Argentina

Tutti gli altri tornei, dai Mondiali ai TM sparsi per il pianeta.

Moderatore: Emy77

danci
Messaggi: 2448
Iscritto il: 28 lug 2005, 0:00

Argentina

Messaggio da danci »

L'allenatore argentino Marcelo Loffreda ha comunicato la lista dei 26 convocati per i test match estivi che vedranno i Pumas impegnati in casa contro Galles e Nuova Zelanda in giugno.
La nazionale è composta da giocatori che militano:
- 18 in Francia (di cui uno, Federico Todeschini, in Pro D2)
- 3 in Inghilterra
- 1 in Irlanda
- 1 in Scozia
- solo 3 in patria

Da notare che non sono stati convocati l'infortunato Martin Gaitan (Biarritz) e altri giocatori importanti quali Pablo Henn (Stade Français), Hernan Senillosa (Clermont-Auvergne), Gonzalo Quesada (Pau) e Augusto Petrilli (Bourgoin), altrimenti forse la rappresentanza di giocatori impegnati in Argentina sarebbe scesa a zero.
Visto che anche il nostro rugby sta prendendo una strada simile, c'è di che riflettere...

I 26 convocati: Alvarez-Kairelis (Perpignan), Ayerza (Club Newman), Borges, Corleto, Hernandez, Pichot, Roncero (Stade Français), Carballo (Toulon), Carizza (Biarritz), F. Contepomi (Leinster), Durand (Montpellier), I. Fernandez-Lobbe (Sale), J. Fernandez-Lobbe (Liceo Naval), Gambarini (CASI), Hasan (Toulouse), Ledesma, Longo, Scelzo (Clermont-Auvergne), Leguizamon, Tiezi (London Irish), Leonelli Morey (Edimburgh Gunners), Martin-Arramburu (Biarritz), Nuñez-Piossek (Bayonne), Ostiglia (Agen), Todeschini (Béziers)
leo_caviola
Messaggi: 316
Iscritto il: 30 apr 2006, 21:45
Località: Roma
Contatta:

RE: Argentina

Messaggio da leo_caviola »

Ti vedo ferrato in materia argentina.
Mi sapresti dire come è organizzato il campionato per club in Argentina ??
On line sui vari siti del sud america ci si capisce poco o niente.
Gestisco un sito web con speciali sui vari campionati per club in giro per il mondo tranne quello argentino appunto.

Grazie
www.rugbyxever.net
di tutto un pò e un pò di tutto sul rugby nazionale ed internazionale, nazionali e club.
danci
Messaggi: 2448
Iscritto il: 28 lug 2005, 0:00

Argentina

Messaggio da danci »

leo_caviola ha scritto:Mi sapresti dire come è organizzato il campionato per club in Argentina ??
Il campionato??? I campionati....
Dire che è un paciugo è dire poco....
Ci sono una serie infinita di tornei, locali e nazionali, alcuni che si sovrappongono e altri che si succedono, teoricamente tutti dilettanti, in realtà alcuni semi-pro e altri di veri dilettanti.
Diciamo forse che il campionato più prestigioso, quello che in qualche modo da il titolo di campione nazionale, è il "Nacional", che però si conclude a novembre (in pieno periodo di test match) e che l'anno scorso hanno vinto gli Hindu, quelli che hanno fatto la coppa intercontinentale (detta anche "coppa Diego":? ) con Calvisano a marzo. Al Nacional partecipano le 16 squadre migliori dei campionati "Interior" e "Urba". La Urba si sta giocando in questo periodo. Altro mini torneo prestigioso è il campeonato "Argentino", 8 squadre - 2 gironi da 4 - semifinbali e finale - che si è concluso da poco vinto dal Buenos Aires. Poi ci sono una miriade di tornei locali e regionali, più o meno importanti, che danno l'accesso ai tornei "superiori": Cordoba, Litoral, Nordeste, Mar del Plata, Sur, Universitario...
Insomma un delirio...
Il grande vantaggio è che in questo modo c'è una diffusione capillare di club, reclutamento, scuole, diffusione popolare: alla fine, comprese le giovanili, quasi 80mila praticanti, più del doppio che in Italia in un paese che conta 2/3 dei nostri abitanti (38 mln.) e un peso del calcio non certo minore che da noi.
Sito consigliato (certamente lo conosci già): rugbytime
MT
Messaggi: 4800
Iscritto il: 29 nov 2005, 0:00

Messaggio da MT »

Per quanto riguarda gli argentini che giocano in Francia, la federazione argentina ha fatto sapere che non convocherà gli atleti che saranno impegnati con la finale di Top14 del 10 giugno.
I giocatori raggiungeranno la nazionale in occasione del secondo TM.

