Lo stadio Flaminio ...
Moderatore: Emy77
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Re: Lo stadio Flaminio ...
A volte non sono semplici stadi, però.
Non conosco gli altri citati, ma il Flaminio presenta soluzioni architettoniche innovative, per l'epoca. Certo, se non serve a nulla e cade a pezzi, è meglio abbatterlo, ma e proverei tutte.
Sarà che era riportato sull'Argan, ma mi ci sono affezionato
Non conosco gli altri citati, ma il Flaminio presenta soluzioni architettoniche innovative, per l'epoca. Certo, se non serve a nulla e cade a pezzi, è meglio abbatterlo, ma e proverei tutte.
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Re: Lo stadio Flaminio ...
Ho controllato, la memoria mi ha ingannato.Garry ha scritto: ↑30 ago 2024, 12:57A volte non sono semplici stadi, però.
Non conosco gli altri citati, ma il Flaminio presenta soluzioni architettoniche innovative, per l'epoca. Certo, se non serve a nulla e cade a pezzi, è meglio abbatterlo, ma e proverei tutte.
Sarà che era riportato sull'Argan, ma mi ci sono affezionato
Di Nervi sulla Storia dell'Arte Moderna dell'Argan c'è solo l'immagine del Padiglione Agnelli a Torino, ma ad ogni modo rende l'idea dell'importanza del progettista. Sicuramente il Flaminio non è uno stadio qualsiasi
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- giobart
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Re: Lo stadio Flaminio ...
Ben vengano privati che investono negli stadi, ma in Italia ci piacciono i ruderi (che furbescamente vengono definiti storici) e quindi sia la Lazio che una probabile terza franchigia andrà altrove, ed il Flaminio resterà nelle "mani" delle piante....pubbliche.
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Re: Lo stadio Flaminio ...
Rigoletto, mi sa che non conoscevi l'Universale.
Ad ogni modo hai mescolato "bene storico " e "bene architettonico".
E peraltro ogni paese fa come vuole.
Il Franchi come il Flaminio sono esempi di archiettura degli anni '30. Che li abbia realizzati un architetto ben visto dal regime non ha importanza.
Sulla tera franchigia romana ... a me pare che i problemi di venti anni fa ci siano ancora.
Ad ogni modo hai mescolato "bene storico " e "bene architettonico".
E peraltro ogni paese fa come vuole.
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Re: Lo stadio Flaminio ...
No, non sono di Firenze e non conosco l'Universale, ma conoscevo benissimo il Teatro Comunale per averlo frequentato per una ventina d'anni ma non credo sia questo il punto.Luqa-bis ha scritto: ↑6 set 2024, 21:40Rigoletto, mi sa che non conoscevi l'Universale.
Ad ogni modo hai mescolato "bene storico " e "bene architettonico".
E peraltro ogni paese fa come vuole.
Il Franchi come il Flaminio sono esempi di archiettura degli anni '30. Che li abbia realizzati un architetto ben visto dal regime non ha importanza.
Sulla tera franchigia romana ... a me pare che i problemi di venti anni fa ci siano ancora.
Sta di fatto che in Paesi comparabili a noi, Francia, U.K., Spagna, Germania, gli stadi (belli, moderni, capienti e funzionali) sono stati fatti e si continuano a fare, da noi è quasi impossibile, come te lo spieghi?
P.S. Pare che gli eredi Nervi abbiano voce in capitolo riguardo alle opere realizzate dall'architetto Pier Luigi, non so a che titolo visto che non sono i proprietari, te la trovi una cosa normale?
P.P.S. La questione del Flaminio fra una decina d'anni si risolverà da sola in quanto dovrà essere abbattuto come struttura pericolante.
Riccardo
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Re: Lo stadio Flaminio ...
Il Flaminio era un complesso sportivo inserito in uno stadio. Una progettazione innovativa per l'epoca.
Risultano abnormi 2 situazioni che lo hanno condotto, assieme all'incapacità di immaginarne un utilizzo reale, all'attuale stato di fatiscenza.
1. L'ereditarietà dei diritti di proprietà intellettuale su un'opera pubblica.
2. L'assenza di un concorso di idee per una progettazione architettonica di modifica ed adeguamento agli standard attuali di utilizzo di una struttura come quella.
