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Questo è il miglior Castrogiovanni.
In certe occasioni si deve lasciare da parte il politically correct e dire le cose come stanno. Finalmente uno che mette a tacere gli inglesi che credono di essere i padroni del rugby.

E direi di finirla anche con la storia che "tanto poi berremo una birra insieme e ci rideremo su...": Castro, non farlo.
Se uno è stato disonesto (perché mettere in giro voci false è disonestà) la birra se la deve bere da solo.

http://rugby1823.blogosfere.it/post/521 ... no-s*****o

Tendenzialmente io sto dalla parte di Castro, perché è dei nostri e perché mi sta simpatico...ma è sempre la sua versione dei fatti. Sono cose sulle quali non sapremo mai come è andata con sicurezza al 100%. Quello che è certo è che il buon Castro, che ha lasciato una dichiarazione molto lunga sul fatto, sa come farsi capire in un pub!

Credo che l'unica cosa opinabile sia il discorso tecnico. Cockerill potrebbe legittimamente rispondere che Cole giocava di più perché è un giocatore migliore di Castro, e NON perché è un nazionale inglese. In questo campo tutte le opinioni sono legittime.

Però non doveva dire che se n'è andato per i soldi, perché sa benissimo che non è così, come sa benissimo quello che Castro ha dovuto sborsare per andarsene.
Ha avuto il difetto di voler giocare a rugby.
Quanti altri, alla sua età, sarebbero stati contenti di quel "pre-pensionamento" dorato, pagato benissimo per giocare una manciata di minuti, senza rischiare infortuni e affrontando avversari già infiacchiti al termine di una partita...
Lui però ritiene - e sono d'accordo con lui - di poter dire ancora la sua in campo, e nei test di novembre lo ha ampiamente dimostrato.
Forse Cockerill doveva giustificarsi per aver lasciato andare un giocatore del genere e allora ha inventato la storia...

Ecco, il guaio è che non stava in un pub, ma in una conferenza stampa. Non amo particolarmente il politically correct, ma sono convinto che il linguaggio debba adeguarsi all'occasione: il pub e la sala stampa sono due posti assai diversi. Allo stesso modo per cui non andrei mai ad un pranzo di lavoro in zoccoli e braghe corte, non parlarei mai in pubblico come farei con quattro amici all'osteria.
Su chi ha ragione e chi torto credo possano saperlo solo i diretti interessati, perciò mi taccio.

Non capisco tutta questa prudenza. Il quadro della storia dà certamente ragione a Castro, senza se e senza ma. Il nostro pilone voleva arrivare alla pensione a Leicester, lo aveva più volte dichiarato. Si era piazzato là, aveva il suo ristorante, i suoi interessi economici eccetera...
Mi sa che vi siete dimenticati dei suoi malumori dell'ultima stagione a Leicester...

Ed arriva anche l'inchiesta con possibile squalifica...
http://www.onrugby.it/2014/12/08/dichia ... inchiesta/

E, dopo tutto quello che gli hanno fatto (dice lui) a Leicester, ha trovato il sistema di regalargli la partita di domenica, facendo girare una punizione a favore del Toulon in una che dava tre punti all'avversario.

Forse è proprio per quello che è andato un po' oltre i limiti con le parole.
Però, come ripeto, ripulito dal turpiloquio, il suo discorso rimane valido e condivisibile

Dunque, Martin si è scusato per il linguaggio e poi il Tolone l'ha sospeso per 3 giorni. Non so se potrà giocare la prox contro Leicester. Ripeto, tendenzialmente sto dalla parte sua ma toni e sostanza gli danno veramente ragione in tutto? Parlar chiaro non significa per forza insultare e non significa per forza che hai ragione su tutto quello che dici. Non so, ma forza Martin lo stesso. Penso che in gran parte il suo discorso sia comprensibile ma bisognerebbe sentire anche l'altra campana....

supermax ha scritto:Dunque, Martin si è scusato per il linguaggio e poi il Tolone l'ha sospeso per 3 giorni. Non so se potrà giocare la prox contro Leicester. Ripeto, tendenzialmente sto dalla parte sua ma toni e sostanza gli danno veramente ragione in tutto? Parlar chiaro non significa per forza insultare e non significa per forza che hai ragione su tutto quello che dici. Non so, ma forza Martin lo stesso. Penso che in gran parte il suo discorso sia comprensibile ma bisognerebbe sentire anche l'altra campana....

direi che forse è il caso che non giochi il ritorno... la cosa è fresca e verrebbe provocato per tutta la partita ... già là non era tranquillissimo (vedi calcio preso contro o meglio girato per un suo intervento in ritardo e delle tutto inutile su un P.I.) .... boh , vedremo..

Garryowen ha scritto:Forse è proprio per quello che è andato un po' oltre i limiti con le parole.
Però, come ripeto, ripulito dal turpiloquio, il suo discorso rimane valido e condivisibile

Garry ma il problema è proprio qui: "non è ripulito dal turpiloquio", non ha fatto un discorso normale. Ha completamente sbagliato e merita la squalifica.

Diciamo che c'è cascato. E tendenzialmente Castro è uno che 'ci casca' quasi sempre, anche in campo. Del resto anche lui con i suoi 'pat-pat' sulla testa dell'avversario è uno che utilizza la provocazione...

Però se devo scegliere fra uno che dice cinque parolacce e uno che mente spudoratamente, io scelgo il primo. E il secondo mi sta abbastanza sullo stomaco...

Garryowen ha scritto:Diciamo che c'è cascato. E tendenzialmente Castro è uno che 'ci casca' quasi sempre, anche in campo. Del resto anche lui con i suoi 'pat-pat' sulla testa dell'avversario è uno che utilizza la provocazione...

Però se devo scegliere fra uno che dice cinque parolacce e uno che mente spudoratamente, io scelgo il primo. E il secondo mi sta abbastanza sullo stomaco...

L'allenatore che ho più temuto e amato era uno che se diceva 15 parole in un anno era tanto. Diciamo che si può far benissimo capire le cose senza sbracare totalmente come ha fatto Castro (che quindi per me merita giustamente la punizione). Poi sul mentire/dire in faccia, concordo in pieno.

I conti non tornano.
La provocazione c'è stata ed è stata una falsità dichiarata contro Castro.
Castro ha detto la verità, è stato obbligato a dire la verità.
Se si può giustificare una punizione sul piano politico, e non perchè è giusta, allora devono punire anche chi ha provocato, ma non lo fanno. I conti non tornano.

Il problema è anche il momento sbagliato, ha scelto la tribuna sbagliata.
Se Castro avesse detto le stesse cose in un'intervista qualsiasi durante la settimana, forse la squalifica non sarebbe arrivata.
Però si è fatto beccare nel post partita, con tutti i riflettori e tutta l'attenzione addosso, attenzione non solo degli addetti ai lavori, ma della gente comune, magari dei bambini, ecc...

Non è certo un illecito, diciamo però che questi "eccessi di sincerità" davanti all'audience massima, nell'opinione dei dirigenti possono rovinare l'immagine di questo sport e allora ecco la squalifica. Certo, se le pene fossero proporzionate, allora chi fa uso di sostanze illecite dovrebbe essere fucilato sulla pubblica piazza