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Leggo online e sul corriere di un episodio capitato a roma.
Durante una partita alcuni giocatori sono stati bersagliati di offese per il colore della loro pelle.
Verso la fine dell'incontro vi è stata una reazione da parte di uno di questi giocatori che è stato espulso a termini di regolamento.
Nell'articolo e sui social media, è unanime il disdegno riguardo il comportamento razzista, ma qualcuno chiede perchè , l'arbitro non abbia preso provvedimenti con questi giocatori provocatori.
Premetto che sono contrario a qualsiasi forma di razzismo e non sopporto le provocazioni e le ingiurie di nessuna forma sia tra giocatori che verso i direttori di gara e mi chiedevo
come è disciplinato a livello di regolamento un caso simile e come un arbitro debba intervenire in questi casi.

Art. 26, h del regolamento di giustizia:
Qualora proferisca parole offensive ovvero tenga un comportamento irriguardoso nei confronti del pubblico, dei giocatori o di qualunque altra persona ammessa al recinto di gioco, con la sanzione non inferiore alla squalifica dalle gare ufficiali per tre settimane;

Se ad offenderli fosse stato il pubblico, ci sarebbe stato ben poco da fare....si sarebbe dovuto mettere tutto a referto, ed rimettere la decisione al giudice sportivo....
Tieni conto poi che, a parte situazioni eclatanti, è ben difficile, per l'arbitro, sentire certe cose...immagina solo a quando la mischia si "alza", e tu arbitro sei già al placcaggio del primo centro....