Mi sono chiesto spesso a cosa servono gli allenatori e che potere esercitino nei confronti dei giocatori.
Mai come in queste ultime partite della nazionale ho visto così chiaramente la risposta: a nulla!
Abbiamo una nazionale (sulla carta) tra le più forti di questi ultimi 10 anni, sia come esperienza, preparazione atletica e tecnica.
E cosa fanno? Giocano con la mentalità tipicamente italiana ereditata dal calcio: difesa, difesa,difesa!!
A parte Pez che sarebbe ora di depennarlo per sempre dalla rosa (ma anche Griffen da segni evidenti di stanchezza), è mai possibile che si continui sempre a calciare salvo scoprire il gioco alla mano a partita ormai finita e compromessa?
Quando Berbizier o altri chiedono ai giocatori di giocare perchè questi non lo fanno?
Posso capire che nel primo tempo possa prevalere un gioco tattico di alleggerimento ma poi?
Noi crediamo sempre di poter vincere con il contenimento dell'avversario sfruttando i calci concessi (con Dominquez anche con i drop), ma questo è rugby?
Così non si va da nessuna parte.
E' meglio perdere (tanto si perde comunque) ma provando a giocare, Santo Iddio!!
A che serve un allenatore francese per questa nazionale?
Moderatore: Emy77
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ripe
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Angelo71
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RE: A che serve un allenatore francese per questa nazionale
Sono così d'accordo con te che ti riporto quello che ho scritto in un altro 3d
Progressi secondo me: avanti nelle fasi statiche e mauls (si sono portati a spasso pure il pack argentino, consierato il migliore del mondo più di una volta in maul), difesa che tiene molto meglio (dai dieci errori a patita siamo passati a due-tre, ma con squadre di altissimo livello errore difensivo equivale a meta, nessun dubbio). Dei tre quarti non posso dire quasi nulla, perchè non li si voleva usare. Perchè? Eppure dopo le prime aperture alla mano, Stanojevic una meta l'ha fatta. Primo difetto nostro: Il rugby si gioca in 15, e non solo con i primi 8, che son pure belli grossi, e non possono essere dappertutto in campo
Debolezze: attacco ancora deficitario (non possiamo pretendere di trasportare il catenaccio nel Rugby, solo difendersi e poi avanzare a calci di spostamento non basta. Quando giocava Dominguez, che era così bravo da non sbagliare nulla, si poteva fare, ma ora non più. Bisogna osare e rischiare di più alla mano. Si sbaglia e si piglia la meta in faccia? Per me ci può stare, almeno ci hanno provato) ma soprattutto mancanza di voglia di vincere contro chi consideriamo più forti di noi (Maramaldeggiare sulle squadre più deboli e poi subire troppo la pressione psicologica delle squadre più forti non va bene. Ieri i nostri hanno accusato la prima meta subita peggio di un calcio nelle palle. La reazione, grazie a Dio, alla fine c'è stata, ma tardiva, e hanno dovuto cambiare i mediani).
Hai ragione. Non bisogna crocifiggere Pez e Griffen e non facciamo santo Scanavacca per una sola partita. Ma bisogna vedere i fatti. Andrea, entrato in campo, solo per il fatto di osare di giocare alla mano, ha caricato i nostri, che erano bloccati e li ha fatti reagire.
Per quanto riguarda l'umiltà, non mi pare che manchi all'Italia. Le dichiarazioni post partita lo confermano. Non mi pare si siano beati troppo dei trionfalismi (per la verità contenuti, a mio avviso) dei tifosi e (meno contenuti) della stampa. L'umiltà già ce l'hanno. Ci vuole la rabbia, e la voglia di vincere costi quel che costi, anche di prendere cinque mete in più. Come tutti stiamo dicendo, le sconfitte di pochi punti sono begli alibi, ma non durano a lungo
Progressi secondo me: avanti nelle fasi statiche e mauls (si sono portati a spasso pure il pack argentino, consierato il migliore del mondo più di una volta in maul), difesa che tiene molto meglio (dai dieci errori a patita siamo passati a due-tre, ma con squadre di altissimo livello errore difensivo equivale a meta, nessun dubbio). Dei tre quarti non posso dire quasi nulla, perchè non li si voleva usare. Perchè? Eppure dopo le prime aperture alla mano, Stanojevic una meta l'ha fatta. Primo difetto nostro: Il rugby si gioca in 15, e non solo con i primi 8, che son pure belli grossi, e non possono essere dappertutto in campo
Debolezze: attacco ancora deficitario (non possiamo pretendere di trasportare il catenaccio nel Rugby, solo difendersi e poi avanzare a calci di spostamento non basta. Quando giocava Dominguez, che era così bravo da non sbagliare nulla, si poteva fare, ma ora non più. Bisogna osare e rischiare di più alla mano. Si sbaglia e si piglia la meta in faccia? Per me ci può stare, almeno ci hanno provato) ma soprattutto mancanza di voglia di vincere contro chi consideriamo più forti di noi (Maramaldeggiare sulle squadre più deboli e poi subire troppo la pressione psicologica delle squadre più forti non va bene. Ieri i nostri hanno accusato la prima meta subita peggio di un calcio nelle palle. La reazione, grazie a Dio, alla fine c'è stata, ma tardiva, e hanno dovuto cambiare i mediani).
