Il link "Campionati" da me non funziona.Garry ha scritto: ↑23 gen 2024, 0:44Oh, qui Innocenti c'entrerà poco, ma non sapevo dove metterlo: cosa ne pensate del nuovo sito della FIR?
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Presidenza Innocenti
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Re: Presidenza Innocenti
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Re: Presidenza Innocenti
Neanche a medoublegauss ha scritto: ↑23 gen 2024, 9:42Il link "Campionati" da me non funziona.Garry ha scritto: ↑23 gen 2024, 0:44Oh, qui Innocenti c'entrerà poco, ma non sapevo dove metterlo: cosa ne pensate del nuovo sito della FIR?
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Re: Presidenza Innocenti
Da Pc non funziona. Soltanto in versione mobile si riesce a vedere la sezione campionati. Direi non un buon esordio!
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Re: Presidenza Innocenti
A me funziona anche da PC
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Re: Presidenza Innocenti
Se vogliamo essere collaborativi e quindi volendo dare una mano, possiamo comunicare a Cimbrico eventuali problemi scrivendogli su Facebook come stanno facendo altri.
Quello dei campionati gliel'hanno già scritto in tempo reale ieri
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Re: Presidenza Innocenti
Ancora a scrivere google+ nella normativa cookie, 10+
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Re: Presidenza Innocenti
Non sapevo di questa inchiesta di un anno fa della Gabanelli che toccava anche la Fir. O forse ne avevo letto ma nel frattempo me ne sono dimenticato
https://ilneroilrugby.it/2024/01/23/la- ... innocenti/
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Re: Presidenza Innocenti
Su Onrugby il Fernandez-pensiero sulla formazione dei giovani
https://www.onrugby.it/2024/01/24/come- ... fernandez/
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Re: Presidenza Innocenti
Ora si inizierà a conoscere ancora di più un personaggio importante del rugby mondiale.
Per noi l uomo giusto al momento giusto.
Nel nostro step evolutivo verso l alto livello, dopo aver migliorato il processo formativo, adesso si cercherà di consolidare il processo di passaggio dal mondo juniores a quello seniores e poi l alto livello.
Il terzo step sarà migliorare la qualità dei tecnici di base e potenziare il sistema di scouting.
Per noi l uomo giusto al momento giusto.
Nel nostro step evolutivo verso l alto livello, dopo aver migliorato il processo formativo, adesso si cercherà di consolidare il processo di passaggio dal mondo juniores a quello seniores e poi l alto livello.
Il terzo step sarà migliorare la qualità dei tecnici di base e potenziare il sistema di scouting.
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Re: Presidenza Innocenti
Ian, io davvero invidio il tuo ottimismo , speriamo tu abbia ragione.Mr Ian ha scritto: ↑24 gen 2024, 20:54Ora si inizierà a conoscere ancora di più un personaggio importante del rugby mondiale.
Per noi l uomo giusto al momento giusto.
Nel nostro step evolutivo verso l alto livello, dopo aver migliorato il processo formativo, adesso si cercherà di consolidare il processo di passaggio dal mondo juniores a quello seniores e poi l alto livello.
Il terzo step sarà migliorare la qualità dei tecnici di base e potenziare il sistema di scouting.
Riccardo
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Re: Presidenza Innocenti
Ma sai, più che ottimismo, io spero nella programmazione, soprattutto se affidata ai professionisti e non ai politicanti.
L organizzazione dell alto livello sta prendendo una buona direzione e si vede dal numero di incontri e di selezioni internazionali. Io reputo la under 23 poi la più importante perché puo essere quella selezione che se pesca dai post accademici nelle franchigie o nelle squadre di A élite può aiutare veramente tutto il movimento, le franchigie nel fare reclutamento per la prossima stagione e ai giovani di mettersi in mostra per strappare un contratto anche se magari non hanno fatto la trafila federale.
Si pensava che dopo Aboud e Bradley doveva esserci l apocalisse, ed invece mi pare che così non è stato.
Fermo restando il discorso legato ai fondi che tengono in piedi il nostro movimento, che arrivano dal 6n.
L organizzazione dell alto livello sta prendendo una buona direzione e si vede dal numero di incontri e di selezioni internazionali. Io reputo la under 23 poi la più importante perché puo essere quella selezione che se pesca dai post accademici nelle franchigie o nelle squadre di A élite può aiutare veramente tutto il movimento, le franchigie nel fare reclutamento per la prossima stagione e ai giovani di mettersi in mostra per strappare un contratto anche se magari non hanno fatto la trafila federale.
