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Cosa ne pensate?

Più i vantaggi legati a quello che può imparare da Smith o lo svantaggio di fare un altro anno con molta panchina?

ci vorrebbe la palla di vetro per saperlo.
 ovvio che le speranze siano che non faccia tanta (troppa, visto che un po\' sarà inevitabile, dato che non credo partirà titolare) panca e che impari molto. la prospettiva è però che di panca ne faccia eccome.
 
 di buono a mio avviso c\'è che di sicuro avrà accesso più che non a padova a un \"giro\" internazionale, vedi mai che l\'aria d\'oltralpe faccia crescere il pelo .....

secondo me è un\'ottima cosa
 avrà stimoli, la giusta protezione da parte di una delle poche società veramente professionali in italia, la possibilità di crescere con calma al fianco di due come smith e goosen dai quali può imparare tantissimo
 e poi è vero avrà anche la possibilità finalmente di confrontarsi con squadre internazionali in heineken cup, condizione secondo me indispensabile se vuole arrivare in nazionale e finalmente far vestire ad un italiano la maglia numero 10
 di panca probabilmente ne dovrà fare, ma del resto anche a padova ne faceva parecchia visto che gli veniva preferito orquera
 speriamo a me le poche volte che l\'ho visto è piaciuto molto, sicuramente più di orquera che non mi dà alcuna sicurezza a partire dai calci di liberazione (corti o che non escono) per non parlare dei piazzati e della difesa

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 28-06-2005 alle ore 14:44, KAIL wrote:
 vedi mai che l\'aria d\'oltralpe faccia crescere il pelo .....
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 nono, di Yeto ce ne basta uno!

Piu\' seriamente, se avesse la possibilita\' di giocare un po\' e con una certa costanza (anche partendo dalla panchina, ma almeno che metta piede in campo) e magari anche qualche partita in europa puo\'essere positivo.
 
 Al riguardo una domanda:
 nelle\' varie competizioni (campionato italiano, HC, 6N, mondiali, etc) c\'e\' un limite al numero di sostituzioni possibili per partita? oppure tutti e 22 gli arruolati hanno la possibilita\' di giocare?
 
 P.

marcato avrà modo di giocare...smith è all\'ultima stagione da giocatore e non è più un ragazzino anche se è sempre grande, e goosen di solito gioca centro...
 
 di sicuro il coppa italia e nelle partite con squadre di bassa classifica penso che verrà provato, poi molto dipenderà dal suo rendimento se riuscirà a conquistare una maglia da titolare!

...in ogni caso è meglio un po\' di panca con gente come Smith e Goosen davanti (che possono insegnare tantissimo) che far comunque panchina a Padova...

ineccepibile jaco!

e Padova? che succede ,,perdendo tanti giocatori? specilamnete i giovani talenti italiani?

...qualcuno avrà pure qualcosa da dire su Marcato/mercato... (cambio di vocale, come nella settimana enigmistica)...

Marcato è stato un buon investimento da parte di treviso a mio avviso (scusate il gioco di words

)
 
 se si forma fisicamente (unico suo punto debole) si potrebe completare.
 
 ovvio con due come smith e goosen impererà ancora meglio il mestiere

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 28-06-2005 alle ore 16:58, pier12345 wrote:
 e Padova? che succede ,,perdendo tanti giocatori? specilamnete i giovani talenti italiani?
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 Eh si è proprio così.
 
 Per esempio capitan Barbini ha firmato per treviso senza nemmeno avvisare i dirigenti del petrarca. (almeno così scrivono i giornali e non ho letto alcuna smentita).
 
 Sono anni che il petrarca alleva i scova talenti che poi prendono la strada di chi invece di allevare compra il \"prodotto\" finito o quasi.
 
 Per carità, ognuno è libero di fare le scelte che vuole.
 
 Io personalmente non ho niente da rimproverare ai dirigenti del petrarca, che reggono per ora dignitosamente l\'impatto con questo turboprofessionismo di cartone.

Si ... il Petrarca tra l\'altro era-è la squadra di S10 più \"italiana\" , cioé con il minor numero di stranieri ed equiparati.
 E\' un vero peccato che le prestazioni degli ultimi anni non siano all\'altezza della tradizione, però -visto l\'andazzo attuale- sarà da vedere nei prossimi 2 o 3 anni cosa succederà; sono convinto che il campionato cambiaerà parecchio, non solo per la norma dei \"11 di formazione italiana\" quanto per lo sgonfiamento generale dei budget pubblicitari...e qui sarebbe da aprire un altro thread, perché la tendenza non é certo positiva per il futuro.

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 30-06-2005 alle ore 06:48, bogi wrote:
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 28-06-2005 alle ore 16:58, pier12345 wrote:
 e Padova? che succede ,,perdendo tanti giocatori? specilamnete i giovani talenti italiani?
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 Eh si è proprio così.
 
