Man of the moment ha scritto: 9 mar 2023, 17:06
Ma tu devi andare contro a prescindere?
Detto che qua ognuno sta sparando ipotesi, non so voi, ma io se sento rumore di zoccoli penso siano cavalli, non zebre.
In tutti gli sport professionistici poco pagati e ancor più in quelli dilettantistici ci son tanti giovani che ad un certo punto lasciano per motivi esclusivamente economici, tanti altri perchè capiscono che oltre un certo livello non possono più andare, altri ancora perchè si rendono conto che tutti quei sacrifici in fin dei conti non valgono la pena: la maggior parte delle volte è per la combo di questi 3.
Ma capita anche in quelli pagatissimi tipo il tennis, vedi Gianluigi Quinzi (vincitore Wimbledon jr, numero 1 al mondo jr) di cui riporto uno stralcio interessante ma che consiglio di leggere interamente
https://www.oasport.it/2021/12/tennis-g ... on-si-vive.
"Non ho rimpianti. Con le mie lacune, con i miei alti e bassi, ho dato il massimo. Mi sono risposto a determinate domande quando ho smesso di giocare a tennis, e ho preso questa decisione definitiva essendone completamente convinto. Con i ‘se’ e il ‘ma’ non si può andare avanti nella vita, ho dato tutto, ho faticato molto per raggiungere traguardi importanti, mi allenavo 7 ore al giorno per migliorare il mio tennis; ma non tutti sono fenomeni, ho cercato in tutti i modi di un essere un ragazzo determinato, ma rimpianti grossi non ne ho, ho fatto delle buone scelte, ma anche non buone che però mi hanno poi permesso di maturare.
Ho smesso così presto perché ormai era più un dovere che un piacere, non ero più convinto degli obiettivi che mi ero posto, stavo avendo una vita molto logorante, era diventata una monotonia, quindi oggi come oggi avendo 25 anni mi alzo la mattina e faccio ciò che mi piace fare"