andrea12 ha scritto:Io sposo l'opinione di yurich, mediata e rivista anche negli ultimi suoi interventi. Concordo su parecchio e devo dire che fino a che non ci sarà professionismo, continueremo a prendere quello che viene: sia in termini di allenatori, sia in termini di formazione di base.
Io recrimino che mediamente, in Italia, non c'è possibilità di far sperimentare i ragazzi, e vedo anche poca gioia nel gioco. Ho provato tutte le categorie; adesso alleno le ragazze e se dovessi riprendere in un altra società starei nell' U.12
Buon rugby
direi allora che pur non essendoci una RISPOSTA DEFINITIVA come dicevi tu, posiamo tutti più o meno concordare che :
1) per allenare una squadra di marmocchi occorre una buona predisposizione personale cioè bisogna esserci portati e avere.....la vocazione come i sacerdoti
(io stessa pur essendo mamma non mi ci metterei mica con un simile branco di selvaggi
)
2) Oltre alla pazienza e all'attitudine ci vuole la stoffa dell'educatore, dello psicopedagogista e perchè no...del maestro di educazione fisica.
Insomma....una figura estremamente duttile e polivalente
3) Occorre conoscere il gioco ovviamente e saperlo insegnare, bisogna saper innovare i propri metodi e arricchirli continuamente con una adeguata preparazione personale.
4) bisogna investire tempo e voglia per prepararsi professionalmente in modo serio anche se si allenano dei mezzi poppanti
5) E poi....questo è il mio parere personale dopo aver sentito i vostri gentilissimi interventi : Bisogna SAPER CRESCERE non solo FAR CRESCERE dei giocatori , il "mestiere" dell'allenatore non si impara una tantum facendo un corso, ma è frutto di un lungo percorso che non deve smettere di evolversi.
spero di non essere stata troppo inc.....a
insomma l'allenatore.....SANTO SUBITO