Nuovo campionato, solite polemiche.

[NZ74]

On rugby

https://www.onrugby.it/2025/10/17/lega- ... a-e-rovigo

il portale di Rugby riporta di "contrasti" all'interno della Lega Italiana Rugby con polemiche che ho gia' sentito in passato e che credo non si vogliano affrontare visto che e' da tempo che i "protagonisti" sono agli opposti

[DonCiullo007]

Su Libertà stamattina anche il Presidente dei Lyons si allinea ai colleghi contro le Fiamme Oro

[jpr williams]

Io osservo che al tema sollevato da Niglio e sul quale si può essere d'accordo o meno (per inciso io sono più che daccordissimo con lui, anzi, è lui che è d'accordo con me) si sono date risposte che non c'entrano un tubo.
Segno di mancanza di argomenti.
Soldi pubblici ci, impianti pubblici e altro possono essere argomenti validi, ma non c'entrano una mazza con ciò di cui ha parlato Niglio

[PierreLaBuscagne]

Esatto. Volendo ragionare un po' oltre ci sarebbero pure i quattrini federali per la franchigia federale ma non intendeva questo.
Poi non si capisce bene la replica riportata delle parole dei Presidenti.
Come se la massiccia presenza di oriundi, equiparati fosse funzionale ad abbattere i costi di gestione e sostenere i bilanci.

[jpr williams]

Beh, è innegabile che gli argentini sono bravi e a buon mercato, specie se hai un Gamboa che laggiù conosce anche le pietre.
Viadana dal suo punto di vista fa bene ad approfittare delle regole esistenti. In tal modo riesce ad essere competitiva con avversari che dispongono di risorse finanziarie esageratamente superiori a quelle degli altri e spadroneggiano.
Il problema non è Viadana, sono le regole federali sui tesseramenti.
Diciamo poi che sarebbe molto bello e molto meglio se ci fossero regole che impediscono a chi ha più soldi di prevalere grazie a quello, ma purtroppo non riesco ad immaginare come si possa fare. L'ideale sarebbe avere limiti di budget, ma poi come li applichi?
L'articolo quinto è un male, ma aggirarlo con regole come quelle lasche sui tesseramenti non migliora la situazione

[SilverShadow]

Io osservo che al tema sollevato da Niglio e sul quale si può essere d'accordo o meno (per inciso io sono più che daccordissimo con lui, anzi, è lui che è d'accordo con me) si sono date risposte che non c'entrano un tubo.
Segno di mancanza di argomenti.
Soldi pubblici ci, impianti pubblici e altro possono essere argomenti validi, ma non c'entrano una mazza con ciò di cui ha parlato Niglio

Almeno una c'entra: "Loro non pagano le indennità dei giocatori come noi". Poi ci sarebbe anche il discorso sull'attrattività di offrire un posto fisso blindato a vita, rispetto al contratto annuale/biennale che possono mettere sul piatto gli altri club, ma mi vorrei concentrare sulle indennità.

Domanda, le indennità sono stabilite dal regolamento FIR, quindi le pagano tutti i club, ma le Fiamme Oro sono esentate? Per quale motivo?

[NZ74]

Beh, è innegabile che gli argentini sono bravi e a buon mercato, specie se hai un Gamboa che laggiù conosce anche le pietre.
Viadana dal suo punto di vista fa bene ad approfittare delle regole esistenti. In tal modo riesce ad essere competitiva con avversari che dispongono di risorse finanziarie esageratamente superiori a quelle degli altri e spadroneggiano.
Il problema non è Viadana, sono le regole federali sui tesseramenti.
Diciamo poi che sarebbe molto bello e molto meglio se ci fossero regole che impediscono a chi ha più soldi di prevalere grazie a quello, ma purtroppo non riesco ad immaginare come si possa fare. L'ideale sarebbe avere limiti di budget, ma poi come li applichi?
L'articolo quinto è un male, ma aggirarlo con regole come quelle lasche sui tesseramenti non migliora la situazione

infatti il problema e' a monte, il regolamento e' rispettato per cui la polemica e' sterile. Se si vuole fare qualcosa bisogna intervenire sul regolamento ma nessuno lo fa' .

[jpr williams]

Almeno una c'entra: "Loro non pagano le indennità dei giocatori come noi". Poi ci sarebbe anche il discorso sull'attrattività di offrire un posto fisso blindato a vita

Come il primo argomento centri con la questione giocatori formati/equiparati fatico a capirlo.
Che la seconda questione non c'entri nulla mi pare tu lo condivida.
Sul fatto che possano essere questioni rilevanti posso essere anche d'accordo.
Che c'entrino con la questione sollevata da Niglio direi proprio di no.

[SilverShadow]

1) Almeno una c'entra: "Loro non pagano le indennità dei giocatori come noi".
2) Poi ci sarebbe anche il discorso sull'attrattività di offrire un posto fisso blindato a vita

1) Come il primo argomento centri con la questione giocatori formati/equiparati fatico a capirlo.
2) Che la seconda questione non c'entri nulla mi pare tu lo condivida.

1) Suppongo che per indennità, intendano i premi di formazione. Una società di SAEM può dover spendere fino a 12mila euro per un giocatore italiano formato in altri club. Somme rilevanti che rendono più conveniente prendere giocatori da fuori, a meno che tu non abbia un'esenzione.



