ORIUNDI
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MET
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Ciao a tutti!
<BR>E' la seconda volta che scrivo,ma già da qualche tempo leggo i messaggi del forum.
<BR>Volevo intervenire in merito al discorso oriundi: sono un ex giocatore di baseball che ha visto morire (o quasi) il proprio sport anche e soprattutto grazie agli orundi usati senza discriminazione!
<BR>Per quasi nessuno di noi era possibile ambire a raggiungere la nazionale e quindi sono mancati nel medio periodo i ricambi generazionali
<BR>L'aneddoto più GUSTOSO è quello delle olimpiadi di Los Angeles '84:
<BR>al momento di leggere la formazione Italiana non potete immaginare le risate del pubblico quando più della metà dei giocatori era nato negli Stati Uniti!!! :-[
<BR>E' la seconda volta che scrivo,ma già da qualche tempo leggo i messaggi del forum.
<BR>Volevo intervenire in merito al discorso oriundi: sono un ex giocatore di baseball che ha visto morire (o quasi) il proprio sport anche e soprattutto grazie agli orundi usati senza discriminazione!
<BR>Per quasi nessuno di noi era possibile ambire a raggiungere la nazionale e quindi sono mancati nel medio periodo i ricambi generazionali
<BR>L'aneddoto più GUSTOSO è quello delle olimpiadi di Los Angeles '84:
<BR>al momento di leggere la formazione Italiana non potete immaginare le risate del pubblico quando più della metà dei giocatori era nato negli Stati Uniti!!! :-[
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svariotti
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THAKER
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Il problema non è in nazionale, ma in ciò che avviene nei club: come ha detto Pam in un'altra discussione, la Nazionale è solo lo specchio del movimento.
<BR>Quando vedremo l'effetto della quota minima di Italiani di formazione (aimè abituatevi ad avere in futuro i discendenti degli immigrati, nati in Italia o trasferiti qui fin da piccoli!!!) allora si potrà meglio discutere la portate del problema.
<BR>Dal prossimo anno saranno almeno 13 in Super10.
<BR>15 in Serie A.
<BR>Ancora 19 in B e C.
<BR>
<BR>90 giocatori non di formazione Italiana in Super10
<BR>140 in Serie A
<BR>
<BR>Non è abbastanza?
<BR>NO, non lo è!!!
<BR>Ma x' i club possano investire su 3/4 NOMI + i propri giovani è necessario che cambi la mentalità, che si investa sui settori giovanili (con un forte contributo Federale x accellerare il processo), che vi sia il passaggio da Under20 nazionale ad Under21 nazionale (30 squadre Under21 contro le vecchie 10, di cui una o due raffazzonate), che si incentivi la creazione di seconde squadre, bacino di utenza in cui schierare quei giovani non ancora pronti per il massimo campionato e tener vicino ai club coloro che non puntano al professionismo.
<BR>Una riforma dei campionati, x renderli più selettivi.
<BR>
<BR>Io resto convinto sostenitore di:
<BR>Super12
<BR>Serie A a 12 Squadre (il meglio della A)
<BR>Serie B a 2 gironi da 10 squadre (il resto della A ed il meglio della B)
<BR>Serie C a 4 gironi da 10 squadre (il resto della B ed il meglio della C)
<BR>Serie C2 a 4 gironi da 10 squadre (la C di fascia alta)
<BR>Serie D su base "regionale" (squadre di neo-formazione, non competitive o di spirito prettamente amatoriale).
<BR>
<BR>Campionato Under 21 Nazionale a 30 squadre + i 4 trofei
<BR>Campionato Under 19 Nazionale a 30 squadre + i 4 trofei
<BR>
<BR>Vi sarebbero campionati più omogenei e competitivi, senza partite scontate, e la selezione sarebbe reale.
<BR>A questo andrebbe incentivata, anche con sostegno economico, qualsiasi forma atta alla creazione di nuove realtà, nuove strutture e qualsisa forma di promozione. In particolare in aree territoriali in cui il rugby non è rappresentato (città, provincie, grossi centri, vallate "alpine" che siano).
