U18 stagione 2022/23

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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Luqa-bis
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da Luqa-bis »

Che la crisi di partecipazione dovuta all'epidemia virale abbia colpito con più gravità laddove i numeri erano scarsi è comprensibile.
Se avevi 100.000 praticanti e te ne ritrovi la metà, ne avrai ancora 50.000, motivati.
Se ne avevi 10.000 ne avrai 5000 magari sparsi come relitti in un mare ostile.

Ma questo vale per le realtà da sempre fragili (South of Bombay - AKA Meridione e alcune zone nord.
Per altre, il problema è aver dovuto abbassare il livello della pratica. del confronto.
Se VCOGLIONO essere cardine della formazione , i CLUB (che almeno le teste avevano occasione per confrontarsi anche in telconferenza) DEVONO escogitare percorsi per
- riprendere numeri
- acquisire competenze tecniche (queste mi pare manchino molto)
- formare ad alto livello.

La sconfitta è una batosta solo per i ragazzi, che sono stati puniti oltre i loro demeriti.

E ricordiamo che il rugby resterà uno sport da 10% (oh, come pallanuoto, baseball, hockey in tutte le salse)
GrazieMunari
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da GrazieMunari »

crouchbindset ha scritto: 20 feb 2023, 9:50 Scusa Ian peró deciditi non puoi prima tirare in mezzo il covid e quando ti fanno notare che le stesse problematiche legate al covid le hanno avute anche gli altri é una questione di numeri e di sport nelle scuole.
Che poi sfatiamo il mito che in B&I si faccia rugby ad alto livello in tutte le scuole, é una piccola percentuale di scuole che ha programmi di rugby seri, tu hai seguito il campionato scolastico qualche mese fa e conosci i ranking come me, le scuole sono poche e sono le stesse da decenni.

Concordo invece che per veramente discutere se il nuovo percorso di formazione si debba aspettare 2-3 anni prima di dire se funziona o meglio, peró se questa é la posizione spero che quando gavazzi disse che per valutare il lavoro sulla formazione servissero 4-5 anni gli si dia dato ragione e non contro, e che si ammetta dati alla mano dei risultati che quel percorso stava iniziando a dare risultati. Era un collo di bottiglia strettissimo? Si vero lo era eccome se lo era ma tenuto conto proprio di quello che dici la domanda da porsi al momento per me sarebbe: visti i comunque numeri ristretti era meglio continuare a lavorare con un collo di bottiglia stretto come accesso per i migliori, mantenendo quindi una "formazione d'eccellenza" per i piú forti ed in parallelo iniziare un lavoro per allargare la base cercando di allargare quel collo di bottiglia solo una volta che si fosse sensibilmente allargata la base da cui attingere?
Non stiamo forse mettendo il carro davanti ai buoi al momento, diluendo la "formazione di eccellenza" che si stava mettendo su e che era focalizzata sui migliori cercando di raccogliere piú ragazzi che peró non hanno in realtá le qualitá necessarie?
In realtà l'obiettivo di Innocenti era di allargare la formazione d'eccellenza, non di diminuirne la qualità per aumentare il numero di ragazzi beneficianti della cosa.
E' come se fosse un franchising, e i franchising non è che perdono di qualità quando aprono altre 10 sedi, il modus operandi e i prodotti sempre quelli sono
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da GrazieMunari »

Luqa-bis ha scritto: 20 feb 2023, 10:04

E ricordiamo che il rugby resterà uno sport da 10% (oh, come pallanuoto, baseball, hockey in tutte le salse)
Anche perchè non è che possiamo eccellere e aver numeri grossi in qualsiasi sport: gli altri ne hanno 2-3 in cui han risultati ottimi e fan pena negli altri, noi abbiamo attualmente campioni del mondo / olimpici / d'europa almeno in più di 20 sport diversi, da qualche parte dovremo pure pagare...
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da crouchbindset »

GrazieMunari ha scritto: 20 feb 2023, 10:05
crouchbindset ha scritto: 20 feb 2023, 9:50 Scusa Ian peró deciditi non puoi prima tirare in mezzo il covid e quando ti fanno notare che le stesse problematiche legate al covid le hanno avute anche gli altri é una questione di numeri e di sport nelle scuole.
Che poi sfatiamo il mito che in B&I si faccia rugby ad alto livello in tutte le scuole, é una piccola percentuale di scuole che ha programmi di rugby seri, tu hai seguito il campionato scolastico qualche mese fa e conosci i ranking come me, le scuole sono poche e sono le stesse da decenni.