2) C'entra perché il campo non è livellato. I club della SAEM non potranno mai offrire ai giocatori una somma equivalente al valore atteso degli stipendi di 40 anni in polizia. Poteva farlo Geremia decenni fa, ma oggi è un altro mondo. Di conseguenza, se un club qualunque e le Fiamme Oro sono interessati allo stesso giocatore italiano, le seconde hanno un vantaggio impareggiabile.

[jpr williams]

Beh, accade la stessa cosa se a un giocatore se sono interessati una società danarosa ed una no

[Paul Roos]

Il buon Memo Geremia aveva messo in piedi un modello formidabile per quei tempi: rugby e inserimento del giocatore nel mondo del lavoro. Purtroppo è cambiato il rugby ma anche il mondo del lavoro.
Mi pare di capire che Reggio stia provando a fare qualcosa di simile .

[jpr williams]

In tante società questo tipo di approccio c'è sempre stato. Non ci trovo nulla di straordinario. Le Fiamme sono la Polizia di Stato e ti trovano posto lì. A Calvisano molti giocatori trovavano lavoro in aziende dei vari sponsor.
C'è sempre stata sta cosa.
Comunque ci stiamo spostando dal fulcro della questione: il problema posto da Niglio circa il numero sempre maggiore di equiparati e alloformati nelle società semipro.
Il resto, cioè i soldi pubblici, il lavoro post attività sportiva ed altro sono ALTRE questioni, magari importanti, ma non c'entrano nulla con la questione posta. Magari sono questioni di cui vale la pena parlare, ma non a proposito dell'argomento posto. Se la questione posta da NIglio l'avesse posta il presidente del Roccacannuccia a nessuno sarebbe venuto in mente di tirare fuori questi argomenti.
Si parla di chi ha posto l'argomento per non parlare dell'argomento.

[Ilgorgo]

Il buon Memo Geremia aveva messo in piedi un modello formidabile per quei tempi: rugby e inserimento del giocatore nel mondo del lavoro. Purtroppo è cambiato il rugby ma anche il mondo del lavoro.
Mi pare di capire che Reggio stia provando a fare qualcosa di simile .

Sì, non conosco i dettagli su quanti e quali giocatori siano entrati nelle aziende di Grassi ma credo che il patròn abbia avuto in mente fin dal suo arrivo un sistema di 'cooperazione' tra aziende e squadra: cioè l'azienda fornisce soldi al club e il club fornisce lavoratori all'azienda, poiché nella visione di Grassi il rugby forma brave persone e lavoratori in gamba.
È chiaro che a beneficiare di questo scambio è soprattutto il club, ma se davvero questi rugbisti sono anche bravi lavoratori allora diventa una situazione vinci-vinci, win-win.
Non so se anche la Vianese Calcio, l'altra squadra presa sotto l'ala da Grassi, sia coinvolta in un sistema del genere ma immagino di sì

[SilverShadow]

Fermi tutti, quindi Grassi dà un contratto a tempo indeterminato a tutti i giocatori della squadra? Penso proprio di no.

Comunque ho notato che non mi è stato risposto al primo punto. I giocatori stranieri, posto che abbiano qualità simili o uguali a quelli italiani, "costano" di meno perché non hanno il premio di formazione. Un club privato quindi si può fare due conti in tasca e chiedersi perché sborsare qualche migliaio di euro a botta senza nessun beneficio. Ovvio che se sei esentato dal pagamento dell'indennità a quei conti non pensi nemmeno.

Personalmente, sono a favore di maggiori restrizioni sui giocatori non eleggibili, ma ciò non toglie che Niglio può permettersi di fare certe affermazioni perché le Fiamme partono da condizioni diverse rispetto agli altri. Oltretutto, sarebbe alquanto patetico che lo stato italiano pagasse cittadini stranieri per giocare a rugby.

Nota, nella sua intervista, Niglio afferma che l'intenzione è quella di creare una squadra che dia spazio "ai talenti di Roma e Mezzogiorno", per poi rimarcare "abbiamo riportato in squadra quattro giocatori romani che erano a Piacenza, Reggio Emilia e Padova, poi un altro ragazzo di Ragusa". Quindi l'obiettivo non è solo dare opportunità a giocatori altrimenti esclusi da un'oggettiva lontananza rispetto ai club "del nord", ma pure di prendere giocatori già affermati da altre squadre, solamente sulla base della loro provenienza geografica. Ecco, sarò esagerato, ma che la squadra di un ente statale faccia questo lo trovo discriminatorio, molto peggio di un club privato che va a prendere italo-argentini. Un friulano, un romano, un emiliano e un siciliano dovrebbero avere la stessa possibilità di vincere un bando della polizia di stato, e invece pare che la scelta sia dettata da altri criteri.

[jpr williams]

Per rispondere alla tua domanda, come ho già scritto, gli argentini costano meno. Gli altri stranieri non credo.
Per il resto continui a porre questioni sicuramente importanti, ma che non c'entrano con l'argomento posto e continui a concentrarti su chi ha posto l'argomento e non sull'argomento.
Prova a discutere dell'argomento immaginando che lo abbia posto Ciccio di Nonna Papera anziché un dirigente delle Fiamme Oro..