Si pensava che dopo Aboud e Bradley doveva esserci l apocalisse, ed invece mi pare che così non è stato.
Fermo restando il discorso legato ai fondi che tengono in piedi il nostro movimento, che arrivano dal 6n.
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Re: Presidenza Innocenti
Campagna elettorale.
Fratelli di rugby intervista Massimo Giovanelli (loro scrivono "Giovannelli")
A me sembra molta aria fritta con alcune affermazioni un po' azzardate.
Elezioni Federali
MASSIMO GIOVANNELLI CI PROVA:
"IN PRIMIS UN CONSIGLIO FEDERALE AUTOREVOLE"
Tra pochi mesi Marzio Innocenti sarà sottoposto al voto di verifica dei presidenti delle società, Fratelli di Rugby, cercherà di cogliere verso quali approdi si muoveranno i protagonisti della prossima campagna elettorale. Iniziamo oggi con Massimo Giovannell, che ancora non ha annunciato ufficialmente la propria candidatura ma che da tempo si è dissociato dalla attuale politica federale.
1) Tra qualche mese ci saranno le elezioni per il nuovo Consiglio Federale, occasione per affrontare i temi relativi allo stato dell’arte del rugby nel nostro paese. Tu sei stato un fautore dell’avvento di Marzio Innocenti alla guida della FIR. Cosa ti ha convinto e cosa invece non approvi del suo operato?
"Il sostegno che è stato dato all'attuale gestione federale si è basato principalmente sulla condivisione dei contenuti programmatici e della progettualità necessaria alla loro realizzazione; a corredo restava la figura innovativa di un candidato presidente, espressione dello sport giocato ad alto livello, con un'importante carriera in azzurro. Come verificato, purtroppo, l'innovazione non è perseguibile senza una precisa progettualità ed una struttura operativa adeguata, cioè competente ed efficace. Che l'agenda elettorale sia stata stravolta, in nome di una conduzione centralistica, dove lo stesso Consiglio federale ha perso da subito la propria indispensabile autorevolezza, è materia conosciuta agli addetti ai lavori e non solo."
2) Le ultime elezioni sono state molto divisive, i “buoni” e i “cattivi” su due sponde nettamente contrapposte e incapaci di dialogare, con un post elezioni dove lo spoils system è stato “selvaggio”. Ritieni possibile, pur nelle differenziazioni di una campagna elettorale, che si possa, durante la prossima competizione elettorale, dialogare su un progetto di sviluppo del rugby italiano che vada oltre i temi personalistici e di potere contingente ed essere condiviso da gran parte del movimento e che possa traguardare, almeno i prossimi 10 anni?
"La condivisione della progettualità ed un concreto senso di responsabilità sono gli elementi costitutivi dell'associazione "L'Italia del rugby", presentatasi nel febbraio scorso a Roma ; insieme agli altri fondatori, Marcello Cuttitta, Rino Francescato, Stefano Bordon e Federica Montanarini ci siamo rivolti al movimento per individuare insieme un percorso che porti ad una proposta lettorale concreta, vicina sia al movimento di vertice che a quello di base. Altri compagni di viaggio si sono aggiunti, tra cui Elio De Anna, Gianni Amore e Sergio Zorzi tra i più conosciuti, per raggiungere obbiettivi comuni e condivisi, aprendo al contempo anche ad altre formazioni con l'obbiettivo di un confronto costruttivo e responsabile."
3) In questi ultimi mesi è venuta alla luce una contrapposizione netta fra le squadre della serie A Elite e la FIR. Tu pensi che possiamo permetterci queste guerra fratricida e, nel caso, quale potrebbe essere un punto di approdo ragionevole?
"Credo che per troppi anni i campionati siano stati lasciati in stato di abbandono, in nome del cronico perseguimento di un "alto livello" mai realmente raggiunto, ritenuto indispensabile più per convenienze politiche che per reale progettualità. E' tempo di grandi riforme, che in nessun modo possono essere decise unilateramente, senza la necessaria condivisione da parte degli attori principali del sistema rugby italiano, delle linee progettuali a breve e medio termine. In quest'ottica, la ricostituzione di una Lega consapevole e portatrice di innovazione, avrebbe certamente un ruolo determinante per condividere un percorso progettuale con una Fir aperta al confronto sui grandi temi che riguardano il futuro del nostro sport."
4) Sviluppo al SUD, incremento dei praticanti il minirugby, miglioramento della formazione degli atleti dai 16 anni in poi, basterebbero progetti seri ed economicamente sostenibili su questi tre temi per compiere qualche passo in avanti. Come fare?