Considerando le 4 semifinaliste, ecco i nomi dei possibili assenti:
1. Biarritz: Carizza, Martin-Arramburu
2. Stade Français: Borges, Corleto, Hernandez, Pichot, Roncero
3. Toulouse: Hasan
4. Perpignan: Alvarez-Kairelis

Nel caso in cui arrivassero Biarritz e SF, sono un bel po' gli assenti.

Inoltre Ostiglia non potrà partecipare al tour a causa di un infortunio alla spalla. E' stato sostituito da Martin Schusterman (Plymouth)

Contepomi sarà assente per il primo TM contro il Galles (10 giugno) perchè deve sostenere degli esami medici.

Insomma, l'Argentina deve rivedere i convocati e prenderne in considerazioni altri in vista del primo TM.
billingham
Site Moderator
Site Moderator
Messaggi: 7646
Iscritto il: 14 feb 2004, 0:00
Località: Como - Bucure?ti
Contatta:

Messaggio da billingham »

consiglio anche www.rugbyfun.com.ar
Segui ovunque i Cariparmi azzurri!!! - Ich bin ein Orqueriaren

Invece di farmi un busto ed esporlo a Murrayfield, mi impaglieranno e mi appenderanno in una taverna (Roy Laidlaw)

Er tacce è robbba da froci (Jimmy Er Fregna)
giavi
Messaggi: 15
Iscritto il: 4 mar 2005, 0:00
Località: Benevento

Messaggio da giavi »

Strano.... con tutti i chicos che ci sono qui in Italia, nemmeno uno in nazionale ...argentina !!! Ci pensa poi la FIR a farli diventare internazionali.... sarà colpa del livello del nostro campionato o sarà colpa del loro livello? bà, a me sembra qui che ce ne siano troppi con un livello tale da non fare la differenza rispetto ad italiani lasciati in panca....
egon
Messaggi: 6979
Iscritto il: 15 ott 2004, 0:00

Messaggio da egon »

A proposito di Argentina.
Questa sera, sul sito dell'air (http://www.air.it/modules.php?name=News ... e&sid=9882), stavo leggendo di una dura polemica scoppiata tra Raul "Ruso" Sanz e i giocatori argentini che militano in Francia.
Il motivo del contendere sono alcune dichiarazioni "al vetriolo" del segretario della federazione, il quale ha prima sostenuto che i giocatori emigrati in Francia, non sarebbero poi tanto "talentuosi", e poi ha chiosato dicendo che terminano la loro carriera scivolando sull'orlo del baratro: droga e alcool. Poi, ancora, rincarando la dose, suppone l'impossibilità di inserimento nella vita quotidiana degli stessi atleti.
Insomma, una specie di disadattati dediti al vizio.
Qualcuno ha delle ulteriori informazioni?
Ultima modifica di egon il 18 mag 2006, 23:17, modificato 2 volte in totale.
hank
Messaggi: 2280
Iscritto il: 10 ago 2003, 0:00
Località: Milanese a Silea TV
Contatta:

Messaggio da hank »

certo che l'invidia è una brutta bestia!
Questo signor Sanz sembra considerarsi uomo migliore dei suoi giocatori, indegni delle possibilità offerte dal professionismo (quello vero, per cui non si parla di casa nostra).
Che il problema di fondo sia solo il tuo rammarico per essere nato nella generazione sbagliata per partecipare alla grande abbuffata??
tessera FIR n.73689

Se te se moevet mai spetta minga che te rusen
(Se non ti muovi mai non aspettarti che qualcuno ti spinga)
proverbio Milanese
MT
Messaggi: 4800
Iscritto il: 29 nov 2005, 0:00

Messaggio da MT »

Non mi risulta che il signor Sanz abbia fatto affermazioni sulla “talentuosità” o meno dei giocatori argentini in Francia.
So invece che, durante una trasmissione andata in onda a metà aprile, ha criticato la Francia e il suo sistema di formazione dei giocatori.
Ha parlato di quelle che, secondo lui , sono le conseguenze del rugby professionistico in Francia (alcool e droga) dicendo che questi giovani ragazzi, provenienti da piccole città di provincia, si fanno incantare da quelli che sono i vantaggi del rugby professionistico e scivolano poi nel baratro.
Incidente diplomatico…la FFR ha chiesto una copia del video.
I giocatori argentini in Francia, offesi ed indignati, hanno scritto una lettera pubblicata sul MidOl e sull’Equipe in cui dichiarano che: quanto detto da Sanz è totalmente falso, inappropriato e malizioso; in Francia sono cresciuti dal punto di vista personale oltre che del gioco (e grazie a questo anche la nazionale ne risente positivamente); ed hanno chiesto scusa a tutto il mondo del rugby francese per le dichiarazioni di Sanz; infine sperano che questo “incidente” non pregiudichi i futuri rapporti tra giocatori argentini e Francia.