Concordo invece che per veramente discutere se il nuovo percorso di formazione si debba aspettare 2-3 anni prima di dire se funziona o meglio, peró se questa é la posizione spero che quando gavazzi disse che per valutare il lavoro sulla formazione servissero 4-5 anni gli si dia dato ragione e non contro, e che si ammetta dati alla mano dei risultati che quel percorso stava iniziando a dare risultati. Era un collo di bottiglia strettissimo? Si vero lo era eccome se lo era ma tenuto conto proprio di quello che dici la domanda da porsi al momento per me sarebbe: visti i comunque numeri ristretti era meglio continuare a lavorare con un collo di bottiglia stretto come accesso per i migliori, mantenendo quindi una "formazione d'eccellenza" per i piú forti ed in parallelo iniziare un lavoro per allargare la base cercando di allargare quel collo di bottiglia solo una volta che si fosse sensibilmente allargata la base da cui attingere?
Non stiamo forse mettendo il carro davanti ai buoi al momento, diluendo la "formazione di eccellenza" che si stava mettendo su e che era focalizzata sui migliori cercando di raccogliere piú ragazzi che peró non hanno in realtá le qualitá necessarie?
In realtà l'obiettivo di Innocenti era di allargare la formazione d'eccellenza, non di diminuirne la qualità per aumentare il numero di ragazzi beneficianti della cosa.
E' come se fosse un franchising, e i franchising non è che perdono di qualità quando aprono altre 10 sedi, il modus operandi e i prodotti sempre quelli sono
se vuoi fare il franchising devi essere sicuro che dove vai ci suano i clienti interessati a quello che vendi in numero tale da rendere se no fallusci velocemente, l’abc di una ricerca di mercato proprio.

Se apri 10 sedi senza che ci sua il materisle su cui lavorare stai esattamente mettendo il carro davsnti ai buoi, primi vedi di avere giocatori di livello adeguato in numero take che ció abbia senso.
"With respect a lot of you need to stop letting your emotions take over. Do not look at the individual who by the way is one of the best on and off the field. Just deal with the facts of the tackle, not who made it. That’s what we all do as officials now please stop being personal." Nigel Owens, August 2023
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da jpr williams »

Paragonare la formazione di atleti al franchising è una roba talmente priva di senso da non meritare neanche commenti...
Come se formare atleti e vendere magliette fosse la stessa cosa..

Piuttosto, mi sono visto la partita ed è stata davvero scoraggiante.
Non sono certo un sostenitore del Canuto, né delle sue a mio modestissimo avviso errate idee sulla formazione, e la differenza vista in campo suggerirebbe una precisa correlazione.
Però è presto, non basta un risultato pessimo abbinato ad una prestazione deprimente per trarre conclusioni.
Diciamo che abbiamo riscontrato un indizio e bisogna vedere se il prosieguo delle analisi ne rivelerà altri.
Speriamo di no, perchè altrimenti la finestra che sembrava aprirsi si richiuderebbe dolorosamente.
Ma un solo indizio non giustifica sentenze. Spinge solo a proseguire l'indagine, sperando di poterla archiviare.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da jpr williams »

