Inviato: 12 feb 2006, 9:00
Chi si ricorda i miei forum “No Kirwan CT” , le battaglie contro la mentalità del gioco alla New Zeland, “prendi la palla e scappa”, le mie dichiarazioni: L’Italia ha bisogno di un allenatore col gioco alla Francese o al massimo all’Inglese?
<BR>Cari amici di rugby.it, alla luce dei fatti, oggi quelle mie dichiarazioni non sembrano folli.
<BR>Complimenti a questa Italia che ha saputo migliorarsi che ha saputo crescere, bravo Berbizier che è riuscito a creare una solidità in difesa con schemi facili, montare montare, responsabilizzando ogni singolo giocatore, bravi ragazzi che siete riusciti finalmente a mettere in pratica una delle regole fondamentali di questo sport, che conoscete tutti bene, il proprio sacrificio per il compagno.
<BR>Siamo ancora all’inizio, molto ancora si deve fare nei ¾ che arginano bene in difesa ma non entrano in percussione per “spiare le linee avversarie”, in attacco sono ferme, poca sicurezza nella trasmissione di palla, poco coraggio nella penetrazione, se fate caso ogni volta che abbiamo cercato di superare la linea dei ¾ avversari con il nostro numero 10, abbiamo messo in grossa difficoltà gli avversari e in due occasioni abbiamo fatto meta, bisogna crederci c4$$o !! Bisogna crederci !!
<BR>Anche se adesso qualcuno mi criticherà, questa la voglio dire, perché ci credo a prescindere….. Se Io fossi Berbizier, proverei Barbini a primo centro e Bergamasco a secondo centro e vi spiego anche le mie ragioni: La difesa di Barbini, lo sappiamo tutti, è ottima polacca e si sacrifica nei raggruppamenti come una terza linea, col gioco che fa oggi l’Italia le sue caratteristiche si addicono perfettamente, è cresciuto molto anche nella percussione contro l’avversario diretto, “autoscontro”, è questa sua nuova capacità metterebbe Mirko Bergamasco nella condizione di potersi inserire tra le linee avversarie, inoltre i due (Barbini, Bergamasco) hanno sempre giocato insieme, dalla giovanile del Padova alla Nazionale under, quindi hanno quella sintonia giusta per poter dare il massimo.
<BR>Adesso l’ho detta e sono pronto a ricevere le vostre critiche, ma attenzione il mio filosofeggiare di ieri, oggi è confermato dai fatti, attenzione amici.
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<BR>Cari amici di rugby.it, alla luce dei fatti, oggi quelle mie dichiarazioni non sembrano folli.
<BR>Complimenti a questa Italia che ha saputo migliorarsi che ha saputo crescere, bravo Berbizier che è riuscito a creare una solidità in difesa con schemi facili, montare montare, responsabilizzando ogni singolo giocatore, bravi ragazzi che siete riusciti finalmente a mettere in pratica una delle regole fondamentali di questo sport, che conoscete tutti bene, il proprio sacrificio per il compagno.
<BR>Siamo ancora all’inizio, molto ancora si deve fare nei ¾ che arginano bene in difesa ma non entrano in percussione per “spiare le linee avversarie”, in attacco sono ferme, poca sicurezza nella trasmissione di palla, poco coraggio nella penetrazione, se fate caso ogni volta che abbiamo cercato di superare la linea dei ¾ avversari con il nostro numero 10, abbiamo messo in grossa difficoltà gli avversari e in due occasioni abbiamo fatto meta, bisogna crederci c4$$o !! Bisogna crederci !!
<BR>Anche se adesso qualcuno mi criticherà, questa la voglio dire, perché ci credo a prescindere….. Se Io fossi Berbizier, proverei Barbini a primo centro e Bergamasco a secondo centro e vi spiego anche le mie ragioni: La difesa di Barbini, lo sappiamo tutti, è ottima polacca e si sacrifica nei raggruppamenti come una terza linea, col gioco che fa oggi l’Italia le sue caratteristiche si addicono perfettamente, è cresciuto molto anche nella percussione contro l’avversario diretto, “autoscontro”, è questa sua nuova capacità metterebbe Mirko Bergamasco nella condizione di potersi inserire tra le linee avversarie, inoltre i due (Barbini, Bergamasco) hanno sempre giocato insieme, dalla giovanile del Padova alla Nazionale under, quindi hanno quella sintonia giusta per poter dare il massimo.
<BR>Adesso l’ho detta e sono pronto a ricevere le vostre critiche, ma attenzione il mio filosofeggiare di ieri, oggi è confermato dai fatti, attenzione amici.
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