Caro Bosch, temo che non si andrà oltre le scarne notizie che puoi tranquillamente leggere nel sito della FIR.
<BR>Qualcosina é trapelata nell\'intervista a PB.
<BR>Te la riporto, nonostante l\'avessi già messa nel thread \"LA META: Il KILO RUGBY UCCIDE IL RUGBY? ovvero il rugby per pochi...\".
<BR>
<BR>
<BR>
<BR><!-- BBCode Start --><A HREF="
http://www.federugby.it/news.asp?28477" TARGET="_blank">
http://www.federugby.it/news.asp?28477</A><!-- BBCode End -->
<BR>
<BR>
<BR>RADUNO AZZURRO DI NEVEGAL, TRA I PIU\' VELOCI SPUNTA IL PILONE RIZZO. BERBIZIER: \'\'UN ESEMPIO DA SEGUIRE\'\'
<BR>
<BR>8/8/2005, Nevegal (Belluno) – Nel primo giorno di raduno a Nevegal, il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Pierre Berbizier si è limitato ad osservare i test fisici a cui si sono sottoposti gli atleti da lui convocati per il primo impegno della stagione 2005/2006 e, a metà della giornata, ha potuto stendere un primo bilancio:
<BR>
<BR>“La prima sensazione, il primo riscontro dei test fisici – esordisce l’ex mediano di mischia della Francia – è che ci sia molto da lavorare. I test fisici non sono selettivi, certo, ma offrono comunque delle indicazioni e non hanno mostrato il raggiungimento dell’alto livello necessario.
<BR>Qualcuno ha fatto bene, ma non certo tutti i 45 convocati.
<BR>I giocatori – prosegue il CT Azzurro – devono prendere coscienza del fatto che bisognerà darsi da fare per poter essere competitivi ai massimi livelli, per i quali è necessaria una preparazione fisica superiore a quella attuale. Basti pensare – incalza Berbizier – a quanto visto sabato scorso nel match di Tri-Nations tra Sudafrica e Nuova Zelanda: il gap c’è ed è vistoso.
<BR>I Mondiali di Francia 2007 sono dietro l’angolo ed è obbligatorio comprendere, da parte della squadra, come il tempo a disposizione per colmare il divario sia davvero brevissimo”.
<BR>
<BR>Tornando ai test, si è detto comunque di atleti che hanno offerto buoni riscontri nelle prove di velocità….
<BR>“Tra i trequarti, sui 10, 30 e 50 metri, i più veloci sono stati Samuele Pace, Gonzalo Canale e Pablo Canavosio mentre tra gli avanti il prima linea Michele Rizzo si è inserito tra i due flanker Silvio Orlando ed Andrea Benatti.
<BR>Ecco, Rizzo (che ha esordito in Nazionale lo scorso 25 giugno a Melbourne, contro l’’Australia ndUfficioStampa) è maturato moltissimo da prima del tour estivo ad oggi ed è un esempio di come si possa crescere e di come e con chi sia necessario lavorare”.
<BR>
<BR>Dunque, condizione fisica da migliorare. Ma come? E quando?
<BR>“E’ chiaro che non è possibile migliorare la preparazione fisica soltanto tramite i raduni Azzurri. E’ necessario che i giocatori comprendano che questo accrescimento della preparazione deve avvenire in seno alle Società e per loro iniziativa. Se non bastasse, sanno che lo staff della Nazionale è a loro disposizione per farli lavorare propriamente. Ma più di ogni altra cosa, non mi stanco di ripeterlo, è indispensabile che i ragazzi abbiano la chiara la volontà di impegnarsi, e molto, per arrivare all’alto livello“
<BR>
<BR>Al raduno di Nevegal, si è detto, sono presenti 45 atleti: questi giocatori rappresentano la rosa su cui impostare il lavoro tanto della Nazionale Maggiore che della Nazionale “A”?
<BR>“Al prossimo raduno, in programma l’11 settembre, questo gruppo di 45 atleti verrà ridotto a 30.
<BR>I 15 esclusi – tutti giovani che potranno tornare utili in prospettiva futura - parteciperanno comunque all’ampia attività della Nazionale A per accrescere il proprio bagaglio di esperienze internazionali in vista di un loro re-inserimento nella prima squadra”.
<BR>
<BR>Terminati i test fisici, sarà soprattutto l’uso del pallone a scandire i prossimi giorni di allenamento…
<BR>“La parte fondamentale di questo raduno è dedicata al movimento generale, che ritengo necessiti di maggiori attenzioni rispetto alla parte fisica, su cui gli atleti dovranno concentrarsi successivamente.
<BR>Ho convocato 45 atleti a questo raduno per avere a disposizione tre squadre complete da alternare sul campo nei movimenti generali, con una squadra impegnata con la palla in mano, una in opposizione ed una pronta a fare il proprio ingresso sul campo”.
<BR>
<BR>A poco più di un mese dal ritorno dal tour estivo in Argentina ed Australia e dopo i primi turni del Tri-Nations quale idea ha potuto farsi Berbizier del panorama internazionale del momento?
<BR>“Ritengo che le formazioni dell’Emisfero Sud godano, specialmente a livello fisico, di una marcia in più.
<BR>E’ per questo che, per colmare il divario, si deve lavorare non solo sui movimenti specifici del gioco del rugby ma anche sulla fisicità. Per quanto riguarda questo raduno penso positivo: si sta lavorando con buona disponibilità di spirito. Una volontà necessaria, ma non ancora sufficiente per l’alto livello.
<BR>Per quello, lo dico ancora una volta, ci vuole qualcosa di più: sia a livello tecnico che a livello fisico”.
<BR>
<BR>
<BR>
<BR>
<BR>Giuliana