Hai ragione. Non bisogna crocifiggere Pez e Griffen e non facciamo santo Scanavacca per una sola partita. Ma bisogna vedere i fatti. Andrea, entrato in campo, solo per il fatto di osare di giocare alla mano, ha caricato i nostri, che erano bloccati e li ha fatti reagire.
Per quanto riguarda l'umiltà, non mi pare che manchi all'Italia. Le dichiarazioni post partita lo confermano. Non mi pare si siano beati troppo dei trionfalismi (per la verità contenuti, a mio avviso) dei tifosi e (meno contenuti) della stampa. L'umiltà già ce l'hanno. Ci vuole la rabbia, e la voglia di vincere costi quel che costi, anche di prendere cinque mete in più. Come tutti stiamo dicendo, le sconfitte di pochi punti sono begli alibi, ma non durano a lungo
Angelo
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luqa
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halfback
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L'Argentina ha iniziato la sua seconda epopea (dopo l'Era-Hugo Porta: parlo di quella del '99, che ha fatto esplodere la Pumas-mania) esattamente con un gioco sparagnino: difesa-difesa-difesa, grande mischia e palla dentro e ... i calci di Gonzalo Quesada.
Ho già notato altrove che la nazionale vista contro l'Australia (a parte le logiche differenze date dalle modifiche regolamentari) era la copia sputata della squadra dell'Era-Coste prima maniera (parlo del '93-'94).
E chiariamoci: non so se qualcuno riesce a ricordarsi Scozia-Italia a Melrose, era l'inverno '92-'93? Uscimmo dal fango tra gli applausi, dopo aver fatto sudare sangue ad una Scozia che l'anno prima poteva andare in semifinale alla RWC. Esattamente in questo modo: difesa-difesa-difesa, grande mischia e palla dentro e ... i calci di Diego Dominguez.
Siamo anacronistici, perchè quello era un altro sport? Fino ad un certo punto. Come Coste, anche PB ha ben chiaro un concetto: per farsi largo servono le vittorie e questo è un momento storico nel quale il fine giustifica i mezzi.
E visto che ci siamo, avrei anche un altro termine di confronto: diamo come la Scozia di Matt Williams, tanto vituperata, ma che ha posto le basi per la rinascita sotto Frank Hadden. Quella Scozia era essenziale, meritava sul piano dell'impegno, ma perdeva spesso di poco. Poi è arrivato Hadden, ha avuto il c***lo di vincere un paio di partite importanti facendo leva sugli stessi uomini e sullo stesso gioco di Williams: il vento è girato, la fiducia è cresciuta e ora la squadra vola.
Ho già notato altrove che la nazionale vista contro l'Australia (a parte le logiche differenze date dalle modifiche regolamentari) era la copia sputata della squadra dell'Era-Coste prima maniera (parlo del '93-'94).
E chiariamoci: non so se qualcuno riesce a ricordarsi Scozia-Italia a Melrose, era l'inverno '92-'93? Uscimmo dal fango tra gli applausi, dopo aver fatto sudare sangue ad una Scozia che l'anno prima poteva andare in semifinale alla RWC. Esattamente in questo modo: difesa-difesa-difesa, grande mischia e palla dentro e ... i calci di Diego Dominguez.
Siamo anacronistici, perchè quello era un altro sport? Fino ad un certo punto. Come Coste, anche PB ha ben chiaro un concetto: per farsi largo servono le vittorie e questo è un momento storico nel quale il fine giustifica i mezzi.
E visto che ci siamo, avrei anche un altro termine di confronto: diamo come la Scozia di Matt Williams, tanto vituperata, ma che ha posto le basi per la rinascita sotto Frank Hadden. Quella Scozia era essenziale, meritava sul piano dell'impegno, ma perdeva spesso di poco. Poi è arrivato Hadden, ha avuto il c***lo di vincere un paio di partite importanti facendo leva sugli stessi uomini e sullo stesso gioco di Williams: il vento è girato, la fiducia è cresciuta e ora la squadra vola.
