Inviato: 17 gen 2006, 0:13
Dopo Catania e Rovigo anche L'Aquila.
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<BR>L’Aquila è al verde e chiede aiuto - Il Messaggero
<BR> jackfolla writes " L’AQUILA - Un grido di sofferenza economica si alza dall’Aquila Rugby. Da anni la società neroverde sta cercando di sistemare le proprie casse, ma c’è bisogno di nuovi investimenti se si vuole continuare a competere nel Super 10. Sabato, dopo l’ultima gara europea, il presidente Angelo Cora ha ringraziato gli atleti per aver giocato con impegno nonostante non era stato versato loro l’ultimo stipendio. La causa è che qualche Ente ancora non ha concesso il proprio contributo al club aquilano. «Solo un problema - ha detto Cora - di ritardo dovuto ai loro uffici amministrativi».
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<BR>Il consigliere neroverde, Francesco Aloisio, ha però aggiunto: «I problemi sono sempre gli stessi. Forse non avremmo difficoltà a reperire le somme per pagare gli emolumenti. Il problema è la tempistica in cui ci si arriva senza contare la crisi generale di questi giorni. Oltre al sostegno degli Enti c’è bisogno di nuove risorse, altrimenti potremmo avere dei seri problemi anche per questa stagione». La Regione? «Abbiamo avuto garanzia - ha risposto - che l’amministrazione regionale sarà attenta all’Aquila Rugby». L’iniziativa della Provincia di Teramo a sostegno dei club di basket potrebbe ripetersi anche per L’Aquila Rugby.
<BR>«Anni fa - ha raccontato Aloisio - il nostro club fu ambasciatore della Regione, perchè non si può ripetere? Il rugby è patrimonio del capoluogo, ma anche della regione, visto che l’Abruzzo è conosciuto all’estero anche grazie all’Aquila Rugby. Quell’anno l’iniziativa ebbe un discreto successo». Alosio ha ricordato poi che già tutti i club del Super 10 si stanno muovendo per la prossima stagione. «Sono già molti i nostri atleti - ha spiegato Alosio - che hanno ricevuto offerte e che ci hanno chiesto quali sono i nostri programmi. Noi non possiamo dare risposte, perciò c’è pericolo di non costruire una squadra competitiva per la prossima stagione. Sarebbe bello contare su 100 sponsor da 10 mila euro ciascuno o su mille sponsor che versano mille euro».
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<BR>Dietro l’angolo c’è la crisi - Il Tempo
<BR> jackfolla writes "Onorata la Challenge Cup col Brive.
<BR>L’Aquila, senza liquidità, rischia di perdere gli atleti migliori
<BR>L’AQUILA — Anche il Brive, nonostante non avesse alcuna velleità di classifica (out come L’Aquila nella Challenge Cup), passeggia al "Fattori" realizzando ben sette mete e dando dimostrazione di quanto conti la difesa uomo contro uomo e soprattutto quanto sia importante nel rugby avere il controllo della palla, trovare le soluzioni ottimali per farla viaggiare, saper sfruttare fino in fondo ogni minimo errore degli avversari.
