Film "I Cinghiali di Portici"
Moderatore: Emy77
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brigantesemore
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ho trovato un commento su cinematografo.it:
I cinghiali di Portici
07/07/2006 - Rugby e minori a rischio nell'opera prima di Diego Olivares. Con uno sguardo pudico che non fa sconti
Lo sport come medicina dell’anima? Ma figuriamoci: nessun compromesso etico, nessuna "bella storia" con edificante finale. Soltanto cinema che racconta uno spicchio di vita, anche piuttosto amaro: alla periferia di Portici, minori a rischio (molteplici rischi) nella struttura di recupero, susseguirsi di fatti di quotidiana esistenza marginale, vizi privati e pubbliche virtù. Buoni propositi, tanti: quelli di Ciro, operatore ruvido che vuole occupare i ragazzi con la sua passione, il rugby, diventando il coach di una squadra a modo suo affiatata. Straniante, giocarlo questo gioco sulla sabbia scura e sporca del litorale napoletano. Ma poetico: quando i ragazzi si allenano inconsciamente inseguendo un branco di baby cinghialini in fuga, il film opera prima di Diego Olivares, quarantenne napoletano dalle origini forensi, ha un guizzo di originalità, un tocco di poesia realistica. La sua è una cinepresa pudica, il pudore di chi non commenta ma racconta. Sono bravi anche tutti i ragazzi del coro, alle prese con il futuro che forse non c’è, con passioni e ricordi, speranze e ribellioni, molta apatia e qualche delicatezza. Il gioco diventa il rituale della sopravvivenza, in una terra che nulla ha a che spartire con questo sport dalle origini anglosassoni. L’hic et nunc dei "cinghiali di Portici" è soltanto trasferire aggressività e debolezze nella competizione e nello spirito di squadra. Non per vincere improbabili campionati, ma solamente per tentare di vivere.
Luca Pellegrini
p.s. come è andata la presentazione a Napoli?
I cinghiali di Portici
07/07/2006 - Rugby e minori a rischio nell'opera prima di Diego Olivares. Con uno sguardo pudico che non fa sconti
Lo sport come medicina dell’anima? Ma figuriamoci: nessun compromesso etico, nessuna "bella storia" con edificante finale. Soltanto cinema che racconta uno spicchio di vita, anche piuttosto amaro: alla periferia di Portici, minori a rischio (molteplici rischi) nella struttura di recupero, susseguirsi di fatti di quotidiana esistenza marginale, vizi privati e pubbliche virtù. Buoni propositi, tanti: quelli di Ciro, operatore ruvido che vuole occupare i ragazzi con la sua passione, il rugby, diventando il coach di una squadra a modo suo affiatata. Straniante, giocarlo questo gioco sulla sabbia scura e sporca del litorale napoletano. Ma poetico: quando i ragazzi si allenano inconsciamente inseguendo un branco di baby cinghialini in fuga, il film opera prima di Diego Olivares, quarantenne napoletano dalle origini forensi, ha un guizzo di originalità, un tocco di poesia realistica. La sua è una cinepresa pudica, il pudore di chi non commenta ma racconta. Sono bravi anche tutti i ragazzi del coro, alle prese con il futuro che forse non c’è, con passioni e ricordi, speranze e ribellioni, molta apatia e qualche delicatezza. Il gioco diventa il rituale della sopravvivenza, in una terra che nulla ha a che spartire con questo sport dalle origini anglosassoni. L’hic et nunc dei "cinghiali di Portici" è soltanto trasferire aggressività e debolezze nella competizione e nello spirito di squadra. Non per vincere improbabili campionati, ma solamente per tentare di vivere.
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asd "i briganti rugby Librino"
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Omo se nasce, brigante se more,
ma fino all'ultimo avimma sparà.
E se murimmo menate nu fiore
e na bestemmia pe' 'sta libertà.
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i-ching
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A Roma lo danno solo al cinema Eden, in via Cola Di Rienzo.
Io l'ho visto l'altra sera e l'ho trovato carino. Può sembrare un pò sbrigativo nella caratterizzazione dei personaggi (forse troppi) ma almeno non rischia la pretesa di fare analisi del disagio sociale o di voler metaforizzare una realtà.
E' un film coi piedi x terra e alcuni colpi ben azzeccati, emozioni abbastanza prevedibili ma cmq godibile, non annoia.
Ho assistito alla proiezione delle 2.40 e con me e la mia girl c'era un'altra 20na di persone. Mi è sembrato un buon risultato tutto sommato.
Invito tutti i rugbysti e simpatizzanti della capitale ad affrettarsi ad andare a vederlo prima che esca dal cartellone.
Io l'ho visto l'altra sera e l'ho trovato carino. Può sembrare un pò sbrigativo nella caratterizzazione dei personaggi (forse troppi) ma almeno non rischia la pretesa di fare analisi del disagio sociale o di voler metaforizzare una realtà.
E' un film coi piedi x terra e alcuni colpi ben azzeccati, emozioni abbastanza prevedibili ma cmq godibile, non annoia.
Ho assistito alla proiezione delle 2.40 e con me e la mia girl c'era un'altra 20na di persone. Mi è sembrato un buon risultato tutto sommato.
Invito tutti i rugbysti e simpatizzanti della capitale ad affrettarsi ad andare a vederlo prima che esca dal cartellone.
