volontà di giocare

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pretorius
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Messaggio da pretorius »

Tanu ha scritto:Chi fa minirugby in questo modo è un deficiente.
Al minirugby i bambini devono imparare a giocare a rugby (passare, placcare, avanzare fino alla U11 - occupare gli spazi in parte in u11 e poi in u13) DIVERTENDOSI. Chi gioca per vincere è fuori strada. La vittoria può essere la conseguenza di avere impostato una squadra che gioca bene (vedi il Petrarca Padova, a mio parere una delle migliori squadre mini o l'ASR Milano); ma è anche vero che alcune squadre "vincenti" di minirugby sono inguardabili dal punto di vista del gioco (infatti a livello seniores non esprimono UN giocatore decente questi sedicienti clubs).
Secondo me è anche necessario rimuovere le fasi statiche fino all'U15, le touche e le mischie in U11 soprattutto ma anche in U13 tolgono ritmo, in partite da 8/10 minuti si finisce per avere 2/3 minuti di gioco effettivo. E quando vai a giocare all'estero ti fottono proprio sul ritmo...
concordo in pieno!
a fine aprile abbiamo partecipato a un Torneo propaganda in Belgio con l'U9, 11 e 13 e lì si gioca senza touche, mischie e calci. Si sono viste partite molto più belle, con tanto ritmo e impegno da parte dei ragazzi che si sono divertiti di più :wink: . È decisamente meglio :P
NataSesto
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Messaggio da NataSesto »

Vothan ha scritto:NataSesto ha scritto:
Prima preferisco che i miei ragazzini imparino a giocare con le mani, e solo in un momento successivo, quando avranno imparato a passare correttamente un pallone e soprattutto quando passarlo, allora passeremo allo stadio successivo, che sia il calcio o il placcaggio a ribaltare, questione di priorità e punti di vista.
Cmq sia io gioco sempre e solo per vincere, mi diverto quando vinco, ma, a ragazzini di 11 anni insegno che vincere è un bene, ma prima di tutto l'importante è che tutti si divertano e tutti giochino, in quanto bambini di 10 o 11 anni.

_________________
FORZA...CORAGGIO...LEALTA' e ORGOGLIO:
questa è l'essenza del Rugby, è inutile che ti alleni se non hai il carattere
Non vorrei polemizzare, ma ci tengo a precisare che io dedico un allenamento l'anno al calcio e conseguente organizazzione di squadra quindi concordo con te che ci sono cose più importanti del calcio, ma in un anno di rugby si puo e si deve trovare il tempo per fare anche le cose minori.
Non centra olemizzare qui ognuno dice la sua.
Anche io ho dedicato un paio di allenamenti al calcio, i miei ragazzini la vedono come una cosa diversa e simpatica, guardare un pallone calciato che rimbalza dove vuole assume caratteristiche divertenti se viste dall'occhio di un bambino, solo che non deve essere una consuetudine, ma solamente un premio, per le dimostrazioni che hanno dato a me e all'allenatore sul campo la domenica, e questo non riguarda vittorie o sconfitte, ma solo il gioco che hanno espresso secondo le loro conoscenze e potenzialità.
Per rispondere a totonero il contatto, la paura dell'urto la "insegno" a tutti, ci sono quelli più timorosi, e quelli meno, quelli che sembrano dei fulmini di guerra e quelli che hanno bisogno di una spintarella in più, ma secondo me alla fine saranno i più mingherlini e gracilini che, se lavori come si deve ti daranno le soddisfazioni maggiori.
Il grande e grosso che prende palla e sfonda fermerà la sua carriera quando il suo fisico entrerà nella media degli altri giocatori, e questo non sarà stato utile a nessuno.
Tutti uguali, sullo stesso piano, tutti che passano, tutti che entrano, tutti che sostengono.
RUGBY.
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cinzia02
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Messaggio da cinzia02 »

Ombrerosse ha scritto:La mia opinione è un pò diversa , la cosa più comune , che vedo nei vari concentramenti e tornei, è la mancanza totale del concetto di avanzamento , mi spiego, moltissimi giocatori si passano la palla da fermi e non cercano minimamente di avanzare o di trovare uno spazio nella difesa .
Andare a sbattere con "il grosso" o passare la palla, non sono scelte giuste o sbagliate in assoluto, dipende dal momento del gioco, questa è la cosa che devono capire i ragazzi, fare la cosa giusta al momento giusto, sta agli allenatori fornire le conoscenze "tecniche" ( passatemi il termine) per permettere loro di esplorare tutte le possibilità.
Concordo (strano..non concordo mai con nessuno)!!
Il problema è puramente e semplicemente pedagogico.
L'adulto allenatore/educatore/babysitter...chiamatelo come vi pare non deve dire cosa fare, ma semplicemente fornire i mezzi per risolvere un problema.
Il problema è prendere la palla e portarla in meta...i mezzi per risolverlo sono, avanzare, passare, calciare....insomma giocare!
Senza tralasciare il fatto che alcune capacità motorie si sviluppano solo sino ai 12/13 anni, quindi è fondamentale "perdere" del tempo durante l'anno per sviluppare velocità, coordinazione manualità etc...
Certo si possono perdere delle partite....ma se l'obbiettivo è creare giocatori il gioco vale la candela.