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<BR>E L’Aquila di errori difensivi ne ha commessi tanti, troppi per poter credere o sperare in qualcosa di più positivo. Mai in partita, se non nei primissimi minuti, ma i neroverdi hanno avuto qualche lampo di genialità e di continuità riuscendo a realizzare tre mete (che non sono poca cosa quando di fronte hai professionisti di una spanna e più superiori) che hanno reso meno amaro il commiato dal "T.Fattori" a questa Coppa europea che si concluderà per L’Aquila sabato prossimo in Scozia contro "The Borders". Una partita , quella di sabato, senza grandi motivazioni e dunque agonisticamente poco decisa anche se ne ha guadagnato lo spettacolo per alcune azioni al largo ben congegnate e piacevoli da vedersi. L’Aquila, dicevamo, ha sbagliato troppo ed è stata punita, oltre però i suoi demeriti. Forse con Lombaard, Elisara, Peens, Mariani e le migliori condizioni fisiche di Parisse, Comperti, Lo Cicero, qualcosa di più e di meglio si sarebbe potuto fare. Comunque va bene anche così se non altro perchè uno scatto di orgoglio si è visto e soprattutto si è vista una linea veloce che sa manovrare, che riesce a trovare breack, che sa essere pericolosa. Ma, attenzione, deve essere messa nelle condizioni di potersi esprimere al meglio, cioè avere la palla più velocemente e avere il supporto di almeno una terza linea. Comunque, dicevamo, va bene così anche perchè quel che interessa a questa nostra squadra è solo e soltanto il campionato che riprenderà, è vero, solo il 25 marzo, ma che deve trovare da subito staff tecnico, medico e preparatore pronti per il recupero degli infortunati e per un richiamo intelligente, continuo e positivo della preparazione in vista del rush finale. Ma serve anche che questa città, fredda non solo nel clima, dica per una volta "presente" e aiuti la società a risolvere i tanti, grandi problemi che ha soprattutto sotto l’aspetto economico. Si sta vivendo una crisi di liquidità preoccupante che se non trova e subito sbocchi più che positivi potrebbe significare lo scivolamento verso il basso della società neroverde e, a seguire, la scomparsa del rugby dall’Aquila. Tutto questo importa a qualcuno? Enti, istituzioni, professionisti, imprenditori sappiano fare corpo unico anche perchè in tanti e con piccoli sacrifici economici si può garantire il diritto di vita e dunque di continuità al rugby di casa nostra. Cerchiamo di mandare agli archivi l’esercizio che più piace agli aquilani e cioè la polemica e le critiche a tutti i costi e, per una volta, sentano, tutti insieme, quell’aquilanità che sembra non interessare più alcuno, ma in tutti i campi. Ricordando che se a breve non vengono pagati gli stipendi assisteremo all’esodo forzato di tanti, troppi importanti atleti. Vogliamo rialzare la testa e vivere il rugby, almeno questo, con maggiore serenità e anche con orgoglio? Mani al portafogli. Senza indugi.
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<BR>L’Aquila è al verde e chiede aiuto - Il Messaggero
<BR> jackfolla writes " L’AQUILA - Un grido di sofferenza economica si alza dall’Aquila Rugby. Da anni la società neroverde sta cercando di sistemare le proprie casse, ma c’è bisogno di nuovi investimenti se si vuole continuare a competere nel Super 10. Sabato, dopo l’ultima gara europea, il presidente Angelo Cora ha ringraziato gli atleti per aver giocato con impegno nonostante non era stato versato loro l’ultimo stipendio. La causa è che qualche Ente ancora non ha concesso il proprio contributo al club aquilano. «Solo un problema - ha detto Cora - di ritardo dovuto ai loro uffici amministrativi».
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<BR>Il consigliere neroverde, Francesco Aloisio, ha però aggiunto: «I problemi sono sempre gli stessi. Forse non avremmo difficoltà a reperire le somme per pagare gli emolumenti. Il problema è la tempistica in cui ci si arriva senza contare la crisi generale di questi giorni. Oltre al sostegno degli Enti c’è bisogno di nuove risorse, altrimenti potremmo avere dei seri problemi anche per questa stagione». La Regione? «Abbiamo avuto garanzia - ha risposto - che l’amministrazione regionale sarà attenta all’Aquila Rugby». L’iniziativa della Provincia di Teramo a sostegno dei club di basket potrebbe ripetersi anche per L’Aquila Rugby.
<BR>«Anni fa - ha raccontato Aloisio - il nostro club fu ambasciatore della Regione, perchè non si può ripetere? Il rugby è patrimonio del capoluogo, ma anche della regione, visto che l’Abruzzo è conosciuto all’estero anche grazie all’Aquila Rugby. Quell’anno l’iniziativa ebbe un discreto successo». Alosio ha ricordato poi che già tutti i club del Super 10 si stanno muovendo per la prossima stagione. «Sono già molti i nostri atleti - ha spiegato Alosio - che hanno ricevuto offerte e che ci hanno chiesto quali sono i nostri programmi. Noi non possiamo dare risposte, perciò c’è pericolo di non costruire una squadra competitiva per la prossima stagione. Sarebbe bello contare su 100 sponsor da 10 mila euro ciascuno o su mille sponsor che versano mille euro».
