Certo che il fiato e la condizione fisica sono importanti...ma allora anche la Georgia dovrebbe avere giocatori scoppiati...eppure ieri non hanno preso una imbarcat di mete (Certo il Galles non è la Francia o gli AB)...tuttavia io ritengo che a netto di tutto a noi è venuta meno la cattiveria agonistica, e quella è solo questione di testa. Chi ha praticato qualsiasi sport lo sa benissimo.zappatalpa ha scritto: 8 ott 2023, 9:35Applausimetabolik ha scritto: 7 ott 2023, 23:16 Prima di dar consigli al nuovo allenatore bisogna partire dal dato crudo delle risorse umane disponibili ad entrare su un campo di rugby, perchè se sei spompato il Mental Coach non serve. Ricordiamoci di Abram Steyn, che abbiamo perduto per il logorio sovrumano che ha dovuto sostenere.
Nazionale in progress
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Re: Nazionale in progress
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Re: Nazionale in progress
Cercare di consolarsi del presente smerdando il passato.
Bella tattica, magari funziona.
Come se uno che oggi se la passa male dopo i successi del passato si consolasse dicendo "massí erano tutte pippe e quindi io allora ero solo unammerda, mentre oggi... "

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Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Nazionale in progress
Se hai visto la partita ieri hai notato che anche i georgiani erano spompi. Hanno dato tutto, perché sono dei guerrieri, ma non avevano il serbatoio pieno.japigium ha scritto: 8 ott 2023, 9:53Certo che il fiato e la condizione fisica sono importanti...ma allora anche la Georgia dovrebbe avere giocatori scoppiati...eppure ieri non hanno preso una imbarcat di mete (Certo il Galles non è la Francia o gli AB)...tuttavia io ritengo che a netto di tutto a noi è venuta meno la cattiveria agonistica, e quella è solo questione di testa. Chi ha praticato qualsiasi sport lo sa benissimo.zappatalpa ha scritto: 8 ott 2023, 9:35Applausimetabolik ha scritto: 7 ott 2023, 23:16 Prima di dar consigli al nuovo allenatore bisogna partire dal dato crudo delle risorse umane disponibili ad entrare su un campo di rugby, perchè se sei spompato il Mental Coach non serve. Ricordiamoci di Abram Steyn, che abbiamo perduto per il logorio sovrumano che ha dovuto sostenere.
Ho scritto anche nel 3d ITAFra su questo, la nostra nazionale ha un altro limite, non sa rallentare le partite quando non riesce a tenere il ritmo
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
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Re: Nazionale in progress
Io insisto, ma è così importante avere un capitano fisso? Per poi aver cementificato il suo posto in squadra? Ma non possiamo decidere volta per volta? Il discorso pre partita lo farà lui quel giorno.
Non lo fa nessuno e tutti hanno un capitano fisso? E proviamo noi ad innovare
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Re: Nazionale in progress
Ma è già così. È già così anche nel Benetton.Man of the moment ha scritto: 8 ott 2023, 12:13 Io insisto, ma è così importante avere un capitano fisso? Per poi aver cementificato il suo posto in squadra? Ma non possiamo decidere volta per volta? Il discorso pre partita lo farà lui quel giorno.
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Re: Nazionale in progress
Ecco, questo è proprio quello che definisco un atteggiamento che rifiuta la realtà, una frase che non vuol dire niente perchè io potrei dire che chi ha praticato sport di contatto sa benissimo il contrario : se non sei al massimo di forma fisica l'aspetto mentale non può farci niente.japigium ha scritto: 8 ott 2023, 9:53Certo che il fiato e la condizione fisica sono importanti...ma allora anche la Georgia dovrebbe avere giocatori scoppiati...eppure ieri non hanno preso una imbarcat di mete (Certo il Galles non è la Francia o gli AB)...tuttavia io ritengo che a netto di tutto a noi è venuta meno la cattiveria agonistica, e quella è solo questione di testa. Chi ha praticato qualsiasi sport lo sa benissimo.zappatalpa ha scritto: 8 ott 2023, 9:35Applausimetabolik ha scritto: 7 ott 2023, 23:16 Prima di dar consigli al nuovo allenatore bisogna partire dal dato crudo delle risorse umane disponibili ad entrare su un campo di rugby, perchè se sei spompato il Mental Coach non serve. Ricordiamoci di Abram Steyn, che abbiamo perduto per il logorio sovrumano che ha dovuto sostenere.
Una frase che funziona nel modo delle idee, un mondo di entusiasmi e mitologie giovanili, non in quello della materia.
Il problema non è l'aspetto mentale o qualche altra causa singola, il problema sta nei limiti del ns. movimento e nei conseguenti condizionamenti sulle scelte operative.
