Intervista al Capitano.

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bogi
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Messaggio da bogi »

Dal \"Giornale di Brescia\"
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<BR>Intervista di Gianluca Barca ad Andrea De Rossi.
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<BR>«Il bilancio di questo Sei Nazioni per me è positivo, sia sotto il profilo dei risultati sia sotto quello dell’acquisizione da parte della squadra di un metodo di lavoro ormai consolidato. Abbiamo sbagliato una sola partita, quella contro il Galles, purtroppo era l’ultima, ma questo non deve cambiare il giudizio sulla stagione». Andrea De Rossi, capitano della nazionale di rugby, non ha dubbi: l’Italia ha trovato finalmente una strada da percorrere ed ha davanti a se ampi margini di miglioramento per il futuro. Ma attenzione, ammonisce il giocatore, per crescere bisogna mettere da parte le questioni personali ed individuali, che spesso hanno tormentato il nostro movimento, e compiere delle scelte razionali, in funzione del bene di tutti. A partire da quella, all’ordine del giorno, della scelta del nuovo allenatore azzurro, sia che si decida per la riconferma di Kirwan sia che si opti per un volto nuovo. «La mia posizione è molto semplice - spiega De Rossi - e spero che non venga strumentalizzata: con questo staff tecnico si è avviato un progetto i cui risultati per me sono positivi, benché qualunque attività sia sempre suscettibile di critica, analisi e miglioramento. Il punto allora deve essere questo: si valuti il lavoro degli ultimi mesi in modo obiettivo, lo si confronti con le alternative a disposizione, si mettano da parte le simpatie e le antipatie personali, e si operi una scelta positiva basata sui pro e i contro delle diverse opportunità in questione. Non sta a me scegliere il prossimo allenatore, né devo essere io a difendere Kirwan del quale, per altro, non sempre, ho condiviso tutte le scelte. Dico solo che per il bene del rugby italiano, se si opta per compiere un cambiamento nella guida tecnica, questo deve essere fatto sulla base di progetti chiari e condivisi e non sull’onda di emozioni e umori. C’è un programma, che è stato svolto in un certo modo e ha dato certi risultati: si parta da quello e in funzione di ciò si facciano le scelte per il futuro. Si cambi se è necessario, non tanto per cambiare». Ma due mete in sei partite (compresa quella contro il Galles, ai mondiali in autunno) non sono un po’ poche per una squadra con qualche velleità internazionale? «Sono poche, sì - ammette De Rossi -. In attacco dobbiamo migliorare, ma io credo che questo dipenda anche dalla maturità di alcuni ruoli nei quali ci manca ancora un po’ esperienza e di continuità di gioco a certi livelli». La sorpresa migliore di questo Sei Nazioni? «Senz’altro Paul Griffen, un giocatore che è stato il migliore in campo dei nostri praticamente in ogni partita, che ha mostrato intelligenza, capacità e carattere e alla fine ha trovato il riconoscimento di essere incluso (insieme all’altro azzurro Lo Cicero) nel XV ideale del torneo. Credo che Paul potrà essere uno dei perni di questa squadra anche in futuro». Il momento più difficile? «La partita con il Galles (finita con una sconfitta pesante 44-10). Lì si è vista forse la mancanza di maturità e di esperienza della squadra. Perché un conto è giocare per limitare i danni, un altro è andare a Cardiff per cercare di vincere. Sabato scorso abbiamo messo la testa fuori e subito siamo stati puniti. È una lezione che spero ci servirà in futuro, per capire quando si deve provare a fare di più e quando invece bisogna restare umili e combattere la propria dura, faticosa, gara di trincea».
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<BR>Credo personalmente che le parole di De Rossi siano importanti e sincere perchè lui vive la situazione dall\'interno del gruppo, e non dal di fuori come tutti quelli che scrivono nel Forum (oppure c\'è qualche gola profonda ?)
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<BR>P.s. Gola Profonda andava bene anche sul post dei ricordi dei seventies ;-)
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Willimoski
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Messaggio da Willimoski »

Non poteva dire diversamente.....
Advance Australian Fair !
bogi
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Messaggio da bogi »

No Willi.
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<BR>Poteva stare zitto se voleva, nessuno lo ha obbligato a parlare.
<BR>Te lo posso dire con un minimo di cognizione di causa, se un personaggio sportivo o di qualunque altro campo non vuole parlare di un argomento non ne parla e basta.
<BR>Si possono fare interviste piene di tonnellate di aria fritta, oppure si può anche dire al giornalista, \"senti ora non è il momento , ne riparliamo tra qualche settimana\".
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<BR>Non credo che De Rossi, nè nessun altro rugbysta a livello internazionale che affronta quel po pò di tranvate in campo si faccia problemi a dire quello che pensa.
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