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Pragmatismo britannico

Inviato: 13 ago 2017, 14:58
da jpr williams
https://www.rugbymeet.com/it/news/inter ... e-si-vince

Un'interessante intervista a questa sorta di onnipotente zarina dello sport britannico, una che, in pratica, decide quali sport debbono vivere e quali morire aprendo o chiudendo i rubinetti del denaro pubblico.
La lettura mi lascia abbastanza combattuto.
Di primo acchito mi verrebbe da vincere la mia antialbionicità ed applaudire perchè la signora può a ben diritto sostenere le proprie politiche ed argomentazioni con risultati irrefutabilmente eccellenti. Ha ragione, dicevo fra me e me leggendo, quando dice che siccome gestisce denaro pubblico ritiene giusto indirizzarlo laddove produce i migliori risultati. Come darle torto, del resto? Basta guardare l'impressionante risultato raggiunto da UK nel medagliere delle recenti olimpiadi.
Però.
Però mentre le davo ragione qualcosa mi suonava fesso nella testa; non capivo cosa fosse, ma c'era questo suono strano. Poi ho identificato il rumore.
E' davvero giusto che la mano pubblica usi questo approccio "darwinistico" appoggiando finanziariamente solo chi mostra spalle così robuste da potersi fare largo nella competizione? E' questo il ruolo della mano pubblica? Una sorta di mamma aquila che nutre solo il pulcino più robusto lasciando morire quello più gracile?
Non ho una risposta, in realtà. E mi piacerebbe sapere se qualcuno degli amici ne ha una.

Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 13 ago 2017, 15:21
da giuseppone64
mi sembra molto british, sia come impostazione sia come realizzazione. c'è un ceo un'assemblea, si prendono delle decisioni e si controlla continuamente. da noi è semplice utopia. non riesco a pensare ad una efficienza e, sopratutto, ad una trasparenza simili.
il modello è corretto?
per loro si, visto che lo sport di base è garantito a tutti si premiano le eccellenze. da noi se togliamo,arti marziali,tiro e scherma resta ben poco.
purtroppo torniamo sempre a bomba , se il,sistema è sano si puo' pianificare, altrimenti si va avanti alla bene e meglio.
prendiamo la boxe, da noi il materiale umano non manca ma è quasi tutto rimesso alla buona volontà dei singoli.
altro esempio; ricordo di aver assistito ad una intervista ai , mitici, fratelli abbagnale. bene avevano già vinto molto ed erano quasi alla fine della carriera ed uno dei due chiese in diretta rai un posto di lavoro. si,srebbe accontentato di un posto da usciere, l'altro perorava la causa del fratello e si dichiarava fortunato perchè aveva un posto in banca. bene se i perfidi avessero avuto loro concittadini questi giganti li,avrebbero nominati minimo baronetti e la loro serenità economica sarebbe stata assicurata.

Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 13 ago 2017, 16:29
da sandrobandito
Probabilmente la funzione di questa signora è bilanciata dalla funzione di qualcun'altro presso un'altra struttura con obiettivi meno verticistici.
Del resto, è l'articolo stesso che la distingue dal nostro onnipotentissimo Coni, no?

Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 0:32
da Consulente
Tipico approccio Tory anche ad un problema sportivo.
Se dovessimo applicare lo stesso metodo in Italia il rugby sarebbe da lasciare affondare ed avremmo scherma e tiro ipertrofici.
Proprio investire risorse dove nessuno vede possibilita' ed ottenere crescita e vittorie e' il metro con cui giudicare un grande manager.
Facile focalizzarsi sulle eccellenze esistenti. Difficile e' crearle.

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Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 8:36
da Luqa-bis
La scelta del sistema di vertice inglese è legata ad una condizione di partenza diversa.

Nel Regno Unito la pratica sportiva scolastica è massiva, anche interdisciplinare.
Da noi le società sportive vedono spesso come il fumo negli occhi l'attività scolastica che non sia prona all'evangelizzazione societaria, al tesseramento.

E anche da noi molte società antepongono il risultato alla pratica sportiva e al fattore educativo.

Quel sistema è nato all'indomani di una edizione olimpica che vide il Regno Unito scendere nella classifica olimpica (altro parametro di onanismo nazionalista sul globo terracqueo) ben sotto l'Italia (forse Atlanta 1996).