<BR>
<BR>Aumenterebbe così la risorsa umana su cui lavorare ed investire.
<BR>Quando vedremo l'effetto della quota minima di Italiani di formazione (aimè abituatevi ad avere in futuro i discendenti degli immigrati, nati in Italia o trasferiti qui fin da piccoli!!!) allora si potrà meglio discutere la portate del problema.
<BR>Dal prossimo anno saranno almeno 13 in Super10.
<BR>15 in Serie A.
<BR>Ancora 19 in B e C.
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<BR>90 giocatori non di formazione Italiana in Super10
<BR>140 in Serie A
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<BR>Non è abbastanza?
<BR>NO, non lo è!!!
<BR>Ma x' i club possano investire su 3/4 NOMI + i propri giovani è necessario che cambi la mentalità, che si investa sui settori giovanili (con un forte contributo Federale x accellerare il processo), che vi sia il passaggio da Under20 nazionale ad Under21 nazionale (30 squadre Under21 contro le vecchie 10, di cui una o due raffazzonate), che si incentivi la creazione di seconde squadre, bacino di utenza in cui schierare quei giovani non ancora pronti per il massimo campionato e tener vicino ai club coloro che non puntano al professionismo.
<BR>Una riforma dei campionati, x renderli più selettivi.
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<BR>Serie B a 2 gironi da 10 squadre (il resto della A ed il meglio della B)
<BR>Serie C a 4 gironi da 10 squadre (il resto della B ed il meglio della C)
<BR>Serie C2 a 4 gironi da 10 squadre (la C di fascia alta)
<BR>Serie D su base "regionale" (squadre di neo-formazione, non competitive o di spirito prettamente amatoriale).
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<BR>Campionato Under 19 Nazionale a 30 squadre + i 4 trofei
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<BR>Vi sarebbero campionati più omogenei e competitivi, senza partite scontate, e la selezione sarebbe reale.
<BR>A questo andrebbe incentivata, anche con sostegno economico, qualsiasi forma atta alla creazione di nuove realtà, nuove strutture e qualsisa forma di promozione. In particolare in aree territoriali in cui il rugby non è rappresentato (città, provincie, grossi centri, vallate "alpine" che siano).
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<BR>Aumenterebbe così la risorsa umana su cui lavorare ed investire.
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issor
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Caro Thaker, le tue disanime sono come al solito puntuali, logiche e circostanziate, ma finché avremo i dirigenti del Ve-me che vanno a prendere due giocatori-panchinari in sud africa, tanto per prolungare l'agonia di una squadra disastrata da scelte scellerato-calcistiche, fin quando ci consideriamo colonie sottosviluppate ora della francia, ora della Nuova Zelanda, ora del Sud Africa, ora dell'Argentina, fin quando avremo degli azzurri senza attributi e senza orgoglio nazionale che non accennano nemmeno un placcaggio, facendosi bucare per ben tre volte in prima fase, fin quando avremo le camarille di palazzo dell'Aquila, fino a quando la Federazione continuerà a non finanziare il trofeo topolino e a mettere in difficoltà la disputa del Milani, fino a quando ci disferemo di signori tecnici come Vuillemin e Fouroux come fossero suole vecchie, che vogliamo pretendere...
Amor ch' a nullo amato amar perdona, mi prese del rugby piacer si forte, che come vedi ancor non m'abbandona.
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novella2000
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...aggiungerei Suton e la politica del Petrarca..."si può perdere una partita ma non si può perdere nella vita"...poi si lascia scappare i migliori talenti coltivati in casa per prendere in un sol botto 16 giocatori di cui il 90% di formazione non italiana !!!! Come si suol dire...predicare bene e razzolare male !!!!
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issor
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E sì che il Petrarca ha sempre avuto un ottimo vivaio...quando c'era Munari ad occuparsi delle giovanili (credo fosse il 97 o 98)
<BR>e Valier alla presidenza la Under 19 del Petrarca avrebbe potuto disputare tranquillamente la serie A d'allora...
