Inviato: 27 gen 2004, 13:25
Lasciando stare le \"goliardate\" mie e dello Yeti ad altri forum, vi rigiro questa parte dell\'articolo che trovate sul nostro sito, con l\'intento di avviare la discussione da questo sollecitata.
<BR>Bgo
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<BR>Il rischio è anche, parlando tanto di attacco, di dimenticare la difesa. Che invece dovrebbe essere l\'osservata speciale nel prossimo Sei Nazioni. Perchè la difesa resta la pietra angolare del gioco, come confermato dall\'ultima coppa del mondo. Un buon sistema di opposizione, così come una solida conquista, è basilare per dare certezze e fiducia alla squadra. Inoltre fornisce all\'attacco i palloni più ghiotti del rugby contemporaneo: quelli di recupero.
<BR>Nel grande vuoto di dibattito su questo tema, si distingue la discussione aperta dalla rivista \"La meta\" con la collaborazione di Vittorio Pepe, un allenatore romantico, oltre che appassionato studioso del gioco, che nella vita si è dato per \"missione impossibile\" quella di far giocare a rugby i veneziani, notoriamente più a loro agio nell\'acqua che sulla terra. Così si pongono domande quasi lunari in un paese in cui si discute e si scrive poco di tecnica e di tattica. Del tipo: che differenza c\'è tra un placcaggio difensivo e uno offensivo? Placcare è la stessa cosa che difendere? Risposta: no. Si parla poco di collettivo e troppo di \"uno contro uno\" e di difesa a uomo, avverte la redazione del magazine.
<BR>Aggiungo: si parla di placcaggi ma poco dell\'efficacia delle linee di difesa. Non si parla per nulla di \"bloccaggio\", termine quasi sconosciuto eppure così fondamentale nella difesa degli inglesi che affronteremo nell\'esordio del Sei Nazioni. I quali placcano sistematicamente a due. Due contro uno. L\'azione di linea va a cercare il portatore del pallone, lo orienta sullo spazio. Poi un difensore blocca alto il portatore della palla, l\'altro placca basso per squilibrarlo e mandarlo a terra. Il bloccatore punta al recupero della palla o in subordine, attanagliando le braccia dell\'avversario, a impedire o ritardare la liberazione della palla. E dunque a dare tempo alla propria difesa di ripiazzarsi. Azione di linea, placcaggio a due, difesa sui punti d\'impatto, recupero della palla, ripiazzamento. La materia insomma è molto complessa. Più di un placcaggio. E lontana dai fraintendimenti che si generano su espressioni come \"difesa a uomo\". Doveroso discuterne.
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<BR>Bgo
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<BR>Il rischio è anche, parlando tanto di attacco, di dimenticare la difesa. Che invece dovrebbe essere l\'osservata speciale nel prossimo Sei Nazioni. Perchè la difesa resta la pietra angolare del gioco, come confermato dall\'ultima coppa del mondo. Un buon sistema di opposizione, così come una solida conquista, è basilare per dare certezze e fiducia alla squadra. Inoltre fornisce all\'attacco i palloni più ghiotti del rugby contemporaneo: quelli di recupero.
<BR>Nel grande vuoto di dibattito su questo tema, si distingue la discussione aperta dalla rivista \"La meta\" con la collaborazione di Vittorio Pepe, un allenatore romantico, oltre che appassionato studioso del gioco, che nella vita si è dato per \"missione impossibile\" quella di far giocare a rugby i veneziani, notoriamente più a loro agio nell\'acqua che sulla terra. Così si pongono domande quasi lunari in un paese in cui si discute e si scrive poco di tecnica e di tattica. Del tipo: che differenza c\'è tra un placcaggio difensivo e uno offensivo? Placcare è la stessa cosa che difendere? Risposta: no. Si parla poco di collettivo e troppo di \"uno contro uno\" e di difesa a uomo, avverte la redazione del magazine.
<BR>Aggiungo: si parla di placcaggi ma poco dell\'efficacia delle linee di difesa. Non si parla per nulla di \"bloccaggio\", termine quasi sconosciuto eppure così fondamentale nella difesa degli inglesi che affronteremo nell\'esordio del Sei Nazioni. I quali placcano sistematicamente a due. Due contro uno. L\'azione di linea va a cercare il portatore del pallone, lo orienta sullo spazio. Poi un difensore blocca alto il portatore della palla, l\'altro placca basso per squilibrarlo e mandarlo a terra. Il bloccatore punta al recupero della palla o in subordine, attanagliando le braccia dell\'avversario, a impedire o ritardare la liberazione della palla. E dunque a dare tempo alla propria difesa di ripiazzarsi. Azione di linea, placcaggio a due, difesa sui punti d\'impatto, recupero della palla, ripiazzamento. La materia insomma è molto complessa. Più di un placcaggio. E lontana dai fraintendimenti che si generano su espressioni come \"difesa a uomo\". Doveroso discuterne.
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