crouchbindset ha scritto: 20 feb 2023, 9:50Concordo invece che per veramente discutere se il nuovo percorso di formazione si debba aspettare 2-3 anni prima di dire se funziona o meglio, peró se questa é la posizione spero che quando gavazzi disse che per valutare il lavoro sulla formazione servissero 4-5 anni gli si dia dato ragione e non contro, e che si ammetta dati alla mano dei risultati che quel percorso stava iniziando a dare risultati. Era un collo di bottiglia strettissimo? Si vero lo era eccome se lo era ma tenuto conto proprio di quello che dici la domanda da porsi al momento per me sarebbe: visti i comunque numeri ristretti era meglio continuare a lavorare con un collo di bottiglia stretto come accesso per i migliori, mantenendo quindi una "formazione d'eccellenza" per i piú forti ed in parallelo iniziare un lavoro per allargare la base cercando di allargare quel collo di bottiglia solo una volta che si fosse sensibilmente allargata la base da cui attingere?
Non stiamo forse mettendo il carro davanti ai buoi al momento, diluendo la "formazione di eccellenza" che si stava mettendo su e che era focalizzata sui migliori cercando di raccogliere piú ragazzi che peró non hanno in realtá le qualitá necessarie?
Sottoscrivo parola per parola.
Oltretutto noto una certa contraddizione fra il dire che il rugby interessa al massimo il 10% e poi lamentarsi del collo di bottiglia stretto.
Parlerei di una bottiglia e di un collo adeguato al numero degli interessati.
Penso che con un 10% di potenziali interessati sarebbe meglio raggruppare anzichè disperdere.
Però ripeto quanto detto sopra: questo risultato è un primo campanello d'allarme che spinge a sollevare la soglia d'attenzione. Spero non solo da parte di noi del forum... :roll:
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da Viz14 »

C'è da dire che l'anno scorso i 2004 in u18 avevano giocato una bella partita contro la Francia per molti minuti in gioco con il punteggio, poi hanno vinto loro. Mi sembra strano che con un solo anno di differenza ci sia stato questo Grande downgrade
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da Garry »

La questione non è emettere sentenze in anticipo, la questione è giocare d'anticipo sulle calamità che si potrebbero scatenare. Fare attenzione ai segnali che si manifestano, leggere ogni tanto i tracciati dei sismografi.
Qua i segnali sono ben forti e sono iniziati a novembre, e la soluzione non è cambiare l'allenatore, quella semmai è la ciliegina sulla torta, ma prima viene la formazione degli atleti fuori dai raduni.

Di Giandomenico si è presa una bella gatta da pelare.

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R.I.P. Pavel Kushnir - pianista russo morto in carcere, vittima del fascismo russo
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da jpr williams »

Garry ha scritto: 20 feb 2023, 13:51Di Giandomenico si è presa una bella gatta da pelare.
Sicuramente.
Anche perchè scegliere un allenatore universalmente stimato e proveniente da tanti ammirati successi può avere anche il senso di una "preristrutturazione" del danno. :roll:
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da Mr Ian »

Tutto condivisibile, però se togli i migliori dai club, non so quanti ne rimarrebbero ad allenarsi.. tra 19 e 17, ci sono casi in cui 2 o 3 club si mettono insieme per giocare, questo vuol dire che di settimana, se tutto va bene, si allenano in 10...
Ad oggi le selezioni nazionali si sostengono su una decina di club in tutto il territorio nazionale..
Mi vuoi dire che possiamo ancora parlare di accademie, poli o quant'altro ?
Non lo so se 10 anni basteranno per ritornare ad una situazione accettabile in termini di competitività
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da jpr williams »

Non so Ian, tu ne sai sicuramente più di me e riconosco la tua superiore conoscenza del mondo della formazione.
Ho solo questa sensazione per cui se puoi contare su numeri piccoli sarebbe preferibile raggrupparli anzichè disperderli.
Certo, se potessimo contare su un numero adeguato di ragazzi in ogni club quei club sarebbero invogliati ad investire in tecnici e strutture e avrebbe senso una formazione diffusa sul territorio. Ma così mi faccio l'idea che stiamo usando un metodo che sarebbe adatto ai grandi numeri mentre la nostra è la situazione opposta, come giustamente tu stesso fai notare.
Comunque ribadisco che questo è un segnale e non un'autopsia, se vogliamo continuare nelle metafore.
Vedremo se i prossimi impegni consentiranno di parlare di segnale anomalo e di continuazione di un trend innegabilmente di crescita degli utlimi anni.
Insomma, nessuna disperazione, ma occhi e orecchie aperti.
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da speartakle »