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biglo
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- Iscritto il: 27 mar 2006, 22:11
- Località: Firenze
Non solo la recensione sul sito... ma ne hanno anche parlato benissimo in trasmissione... peccato che erano le due e mezzo di notte...brigantesemore ha scritto:ho trovato un commento su cinematografo.it:
I cinghiali di Portici
07/07/2006 - Rugby e minori a rischio nell'opera prima di Diego Olivares. Con uno sguardo pudico che non fa sconti
Lo sport come medicina dell’anima? Ma figuriamoci: nessun compromesso etico, nessuna "bella storia" con edificante finale. Soltanto cinema che racconta uno spicchio di vita, anche piuttosto amaro: alla periferia di Portici, minori a rischio (molteplici rischi) nella struttura di recupero, susseguirsi di fatti di quotidiana esistenza marginale, vizi privati e pubbliche virtù. Buoni propositi, tanti: quelli di Ciro, operatore ruvido che vuole occupare i ragazzi con la sua passione, il rugby, diventando il coach di una squadra a modo suo affiatata. Straniante, giocarlo questo gioco sulla sabbia scura e sporca del litorale napoletano. Ma poetico: quando i ragazzi si allenano inconsciamente inseguendo un branco di baby cinghialini in fuga, il film opera prima di Diego Olivares, quarantenne napoletano dalle origini forensi, ha un guizzo di originalità, un tocco di poesia realistica. La sua è una cinepresa pudica, il pudore di chi non commenta ma racconta. Sono bravi anche tutti i ragazzi del coro, alle prese con il futuro che forse non c’è, con passioni e ricordi, speranze e ribellioni, molta apatia e qualche delicatezza. Il gioco diventa il rituale della sopravvivenza, in una terra che nulla ha a che spartire con questo sport dalle origini anglosassoni. L’hic et nunc dei "cinghiali di Portici" è soltanto trasferire aggressività e debolezze nella competizione e nello spirito di squadra. Non per vincere improbabili campionati, ma solamente per tentare di vivere.
Luca Pellegrini
p.s. come è andata la presentazione a Napoli?
Buona birra verde e doppio malto a tutti
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mnesarchides
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Io sono andato a vederlo giovedì all'Eden di Roma alle 20.30. C'erano una ventina di persone, anche anziani. Me lo aspettavo diverso. Forse un po' povera e scontata la trama; è la storia di alcuni ragazzi di una comunità di recupero "Il Pioppo" che si impegnano nel campionato per superare l'emarginazione e la dipendenza. Alcuni spunti divertenti come la conclusione sull'esistenza o meno dei marziani nello spazio che l'astronoma Margherita Hack nega, nel film, fermamente.
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mnesarchides
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brigantesemore
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a catania
a Catania il film verrà presentato venerdì 8 settembre presso l'arena Argentina di via Vanasco, in collaborazione con l'asd "i briganti"; chi è in zona venga a trovarci!!
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wolf84
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URGE CONTATTO
Mi serve un contatto con qualcuno che ha a che fare con il film I Cinghiali di Portici, per una recensione.
Chiunque sia (regista, produttore, attori, loro amici che mi possono dare i contatti), per favore mi contatti con un messaggio privato.
Grazie.
Chiunque sia (regista, produttore, attori, loro amici che mi possono dare i contatti), per favore mi contatti con un messaggio privato.
Grazie.
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brigantesemore
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RE: URGE CONTATTO
Confermo che venerdì 8 settembre (Arena Argentina di Catania via Vanasco 10, proiezioni alle 20,30 e 22,45) presenteremo (in anteprima per la Sicilia) il film "I cinghiali di Portici"
Il film è ambientato in provincia di Napoli in una comunità di recupero, in un luogo battuto dal rumore del continuo passare dei treni e dalle onde, dall'acqua del mare che si frange sulla spiaggia poco lontana. L'istitutore di quel mondo a parte, ex giocatore, sceglie lo sport del rugby per dare coesione e sogno, cercando percorsi di reinserimento non convenzionali...
All'anteprima saranno presenti il regista Diego Olivares e l'attore protagonista Ninni Bruschetta che ci racconteranno come è nato questo un film sul rugby così particolare.
saluti briganti
brigantesemore
Il film è ambientato in provincia di Napoli in una comunità di recupero, in un luogo battuto dal rumore del continuo passare dei treni e dalle onde, dall'acqua del mare che si frange sulla spiaggia poco lontana. L'istitutore di quel mondo a parte, ex giocatore, sceglie lo sport del rugby per dare coesione e sogno, cercando percorsi di reinserimento non convenzionali...
All'anteprima saranno presenti il regista Diego Olivares e l'attore protagonista Ninni Bruschetta che ci racconteranno come è nato questo un film sul rugby così particolare.
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brigantesemore
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Re: RE: URGE CONTATTO
brigantesemore ha scritto:Confermo che venerdì 8 settembre (Arena Argentina di Catania via Vanasco 10, proiezioni alle 20,30 e 22,45) presenteremo (in anteprima per la Sicilia) il film "I cinghiali di Portici"
Il film è ambientato in provincia di Napoli in una comunità di recupero, in un luogo battuto dal rumore del continuo passare dei treni e dalle onde, dall'acqua del mare che si frange sulla spiaggia poco lontana. L'istitutore di quel mondo a parte, ex giocatore, sceglie lo sport del rugby per dare coesione e sogno, cercando percorsi di reinserimento non convenzionali...
All'anteprima saranno presenti il regista Diego Olivares e l'attore protagonista Ninni Bruschetta che ci racconteranno come è nato questo film sul rugby così particolare.
saluti briganti
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