Rugby Hall of Fame

La Storia del Rugby, le sue Tradizioni, le Leggende, attraverso documenti, detti, racconti, aforismi.

Moderatore: Emy77

teodoro
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Rugby Hall of Fame

Messaggio da teodoro » 21 giu 2007, 0:16

Ho appena letto su Planetrugby che 9 nuovi nomi sono stati introdotti nella HoF del rugby..eccoli:
Ieuan Evans (Wales & British Isles), Danie Gerber (South Africa), Tom Kiernan (Ireland & British Isles), Jason Leonard (England & British Isles), Jonah Lomu (New Zealand), Sir Terry McLean (New Zealand rugby writer), Graham Mourie (New Zealand), Bennie Osler (South Africa), Fergus Slattery (Ireland & British Isles), Joost van der Westhuizen (South Africa)

a parte Leonard,Van der Westhuizen e Lomu,purtroppo non so bene chi siano gli altir..chi mi ragguaglia in merito con qualche notizia principale sui giocatori sopracitati?
dove potrei trovare l'Hall of Fame completa?
grazie
Rugby is life..play it!

m.map
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RE: Rugby Hall of Fame

Messaggio da m.map » 21 giu 2007, 7:46

http://www.rugbyhalloffame.com/
a questo link qualcosa c'è (molto, direi, anche se l'ho guardato appena di sfuggita)
ciauuu
mauri
Padre nostro che sei nei cieli | restaci pure | quanto a noi resteremo sulla terra | che a volte è così bella. (J. Prevert)

sanzen
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Messaggio da sanzen » 21 giu 2007, 8:02

Ieuan Evans (Wales & British Isles) grandissima ala Gallese con fisico normale e grande senso delle traiettorie di corsa e opportunismo per la meta (33) in campo internazionale, nato nei primi anni 60, ha smesso contro L'Italia nel 98. E' stato capitano del Galles e simbolo di quel rugby negli anni 90.
Graham Mourie (New Zealand), terza linea e capitano AB di origine Italiana (Mauri). E' stato un prototipo della terza linea moderna tra la fine degli anni 70 e primi 80. Ho avuto il piacere di vederlo giocare due volte con una squadra stellare che ci onorò in anni lontani di portare le felci bianche in campo nero sui campi Italiani dove vinsero sudando come non mai (77 Padova e 79 Rovigo).
Fergus Slattery (Ireland & British Isles) terza linea nato alla fine degli anni 40 e attivo fino alla metà degli 80. Uno dei miei giocatori preferiti di quegli anni. Grandissimo combattente con ottima mobilità e capacità nel gioco aperto, Per me un giocatore del mio personale Pantheon.
Tom Kiernan (Ireland & British Isles) terza linea nato alla fine degli anni 30 e attivo fino alla fine degli anni 70. Uno dei più tignosi e mordaci interpreti del ruolo, sempre presente nei punti d'incontro. E' un lontano ma vivo ricordo in B/N.
Per gli altri menzionati non sono così vecchio o colto da poterti dare ulteriori informazioni.
Spero qualcuno di buona volontà e memoria lunga adempia a questo compito per un giovanotto dotato di sana curiosità per un rugby antico nel gioco ma attuale e vivido nei valori.
La Hall of Fame completa la trovi alla fine dell'articolo su PR

sanzen
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Messaggio da sanzen » 21 giu 2007, 8:05

Chiedo scusa per Kiernan, la memoria gioca brutti scherzi, era un estremo di cui ho visto poche partite (spezzoni) nei Lyons.
Ho fatto un errore caro Teodoro, scusami.

Ilgorgo
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Messaggio da Ilgorgo » 21 giu 2007, 8:49

l'IRB ha deciso di inserire nella Stanza della Fame anche Parm, dopo averla vista mangiare 23 scaloppine in sei minuti durante il terzo tempo dell'ultimo raduno del sito (fonte: planet-rugby)

robbberta
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Messaggio da robbberta » 21 giu 2007, 9:00

Ilgorgo ha scritto:l'IRB ha deciso di inserire nella Stanza della Fame anche Parm, dopo averla vista mangiare 23 scaloppine in sei minuti durante il terzo tempo dell'ultimo raduno del sito (fonte: planet-rugby)

ahahahahahahah!confermo tutto! 8-)
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pinghial
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Messaggio da pinghial » 21 giu 2007, 9:12

ma quali sono le caratteristiche per entrare nella hall of fame?