Personalmente trovo assurdo che il segretario di una federazione faccia certe dichiarazioni.
In questo modo ha insultato non solo il rugby francese, ma un po’ tutto il rugby professionistico…e soprattutto i giocatori.
Magari è vero che qualcuno prenderà una brutta strada, ma questo succede (come si dice) anche nelle migliori famiglie. Non c’entra il rugby professionistico o il rugby francese…sono "scelte personali".
issor
Messaggi: 4267
Iscritto il: 4 ott 2005, 0:00
Località: San Pelajo (TV)
Contatta:

Sciopero dei pumas

Messaggio da issor »

Il capitano della nazionale argentina Pichot, ha annunciato lo sciopero di 56 pumas che non risponderanno alle convocazioni della nazionale argentina, a causa della politica del presidente federale.
Cane_di_Pavlov
Messaggi: 4520
Iscritto il: 18 ago 2005, 0:00
Località: DPV CNA 05M18 D548 E
Contatta:

Re: Sciopero dei pumas

Messaggio da Cane_di_Pavlov »

issor ha scritto:Il capitano della nazionale argentina Pichot, ha annunciato lo sciopero di 56 pumas che non risponderanno alle convocazioni della nazionale argentina, a causa della politica del presidente federale.
O_o

Mi dai maggiori info? La cosa mi interessa molto!
danci
Messaggi: 2448
Iscritto il: 28 lug 2005, 0:00

Re: Sciopero dei pumas

Messaggio da danci »

Cane_di_Pavlov ha scritto:
issor ha scritto:Il capitano della nazionale argentina Pichot, ha annunciato lo sciopero di 56 pumas che non risponderanno alle convocazioni della nazionale argentina, a causa della politica del presidente federale.
O_o

Mi dai maggiori info? La cosa mi interessa molto!
trovi tutto qui

Il problema, tanto per cambiare, è essenzialmente economico ed è legato al fatto che in Argentina il rugby è totalmente non professionaistico mentre i giocatori della nazionale sono tutti professionisti, e la federazione Argentina sta cancellando tutti i finanziamenti anche per i dilettanti locali e riducendo grandemente quelli per i Pumas

I giocatori che hanno firmato la lettera di "sciopero" sono:
Albacete, Alvarez, Aramburu, Avramovic, Ayerza, Borges, Bosch, Bouza, Carballo, Carizza, Manuel Contepomi, Ignacio Corleto, Cortese, De Vedia, Fernández Lobbe, Juan Fernández Miranda, Fernández Miranda N., Gaitán, Galindo, Gambarini, Gauthier, Fessia, Genoud, Gómez Cora S., Gómez Cora P., Guiñazú, Hasán, Henn, Hernández, Leguizamón, Leonelli, López Fleming, Lozada, Núñez Piossek, Ostiglia, Petrilli, Quesada, Roncero, Sanz, Sambuceti, Scelzo, Schusterman, Senillosa, Stortoni, Tiesi, Todeschini, Vernet Basualdo
Cane_di_Pavlov
Messaggi: 4520
Iscritto il: 18 ago 2005, 0:00
Località: DPV CNA 05M18 D548 E
Contatta:

RE: Re: Sciopero dei pumas

Messaggio da Cane_di_Pavlov »

GFrazie mille danci
MT
Messaggi: 4800
Iscritto il: 29 nov 2005, 0:00

Messaggio da MT »

Qui invece c'è la lettera: Carta de Los Pumas

...in spagnolo e pure lunghina. :shock:


Visto l'avvicinarsi dei TM...sono curiosa di sapere come andrà a finire.
Nel caso in cui continuasse lo "sciopero" verrebbero convocati altri giocatori...e qualora anche questi scioperassero?
Si dovrebbero annullare i TM?
danci
Messaggi: 2448
Iscritto il: 28 lug 2005, 0:00

Messaggio da danci »

Per chi vuole approfondire, riporto il documento ufficiale dei giocatori argentini. In spagnolo, ovviamente: se avesi tempo lo tradurrei, ma è troppo lungo (ma si capisce comunque, con un po' di sforzo...)

