P.S.
Per leprottina: io ci sarò, porto il liquido e preferirei il salato..
Moderatore: Emy77
Argos_73 ha scritto:Eccomi qui, ho cinque minuti di tempo e vi voglio raccontare la mia giornata di ieri a Biella, non ci sono motivi particolari, semplicemente perchè è stata una bellissima giornata di rugby e mi andava di farlo.
Domenica 4 febbraio 2007 - Sesto Fiorentino (FI) ore 9:00.
Dopo le innumerevoli birre che abbiamo dovuto ingurgitare per ingoiare il rospo francese del sabato pomeriggio e che hanno lasciato il segno su alcune partecipanti alla giornata, quel che resta della delegazione delle Rhinogirls e pronta a partire per Biella. Una rapida colazione e via, siamo rimasti in 4 (io allenatore e autista per l'occasione, la Lo' super dirigente tuttofare, la Vivy (terza centro a mezzo servizio) e la Costanza (il mio tallonatore vegetariano, che in effetti è una cosa proprio brutta a dirsi... dovrebbe mangiarsi le avversarie! Ma tant'è...).
Tutti sul bolide, pronti e via! 386 km ad andare ed altrettanti a tornare (ma quant'è lontana Biella!!!). Il viaggio scorre bene, poco traffico, un po 'di nebbia tante cavolate e risate continue. Poi qualcuno si fa un po' più serio e pensiamo, che stiamo andando a far parte della cornice storica del rugby italiano. Potremo dire: "Io c'ero!".
Biella ore 13.30
Finalmente ci siamo! Abbiamo volato e temuto di arrivare tardi, ma ci siamo! C'è giusto il tempo di un panino fuori dallo stadio (che per miracolo abbiamo trovato al volo.) Da ricordare la cameriera, le chiedi un panino crudo e fontina e lei torna con un pomodoro, formaggio fuso e salame. Perchè? Beh perchè secondo lei sta meglio e tanto basta. La birra è d'obbligo. Schizziamo fuori dal bar e siamo dentro allo stadio.
L'atmosfera è bellissima, stand organizzati dai dirigenti e giocatori/trici del Biella, dolci fatti in casa, un ottimo vin brulè, biscotti ripieni di cioccolata. Tutto molto lontano dal rugby del marketing dell'immagine, ma un meraviglioso esempio di "cuore & amore" per questo sport e tutto il suo contorno.
Ore 14.30
Ci siamo, lo stadio conta tante persone, forse non me le aspettavo così tante. Partono gli inni e sono emozionato. Ho indosso la "mia" maglia azzurra, di quella volta contro i francesi... (ma questa è un'altra storia). Canto. E con me italiani e francesi, ragazzi, bambini, semplici curiosi. Calcio d'inizio.
Partiamo alla grande 3-0 per noi e vedo gioco, grinta, voglia, passione. Vedo la Francia che ha gran fisico e doti tecniche invidiabili. Vedo Licia Stefan, il nostro capitano, dannarsi nei sostegni e nei placcaggi, vedo Veronica Schiavon esplorare il campo con calci magistrali. Vedo passione. Vedo gli occhi contenti di chi assiste alla partita e ripenso a tanti miei compagni di squadra o amici rugbisti che sorridono bonariamente quando parlo di rugby femminile... e sorrido anche io. Non sanno cosa perdono. Finisce il primo tempo. La Francia ci ha colpito duramente, sbagliare è proibito!
Nell'intervallo si canta ancora e chi non si è sentito aprire il cuore vedendo la u.7 femminile giocare al centro del campo? Uno spettacolo.
Inizia il secondo tempo ed ecco un Italia che non ti aspetti. La grinta è decuplicata, si soffre la potenza fisica francese, ma 20 minuti di battaglia producono due mete per le azzurre. Le francesi in tribuna applaudono. Arriviamo fino sul 17-20, si sogna l'impresa. L'esperienza però non si improvvisa e la Francia ne ha più di noi, sfruttano la nostra fatica, errori, anche banali e segnano ancora. La partita si chiude con un pallone beffardo schiacciato ancora in meta dalle francesi. 17-37 risultato finale. Non importa. Le azzurre escono tra gli applausi, le francesi anche. E poi... vengono aperte le porte del campo, ci riversiamo dentro, tutti. Le ragazze sono li, non si sottraggono al bagno di folla. Stanche ma gentilissime. Chi firma autografi, chi scherza, chi regala i calzini alle ragazzine del Biella. Ci si saluta, il mondo del rugby femminile è ancora un po' come una famiglia. Licia Stefan, mi regala una battuta e si fa una foto con la mia tallonatrice, Giovanna Bado mi regala un abbraccio sudato, Paola Zangirolami (sempre gentilissima) mi saluta e mi racconta le sue emozioni. Incrocio Flavia Severin è stanca, ne ha prese di botte, ha dato più del massimo... ed è contenta. Saluto Valentina Schiavon e le faccio i complimenti, mi ringrazia con un filo di voce, immagino sia stanchissima. Tutte sorridenti e pensate tutte che mi ringraziano di essere venuto. Non ci crederete ma è una cosa che mi ha fatto estremamente piacere. Ho presentato loro le mie giocatrici e tutti abbiamo avuto per un momento la sensazione di essere veramente parte di qualcosa. Perdonatemi, ma questo nel rugby maschile non mi accade più da tempo pur appartenendo ad una ottima società che disputa il campionato di Serie A.
Le francesi fanno defaticamento, anche loro regalano i calzini alle tifose. Nessuna nega un autografo o un sorriso.
E' l'ora di andare. Saluto gli amici che da tante parti d'Italia sono arrivati qui come me per esserci.
Ci aspetta un lungo viaggio di ritorno, ma non importa. Sono arrivato a casa stanco ma felice di esserci stato. Mi sono proprio divertito.
Grazie alle ragazze azzurre ed anche a Biella per aver colorato di rugby una giornata di febbraio!
Ancora una volta: IO C'ERO!