ArietiRugbyArezzo
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Messaggio da ArietiRugbyArezzo » 21 giu 2007, 10:19

pinghial ha scritto:ma quali sono le caratteristiche per entrare nella hall of fame?
(Scusate l'OT ma non resisto)

Devi bere 10 litri di birra in 10 minuti.
Con l'effetto del gas provocato degli stessi devi spettinare un'intera squadra di rugby Seniores, comprese riserve ed allenatore.
Devi mangiare almeno 15 salsiccie di fila.
Devi dimostrare di poter affilare i tuoi tacchetti con i denti.
Devi essere un avanti.

Non so se è così, io applicherei questi criteri... :shock:
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belvolady
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Messaggio da belvolady » 21 giu 2007, 11:09

ArietiRugbyArezzo ha scritto:
pinghial ha scritto:ma quali sono le caratteristiche per entrare nella hall of fame?
(Scusate l'OT ma non resisto)

Devi bere 10 litri di birra in 10 minuti.
Con l'effetto del gas provocato degli stessi devi spettinare un'intera squadra di rugby Seniores, comprese riserve ed allenatore.
Devi mangiare almeno 15 salsiccie di fila.
Devi dimostrare di poter affilare i tuoi tacchetti con i denti.
Devi essere un avanti.

Non so se è così, io applicherei questi criteri... :shock:
Io ci entro allora!!!!!! E al primo posto per giunta.... :lol: :lol: :lol:
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pinghial
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Messaggio da pinghial » 21 giu 2007, 11:19

ArietiRugbyArezzo ha scritto:
pinghial ha scritto:ma quali sono le caratteristiche per entrare nella hall of fame?
(Scusate l'OT ma non resisto)

Devi bere 10 litri di birra in 10 minuti.
Con l'effetto del gas provocato degli stessi devi spettinare un'intera squadra di rugby Seniores, comprese riserve ed allenatore.
Devi mangiare almeno 15 salsiccie di fila.
Devi dimostrare di poter affilare i tuoi tacchetti con i denti.
Devi essere un avanti.

Non so se è così, io applicherei questi criteri... :shock:
ci sono dentro anche io

Cane_di_Pavlov
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Messaggio da Cane_di_Pavlov » 21 giu 2007, 11:22

pinghial ha scritto:ma quali sono le caratteristiche per entrare nella hall of fame?
Qui trovi qualcosa

http://www.rugbyhalloffame.com/pages/induction.htm

L3gs
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Messaggio da L3gs » 21 giu 2007, 11:44

Sanzen!

Mi meraviglio di te!

Come si fa a scordarsi di DANIE GERBER?

Nonostante la sua carriera si sia snodata dal 1980 al 1992, periodo in cui il rugby sudafricano godeva della ribalta mondiale solo per le polemiche che si scatenavano ogni qualvolta gli Springboks andavano in tournee od ospitavano la tournee di qualche altra nazionale (mascherata, ovviamente), Gerber per me resta uno dei più grandi secondi centri che abbia mai calcato un campo da rugby.

Sembrava un giocatore da rugby professionale calato nell'era del dilettantismo, per quanto riguardava fisico, forza e dinamismo. La sua caratteristica proverbiale era quella di rompere placcaggi palla in mano e proporre sovrannumeri all'esterno, ma era anche dotato di un grande piede. Placcatore devastante, curava la propria preparazione in modo maniacale ed all'avanguardia per l'epoca, praticando anche il mezzofondo, nuoto, boxe e sollevamento pesi.

Per quanto mi riguarda, credo che solo l'apartheid e le conseguenti limitazioni rugbystiche possano creare dubbi sul fatto che il Sudafrica di Gerber, Botha, Moolman ed i fratelli Du Plessis fosse la nazionale più forte nel mondo nell'arco degli anni '80.

Restano memorabili le sue prestazioni nel tour in nuova zelanda segnato dai boicottaggi (vetri sparsi sul campo, bombe di farina gettate da un aereo in corsa, etc) nell'81, in cui agli springboks venne rubata la vittoria della serie per un calcio molto dubbio concesso a tempo scaduto nel terzo test ai neozelandesi, e la serie contro i NZ CAVALIERS (gli allblack mascherati) in sudafrica nell'86, che gli springboks stravinsero. Guarda caso un anno prima della RWC.