Estimados Presidentes, ex jugadores, dirigentes,

No es fácil escribirles esta carta. No somos buenos en esto. No usamos ni abogados, ni especialistas ni ningún tipo de consultores. Esta es una carta que nos sale del corazón. Es por eso que nos gustaría que nos entiendan, que lean detenidamente cada detalle de esta carta

No pensábamos escribirles, por obvias razones políticas, pero leyendo el diario del domingo 21 de mayo y viendo las declaraciones del Presidente de la UAR donde dice "Los jugadores tienen sus reclamos por cosas que tienen que ver con la gestión anterior, pero los vamos a arreglar como pasa en toda familia: mirándonos a la cara y puertas adentro", no tuvimos otra opción que hacerlo.

Esto fue una demostración más que prueba todo lo que están por leer y así podrán entender nuestra situación. A. Risler sabe desde hace 4 días de nuestra renuncia. Se la aclaramos a R. Hanley cuando estuvo aquí en Paris y se la volvimos a decir el sábado al mediodía. Ya contando con 60 Jugadores adheridos.
No entendemos, o si, el porqué mentir de esa manera. Esperamos ser claros y tratar por única vez de acabar con este doble discurso y mala información.

Utilizamos este medio ya que se nos hace imposible hacerlo personalmente.
Queremos contarles a ustedes primero y a puertas adentro en serio, algunas cosas que pasaron en estos últimos tiempos alrededor de nuestro y vuestro equipo nacional.

El equipo el jueves presentó su renuncia al señor R. Hanley. El jueves lo hicimos primero sus seis representantes y hoy somos un total de casi 60 jugadores.

Ahora les queremos contar porqué:

Durante los últimos años el rugby internacional, al cual nos exponemos en cada Test Match, ha cambiado en forma drástica. Su profesionalismo revolucionó todo lo que antes era conocido en materia de preparación, intensidad y juego.

Al mismo tiempo surgían nuevas oportunidades en el extranjero para crecer, no solo rugbisticamente, sino también económicamente.

Había una realidad que todos vivíamos: jugar en la Argentina se hacía casi imposible. Nos costaba mucho equiparar a esos equipos en la cancha. Igual siempre conseguíamos alguna histórica victoria que tapaba los verdaderos problemas internos del rugby.

Y fue así que un día los jugadores decidimos pedir a los dirigentes que nos entendieran y se pusiesen un poco a la altura de lo que pasaba en el rugby mundial.

No queríamos cambiar ningún tipo de filosofía local, solo queríamos tener un poco mas de apoyo para poder entrar a una cancha durante 80 minutos y sentir que habíamos tenido una mejor preparación.

Así fue que desde el año 1997 el equipo fue logrando obtener beneficios mínimos para crecer.

Cada uno de los presidentes de turno fue contemplando el nivel que se estaba desarrollando en el exterior y descubrían un mundo que jamás habían imaginado. Así fue que iban aceptando de a poco y con buena voluntad darnos ese apoyo tan útil.

Lo que siempre se pedía era mínimo. Algo simbólico que no cambiaria nuestras economías ni tampoco nuestra ética hacia el juego. Lo económico nunca fue un problema.

Luchábamos por tener una organización prolija, sin meternos en ningún trasfondo político, ya que suficiente habíamos sufrido en el '95 y en el '99.

Nosotros solo quisimos jugar. A pesar de todo.

Nos gustaría hablar de ese a pesar de todo. Ojala tuviéramos el tiempo de contarles las desventajas, de los viajes organizados sin ningún tipo de lógica: llegar un lunes después de un viaje de 12 horas en el peor lugar del avión, con valijas perdidas, haciendo entrenamientos con ropas prestadas y 6 días más tarde enfrentar a los mejores del mundo; o subirnos a un avión inmediatamente después de un Test Match y llegar 24 horas después a Nueva Zelanda para tratar de hacer un partido digno y querer ganarle a los All Blacks.

Estas y otro sin fin de cosas fueron pasando en estos últimos tiempos. No buscamos nunca culpables, nunca fue nuestro estilo. Nos educaron con la solidaridad y con la constante lucha por superar las adversidades. Además el seleccionado argentino es lo más lindo que le puede pasar a cualquier jugador de rugby. Es representar a un club, ese que te vió nacer. Es llevar a tus amigos, familia, entrenadores y a un país con vos en cada partido.

