Nove mete subite in due match - Il Gazzettino
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<BR> La priorità diventa la difesa.
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<BR>Due giornate di campionato e Carrera Petrarca ancora a secco di punti. Le attenuanti per la squadra di Philippe Sauton non mancano, visto che è cambiato quasi tutto l\'organico e che nelle prime due giornate il Carrera ha ospitato Benetton e Ghial Calvisano, le formazioni più forti del Super 10.
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<BR>Tuttavia, a prescindere dai risultati, ci si attendeva qualcosa di meglio dal Carrera. Per lo meno in termini di personalità, di volontà e di grinta in fase difensiva, qualità che una squadra non di primissimo livello deve saper esprimere per disputare un torneo dignitoso. L\'altro ieri con i campioni d\'Italia del Ghial, il Carrera ha giocato una partita con poco mordente, ed ha palesato evidenti difficoltà con la mischia e con l\'intera linea dei trequarti non troppo reattiva. Le note positive riguardano le rimesse laterali, dove c\'è organizzazione e la coppia Llanos e Davis sa farsi valere, e a livello individuale le prestazioni di Galatro, Barnard e Brancalion.
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<BR>Adesso che arrivano incontri più abbordabili - a iniziare da sabato prossimo a Parma con l\'Overmach - ci si aspeta un Carrera più pimpante, capace di \"tenere\" in difesa (ha subìto nove mete in due incontri), ma anche in grado di esprimere un\'azione offensiva più consona alla qualità dei giocatori.
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La priorità, per il Petrarca, diventa la difesa
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alessandroviola
- Messaggi: 677
- Iscritto il: 24 gen 2003, 0:00
Tra le varie situazioni difensive mi sembra che la più drammatica sia la difesa al largo: se solo Benetton e Ghial avessero avuto la lucidità di aprire più palloni al largo avrebbero potuto fare almeno il doppio di mete... adesso che sono di moda i video analist possiamo aspettarci un sacco di gocate all\'ala... :-Y
<BR>Tanto più che per superare la difesa petrarchina al largo basta la \"rivoluzionaria\" e \"innovativa\" giocata conosciuta agli addetti al lavoro come: \"liscia all\'ala\"!!!
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<BR>Alcuni anni fa il Petrarca ha sofferto le pene dell\'inferno quando si è deciso di passare (conformemente alla \"moda\" di quegli anni...) dalla difesa \"a scivolare\" alla difesa \"a uomo\", e adesso che c\'è un\'altra innovazione si ricomincia a soffrire (al di là della partenza di Barbini, ottimo placcatore...)
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<BR>E\' una scelta difensiva abbastanza \"di moda\": l\'ala si ferma a placcare sul penultimo (magari partendo un po\' in anticipo e a 100 all\'ora, così si può disturbare un po\' il passaggio e comunque si mette giù l\'avversario...) e l\'estremo chiude sull\'ultimo uomo della linea d\'attacco avversaria, tipicamente arrivando come un missile con un placcaccio laterale a buttare fuori dal campo l\'avversario (il fatto che il penultimo sia stato comunque \"placcato\" dall\'ala rende più difficile riaprire verso il centro la palla anche se lo si \"lascia\" superare la linea della difesa).
<BR>Il vantaggio che si otterrebbe così rispetto ai placcaggi frontali uomo a uomo con il penultimo che va sul penultimo e l\'ultimo che va sull\'ultimo è che ci dovrebbe essere più pressione e, si spera, più errori nel passaggio, e poi si punta a portare l\'ala in touche con un placcaggio laterale guadagnando un possesso, mentre un placcaggio frontale da meno probabilità di rubare/intercettare la palla.
<BR>Un\'accorgimento che si può adottare, se si vuole mandare l\'ala in difesa lanciata veramente a mille contro il penultimo nel tentativo di arrivare \"assieme\" al pallone, è quello di mandare l\'ala sull\'esterno dell\'avversario anzichè sull\'interno come di norma, di modo che, se l\'attaccante riesce a superare il difensore (lanciato a mille è più difficile leggere le finte e i cambi di direzione...) è costretto a rientrare all\'interno dove può trovare l\'estremo che è già lanciato oppure qualche altro difensore in recupero. Se in questa situazione l\'attaccante riesce a battere il difensore all\'esterno si trova in un\'ideale situazione di \"due contro mezzo (=l\'estremo in recupero)\" con le belle autostrade che abbiamo visto...