<BR>e Valier alla presidenza la Under 19 del Petrarca avrebbe potuto disputare tranquillamente la serie A d'allora...
Amor ch' a nullo amato amar perdona, mi prese del rugby piacer si forte, che come vedi ancor non m'abbandona.
- lelacat
- Messaggi: 484
- Iscritto il: 26 mag 2005, 0:00
- Località: Repubblica Marinara di Cogoleto
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<BR> 22-11-2005 at 19:37, THAKER wrote:
<BR>Il problema non è in nazionale, ma in ciò che avviene nei club: come ha detto Pam in un'altra discussione, la Nazionale è solo lo specchio del movimento.
<BR>Quando vedremo l'effetto della quota minima di Italiani di formazione (aimè abituatevi ad avere in futuro i discendenti degli immigrati, nati in Italia o trasferiti qui fin da piccoli!!!) allora si potrà meglio discutere la portate del problema.
<BR>Dal prossimo anno saranno almeno 13 in Super10.
<BR>15 in Serie A.
<BR>Ancora 19 in B e C.
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<BR>Non è abbastanza?
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<BR>Serie A a 12 Squadre (il meglio della A)
<BR>Serie B a 2 gironi da 10 squadre (il resto della A ed il meglio della B)
<BR>Serie C a 4 gironi da 10 squadre (il resto della B ed il meglio della C)
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<BR>Vi sarebbero campionati più omogenei e competitivi, senza partite scontate, e la selezione sarebbe reale.
<BR>A questo andrebbe incentivata, anche con sostegno economico, qualsiasi forma atta alla creazione di nuove realtà, nuove strutture e qualsisa forma di promozione. In particolare in aree territoriali in cui il rugby non è rappresentato (città, provincie, grossi centri, vallate "alpine" che siano).
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<BR>Condivido.
<BR> 22-11-2005 at 19:37, THAKER wrote:
<BR>Il problema non è in nazionale, ma in ciò che avviene nei club: come ha detto Pam in un'altra discussione, la Nazionale è solo lo specchio del movimento.
<BR>Quando vedremo l'effetto della quota minima di Italiani di formazione (aimè abituatevi ad avere in futuro i discendenti degli immigrati, nati in Italia o trasferiti qui fin da piccoli!!!) allora si potrà meglio discutere la portate del problema.
<BR>Dal prossimo anno saranno almeno 13 in Super10.
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<BR>Ma x' i club possano investire su 3/4 NOMI + i propri giovani è necessario che cambi la mentalità, che si investa sui settori giovanili (con un forte contributo Federale x accellerare il processo), che vi sia il passaggio da Under20 nazionale ad Under21 nazionale (30 squadre Under21 contro le vecchie 10, di cui una o due raffazzonate), che si incentivi la creazione di seconde squadre, bacino di utenza in cui schierare quei giovani non ancora pronti per il massimo campionato e tener vicino ai club coloro che non puntano al professionismo.
<BR>Una riforma dei campionati, x renderli più selettivi.
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<BR>Super12
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<BR>Serie B a 2 gironi da 10 squadre (il resto della A ed il meglio della B)
<BR>Serie C a 4 gironi da 10 squadre (il resto della B ed il meglio della C)
<BR>Serie C2 a 4 gironi da 10 squadre (la C di fascia alta)
<BR>Serie D su base "regionale" (squadre di neo-formazione, non competitive o di spirito prettamente amatoriale).
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<BR>Campionato Under 21 Nazionale a 30 squadre + i 4 trofei
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<BR>Vi sarebbero campionati più omogenei e competitivi, senza partite scontate, e la selezione sarebbe reale.
<BR>A questo andrebbe incentivata, anche con sostegno economico, qualsiasi forma atta alla creazione di nuove realtà, nuove strutture e qualsisa forma di promozione. In particolare in aree territoriali in cui il rugby non è rappresentato (città, provincie, grossi centri, vallate "alpine" che siano).
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<BR>Condivido.