Che rientrava lo sapevo, che andasse addirittura a Viadana no...
Immagino che ora fisicamente stia bene, dopo l'anno a Bologna l'avevo dato per perso...
FORZA PILAT!!!
E' da sempre uno dei miei giocatori preferiti!!!
A dirla tutta tra i numerodi link di
www.marcopolorugby.com (sono tanti davvero...) non era un caso fosse presente quello del Barking RFC:
www.barkingrugby.info
da cui cito "Corrado Pilat signed off at Launceston with a man of the match performance. He is an outstanding player who was reliable and professional. He will be missed as a player and person."

Questa era stata la sua intervista di poche settimane fa (fonte
www.sixnations.net)
Pilat, rientro in patria dopo l'Inghilterra
Corrado Pilat, il più importante talento sfornato dal Rugby Belluno, divenuto famoso per i suoi exploit come estremo delle Nazionale azzurra qualche stagione fa durante la gestione Coste, sta vivendo una nuova e gratificante esperienza all'estero.
Lo avevamo lasciato l'estate scorsa, dopo il recupero dall'ennesimo infortunio al ginocchio e la laurea Isef, con tanta voglia di risalire verso i campi del Super 10, il massimo campionato italiano, quello che per tanti anni lo ha visto protagonista con le maglie di Treviso e Parma.
L'estate scorsa Corrado ha però deciso di prendere la via dell'estero, di rimettersi in gioco in una nuova realtà, cercando quell'esperienza che ogni professionista del rugby sogna.
D'altro canto stanno facendo questa scelta tutti i migliori atleti nazionali, l'attuale XV azzurro è composto quasi esclusivamente da rugby sti che giocano in Inghilterra e soprattutto in Francia. Pilat ha scelto il Rugby Barking, elite della seconda divisione inglese.
Corrado, cosa ti ha spinto a partire?
''La voglia di respirare un altro tipo di rugby, di capire davvero cosa fosse il rugby inglese e cosa potesse insegnarmi. Ho voluto mettermi alla prova ancora una volta e apprendere il massimo possibile anche in vista del mio futuro rugby stico,'' ha detto Pilat al
www.gazzettino.it.
Come stai vivendo questa stagione inglese?
''È un'esperienza assolutamente positiva, vorrei averla provata prima. Giocare a rugby qui è come imparare una lingua nel Paese d'origine. È qualcosa che si respira nell'aria, una mentalità sportiva e di vita, direi qualsi un tratto distintivo del Dna.
''Vedere il rugby giocato a tutti i livelli, la florida attività per giovani e giovanissimi, i supporters al club prima, durante e dopo i match, le previsioni del tempo che aggiornano sul tempo di Twickenham...
''Tutto ti fa capire come il rugby sia qualcosa di naturale, oltre la passione. Tutti qui hanno provato almeno una volta il pallone ovale.''
Realtà ben diversa dall'Italia insomma. E un italiano come ci si è trovato?
''Direi bene. È incredibile come tutto il mondo si incontri a Londra. La mia squadra rappresenta benissimo il melting pot di questa città.
''A Barking c'è un allenatore neozelandese e un absolutely international team: Francia, Polonia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Tonga, Israele... e Italia. In campo, come estremo titolare per l'intera stagione, sono rimasto ai vertici della classifica marcatori, vincendo anche un premio della RFU come Miglior Marcatore della divisione.''
La prossima stagione?
''Purtroppo o per fortuna sto pensando di lasciare questa realtà. Purtroppo per l'esperienza personale di vita e per le attività che avrei potuto seguire meglio, come quella di coach. Per fortuna perchè sto valutando una buona proposta arrivata dall'Italia. Comunque qui i contatti rimangono.''
Tutto è pronto per il rientro quindi. Che bottino ti porterai da questa campagna inglese?
''Un'esperienza che mi ha dato molto dal punto di vista umano e tecnico. Qui il rugby è molto fisico e ogni settimana è una battaglia, ti ci devi abituare. Sicuramente l'Inghilterra mi ha motivato molto... Ho voglia di prendermi qualche bella soddisfazione sportiva quando torno in Italia!''