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<BR>Dietro l’angolo c’è la crisi - Il Tempo
<BR> jackfolla writes "Onorata la Challenge Cup col Brive.
<BR>L’Aquila, senza liquidità, rischia di perdere gli atleti migliori
<BR>L’AQUILA — Anche il Brive, nonostante non avesse alcuna velleità di classifica (out come L’Aquila nella Challenge Cup), passeggia al "Fattori" realizzando ben sette mete e dando dimostrazione di quanto conti la difesa uomo contro uomo e soprattutto quanto sia importante nel rugby avere il controllo della palla, trovare le soluzioni ottimali per farla viaggiare, saper sfruttare fino in fondo ogni minimo errore degli avversari.
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<BR>E L’Aquila di errori difensivi ne ha commessi tanti, troppi per poter credere o sperare in qualcosa di più positivo. Mai in partita, se non nei primissimi minuti, ma i neroverdi hanno avuto qualche lampo di genialità e di continuità riuscendo a realizzare tre mete (che non sono poca cosa quando di fronte hai professionisti di una spanna e più superiori) che hanno reso meno amaro il commiato dal "T.Fattori" a questa Coppa europea che si concluderà per L’Aquila sabato prossimo in Scozia contro "The Borders". Una partita , quella di sabato, senza grandi motivazioni e dunque agonisticamente poco decisa anche se ne ha guadagnato lo spettacolo per alcune azioni al largo ben congegnate e piacevoli da vedersi. L’Aquila, dicevamo, ha sbagliato troppo ed è stata punita, oltre però i suoi demeriti. Forse con Lombaard, Elisara, Peens, Mariani e le migliori condizioni fisiche di Parisse, Comperti, Lo Cicero, qualcosa di più e di meglio si sarebbe potuto fare. Comunque va bene anche così se non altro perchè uno scatto di orgoglio si è visto e soprattutto si è vista una linea veloce che sa manovrare, che riesce a trovare breack, che sa essere pericolosa. Ma, attenzione, deve essere messa nelle condizioni di potersi esprimere al meglio, cioè avere la palla più velocemente e avere il supporto di almeno una terza linea. Comunque, dicevamo, va bene così anche perchè quel che interessa a questa nostra squadra è solo e soltanto il campionato che riprenderà, è vero, solo il 25 marzo, ma che deve trovare da subito staff tecnico, medico e preparatore pronti per il recupero degli infortunati e per un richiamo intelligente, continuo e positivo della preparazione in vista del rush finale. Ma serve anche che questa città, fredda non solo nel clima, dica per una volta "presente" e aiuti la società a risolvere i tanti, grandi problemi che ha soprattutto sotto l’aspetto economico. Si sta vivendo una crisi di liquidità preoccupante che se non trova e subito sbocchi più che positivi potrebbe significare lo scivolamento verso il basso della società neroverde e, a seguire, la scomparsa del rugby dall’Aquila. Tutto questo importa a qualcuno? Enti, istituzioni, professionisti, imprenditori sappiano fare corpo unico anche perchè in tanti e con piccoli sacrifici economici si può garantire il diritto di vita e dunque di continuità al rugby di casa nostra. Cerchiamo di mandare agli archivi l’esercizio che più piace agli aquilani e cioè la polemica e le critiche a tutti i costi e, per una volta, sentano, tutti insieme, quell’aquilanità che sembra non interessare più alcuno, ma in tutti i campi. Ricordando che se a breve non vengono pagati gli stipendi assisteremo all’esodo forzato di tanti, troppi importanti atleti. Vogliamo rialzare la testa e vivere il rugby, almeno questo, con maggiore serenità e anche con orgoglio? Mani al portafogli. Senza indugi.