Risultano abnormi 2 situazioni che lo hanno condotto, assieme all'incapacità di immaginarne un utilizzo reale, all'attuale stato di fatiscenza.
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2. L'assenza di un concorso di idee per una progettazione architettonica di modifica ed adeguamento agli standard attuali di utilizzo di una struttura come quella.
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Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)
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Re: Lo stadio Flaminio ...
Vorrei portare qualche elemento alla discussione. Sicuramente non sul Flaminio (mi sembra che l'intervento di Jentu abbia ben inquadrato l'aspetto abnorme) e neppure, ovviamente, sulla situazione italiana ma sulla questione dei paesi ritenuti "normali" (piu' o meno tutti quelli vicini geograficamente all'Italia, tranne l'Italia stessa), tra i quali la Francia.
Permettetemi di fare notare che per quest'ultima, la situazione attuale è si diversa da quella italiana e puo essere ritenuta "soddisfaccente", pero' non significa assolutamente che tutto sia andato "liscio". Infatti, c'è stata un'epoca non cosi' remota nella quale ci si lamentava dell' assoluta inadeguatezza degli stadi. E spesso si faceva il paragone con gli altri paesi, tra i quali l'Italia.
Infatti fino all'inaugurazione dello Stade de France, le finali di campionato (sia di rugby che di calcio) ma anche le partite internazionali si giocavano al (nuovo) "Parc des Princes" (inaugurato nel 1972), bella realizzazione, ma sin dall'inizio con capienza insufficiente (non arriva a 50 000, stiamo sui 45 000 - 48000) e non privo di problemi (terreno, strutture della tettoia...).
Per non parlare degli altri stadi "mitici" : il Geoffroy Guichard di Saint-Etienne (detto "le Chaudron"), lo "Stade Vélodrome di Marsiglia" e lo "Stade Bollaert" di Lens. Tutti stadi di calcio con pubblici numerosi e "caldissimi" ma tutti fatiscenti (o quasi). Per finire col "Yves du Manoir" di Colombes (giochi olimpici del 1924) del quale non si è fatto niente per decenni, che finalmente è stato ristrutturato per i giochi olimpici appena finiti (è servito per l'hockey prato e sara affidato a questa federazione).
La vera svolta è avvenuta con l'organizzazione della coppa del mondo di calcio del 1998, con appunto la costuzione dello "Stade de France" e la ristrutturazione degli altri citati (tranne quello di Colombes).
Tutta questo per dire che in alcuni paesi definiti "normali", se ad oggi la situazione è diversa e ritenuta migliore, questo non significa minimamente che tutto sia andato liscio, senza scandali, ritardi e situazioni di assoluta inadeguatezza non per anni ma per decenni. Ripeto, la svolta è avenuta con l'evento del 1998.
Forse è diverso nel Regno Unito o in Germania, anche per diversi motivi "istituzionali".
Permettetemi di fare notare che per quest'ultima, la situazione attuale è si diversa da quella italiana e puo essere ritenuta "soddisfaccente", pero' non significa assolutamente che tutto sia andato "liscio". Infatti, c'è stata un'epoca non cosi' remota nella quale ci si lamentava dell' assoluta inadeguatezza degli stadi. E spesso si faceva il paragone con gli altri paesi, tra i quali l'Italia.
Infatti fino all'inaugurazione dello Stade de France, le finali di campionato (sia di rugby che di calcio) ma anche le partite internazionali si giocavano al (nuovo) "Parc des Princes" (inaugurato nel 1972), bella realizzazione, ma sin dall'inizio con capienza insufficiente (non arriva a 50 000, stiamo sui 45 000 - 48000) e non privo di problemi (terreno, strutture della tettoia...).
Per non parlare degli altri stadi "mitici" : il Geoffroy Guichard di Saint-Etienne (detto "le Chaudron"), lo "Stade Vélodrome di Marsiglia" e lo "Stade Bollaert" di Lens. Tutti stadi di calcio con pubblici numerosi e "caldissimi" ma tutti fatiscenti (o quasi). Per finire col "Yves du Manoir" di Colombes (giochi olimpici del 1924) del quale non si è fatto niente per decenni, che finalmente è stato ristrutturato per i giochi olimpici appena finiti (è servito per l'hockey prato e sara affidato a questa federazione).