"La Federazione che immagino, dovrà avere obbiettivi di breve, di medio e di lungo termine; di certo un progetto complesso quanto irrinunciabile come il rilancio del rugby al Sud, sarà classificato su un periodo più lungo, ma altri dovrannno avere risultati immediati, ambasciatori di reale cambiamento. Sul reclutamento occorre muovere con determinazione, operando in direzioni diverse ed innovative, che coprano più fasce generazionali sia per tamponare l'urgenza sia per un ritorno alla normalità. Pensare infine di intraprendere la strada del rinnovamento senza una progettualità mirata ad attrarre nuovi investitori, istituzionali e privati, significherebbe continuare un percorso involutivo che per ventitre anni non è stato capace di generare entrate alternative a quelle derivanti dalla nostra partecipazione al Torneo, in una sorta di mercato "drogato", slegato dagli effettivi risultati sul campo."
5) Il rugby nel nostro paese è uno sport di nicchia dove la maggior parte degli atleti lo è perché figlio, nipote e amico di ex giocatori e ex dirigenti di squadre di rugby. Quale ruolo ha la nazionale e i successi internazionali di Benetton e Zebre nel cercare di allargare questa cerchia?
"Che il traino della Nazionale legato alla nostra partecipazione al Sei Nazioni abbia da tempo esaurito la sua spinta inerziale, è ormai evidente, con la costante di risultati mediamente molto al di sotto delle aspettative dei nostri partners, dove le rare vittorie restano estemporanee, spesso legate a doppio filo ai trend negativi dell'avversario di turno. Una Nazionale che vince certamente avrebbe un ruolo determinante ai fini di un'emulazione tra i giovani, ma non sufficiente per creare quell'indispensabile sottofondo culturale che faccia del rugby uno sport di massa, considerando che oltre 2/3 dell'Italia non solo non gioca a rugby, peggio neanche lo conosce...."
Fratelli di rugby intervista Massimo Giovanelli (loro scrivono "Giovannelli")
A me sembra molta aria fritta con alcune affermazioni un po' azzardate.
Elezioni Federali
MASSIMO GIOVANNELLI CI PROVA:
"IN PRIMIS UN CONSIGLIO FEDERALE AUTOREVOLE"
Tra pochi mesi Marzio Innocenti sarà sottoposto al voto di verifica dei presidenti delle società, Fratelli di Rugby, cercherà di cogliere verso quali approdi si muoveranno i protagonisti della prossima campagna elettorale. Iniziamo oggi con Massimo Giovannell, che ancora non ha annunciato ufficialmente la propria candidatura ma che da tempo si è dissociato dalla attuale politica federale.
1) Tra qualche mese ci saranno le elezioni per il nuovo Consiglio Federale, occasione per affrontare i temi relativi allo stato dell’arte del rugby nel nostro paese. Tu sei stato un fautore dell’avvento di Marzio Innocenti alla guida della FIR. Cosa ti ha convinto e cosa invece non approvi del suo operato?
"Il sostegno che è stato dato all'attuale gestione federale si è basato principalmente sulla condivisione dei contenuti programmatici e della progettualità necessaria alla loro realizzazione; a corredo restava la figura innovativa di un candidato presidente, espressione dello sport giocato ad alto livello, con un'importante carriera in azzurro. Come verificato, purtroppo, l'innovazione non è perseguibile senza una precisa progettualità ed una struttura operativa adeguata, cioè competente ed efficace. Che l'agenda elettorale sia stata stravolta, in nome di una conduzione centralistica, dove lo stesso Consiglio federale ha perso da subito la propria indispensabile autorevolezza, è materia conosciuta agli addetti ai lavori e non solo."
2) Le ultime elezioni sono state molto divisive, i “buoni” e i “cattivi” su due sponde nettamente contrapposte e incapaci di dialogare, con un post elezioni dove lo spoils system è stato “selvaggio”. Ritieni possibile, pur nelle differenziazioni di una campagna elettorale, che si possa, durante la prossima competizione elettorale, dialogare su un progetto di sviluppo del rugby italiano che vada oltre i temi personalistici e di potere contingente ed essere condiviso da gran parte del movimento e che possa traguardare, almeno i prossimi 10 anni?