Fuímos encontrándole siempre soluciones a los problemas. Viáticos en un momento, seguridad social, facultades, gimnasio, etc... Desde las cosas básicas para mejorar hasta llegar a crear un fondo solidario; único en la historia de cualquier deporte de conjunto. Admirado por los capitanes de Inglaterra, Gales, Francia; diciéndonos: "¿Cómo van a compartir así? ¿Cómo lo lograron?". Lo logramos. Logramos sacar las diferencias entre amateurs y profesionales. Logramos unir a un equipo cuando todo parecía quebrarse.

No había profesionales y amateurs. Los que ganaban con el rugby dejaban de percibir más dinero y beneficios para balancear y mejorar los ingresos de aquellos que debían prepararse en Argentina. Para que, además, no tuviesen que tomar la decisión de abandonar su país, club, carreras o profesiones para irse al exterior.

Todo esto último fue hablado por nuestros representantes (Mario Ledesma, Agustín Pichot y Federico Méndez) con un apoyo unánime del equipo. Ellos acordaron esto desde un principio con Carlos Araujo y Alejandro Risler, bajo la conducción de Miguel Servera primero y Emilio Perazo después.

A. Risler, en ese momento tesorero de la Unión, nunca estuvo de acuerdo con esto y manifestaba que el rugby a este nivel debía ser profesional. Y que se deberían firmar contratos individuales (como sucedía en esos momentos en distintas uniones resultando luego en crisis muy importante, en especial en Gales).

Nuestros representantes de ese momento no creían bueno para el equipo cometer el gran error de volver a generar diferencias que tanto les había costado erradicar. Se decidió entonces seguir con el sistema fiduciario. Este, además, le traía beneficios a la Unión a nivel contable e impositivo (otra de las razones por las que decidimos hacerlo y apoyar a la Unión en algo que nos perjudicaba).

Después de casi 3 años de Fondo Puma el actual presidente de la Unión planteó, en diciembre del 2004, empezar el 2005 con un nuevo sistema. Este consistía en sacar toda la contabilidad problemática que tenia el fondo puma y armar un plan que fue acordado en el Hotel Sheraton en Marzo del 2005.

Esto no se negoció en porcentajes ni en cálculos de ingresos; sino en una suma determinada. Este aumento con respecto al 2004 se debía a nuevos cambios en la Unión para ese 2005. Ingresos por el partido ante los British Lions, más compromisos y, por ende, más recaudaciones y como más importante el contar con una nueva empresa comercializadora que garantizaba nuevos ingresos: Sport 5. (presentada por uno de nuestros representantes. Valdría explicar esto para evitar confusiones que se han generado: para esos momentos los jugadores ayudaban a la Unión a tener más ingresos. Ya sea de publicidades, sponsors, etc, ya que el 10 por ciento de lo ingresos eran para los jugadores y los dirigentes nos habían pedido tratar de acercar nuevas empresas o de generar mas ingresos en conjunto).

Dentro de este número se encontraban los viaticados de Argentina y su preparación, los premios por partido y un remanente para dividir entre los jugadores y obras de caridad como lo hacíamos todos los años con el monto del fondo Puma.

Pero luego todo pareció complicarse. El 2005 no estuvo exento de estos problemas que mencionábamos antes. Problemas de logística, alojamiento, de estructura, etc... Para citar solamente algunos están: los problemas para conseguir un gimnasio durante la serie contra Italia (Salta, Córdoba), cuando los italianos estaban en hoteles 5 estrellas con grandes gimnasios, o el haber llegado y que el equipo italiano se estuviera entrenando el día anterior a ambos Tests en el horario que nos correspondía a nosotros. O durante la gira de fin de año, el haber hecho una hora de viaje para entrenar de noche en una cancha en condiciones lamentables, y ser echados a la media hora por unos colegios que debían disputar un partido. Y todo esto sin citar los problemas con la ventana internacional, es decir la organización de partidos fuera del periodo que autoriza la Internacional Board, lo que desembocó en la derrota con Samoa a fin de año en una cancha de BA semi-vacía.

Mas tarde en el año nos enteramos que cambiarían las autoridades de la Unión. Pero todo seguía igual porque Alejandro era el Presidente y el estaba al tanto de todo lo que venia ocurriendo. Había sido el tesorero hasta marzo y el negociador durante los últimos años.