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Re: Nazionale in progress
Dai per scontato che gli azzurri non fossero ben preparati fisicamente. Non mi sembra relistico.metabolik ha scritto: 8 ott 2023, 14:30Ecco, questo è proprio quello che definisco un atteggiamento che rifiuta la realtà, una frase che non vuol dire niente perchè io potrei dire che chi ha praticato sport di contatto sa benissimo il contrario : se non sei al massimo di forma fisica l'aspetto mentale non può farci niente.japigium ha scritto: 8 ott 2023, 9:53
Certo che il fiato e la condizione fisica sono importanti...ma allora anche la Georgia dovrebbe avere giocatori scoppiati...eppure ieri non hanno preso una imbarcat di mete (Certo il Galles non è la Francia o gli AB)...tuttavia io ritengo che a netto di tutto a noi è venuta meno la cattiveria agonistica, e quella è solo questione di testa. Chi ha praticato qualsiasi sport lo sa benissimo.
La rotazione dei giocatori nelle otto partite è stata abbastanza profonda, in un caso anche troppo (ci è costata la sconfitta con la Scozia), sono generalmente giocatori giovani e ben preparati
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Re: Nazionale in progress
Mh... Questo discorso poteva andare bene nel 1999-2000, quando l'Italia entrava nel Sei Nazioni.stilicone ha scritto: 8 ott 2023, 9:33 Penso anch'io che c'è un grosso problema mentale.
Nell'ambiente, nei tifosi e nei giocatori.
Per "ambiente" intendo gli ex giocatori, soloni che pontificano, o i giornalisti che scrivono di crollo eccetera. Ma che pensate, con il numero di tesserati e di spettatori che abbiamo?
Gli ex giocatori erano professionisti in un mondo in cui molti non lo erano, e hanno poi vinto più o meno come quelli dopo - Grenoble contro una Francia spompata, un'Irlanda molto scarsa, la Scozia in casa... (anche se mi piacerebbe poi capire di che cosa campassero jpr williams o gli altri campioni, teoricamente dilettanti). Adesso, che cosa fanno questi soloni per il rugby italiano?
Noi tifosi ci illudiamo, è inevitabile. Comunque non è colpa nostra. Anche l'altra sera a Lione italiani ce n'erano, il battimani su Fratelli d'Italia si sentiva forte e chiaro. Che altro dovremmo fare?
I giocatori sembrano portare sulle spalle due fardelli. Uno, i 25 anni di batoste; ricordate i discorsi di Odiase pochi mesi fa? Lui è un ragazzino, il padreterno gli conservi quel coraggio e quel fisico, ma sono cose assurde. Due, le aspettative generate da qualche buon risultato delle Nazionali giovanili (che comunque, anche al loro meglio, ne prendono sempre 40 dalla Francia, 20 dall'Irlanda). I giocatori attuali, i Lamaro, i Cannone, i Garbisi, pensano di essere quelli vocati alla palingenesi, a battere gli All Blacks, suvvia.
Anche Lamaro e altri fanno discorsi un po' enfatici, vanno dicendo di avere iniziato un percorso, di essersi riconquistati il rispetto, eccetera. Intanto, ora il rispetto l'hanno riperso.
Giocate con serenità, siete i migliori su 500 ragazzi della vostra età che hanno preso in mano la palla ovale, non potete pensare di battere le selezioni di nazioni dove giocano a rugby milioni di ragazzi (fisicamente peraltro molto più dotati del ragazzo italiano medio). Se lavorerete seriamente, come affermate di fare, i risultati arriveranno. Quali risultati? Battere la Georgia, vincere almeno una delle partite casalinghe del 6N, vincere un po' di più anche con le povere franchigie italiane...
Non chiediamo altro, non possiamo e non dobbiamo chiedere altro.
Ma da allora in poi, che fine hanno fatto i fiumi di danaro che entrano in Federazione?
Io mi domando perché il Rugby Seven (sport olimpico, con certamente più ampia base potenziale di atleti) non entra nelle scuole e/o non si organizzano camiponati specifici.
E il femminile? Ogni anno sembra che debba essere rifondato da zero.
Se si allarga la platea di praticanti, si coinvolgono anche più spettatori/tifosi.
E di conseguenza (Portogallo docet, ad esempio) si incrementa la crescita anche dello sport a 15.
Invece i soldi vanno da un'altra parte, senza una vision diffusa e condivisa a medio-lungo periodo.
Meno enfasi sull'epica del rugby, ma più realismo. In una società edonistica e distratta dal digitale come quella di oggi, la concretezza e lo spirito di gruppo, sono altre le cose su cui occorre basare la eventuale crescita del movimento.
Occorre imparare dalle nazioni più piccole (Irlanda e Nuova Zelanda in primis) e guardare meno a nazioni come Francia, Inghilterra, Sud Africa, se si vuole provare a non rimanere una nazionale di secondo piano, e costruire un modello che sia relamente "sostenibile" (come oggi va tanto di moda dire).
