soprattutto per il rugby, visto che gli insegnanti sono TERRORIZZATI all'idea che qualche bambino/ragazzo possa infortunarsi.
Quando andavo a fare propaganda nelle scuole, il responsabile della societá mi spiengeva a far giocare i bambini a Tag Rugby, ossia identico al minirugby, ma al posto del placcaggio bisognava sfilare due fazzoletti di stoffa che penzolavano dai pantaloni, con la restrizione che un difensore poteva sfilarne al massimo uno. Funzionava per farli giocare in palestra, dove fare minirugby "vero" é un bel problema, ed era piú semplice del touch, secondo me molto difficile e tecnico, se si vuole farlo bene.

Re: Federazione ed obbligatorietà

Inviato: 14 gen 2013, 12:10
da giangi2
Era quello che intendevo io, che non sono un esperto e quindi non conosco le modalità delle varie tipologie di gioco, il gioco deve essere essenzialmente semplice (sia da giocare che da insegnare) e poco "pericoloso" (poco o nulla contatto fisico), ricordiamoci che siamo a scuola, ci devono giocare tutti e tra tutti questi magari qualcuno verrà poi sui campi il pomeriggio. Nel basket hanno adirittura introdotto un pallone più leggero e regole ulteriormente semplificate e, a detta degli istruttori, il risultato è stato sorprendente( molti più bambini e bambine si presentano in palestra ai corsi minibasket). Il vero salto di qualità lo si fa quando non sono gli istruttori delle società sportive che devono andare a fare queste ore di educazione motoria, ma sono i docenti stessi che propongono giochi un po' più evoluti dei soliti "palla avvelenata" et similia.

Re: Federazione ed obbligatorietà

Inviato: 14 gen 2013, 13:49
da youngblood
andrea12 ha scritto:Alle esternazioni di Todo torto, rispondo che la grande assente è la Scuola; e sopratutto nelle regioni mediamente o meno vocate, proprio la scuola potrebbe assolvere quella carenza di utenza, che comunque è ancora bassa in generale (per una serie di motivi, non tutti imputabili alla Federazione).
Io credo che l'obiettivo del rugby italiano sia quello di migliorarsi, non di andare indietro, ma neppure di utilizzare soluzioni non-innovative; l'obbligatorietà è un dovere morale, per me non dovrebbe essere una regola; ma nella realtà, senza l'obbligatorietà, ci ritroveremmo con miriadi di pseudo-Club, che durano quello sprazzo di tempo per far giocare quei venti appassionati.
Qualsiasi Ente sportivo, riconosce il valore della formazione giovanile, il problema, per moltissime zone italiane, ma mi sto riferendo anche al profondo nord, si risolverebbe con la Scuola in grado di formare autonomamente giocatori di rugby e futuri Cittadini.
Anche io sono convinto che ci vorrebbe una Serie D, magari in grado di raccogliere gli appassionati che all'interno del Club non hanno giovani, ma poichè non hanno neppure futuro, li lascerei lì. Il problema vero, dietro all'autorizzazione che spero nessuno rilasci mai, ad andare avanti senza giovanili, è che già dove ci sono le giovanili, spessissimo si gioca al ribasso, sulla pelle dei ragazzini. Ne risulta un paesaggio nazionale dove pochissime Società fanno formazione di qualità, altre si arrabattano a fare quello che possono (qualche volta anche falsificando i numeri e i nomi) e altre, per fortuna una minoranza, vorrebbero andare avanti senza il "fardello" delle giovanili da formare.
Tante volte ho criticato la Federazione, ma in questo caso credo che dovrebbe anche essere più rigida (verso i Club che non hanno le giovanili) e presentare, allo stesso tempo, un progetto spendibile e reale di coinvolgimento delle Scuole, intese come alter ego anche dei Club federali. Non c'è bisogno di posizioni contrapposte, ma più semplicemente di luoghi di formazione di qualità, che inizialmente sarà la stessa Federazione ad indirizzare e avviare. Senza Scuola non andremo mai da nessuna parte, perchè non abbiamo nè i numeri nè la tradizione di alcuni paesi "piccoli" (mi vengono in mente Nuova Zelanda, con 5 milioni di abitanti e Galles con circa 3 milioni).
Non volermene Todo torto, ma con i nostri numeri veri, non ce la facciamo a fare niente.............e non solo in Sicilia
Buon rugby
Questo me lo stampo e me lo incornicio...totalmente d'accordo!!

P.S. Per chi propone un rugby semplificato tipo touch, posso dire, avendo giocando entrambi, che in comune hanno solo una cosa, ossia la palla ovale (che non è nemmeno uguale, tra l'altro). Il touch rugby è tutta un'altra cosa rispetto al rugby, con basi e movimenti molto diversi. Viceversa il Tag rugby è molto indicato, perchè è più simile come velocità, movimenti e linee di corsa, ed oltrettutto per i bambini è molto propedeutico per il placcaggio.