 Per esempio capitan Barbini ha firmato per treviso senza nemmeno avvisare i dirigenti del petrarca. (almeno così scrivono i giornali e non ho letto alcuna smentita).
 
 Sono anni che il petrarca alleva i scova talenti che poi prendono la strada di chi invece di allevare compra il \"prodotto\" finito o quasi.
 
 Per carità, ognuno è libero di fare le scelte che vuole.
 
 Io personalmente non ho niente da rimproverare ai dirigenti del petrarca, che reggono per ora dignitosamente l\'impatto con questo turboprofessionismo di cartone.

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 Io, invece, vedo il bicchiere mezzo vuoto. Mi chiedo: perchè Padova, con la struttura societaria ottima che ha, con un settore giovanile florido, non riesca a raccogliere soldi a sufficienza per fare una squadra veramente professionistica. Secondo me il problema è che veramente difficile trovare il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. A padova la tradizione (che comunque non deve mai essere persa!) sta frenando l\'innovazione.

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 Io, invece, vedo il bicchiere mezzo vuoto. Mi chiedo: perchè Padova, con la struttura societaria ottima che ha, con un settore giovanile florido, non riesca a raccogliere soldi a sufficienza per fare una squadra veramente professionistica. Secondo me il problema è che veramente difficile trovare il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. A padova la tradizione (che comunque non deve mai essere persa!) sta frenando l\'innovazione.
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 Beh, l\'innovazione sta facendo anche vittime dalla tradizione illustrissima (Vedi Rovigo e stando alle ultime notizie di stampa anche l\'Aquila) senza dimenticare quello che sta accadendo a Catania.
 
 Il Petrarca, galleggia.
 
 In un periodo di assoluta incertezza ed assenza di programmazioni serie e concrete alla testa del rugby italiano, per me è già una vittoria.
 
 Per il futuro, quando si saprà veramente cosa cavolo vogliono fare i padroni del vapore ( celtic league - rainbow cup - selezioni - super 10 - super 8 - su pel buso del c.... ) vedremo dove si collocherà una reltà che continua a sfornare talenti, a pagare gli stipendi, a coltivare il settore giovanile, a mantenere un centro sportivo che ha eguali solo in ghirada a non avere alcun rappresentante nella stanza dei bottoni (appena entrano dondi li squalifica automaticamente bontà sua) ecc. ecc.

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 30-06-2005 alle ore 11:09, bogi wrote:
 
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 Io, invece, vedo il bicchiere mezzo vuoto. Mi chiedo: perchè Padova, con la struttura societaria ottima che ha, con un settore giovanile florido, non riesca a raccogliere soldi a sufficienza per fare una squadra veramente professionistica. Secondo me il problema è che veramente difficile trovare il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. A padova la tradizione (che comunque non deve mai essere persa!) sta frenando l\'innovazione.
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 Beh, l\'innovazione sta facendo anche vittime dalla tradizione illustrissima (Vedi Rovigo e stando alle ultime notizie di stampa anche l\'Aquila) senza dimenticare quello che sta accadendo a Catania.
 
 Il Petrarca, galleggia.
 
 In un periodo di assoluta incertezza ed assenza di programmazioni serie e concrete alla testa del rugby italiano, per me è già una vittoria.
 
 Per il futuro, quando si saprà veramente cosa cavolo vogliono fare i padroni del vapore ( celtic league - rainbow cup - selezioni - super 10 - super 8 - su pel buso del c.... ) vedremo dove si collocherà una reltà che continua a sfornare talenti, a pagare gli stipendi, a coltivare il settore giovanile, a mantenere un centro sportivo che ha eguali solo in ghirada a non avere alcun rappresentante nella stanza dei bottoni (appena entrano dondi li squalifica automaticamente bontà sua) ecc. ecc.
 
 
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 Ma è proprio per tutte queste cose positive che hai elencato che mi piacerebbe vedere che il Petrarca facesse il salto di qualità. Sono convinto che ha le potenzialità per diventare una seconda Benetton, una società, cioè, con una forte tradizione (che dà la forza per affrontare i momenti difficili), ma gestita in modo Professionale da Professionisti (le P maiuscole non sono casuali).
 E\' una cosa molto difficile, soprattutto perchè in giro non ci sono persone sufficientemente preparate per dirigere in modo corretto quelle che devono diventare delle vere e proprie aziende. I casi di Aquila e Rovigo, a mio parere, sono nati proprio perchè i dirigenti hanno voluto fare i professionisti senza averne la preparazione. Queste due società non sono morte (come altre) solo per la forza dell\'ambiente dato dalla tradizione.

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