"La condivisione della progettualità ed un concreto senso di responsabilità sono gli elementi costitutivi dell'associazione "L'Italia del rugby", presentatasi nel febbraio scorso a Roma ; insieme agli altri fondatori, Marcello Cuttitta, Rino Francescato, Stefano Bordon e Federica Montanarini ci siamo rivolti al movimento per individuare insieme un percorso che porti ad una proposta lettorale concreta, vicina sia al movimento di vertice che a quello di base. Altri compagni di viaggio si sono aggiunti, tra cui Elio De Anna, Gianni Amore e Sergio Zorzi tra i più conosciuti, per raggiungere obbiettivi comuni e condivisi, aprendo al contempo anche ad altre formazioni con l'obbiettivo di un confronto costruttivo e responsabile."
3) In questi ultimi mesi è venuta alla luce una contrapposizione netta fra le squadre della serie A Elite e la FIR. Tu pensi che possiamo permetterci queste guerra fratricida e, nel caso, quale potrebbe essere un punto di approdo ragionevole?
"Credo che per troppi anni i campionati siano stati lasciati in stato di abbandono, in nome del cronico perseguimento di un "alto livello" mai realmente raggiunto, ritenuto indispensabile più per convenienze politiche che per reale progettualità. E' tempo di grandi riforme, che in nessun modo possono essere decise unilateramente, senza la necessaria condivisione da parte degli attori principali del sistema rugby italiano, delle linee progettuali a breve e medio termine. In quest'ottica, la ricostituzione di una Lega consapevole e portatrice di innovazione, avrebbe certamente un ruolo determinante per condividere un percorso progettuale con una Fir aperta al confronto sui grandi temi che riguardano il futuro del nostro sport."
4) Sviluppo al SUD, incremento dei praticanti il minirugby, miglioramento della formazione degli atleti dai 16 anni in poi, basterebbero progetti seri ed economicamente sostenibili su questi tre temi per compiere qualche passo in avanti. Come fare?
"La Federazione che immagino, dovrà avere obbiettivi di breve, di medio e di lungo termine; di certo un progetto complesso quanto irrinunciabile come il rilancio del rugby al Sud, sarà classificato su un periodo più lungo, ma altri dovrannno avere risultati immediati, ambasciatori di reale cambiamento. Sul reclutamento occorre muovere con determinazione, operando in direzioni diverse ed innovative, che coprano più fasce generazionali sia per tamponare l'urgenza sia per un ritorno alla normalità. Pensare infine di intraprendere la strada del rinnovamento senza una progettualità mirata ad attrarre nuovi investitori, istituzionali e privati, significherebbe continuare un percorso involutivo che per ventitre anni non è stato capace di generare entrate alternative a quelle derivanti dalla nostra partecipazione al Torneo, in una sorta di mercato "drogato", slegato dagli effettivi risultati sul campo."
5) Il rugby nel nostro paese è uno sport di nicchia dove la maggior parte degli atleti lo è perché figlio, nipote e amico di ex giocatori e ex dirigenti di squadre di rugby. Quale ruolo ha la nazionale e i successi internazionali di Benetton e Zebre nel cercare di allargare questa cerchia?
"Che il traino della Nazionale legato alla nostra partecipazione al Sei Nazioni abbia da tempo esaurito la sua spinta inerziale, è ormai evidente, con la costante di risultati mediamente molto al di sotto delle aspettative dei nostri partners, dove le rare vittorie restano estemporanee, spesso legate a doppio filo ai trend negativi dell'avversario di turno. Una Nazionale che vince certamente avrebbe un ruolo determinante ai fini di un'emulazione tra i giovani, ma non sufficiente per creare quell'indispensabile sottofondo culturale che faccia del rugby uno sport di massa, considerando che oltre 2/3 dell'Italia non solo non gioca a rugby, peggio neanche lo conosce...."
"La vita è quello che non esisterà mai sotto il fascismo: libertà, creazione, sincerità, verità, bellezza e volto umano"
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Re: Presidenza Innocenti
Riuscirà a trovarsi all opposizione per l ennesima volta?
Queste cose le leggiamo e le sentiamo dire da troppo tempo, nulla di nuovo sotto il sole, purtroppo.
Queste cose le leggiamo e le sentiamo dire da troppo tempo, nulla di nuovo sotto il sole, purtroppo.
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Re: Presidenza Innocenti
ma basta Giovanelli, ancora che vanno ad intervistarlo
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Re: Presidenza Innocenti
Azzurri testimonial della frutta in guscio, in una campagna del Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Forestale
Non ho mai mangiato le carrube. So che ne sono ghiotti asini, muli e somari. O forse semplicemente le si dà a loro perché costano poco
Non ho mai mangiato le carrube. So che ne sono ghiotti asini, muli e somari. O forse semplicemente le si dà a loro perché costano poco