Grosse nubi sul Rugby Championship e non solo
Moderatore: Emy77
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Grosse nubi sul Rugby Championship e non solo
https://www.espn.com/rugby/story/_/id/4 ... acks-tours
La formula dei doppi test ha dei problemi, nel 2026 il torneo potrebbe non svolgersi per la scelta di Sudafricani e neozelandesi di scambiarsi lunghi tour in stile anni 70, ogni 4 anni, nel 2027 formula ridotta.
Difficoltà a vednere biglietti e diritti televisi.
Farà la fine del superugby, oggi ridotto a torneo inter canale di tasman e alle prese con i grosis problemi australiani (l'ultimo la chiura dei Rebels) ?
Anche in Argentina faticano a riempire uno stadio di 40.000 posti... ma lì è la crisi economica locale.
Di certo il covid è stato una folata di aria su un castello di carte.
Abbiamo assistito in questi anni:
- In inghilterra al fallimento di 3 grandi club come Wasps irish e Worcester, alla non ammissioen di due vincitori di second division
- In australia all'incapacità di un torneo nazionale di crescere e delal fuga verso il 13 di motli giovani giocatori
- Al declino del superugby
E tanti altri segnali che stanno diventando sempre più inquietanti, mentre World Rugby vive nell'iperuranio e pesna al super toreno a 12 nazionali che spazzerebbe via tradizioni consolidate. Mentre sotto si vuoel tornare alle più sostenibili tradizioni, aggiornate ed adeguate.
Oddio, il rugby è in buona compagnia, perchè anche il calcio , per chi vuole vedere i segnali comincia a scricchiolare (a propsito è aperta la colletta per il povero Rabiot senza lavoro)
Cosa ne pensate ?
La formula dei doppi test ha dei problemi, nel 2026 il torneo potrebbe non svolgersi per la scelta di Sudafricani e neozelandesi di scambiarsi lunghi tour in stile anni 70, ogni 4 anni, nel 2027 formula ridotta.
Difficoltà a vednere biglietti e diritti televisi.
Farà la fine del superugby, oggi ridotto a torneo inter canale di tasman e alle prese con i grosis problemi australiani (l'ultimo la chiura dei Rebels) ?
Anche in Argentina faticano a riempire uno stadio di 40.000 posti... ma lì è la crisi economica locale.
Di certo il covid è stato una folata di aria su un castello di carte.
Abbiamo assistito in questi anni:
- In inghilterra al fallimento di 3 grandi club come Wasps irish e Worcester, alla non ammissioen di due vincitori di second division
- In australia all'incapacità di un torneo nazionale di crescere e delal fuga verso il 13 di motli giovani giocatori
- Al declino del superugby
E tanti altri segnali che stanno diventando sempre più inquietanti, mentre World Rugby vive nell'iperuranio e pesna al super toreno a 12 nazionali che spazzerebbe via tradizioni consolidate. Mentre sotto si vuoel tornare alle più sostenibili tradizioni, aggiornate ed adeguate.
Oddio, il rugby è in buona compagnia, perchè anche il calcio , per chi vuole vedere i segnali comincia a scricchiolare (a propsito è aperta la colletta per il povero Rabiot senza lavoro)
Cosa ne pensate ?
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Re: Grosse nubi sul Rugby Championship e non solo
Penso che i bravi giocatori ai quali si chiede di essere supermen debbano allenarsi ed essere pagati come tali.
E per pagare 40 supermen ci vogliono i soldi di 40000 mediomen(o women) che han voglia di andare allo stadio e di 400.000 di mettersi alla televisione.
E per pagare 40 supermen ci vogliono i soldi di 40000 mediomen(o women) che han voglia di andare allo stadio e di 400.000 di mettersi alla televisione.
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Re: Grosse nubi sul Rugby Championship e non solo
Secondo me i numeri che dici tu non bastano ci va devi aggiungere uno zero ai 40.000 e 00.000..Luqa-bis ha scritto: ↑10 set 2024, 16:51Penso che i bravi giocatori ai quali si chiede di essere supermen debbano allenarsi ed essere pagati come tali.
E per pagare 40 supermen ci vogliono i soldi di 40000 mediomen(o women) che han voglia di andare allo stadio e di 400.000 di mettersi alla televisione.
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Re: Grosse nubi sul Rugby Championship e non solo
Il problema è se tu a questi gli chiedi invece di giocare 15 partite 20 partite all'anno di giocarne 30 40 tu hai bisogno di super super super Superman e questo puoi pagarli finché vuoi ma non ci arrivi oppure invece di avere 30 Superman di averne 60 e quindi di raddoppiare i costi.Luqa-bis ha scritto: ↑10 set 2024, 16:51Penso che i bravi giocatori ai quali si chiede di essere supermen debbano allenarsi ed essere pagati come tali.
E per pagare 40 supermen ci vogliono i soldi di 40000 mediomen(o women) che han voglia di andare allo stadio e di 400.000 di mettersi alla televisione.
A raddoppiare i costi vuol dire raddoppiare le entrate e credo che ormai si sia Giunti al limite.
Tra l'altro è notizia di questi giorni che gli inglesi hanno proposto i celtici di fare un campionato Inter britannico e escludendo sudafricani e italiane sudafricani italiani e pare che i gallesi Ma anche gli altri possono essere interessati visto che ridurrebbe molto i costi
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Re: Grosse nubi sul Rugby Championship e non solo
E' da un pezzo che sostengo che il rugby di alto ed altissimo livello si muovono con dinamiche ed ambizioni che non sono minimamente sostenibili.
Assisteremo a tonfi e ridimensionamenti sorprendenti e sconvolgenti.
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Re: Grosse nubi sul Rugby Championship e non solo
@ Laporte
Mi scuso per il ritardo.
Se vedo gli spettatori del campionato inglese, francese e di quelli australi, continuo a pensare che 40.000 spettatori a partita sarebbe un bell'andare per il rugby pro.
E un rapporto 10:1 per le partite in TV (ciascuna) pure.
per il numero di partite.
Si occorre un ridimensionamento nei numeri , diciamo max 26 a testa tra campionati , coppe e nazionali.
Questo chiede un calcolo opportuno su chi chiamare nei vari tour delle nazionali, che assommano a 10-11 partite l'anno per arrivare alle 13-15 del mondiale.
Mi scuso per il ritardo.
Se vedo gli spettatori del campionato inglese, francese e di quelli australi, continuo a pensare che 40.000 spettatori a partita sarebbe un bell'andare per il rugby pro.
E un rapporto 10:1 per le partite in TV (ciascuna) pure.
per il numero di partite.
Si occorre un ridimensionamento nei numeri , diciamo max 26 a testa tra campionati , coppe e nazionali.
Questo chiede un calcolo opportuno su chi chiamare nei vari tour delle nazionali, che assommano a 10-11 partite l'anno per arrivare alle 13-15 del mondiale.