P.S. e comunque se prendiamo il Trofeo Topolino come metro di misurazione le finaliste under 11 e 13 non erano sicuramente squadre "enormi".....ma giocavano decisamente bene!! Quindi alla fine la teoria del "grosso" lascia il tempo che trova
Non è forte colui che non cade mai, ma colui che cadendo si rialza sempre.
W. Goethe,
bbtop
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Messaggio da bbtop »

Non è per polemizzare ma un Trofeo Topolino dove una partita ha la durata di un tempo di 6 minuti non mi
pare un gran metro di valutazione .
Ombrerosse
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Messaggio da Ombrerosse »

bbtop, al topolino le semifinali e finali durano 10 minuti x 2 tempi, e comunque non è che le dimensioni dei giocatori si modifichino col passare dei minuti.
totonero
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Messaggio da totonero »

cinzia02 ha scritto:
Ombrerosse ha scritto:La mia opinione è un pò diversa , la cosa più comune , che vedo nei vari concentramenti e tornei, è la mancanza totale del concetto di avanzamento , mi spiego, moltissimi giocatori si passano la palla da fermi e non cercano minimamente di avanzare o di trovare uno spazio nella difesa .
Andare a sbattere con "il grosso" o passare la palla, non sono scelte giuste o sbagliate in assoluto, dipende dal momento del gioco, questa è la cosa che devono capire i ragazzi, fare la cosa giusta al momento giusto, sta agli allenatori fornire le conoscenze "tecniche" ( passatemi il termine) per permettere loro di esplorare tutte le possibilità.
Concordo (strano..non concordo mai con nessuno)!!
Il problema è puramente e semplicemente pedagogico.
L'adulto allenatore/educatore/babysitter...chiamatelo come vi pare non deve dire cosa fare, ma semplicemente fornire i mezzi per risolvere un problema.
Il problema è prendere la palla e portarla in meta...i mezzi per risolverlo sono, avanzare, passare, calciare....insomma giocare!
Senza tralasciare il fatto che alcune capacità motorie si sviluppano solo sino ai 12/13 anni, quindi è fondamentale "perdere" del tempo durante l'anno per sviluppare velocità, coordinazione manualità etc...
Certo si possono perdere delle partite....ma se l'obbiettivo è creare giocatori il gioco vale la candela.


P.S. e comunque se prendiamo il Trofeo Topolino come metro di misurazione le finaliste under 11 e 13 non erano sicuramente squadre "enormi".....ma giocavano decisamente bene!! Quindi alla fine la teoria del "grosso" lascia il tempo che trova
Dammi una spiegazione logica al fatto che mi trovo sempre daccordo con te :D :D :D
"La civiltà di un popolo si misura nella quantità di amore che riversa sui bambini"
(RE ERODE)
cinzia02
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Messaggio da cinzia02 »

totonero ha scritto:
cinzia02 ha scritto:
Ombrerosse ha scritto:La mia opinione è un pò diversa , la cosa più comune , che vedo nei vari concentramenti e tornei, è la mancanza totale del concetto di avanzamento , mi spiego, moltissimi giocatori si passano la palla da fermi e non cercano minimamente di avanzare o di trovare uno spazio nella difesa .
Andare a sbattere con "il grosso" o passare la palla, non sono scelte giuste o sbagliate in assoluto, dipende dal momento del gioco, questa è la cosa che devono capire i ragazzi, fare la cosa giusta al momento giusto, sta agli allenatori fornire le conoscenze "tecniche" ( passatemi il termine) per permettere loro di esplorare tutte le possibilità.
Concordo (strano..non concordo mai con nessuno)!!
Il problema è puramente e semplicemente pedagogico.
L'adulto allenatore/educatore/babysitter...chiamatelo come vi pare non deve dire cosa fare, ma semplicemente fornire i mezzi per risolvere un problema.
Il problema è prendere la palla e portarla in meta...i mezzi per risolverlo sono, avanzare, passare, calciare....insomma giocare!
Senza tralasciare il fatto che alcune capacità motorie si sviluppano solo sino ai 12/13 anni, quindi è fondamentale "perdere" del tempo durante l'anno per sviluppare velocità, coordinazione manualità etc...
Certo si possono perdere delle partite....ma se l'obbiettivo è creare giocatori il gioco vale la candela.