Varios meses mas adelante y ya dentro del 2006 se confirmó la continuidad (no sin varias idas y vueltas) de Marcelo Loffreda y su equipo. Por lo cual pensamos que nos íbamos a juntar durante el Seis Naciones, como lo habíamos echo en años anteriores. Luego nos explicarían que era por cuestiones económicas. Una vez más nos encontramos en la situación de enfrentar los mejores equipos del mundo con pocos días de preparación y después de no vernos las caras durante más de 7 meses. Creo que hasta Uruguay llevó a cabo una concentración durante dicho torneo.

A fines del mes de Febrero el señor Raúl Sanz se comunico con los jugadores Agustín Pichot y Mario Ledesma para empezar a hablar del proceso previo al mundial. Luego de dicha comunicación quedamos en encontrarnos en el mes de Marzo en Paris terminado el partido que disputarían Francia e Inglaterra. Previo al encuentro con las nuevas autoridades de la Unión, se elaboró un documento que se envió a Raúl Sanz, con copia a Alejandro Risler y Ricardo Hanley donde exponíamos qué cosas eran necesarias para llegar de la mejor manera al mundial. Los puntos mas importantes del documento eran, la preparación tanto técnica como física de los chicos que se encuentran jugando en Argentina, la continuidad del sistema de viaticados, un seguimiento en la parte física de los jugadores que se desempeñan en el exterior, una serie de concentraciones hasta el mundial, se tocaba el problema de la logística y se citaba la deuda que mantiene la Unión con los jugadores. Cuando se acercó la fecha se confirmó varias veces la reunión y solicitamos que estuviera presente el actual Presidente, ya que en los últimos años todas las negociaciones habían sido con él.

Llegado el día, lamentablemente no solo la charla que mantuvimos con el señor R. Sanz fue tremendamente infructuosa, sino que el señor A. Risler nunca se presentó (estando él en Paris y habiendo confirmado su asistencia ese mismo día), lo que no solo nos pareció una falta de respeto, sobre todo teniendo en cuenta que uno de los representantes de los jugadores había hecho un viaje de varias horas en tren, y regresaba a la madrugada siguiente para llegar a un entrenamiento, sino que nos dió la pauta de que nuestros reclamos no eran tenidos en cuenta. A partir de este encuentro nuestra predisposición y buena voluntad recibieron una patada en el traste y nos dimos cuenta que la cosa no venia fácil. Resultado de la reunión: la mayoría de los puntos fueron rechazados y nos dejaron entrever que poca importancia le adjudicaban a la preparación, en todos los aspectos, de los chicos que juegan en Argentina. Esgrimiendo conclusiones de un mundo amateur que se contradecía con la realidad y con todo el nuevo proceso.

Durante la semana uno de los representantes escribió un mail al señor A.Risler expresándole su malestar por su ausencia en la reunión. Contestó que iba a tratar de comunicarse en los próximos días, cosa que nunca ocurrió.

A lo largo de los meses que siguieron se empezó a complicar el conflicto entre la Unión y Sport 5, conflicto en el que no nos queremos meter y en el que tampoco queremos que nos metan. Lamentablemente en varias oportunidades nos vimos atacados en lo general y en lo particular a este respecto, donde se hablaba de un supuesto vínculo entre Sport 5 y los jugadores.

No solo eso, el señor R. Sanz nos dejo muy mal parados en nuestros "trabajos" cuando salio a hacer conjeturas de los supuestos problemas de alcoholismo y drogadicción de los jugadores franceses. Declaraciones que nos vimos obligados a responder por intermedio de una carta a la que se adhirió todo el equipo, que más tarde R. Sanz y A. Risler se encargarían de desacreditar. Un nuevo intento del Presidente A. Risler, con declaraciones falsas, cuando mencionó que "había hablado con 6 o 7 jugadores que no sabían de la misma". Le escribimos un nuevo mail manifestando el enojo. Confirmándole que nosotros seguíamos sin hacer declaraciones en su contra. Le mostrábamos que esto le hacia muy mal al rugby Argentino.

También en este periodo nos enteramos que a los chicos que participaron del seven de Hong-Kong les detuvieron (por ponerlo de alguna manera) los viáticos que destina la organización del torneo a cada jugador. Viáticos que guardó la Unión. Cuando se preguntó por este episodio, ni las explicaciones, ni las maneras fueron las mejores.