E come dice la scelta è focalizzato ad ottenere risultati di vertice.
Peraltro osservo che ci sono anche altri canali di sponsorizzazione.

E parte da un fattore importante sempre se ben ricordo: i proventi di una lotteria nazionale.

Da noi abbiamo preferito cxonvogliare il vizio sulle agenzie internaizonali, i canali web poker e le slot nelle sale sospette di infiltrazioni mafiose, snaturando anche i circoli e le case del popolo.

Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 8:38
da Luqa-bis
Non è peraltro vero che in Italia ci siano solo arti marziali, tiro e scherma ad avere successo.

Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 11:40
da jpr williams
Vorrei, però, focalizzarmi sulla natura pubblica dell'organismo diretto da questa rediviva lady di ferro.
Insomma, i suoi metodi mi sembrerebbero decisamente più consoni ad un ente privato, non pubblico.

Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 12:04
da sandrobandito
jpr williams ha scritto:Vorrei, però, focalizzarmi sulla natura pubblica dell'organismo diretto da questa rediviva lady di ferro.
Insomma, i suoi metodi mi sembrerebbero decisamente più consoni ad un ente privato, non pubblico.
Insisto, nel suo caso l'interesse pubblico da tutelare è il risultato nelle competizioni. Se quell'obiettivo viene centrato quei metodi vuol dire che c'ha ragione lei. Sarà compito di altri presso altre istituzioni garantire interessi diversi dal risultato sportivo strettamente inteso.
Forse che da noi riusciamo meglio a distinguere obiettivi e competenze in seno ad un'unica istituzione ottenendo risultati migliori?

Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 13:29
da jpr williams
Ma sandro, il punto è proprio questo: tu pensi che il primeggiare nelle competizioni sia un obiettivo consono per un ente pubblico? Sta cosa mi sa tanto di G.I.L. :shock:

Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 13:42
da giuseppone64
in inghilterra anche la gestione del pubblico avviene secondo gli schemi privatistici. è proprio un altro sistema...

Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 13:46
da Mr Ian
giuseppone64 ha scritto:in inghilterra anche la gestione del pubblico avviene secondo gli schemi privatistici. è proprio un altro sistema...
in quanti nanosecondi in Inghilterra i vertici del Coni salterebbero in aria??

Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 13:57
da giuseppone64
Mr Ian ha scritto:
giuseppone64 ha scritto:in inghilterra anche la gestione del pubblico avviene secondo gli schemi privatistici. è proprio un altro sistema...
in quanti nanosecondi in Inghilterra i vertici del Coni salterebbero in aria??
amico mio non ci sarebbero mai arrivati al vertice...

Re: RE: Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 14:11
da Consulente
jpr williams ha scritto:Ma sandro, il punto è proprio questo: tu pensi che il primeggiare nelle competizioni sia un obiettivo consono per un ente pubblico? Sta cosa mi sa tanto di G.I.L. :shock:
No non lo e'. Il compito del pubblico e' creare le condizioni perche qualcuno possa primeggiare. Il rugby con franchige federali e contratti centralizzati e' una eccezione. Ripeto se si applicassero questi criteri in Italia il rugby chiuderebbe dopo domani.

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Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 14:18
da Hap
jpr williams ha scritto:Ma sandro, il punto è proprio questo: tu pensi che il primeggiare nelle competizioni sia un obiettivo consono per un ente pubblico? Sta cosa mi sa tanto di G.I.L. :shock:
Però jpr, non è nemmeno obiettivo consono stanziare milioni di euro che poi vengono fumati, per vie traverse ma neanche tanto, in franchigie fallimentari.

Re: Pragmatismo britannico

Inviato: 14 ago 2017, 14:25
da jpr williams
Ma certo, è vero.
Però io credo che il compito della mano pubblica sia proprio quello di "aiutare" i settori in difficoltà, non quello di rendere più forte chi è già forte e, proprio per questo, può più facilmente attrarre capitali privati.
Capisci benissimo che per questa via, prima o poi, ci sarà una selezione darwiniana delle discipline sportive sulla base della loro profittabilità. Non so se mi piacerebbe, non credo.
Comunque è un argomento su cui ho più dubbi che certezze e proprio per questo ho voluto stimolare una discussione qua al bar: mi interessano i pareri di voi amici.