P.S. e comunque se prendiamo il Trofeo Topolino come metro di misurazione le finaliste under 11 e 13 non erano sicuramente squadre "enormi".....ma giocavano decisamente bene!! Quindi alla fine la teoria del "grosso" lascia il tempo che trova
Dammi una spiegazione logica al fatto che mi trovo sempre daccordo con te :D :D :D
Spiegazione logica è difficile ma:

1) sei il mio fratellone...e la genetica è una scienza esatta
2) sei un genio...e siamo rimasti in pochi!!
Non è forte colui che non cade mai, ma colui che cadendo si rialza sempre.
W. Goethe,
battista
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domandina...

Messaggio da battista »

...avete mai chiesto ai vs allenatori (a voi stessi se lo siete), per quale motivo allenano?
certe vittorie a tutti i costi 8di chi si vanta di averne vinti "n" di Topolino) secondo voi che motivazione celano? i bambini nella loro motivazione dove stanno?
E la stessa domanda ai genitori non gliela vogliamo fare?
brigantesemore
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Iscritto il: 24 mag 2006, 19:02

RE: domandina...

Messaggio da brigantesemore »

Credo che sia fondamentale capire intanto chi hai di fronte, ovvero con che tipo di ragazzi devi lavorare ed in che contesto; ogni gruppo ha delle dinamiche che devono essere interpretate e gestite. Io alleno una u11 ed una u13, ed è il primo anno che lo faccio, quindi dico la mia in punta di piedi; sono però convinto che almeno fino ai 12 anni i ragazzini devono trovare un "contenitore" in cui esprimersi e dei punti di riferimento certi. Noi invero lavoriamo con ragazzi di quartiere ed è già difficile la gestione ordinaria del gruppo. però l'esperienza che abbiamo vissuto in questo primo anno di lavoro ci ha fatto capire che davanti ad ogni cosa vi è la formazione del gruppo. Tecniche, tattiche, calcio, avanzamento si devono pensare in funzione del tipo di gruppo che si ha davanti: alcuni devono "giocare" di più di altri, altri devono trovare la propria strada, non soltanto sportiva o agonistica. Che poi ti faccia piacere vedere i tuoi ragazzi vincere una partitella o un concentramento lo trovo normale ed in alcuni casi anche utile perchè, come le sconfitte e le difficoltà che si incontrano in allenamento, anche le vittorie devono essere vissute, conosciute ed esorcizzate.
asd "i briganti rugby Librino"
http://www.ibrigantirugbylibrino.it/

Omo se nasce, brigante se more,
ma fino all'ultimo avimma sparà.
E se murimmo menate nu fiore
e na bestemmia pe' 'sta libertà.
totonero
Messaggi: 366
Iscritto il: 16 dic 2005, 0:00
Località: VICENZA
Contatta:

Messaggio da totonero »

cinzia02 ha scritto:
totonero ha scritto:
cinzia02 ha scritto:
Ombrerosse ha scritto:La mia opinione è un pò diversa , la cosa più comune , che vedo nei vari concentramenti e tornei, è la mancanza totale del concetto di avanzamento , mi spiego, moltissimi giocatori si passano la palla da fermi e non cercano minimamente di avanzare o di trovare uno spazio nella difesa .
Andare a sbattere con "il grosso" o passare la palla, non sono scelte giuste o sbagliate in assoluto, dipende dal momento del gioco, questa è la cosa che devono capire i ragazzi, fare la cosa giusta al momento giusto, sta agli allenatori fornire le conoscenze "tecniche" ( passatemi il termine) per permettere loro di esplorare tutte le possibilità.
Concordo (strano..non concordo mai con nessuno)!!
Il problema è puramente e semplicemente pedagogico.
L'adulto allenatore/educatore/babysitter...chiamatelo come vi pare non deve dire cosa fare, ma semplicemente fornire i mezzi per risolvere un problema.
Il problema è prendere la palla e portarla in meta...i mezzi per risolverlo sono, avanzare, passare, calciare....insomma giocare!
Senza tralasciare il fatto che alcune capacità motorie si sviluppano solo sino ai 12/13 anni, quindi è fondamentale "perdere" del tempo durante l'anno per sviluppare velocità, coordinazione manualità etc...
Certo si possono perdere delle partite....ma se l'obbiettivo è creare giocatori il gioco vale la candela.


P.S. e comunque se prendiamo il Trofeo Topolino come metro di misurazione le finaliste under 11 e 13 non erano sicuramente squadre "enormi".....ma giocavano decisamente bene!! Quindi alla fine la teoria del "grosso" lascia il tempo che trova
Dammi una spiegazione logica al fatto che mi trovo sempre daccordo con te :D :D :D
Spiegazione logica è difficile ma:

1) sei il mio fratellone...e la genetica è una scienza esatta
2) sei un genio...e siamo rimasti in pochi!![/quote]

Vero!!!! il problema è che sono 25 anni che non trovo una lampada della mia misura :D :D
"La civiltà di un popolo si misura nella quantità di amore che riversa sui bambini"
(RE ERODE)
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