Cuando había pasado un mes de la fallida reunión de Paris y sin saber nada de nuestras dudas, se volvió a enviar el mismo documento con los mismos puntos que se les habían presentado en dicha ocasión, pidiendo una respuesta inmediata. Recibimos una llamada del señor A. Risler pidiendo más tiempo y comunicándonos que quizás deberíamos hablar con un síndico porque la Unión se había presentado en convocatoria de acreedores, entre los cuales se nos explicó que no figurábamos.

A partir de ese momento en el que vimos un cambio de metodología e ideología respecto al pasado, nos dimos cuenta de que iba a ser muy difícil trabajar juntos y que debíamos juntarnos más que nunca.

Durante los últimos meses se formo un "comité" constituido por los jugadores más experimentados, donde se empezó a discutir como se podía salir de esta situación y cual era la mejor solución. A cada paso comunicándole al resto del equipo, del grupo, las opciones, las consecuencias y poniendo el acento en que lo más importante es que estuviéramos todos de acuerdo y estar más unidos que nunca. Y nos llamó agradablemente la atención el nivel de compromiso y de cohesión del grupo, desde el más chico hasta el más viejo, nos encontramos todos tirando para el mismo lado (mas de cincuenta jugadores).

Luego de un tiempo y de demasiados cruces luego de aquel silencio, lo único que se nos dijo es que la deuda se nos iba a pagar y que los viaticados no recibirían nada salvo la obra social y la posibilidad de una beca en una determinada universidad. La verdad es que las respuestas nos parecieron insuficientes porque de su lado centraban toda la negociación en la deuda del año anterior (cabe aclarar que con una reducción del 50 por ciento) y el eje de la nuestra eran los chicos que juegan en Argentina y la preparación hasta el mundial. Cosa que dejó muy en claro Felipe Contepomi en la entrevista que le concedió al programa Rugby 2006.

Es importante aclarar el porqué de la importancia de los jugadores que se desempeñan en el país, o por lo menos la importancia que le damos nosotros. Primero porque la gran mayoría son chicos muy jóvenes a los que el sistema de viáticos no solo les da determinada independencia, sino que a través de este sistema pueden dedicarle mayor tiempo al entrenamiento, a los estudios y un importante descanso. Segundo, porque en los últimos años el tiempo que estos chicos le dedican al seleccionado ha ido aumentando. Hoy no solo juegan en sus clubes, sino que juegan en el seleccionado de sus provincias, en los sevens, en el sudamericano, este año en la Rainbow Cup, en los partidos de clasificación para el mundial, en los Tests de Otoño y en la gira de fin de año. A esto hay que sumarle los tres o cuatros estímulos obligatorios en los centros de entrenamiento de cada provincia, más los entrenamientos del club. La verdad que nos resulta difícil imaginar que un chico que lleva a cabo una actividad semejante pueda conservar un trabajo normal más de un mes, y sino trabaja que lo pueda hacer sin que sus padres le pregunten qué piensa hacer de su vida. Teniendo en cuenta todo esto no es muy complicado darse cuenta del porqué del éxodo de tantos chicos hacia el rugby profesional. Y lo que es alarmante es que la edad en la que se van es cada vez menor.

Hace poco y contra todo lo expuesto se les comunicó a estos chicos que se suspendía hasta nuevo aviso dicho sistema, haciendo realidad lo que a nosotros tanto nos preocupaba.

Pero la confusión término por alcanzarnos sobretodo cuando los mensajes diferían de un interlocutor a otro, llámese A. Risler, R. Sanz o R. Hanley. En todo momento nos hemos sentido manoseados, hemos sentido que estaban continuamente ganando tiempo para no enfrentar nuestros reclamos y lo que es peor en muchas ocasiones sentimos que nos mintieron. Y el caso más saliente fue cuando el Presidente de la Unión nos aseguro que no rescindirían el contrato con Sport 5 y que al día siguiente publicaban en todos los diarios la rescisión del mismo. Utilizando el argumento de Sport 5 para decir que había o no había recursos.

Un grave error porque para nosotros no se trataba de un tema solo económico o político. Ya todo era conflicto. Nuestra postura había sido ignorada.

