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Salve sono un fresco appassionato di rugby di Milano, praticamente da quando l\' Italia è nel Sei Nazioni, aggirandomi per i pochi parchi del capoluogo lombardo ho notato che non esistono, come per esempio in Inghilterra, zone del parco con porte da rugby, dato che in Italia il movimento rugbistico e all\' inizio e che chi pratica questo sport sono veramente pochi in confronto agli altri stati che partecipano al \" prestigioso torneo\" mi chiedevo se eravate daccordo con me se l\'installazione di queste porte rendesse piu\' visibile questo sport, dando la possibilita a chi come me gli piacerebbe fare qualche partitella tra amici e poi come si dice...da cosa nasce cosa. Certo di avere da voi una risposta porgo distinti saluti( email spedita da me alla Fir Lombardia)

Salve volevo vivamente ringraziare la federazione rugby lombarda per aver \"risposto alla mia email\"...si perche\' anche il silenzio è una risposta molto più significativa di molte parole. Infatti questo silenzio, secondo me, ha il significato che alla FIR non interessa confrontarsi con la base, ma bensi\' rimanere su posizioni rigide e consolidate....scusate ma per vicere il sei nazioni non basta cambiare allenatore, mi sa che se le cose stanno cosi\' non lo vinceremo mai e questo bellissimo sport in Italia fara\' molta fatica a crescere.... a buon intenditor poche parole

perchè semplicemente non vai a trovare una delle società milanesi che il rugby lo praticano?
<BR>a Milano: Amatori, ASR, Chicken-CUS, Union,
<BR>nell\'hinterland: Cernusco sul Naviglio, Cesano Boscone, Iride-Cologno Monzese, Lainate, Parabiago, Rho, Velate

Perchè potendo giocare a calcio nella strada sotto casa, difficilmente uno sceglierà di giocare a rugby a mezz\'ora di macchina, a meno che non sia deciso a giocare a rugby a tutti i costi...

Non penso che l\'inserimento di porte nei parchi sia indispensabile, forse la linea di meta si, ma le porte servono solo alle trasformazioni.
<BR>Più rugby in Tv, nelle parrocchie, creare circoli sportivi dedicati al rugby, forse questo aiuterebbe la diffusione, che ne pensate?

Più rugby nelle scule!
<BR>A Pordenone, con l\'aiuto delle società pordenonesi (in primis Friulcassa Pordenone e Union RAPPS) e dei professori, quest\'anno abbiamo una decina di scuole superiori che parteciperanno al torneo studentesco, questi ragazzi praticano il rugby durante le ore di educazione fisica, e, per chi vuole, c\'è un allenamento il pomeriggio dedicato a loro.
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<BR>Ci sono anche una decina di scuole medie!
<BR>Quando ero io al liceo (4 anni fa) eravamo 2 scuole, e la mia squadra la organizzavo io (andavo dal prof., prendevo le autorizzazioni in segreteria...) e i componenti erano tutti già rugbisti.
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<BR>Tra queste centinaia di ragazzini che giocheranno a rugby a scuola, se riusciremo a lavorare bene, sicuramente ne tireremo fuori qualcuno che ha voglia di venire a giocare con noi.
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<BR>Per concludere, le scuole sono entusuaste di questo progetto, noi (tramite CIV o FIR) forniamo anche il materiale. Le scuole ora sono terribilmente a corto di soldi, la cara ricca FIR con qualche migliaio di euro in materiali si \"affilia\" un istituto e con un corso da allenatori per gli insegnati (che i professori di PN hanno chiesto di poter fare) aiuterebbe in maniera enorme tutte le società del territorio nella propaganda.

P.S. Dal comunicato FIR n° 4 del 23/3/2005, (http://www.federugby.it/file/10416.pdf) :
<BR>
<BR>5.6 CORSO RESIDENZIALE INSEGNANTI ENTI SCOLASTICI
<BR>Il C.F. ha approvato il Corso residenziale per la formazione di 150-200 tecnici riservato agli
<BR>insegnanti degli Enti scolastici che svolgono attività ufficiale nel 2004-2005 o lo faranno nel 2005-2006; il corso è stato autorizzato dal Ministero e gli insegnanti potranno usufruire del distacco.
<BR>
<BR>Mi sembra che 150-200 tecnici non siano pochi...

Benissimo!
<BR>Ormai è difficile schiodare da casa e dalla play station i ragazzi. Portare un amico al campo è una cosa quasi impossibile, se però gli mostriamo il nostro sport a scuola il lavoro diventa più semplice

D\'accordo con Turch.
<BR>Anche noi, in Veneto, stiamo seguendo la stessa strada e sta portando dei risultati apprezzabili; in effetti, gli insegnanti accolgono bene la proposta e i ragazzi, beh, non vi dico!
<BR>Quello che mi preoccupa, a lungo andare, sono i genitori.