crouchbindset ha scritto: 20 feb 2023, 9:50 Si vero lo era eccome se lo era ma tenuto conto proprio di quello che dici la domanda da porsi al momento per me sarebbe: visti i comunque numeri ristretti era meglio continuare a lavorare con un collo di bottiglia stretto come accesso per i migliori, mantenendo quindi una "formazione d'eccellenza" per i piú forti ed in parallelo iniziare un lavoro per allargare la base cercando di allargare quel collo di bottiglia solo una volta che si fosse sensibilmente allargata la base da cui attingere?
Non stiamo forse mettendo il carro davanti ai buoi al momento, diluendo la "formazione di eccellenza" che si stava mettendo su e che era focalizzata sui migliori cercando di raccogliere piú ragazzi che peró non hanno in realtá le qualitá necessarie?
è esattamente quello che è successo e che sta succedendo. Abbiamo abbassato la qualità per allargare un pochino il bacino di selezione (che poi agli ASA o raduni che contano sempre quelli sono i numeri dei ragazzi) ritardando il lavoro che si faceva prima di un anno!

Nel CRV siamo passati dal 2019 a circa 40 squadre u18 a meno di 20 nel 2022.
E vogliamo allargare la base dei selezionati u18? fra poco convocano la qualunque altro che.
Si può ammettere che il momento e il modo per fare questa riforma, che ha sicuramente degli spetti positivi, è sbagliato o non aderente con la realtà o no?
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da speartakle »

GrazieMunari ha scritto: 20 feb 2023, 9:57 Altro elemento da tener in considerazione l'anno e il mese di nascita che, a quest'età e prima dei 18-20 anni, dice tantissimo: si conoscono le anagrafiche dei ragazzi?
Che magari tra i nostri ce n'erano anche diversi più piccoli, cosa solitamente difficile da trovare nelle varie selezioni francesi che ci affrontano ogni volta
a occhio e croce sono tutti 2005
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da speartakle »

GrazieMunari ha scritto: 20 feb 2023, 10:05 In realtà l'obiettivo di Innocenti era di allargare la formazione d'eccellenza, non di diminuirne la qualità per aumentare il numero di ragazzi beneficianti della cosa.
E' come se fosse un franchising, e i franchising non è che perdono di qualità quando aprono altre 10 sedi, il modus operandi e i prodotti sempre quelli sono
non sai di che parli.
ha ridotto e ritardato i poli di formazione di eccellenza, inserendo dei poli dove l'attività non è paragonabile alle accademie.
Si è fattivamente ridotta la formazione di eccellenza, allargando ad una formazione ibrida, fuori anche dal controllo centrale.
Poi si può discutere sulla rava e la fava dell'allargare il numero base dei praticanti ecc ma questo è.
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Re: U18 stagione 2022/23

Messaggio da crouchbindset »

Mr Ian ha scritto: 20 feb 2023, 13:57 Tutto condivisibile, però se togli i migliori dai club, non so quanti ne rimarrebbero ad allenarsi.. tra 19 e 17, ci sono casi in cui 2 o 3 club si mettono insieme per giocare, questo vuol dire che di settimana, se tutto va bene, si allenano in 10...
Ad oggi le selezioni nazionali si sostengono su una decina di club in tutto il territorio nazionale..
Mi vuoi dire che possiamo ancora parlare di accademie, poli o quant'altro ?
Non lo so se 10 anni basteranno per ritornare ad una situazione accettabile in termini di competitività
Ian allora resta il problema: il numero di giocatori nel sistema italiano é sempre stato piccolo, con il covid lo abbiamo ancora piú ristretto, peró affermiamo nel contempo ci siano abbastanza giocatori da giustificare un tentativo di allargare la formazione di eccellenza? Non ti sembra che sia leggermente un controsenso? 

Se hai pochi giocatori che valgono un certo livello allora concentri gli sforzi su di loro non disperdendo le energie. 
Nel frattempo lavori in altra maniera per allargare il numero di giocatori, se ci riesci allora allargare la formazione d'eccellenza diventa sensato.
Si dovrebbe lavorare su due obiettivi diversi non mischiarli sperando funzioni. Da un lato investire sul far crescere il numero di giocatori e cosa importante attrarre quei ragazzi che hanno carattersitiche atletiche e di skill di base migliori, dall' altro in maniera separata avere un sistema di formazione d'elite adatto al numero di atleti da formazione elite che ci sono.
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