Era un'altra epoca: i giocatori neozelandesi che accettarono di effettuare la tournee in sudafrica vennero pagati dalla federazione, fatto che scatenò scatenò polemiche a non finire.

Gerber cmq era un atleta eccezionale, tanto che riuscì a rimanere titolare in nazionale fino alla prima tournee del dopo-apartheid, unico sopravvissuto della nazionale stellare degli anni '80 assieme a Naas Botha.

Gli ultimi anni di carriera li trascorse in Italia, a L'Aquila, facendo anche lì la differenza nel gioco dei backs.

GRUN
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Messaggio da GRUN » 21 giu 2007, 15:38

Perfettamente d'accordo con L3gs, che saluto, sul valore di quella nazionale sudafricana e sulle qualità di Gerber. Mi permetto di aggiungere due o tre dettagli relativi a quel grandissimo campione: 24 caps e qualcosa come 19 mete (ed una trasformazione) con gli Springboks, giocatore dell'anno in Sudafrica nel 1984, esordì in nazionale il 15 agosto 1980 contro il Sudamerica e chiuse il 14/11/92 contro l'Inghilterra. A L'Aquila arrivò nel 1993 e molti pensarono che si trattasse di un azzardo, considerata l'età del giocatore (nato nel 1958), destinato ad inserirsi in una rosa molto. come dire, "matura", con Ghizzoni quarantenne e Colella, D'Onofrio Bottacchiari, Troiani ben sopra i trenta (e meno male che il mio carissimo amico Giorgio Morelli, vecchio rimbambito, aveva smesso il campionato prima...). Invece Gerber si dimostrò, per via di quella attenzione maniacale alla preparazione atletica, in condizioni splendide e fu determinante nell'economia di gioco di quella squadra, capace di battere in finale la corazzata Milan il 23 aprile 1994 a Padova, in una partita più volte ricordata e della quale proprio domenica parlavo in compagnia dell'illustre forumista Verosqualo, che, lo dico ad uso e consumo di Sanzen, corre e salta più e meglio di quando giocava (beve anche un pò di più...).

L3gs
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Messaggio da L3gs » 21 giu 2007, 15:57

Debbo dire che attendevo GRUN -che saluto- e la sua capacità di sciorinare dati che completassero il mio discorso.

Per quanto mi riguarda su Gerber posso aggiungere che nell'83 Gerber fu invitato nei Barbarians, per il tradizionale match contro la Scozia, fornendo una prestazione che gli valse numerosi altri caps con i Baa Baas negli anni successivi e che gli permise -col suo gioco tutto fisicità e sacrificio- di diventare un beniamino del pubblico anglosassone, al punto che le sirene della Rugby League professionistica britannica, che già avevano allontanato dal SA campioni del calibro di Louw e se non erro Mordt, suonarono anche per lui verso metà anni '80.
Fu proprio Gerber a giurare a Craven, vero padre putativo del rugby sudafricano e presidente della federazione a quel tempo, che non avrebbe ceduto alle lusinghe di uno sport professionistico.
Ricordo altresì le sue tre mete (che in inglese si chiama hat-trick) in 18' contro l'inghilterra nel secondo test nel 1984 (i boks vinsero 31-15), e la prestazione maiuscola nell'86 nel match del centenario dell'IRB a Twickenham per l'emisfero sud; gara che, per quanto mi riguarda, mi fece innamorare del gioco del rugby.

Il suo canto del cigno a livello internazionale, prima della magnifica esperienza italiana, furono le due mete nel match del '92 contro gli All Blacks, che celebrava il ritorno degli Springboks sulla scena del rugby mondiale. Danie replicò in Novembre nel tour in europa, dove andò a segno in entrambi i test contro i galletti.

teodoro
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Messaggio da teodoro » 21 giu 2007, 16:14

grazie mille a tutti per le risposte,ora ci capisco un po' di piu!!
continuate pure a sviluppare questo ost con tutti i piu grandi campioni del passato che vi vengono in mente,io leggo con piacere!:D
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