La vera svolta è avvenuta con l'organizzazione della coppa del mondo di calcio del 1998, con appunto la costuzione dello "Stade de France" e la ristrutturazione degli altri citati (tranne quello di Colombes).
Tutta questo per dire che in alcuni paesi definiti "normali", se ad oggi la situazione è diversa e ritenuta migliore, questo non significa minimamente che tutto sia andato liscio, senza scandali, ritardi e situazioni di assoluta inadeguatezza non per anni ma per decenni. Ripeto, la svolta è avenuta con l'evento del 1998.
Forse è diverso nel Regno Unito o in Germania, anche per diversi motivi "istituzionali".
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Re: Lo stadio Flaminio ...
Infatti noi abbiamo gli stadi aggiornati al 90, anche grazie a Cordero di Montezemolo che fece l'organizzatore del mondiale di calcio.parisgino ha scritto: ↑8 set 2024, 10:31Vorrei portare qualche elemento alla discussione. Sicuramente non sul Flaminio (mi sembra che l'intervento di Jentu abbia ben inquadrato l'aspetto abnorme) e neppure, ovviamente, sulla situazione italiana ma sulla questione dei paesi ritenuti "normali" (piu' o meno tutti quelli vicini geograficamente all'Italia, tranne l'Italia stessa), tra i quali la Francia.
Permettetemi di fare notare che per quest'ultima, la situazione attuale è si diversa da quella italiana e puo essere ritenuta "soddisfaccente", pero' non significa assolutamente che tutto sia andato "liscio". Infatti, c'è stata un'epoca non cosi' remota nella quale ci si lamentava dell' assoluta inadeguatezza degli stadi. E spesso si faceva il paragone con gli altri paesi, tra i quali l'Italia.
Infatti fino all'inaugurazione dello Stade de France, le finali di campionato (sia di rugby che di calcio) ma anche le partite internazionali si giocavano al (nuovo) "Parc des Princes" (inaugurato nel 1972), bella realizzazione, ma sin dall'inizio con capienza insufficiente (non arriva a 50 000, stiamo sui 45 000 - 48000) e non privo di problemi (terreno, strutture della tettoia...).
Per non parlare degli altri stadi "mitici" : il Geoffroy Guichard di Saint-Etienne (detto "le Chaudron"), lo "Stade Vélodrome di Marsiglia" e lo "Stade Bollaert" di Lens. Tutti stadi di calcio con pubblici numerosi e "caldissimi" ma tutti fatiscenti (o quasi). Per finire col "Yves du Manoir" di Colombes (giochi olimpici del 1924) del quale non si è fatto niente per decenni, che finalmente è stato ristrutturato per i giochi olimpici appena finiti (è servito per l'hockey prato e sara affidato a questa federazione).
La vera svolta è avvenuta con l'organizzazione della coppa del mondo di calcio del 1998, con appunto la costuzione dello "Stade de France" e la ristrutturazione degli altri citati (tranne quello di Colombes).
Tutta questo per dire che in alcuni paesi definiti "normali", se ad oggi la situazione è diversa e ritenuta migliore, questo non significa minimamente che tutto sia andato liscio, senza scandali, ritardi e situazioni di assoluta inadeguatezza non per anni ma per decenni. Ripeto, la svolta è avenuta con l'evento del 1998.
Forse è diverso nel Regno Unito o in Germania, anche per diversi motivi "istituzionali".
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Re: Lo stadio Flaminio ...
Mi risulta che il primo punto è stato smontato anche che la fir aveva già rinunciatojentu ha scritto: ↑8 set 2024, 9:40Il Flaminio era un complesso sportivo inserito in uno stadio. Una progettazione innovativa per l'epoca.
Risultano abnormi 2 situazioni che lo hanno condotto, assieme all'incapacità di immaginarne un utilizzo reale, all'attuale stato di fatiscenza.
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2. L'assenza di un concorso di idee per una progettazione architettonica di modifica ed adeguamento agli standard attuali di utilizzo di una struttura come quella.
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Re: Lo stadio Flaminio ...
Il passo avanti della Roma nuoto.
https://www.7colli.it/stadio-flaminio-c ... ri-118188/
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