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ellis
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Tutto giusto ma tre piccole considerazioni vanno fatte, tanto per mettere PB e gli azzurri tutti davanti alle proprie responsabilità.halfback ha scritto:L'Argentina ha iniziato la sua seconda epopea (dopo l'Era-Hugo Porta: parlo di quella del '99, che ha fatto esplodere la Pumas-mania) esattamente con un gioco sparagnino: difesa-difesa-difesa, grande mischia e palla dentro e ... i calci di Gonzalo Quesada.
Ho già notato altrove che la nazionale vista contro l'Australia (a parte le logiche differenze date dalle modifiche regolamentari) era la copia sputata della squadra dell'Era-Coste prima maniera (parlo del '93-'94).
E chiariamoci: non so se qualcuno riesce a ricordarsi Scozia-Italia a Melrose, era l'inverno '92-'93? Uscimmo dal fango tra gli applausi, dopo aver fatto sudare sangue ad una Scozia che l'anno prima poteva andare in semifinale alla RWC. Esattamente in questo modo: difesa-difesa-difesa, grande mischia e palla dentro e ... i calci di Diego Dominguez.
Siamo anacronistici, perchè quello era un altro sport? Fino ad un certo punto. Come Coste, anche PB ha ben chiaro un concetto: per farsi largo servono le vittorie e questo è un momento storico nel quale il fine giustifica i mezzi.
E visto che ci siamo, avrei anche un altro termine di confronto: diamo come la Scozia di Matt Williams, tanto vituperata, ma che ha posto le basi per la rinascita sotto Frank Hadden. Quella Scozia era essenziale, meritava sul piano dell'impegno, ma perdeva spesso di poco. Poi è arrivato Hadden, ha avuto il c***lo di vincere un paio di partite importanti facendo leva sugli stessi uomini e sullo stesso gioco di Williams: il vento è girato, la fiducia è cresciuta e ora la squadra vola.
1) Innanzitutto sembra quasi di parlare di due partite vinte !! E che qualcun altro stia dicendo che le abbiamo vinte non meritando o giocando male.
Stiamo parlando di 2 partite perse, contro squadre davanti a noi nel ranking, ok, ma comunque alla nostra portata, in considerazione anche dell'estremo equilibrio e ribaltamento continuo dimostrati dai risultati di tutti i TM in questi due week end (AB a parte).
Il fine giustifica i mezzi, dici tu, ma se il fine è perdere "solo" di 7 punti, beh è un fine che a me piace pochino....
Vuoi fare scelte un po' discutibili? Vuoi giocare all'antigioco? Vuoi mettere in campo chi ti pare anche se è palese persino ai muri del Flaminio che non sta in piedi ?
Bene, fai quello che vuoi ma almeno vinci.......
2) Sono d'accordo con te che i progressi si fanno a tappe; ma se parli di date, beh i conti a me tornano diversamente.
L'Argentina ha iniziato la scalata all'incirca quando l'abbiamo inziata noi, se non addirittura dopo.
L'ha iniziata e proseguita giocando tutto mischia&Quesada negli stessi precisi istanti in cui noi giocavamo tutto mischia&Domingues.
L'Argentina è sempre stata superiore a noi ma di pochissimo, diciamoci la verità, al di là delle posizioni di distacco nel ranking: tant'è che è la nazionale contro la quale abbiamo ottenuto i ns migliori risultati tra le prime 10 del mondo.
Adesso gioca sempre come prima ma in più ha preso coscienza che per vincere a Twickenham e a Roma serviva giocare un po' anche all'attacco, rischiare, riciclare.
E l'ha fatto.
Noi no; noi abbiamo piazzato sotto 9-20 al 68°; un calcio angolato, difficile, che anche se miracolosamente fosse andato dentro, neanche c'avrebbe riportato sotto al break (ossia sarebbero servite 3 segnature compresa quella, di cui almeno una meta !!!!!).
3) Dovrebbe essere finito per noi il tempo in cui i complimenti di Edimburgo erano il massimo a cui si poteva aspirare; altri tempi, altri giocatori (giocavano tutti in Italia, l'unico oriundo era Domigues, la differenza, giocatore su giocatore, era troppa) quella sì che era una vera tappa che dovevamo per forza fare.
L'Argentina l'ha capito questo discorso: stanca di sentirsi dire che meritava i quarti alla RWC, che era capitata nel girone più difficile, che aveva fatto soffrire l'Australia e l'arbitro aveva pure danneggiato i Pumas......
Sta andando a prendersi qualche risultato, con il lusso di segnare le mete, addirittura con l'uomo che arriva da solo in mezzo ai pali, si tuffa in modo plateale e le riserve che si scaldavano possono andargli incontro ad abbracciarlo perchè non c'è nessun altro nel raggio di 30 metri....