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<BR>Quello che si è visto è stata l\'ala andare sul penultimo \"a palla\" (ma difendendo la parte interna, così se veniva superato all\'esterno non c\'era più niente da fare...) e poi comunque l\'estremo arrivare in ritardo, giusto in tempo per fare \"ciao ciao\" all\'ala che ormai era già passata...
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<BR>Questo tipo di difesa andrebbe benissimo sotto vari punti di vista, ma è rischioso e dovrebbe forse essere utilizzato con più profitto come una delle alterative difensive, da variare spesso per togliere punti di riferimento all\'avversario in attacco... certo, con una squadra completamente rinnovata ci si può attendere questo tipo di mancanze di coordinazione, ma in questo caso forse è meglio introdurre prima un\'impostazione difensiva meno rischiosa e poi operare variazioni.... o no?
<BR>Tanto più che per superare la difesa petrarchina al largo basta la \"rivoluzionaria\" e \"innovativa\" giocata conosciuta agli addetti al lavoro come: \"liscia all\'ala\"!!!
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<BR>Alcuni anni fa il Petrarca ha sofferto le pene dell\'inferno quando si è deciso di passare (conformemente alla \"moda\" di quegli anni...) dalla difesa \"a scivolare\" alla difesa \"a uomo\", e adesso che c\'è un\'altra innovazione si ricomincia a soffrire (al di là della partenza di Barbini, ottimo placcatore...)
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<BR>E\' una scelta difensiva abbastanza \"di moda\": l\'ala si ferma a placcare sul penultimo (magari partendo un po\' in anticipo e a 100 all\'ora, così si può disturbare un po\' il passaggio e comunque si mette giù l\'avversario...) e l\'estremo chiude sull\'ultimo uomo della linea d\'attacco avversaria, tipicamente arrivando come un missile con un placcaccio laterale a buttare fuori dal campo l\'avversario (il fatto che il penultimo sia stato comunque \"placcato\" dall\'ala rende più difficile riaprire verso il centro la palla anche se lo si \"lascia\" superare la linea della difesa).
<BR>Il vantaggio che si otterrebbe così rispetto ai placcaggi frontali uomo a uomo con il penultimo che va sul penultimo e l\'ultimo che va sull\'ultimo è che ci dovrebbe essere più pressione e, si spera, più errori nel passaggio, e poi si punta a portare l\'ala in touche con un placcaggio laterale guadagnando un possesso, mentre un placcaggio frontale da meno probabilità di rubare/intercettare la palla.
<BR>Un\'accorgimento che si può adottare, se si vuole mandare l\'ala in difesa lanciata veramente a mille contro il penultimo nel tentativo di arrivare \"assieme\" al pallone, è quello di mandare l\'ala sull\'esterno dell\'avversario anzichè sull\'interno come di norma, di modo che, se l\'attaccante riesce a superare il difensore (lanciato a mille è più difficile leggere le finte e i cambi di direzione...) è costretto a rientrare all\'interno dove può trovare l\'estremo che è già lanciato oppure qualche altro difensore in recupero. Se in questa situazione l\'attaccante riesce a battere il difensore all\'esterno si trova in un\'ideale situazione di \"due contro mezzo (=l\'estremo in recupero)\" con le belle autostrade che abbiamo visto...
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<BR>Quello che si è visto è stata l\'ala andare sul penultimo \"a palla\" (ma difendendo la parte interna, così se veniva superato all\'esterno non c\'era più niente da fare...) e poi comunque l\'estremo arrivare in ritardo, giusto in tempo per fare \"ciao ciao\" all\'ala che ormai era già passata...
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<BR>Questo tipo di difesa andrebbe benissimo sotto vari punti di vista, ma è rischioso e dovrebbe forse essere utilizzato con più profitto come una delle alterative difensive, da variare spesso per togliere punti di riferimento all\'avversario in attacco... certo, con una squadra completamente rinnovata ci si può attendere questo tipo di mancanze di coordinazione, ma in questo caso forse è meglio introdurre prima un\'impostazione difensiva meno rischiosa e poi operare variazioni.... o no?