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Re: Nazionale in progress
Hai centrato il punto. La rotazione è avvenuta, ma non nel modo che sarebbe stato più utile per una squadra che aveva bisogno di prendere consapevolezza del proprio potenziale.Garry ha scritto: 8 ott 2023, 14:48
La rotazione dei giocatori nelle otto partite è stata abbastanza profonda, in un caso anche troppo (ci è costata la sconfitta con la Scozia), sono generalmente giocatori giovani e ben preparati
Posto che 4 test di rodaggio erano persino troppi, sarebbe stato logico fissarsi un obiettivo di 3 vittorie e giocare con la squadra migliore anche in Scozia e non solo con il Giappone.
Con Romania e Irlanda il risultato era già scritto in ogni caso.
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Re: Nazionale in progress
Perché c'è ancora una grossa fetta che pensa che senza mischia e cornate non sia rugby e guarda alle formule alternative quasi con sufficienza...
Come se poi quello che propongono sia da considerare veramente rugby..
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Re: Nazionale in progress
Secondo me Crowley aveva un mandato e l'ha rispettato.Soidog ha scritto: 8 ott 2023, 15:23Hai centrato il punto. La rotazione è avvenuta, ma non nel modo che sarebbe stato più utile per una squadra che aveva bisogno di prendere consapevolezza del proprio potenziale.Garry ha scritto: 8 ott 2023, 14:48
La rotazione dei giocatori nelle otto partite è stata abbastanza profonda, in un caso anche troppo (ci è costata la sconfitta con la Scozia), sono generalmente giocatori giovani e ben preparati
Posto che 4 test di rodaggio erano persino troppi, sarebbe stato logico fissarsi un obiettivo di 3 vittorie e giocare con la squadra migliore anche in Scozia e non solo con il Giappone.
Con Romania e Irlanda il risultato era già scritto in ogni caso.
L'ho scritto in tempi non sospetti.
Per me Crowley ha programmato tutto l'avvicinamento e le partite come se dovessimo puntare a passare il turno.
Questo è l'errore di base, per me. La cosa ci ha fatto andare fuori giri più mentalmente che fisicamente. Cinque successi in otto partite (contando che la Scozia avrebbe "sperimentato") era un traguardo raggiungibile, la qualificazione NO.
Se Crowley fosse stato confermato per un altro quadriennio, forse avrebbe pensato di più a preparare il prossimo Sei Nazioni, più che a una qualificazione impossibile.
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Re: Nazionale in progress
Io credo che le evoluzioni di questo sport riguardo alla sicurezza dei giocatori sono ben lontane dall'essere finite.Mr Ian ha scritto: 8 ott 2023, 15:25 Perché c'è ancora una grossa fetta che pensa che senza mischia e cornate non sia rugby e guarda alle formule alternative quasi con sufficienza...
Come se poi quello che propongono sia da considerare veramente rugby..
Fate un po' la conta dei giocatori che si sono infortunati in questo mondiale (che è la vetrina di questo sport), anche in partite completamente a senso unico, ed è chiaro che la preparazione fisico-atletica e tecnica deve essere sempre più rigidamente imbrigliata se si vuole garantire la vita sportiva dei giocatori.
Da questo punto di vista non posso che ammirare l'Irlanda, che è costruita attorno a giocatori che sembrano molto più fisicamente "normali" (rispetto al Sud Africa, tanto per non esimermi dal confronto), ma che evidentemente hanno un'organizzazione di gioco e una capacità tecnica individuale eccellenti, che consente loro di infortunarsi relativamente poco.
Ma anche gli All Blacks hanno fondamentalmente questa caratteristica (anche se non hanno mai mancato di valorizzare eventuali talenti fisici come Lomu).
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Re: Nazionale in progress
ma infatti l obiettivo non dovra essere il mondiale - me cojoni - ma i prossimi 4 6n .... deve essistere solo quello ... puntare solo al nostro mondiale che si svolge ogni anno .... poi nel 2027 sarà quel che saràBirramedia ha scritto: 8 ott 2023, 9:17 Un appunto alla vulgata che abbiamo la squadra più giovane e che nel 2027 saremo al massimo della curva, ma siamo sicuri ? A parte Faiva e Halafihi che nessuno li vuole giustamente vedere ancora in nazionale, ma la formazione di venerdì sera presentava quasi il 40 % di giocatori che fra 4 anni non ci saranno più: Ferrari , Sisi e probabilmente l usuratissimo Ruzza, Allan ( che il dio del rugby lo preservi) ma saranno 34 anni, Morisi e Brex, Ioane e Bruno.....speriamo nei giovani che si affiancheranno .....
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Re: Nazionale in progress
Gousto. Questo errore lo stiamo colpevolmente ripetendo ogni 4 anni.Garry ha scritto: 8 ott 2023, 15:29 Se Crowley fosse stato confermato per un altro quadriennio, forse avrebbe pensato di più a preparare il prossimo Sei Nazioni, più che a una qualificazione impossibile.
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