Nosotros sabemos que la situación no es la mejor, que el timing quizás no sea perfecto, pero también sabemos que nosotros no tenemos nada que ver con lo que esta pasando, que no condujimos la Unión a esta situación. Y que a través del tiempo siempre nos toco a nosotros agachar la cabeza y "CONFORMARNOS", y que esta vez creemos que hay cosas que no se han hecho y que no se están haciendo bien y queremos ir hasta el fondo. Somos completamente conscientes que tenemos todas las de perder, no solo por lo que pueden llegar a decir de nosotros, que atacamos la Unión en su peor momento, o cosas por el estilo, sino porque nos quedamos sin hacer lo que más nos gusta en la vida, que es jugar al rugby, para nuestro país y en nuestro país. Y la verdad que nos duele en el alma, y hace varias semanas que nos cuesta dormir, que no hacemos otra cosa que pensar en las consecuencias y la tristeza que nos causaría el no ponernos más esa camiseta. Pero creemos que es el momento de formular las preguntas adecuadas y ver por qué se llegó a esta situación y quiénes son los responsables.

Es por eso que a pesar del dolor que nos causa tomar esta decisión, presentamos la renuncia hasta que no se resuelvan estos problemas, esperando no equivocarnos y que todos ustedes se puedan poner en nuestro lugar y que entiendan el porqué de una decisión tan complicada.

Y lamentablemente pareciera que esta renuncia esta siendo utilizada con otros fines que para nosotros no tienen nada que ver.

Los jugadores estamos para jugar. Es lo que nos hace ser lo que somos. Es lo que nos gratifica, nos llena de orgullo. Es lo que ustedes o quienes estaban antes que ustedes nos enseñaron en cada club. Ustedes pueden llegar a pensar que dejamos de jugar por tomar partido por dirigentes o empresas o por algún rédito económico. ¿Creen que no sabemos lo que significa esto?

Es por eso que nos gustaría que nos entiendan, que lean detenidamente cada detalle de esta carta. Cada palabra. Como dijimos antes, no fue escrita con alguna intención política especial. Fue escrita desde el corazón, desde la pena que tenemos en este momento.

Tratamos durante meses de entender y de ser entendidos. Nunca fue planteado de forma sindical ni nada parecido y la prepotencia y arrogancia que recibimos, además de las mentiras, fueron difíciles de aguantar.

Sólo faltando algunos días para las convocatorias, rescatamos que el Señor R. Hanley fue a Paris para finalmente dar la cara y habló sinceramente. Entendió lo que nunca se le había explicado o nos dijo que no se le había explicado y volvió a Argentina sin darnos ninguna solución. Sólo nos pidió que entendamos los problemas financieros de la Unión, que el reclamo económico fuera imposible. No era eso lo que buscábamos.

Lo económico es una cuantificación a una idea. A un sistema. A lo mínimo indispensable para que un seleccionado se sienta apoyado por su dirigencia. Algo lógico.

Pero estas ideas, como las expresaron los nuevos dirigentes, parecieran corromper el espíritu que todos llevamos dentro; amateurs y profesionales.

Al final resultó que los jugadores fueron dejados para último momento. En ese momento dijimos basta.

No queremos ser salvadores ni enjuiciadores de nadie. No queremos ser utilizados como medios para explicar acciones o movimientos. Solo queremos jugar. Pero para esto necesitamos que no se nos mienta más, que de una vez por todas los dirigentes se pongan a la altura de las circunstancias. Así como hacemos nosotros cuando nos toca salir a jugar habiendo entrenado pocas horas, teniendo todo en contra, aun así , durante todo este tiempo, tratamos de hacer todo, todo lo que podemos por el amor a la camiseta.

Agradecemos el tiempo de leer nuestra carta y esperamos que entiendan que los jugadores, todavía, solo queremos jugar.

Atentamente

Ignacio Fernández Lobbe, Agustín Pichot, Mario Ledesma, Felipe Contepomi, Gonzalo Longo, Martín Durand quienes han presentado su renuncia el jueves pasado y habiéndose plegado a la misma los siguientes jugadores:
Por orden Alfabético: Agulla, Albacete, Álvarez, Aramburu, Avramovic, Ayerza, Borges, Bosch, Bouza, Carballo, Carizza, Contepomi M, Corleto, Cortese, Costa Repetto, De vedia, F Lobbe, F miranda J, F Miranda N, Gaitan, Galindo, Gambarini, Gauthier, Fessia, Genoud, Gomez Cora P, Gomez Cora S, Guiñazu, Hasan, Henn, Hernández, Leguizamon, Leonelli, López Fleming, Lozada, N Piossek, Ostiglia, Petrilli, Quesada, Roncero, Sanz, San Martín, Sambuceti, Scelzo, Schusterman, Senillosa, Serra, Stortoni, Tiesi, Todeschini, V Basualdo
Rispondi