scanavacca annuncia l'addio
Moderatore: Emy77
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Shye
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Solo in tutti gli allenatori della nazionale dal ventennio fascista in poi.rask ha scritto:Nè in in cielo, nè in terra...
Invece di invocare spiegazioni spiegatemi voi come diavolo è possibile che l'Hugo Porta di Rovigo stia sempre fuori
Vincitore Trofeo Nostradamus 2007
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ellis
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Beh Shye, non so se i rodigini e Rask (che è teramano....) difendano aprioristicamente Pepe.
Io no.
Io tifo per la nazionale italiana.
Non solo!!
Sono tra quelli che la tifa senza fare la minima distinzione tra equiparati e discorsi vari (io sono tra quelli che vuole Vosawai in nazionale !).
Per cui cerco di rispondere alla tua domanda in maniera rugbistica, sfrondandola dall'ironia (carina tra l'altro...) di cui l'hai pervasa.
Scanavacca è cresciuto nel momento in cui c'era Domingues, mi sembra superfluo aggiungere altro.
Quando s'è ritirato Diego, in effetti Pepe ha attreversato qualche stagione opaca, la sua mancata convocazione a quei tempi non fece giustamente scandalo.
Poi sono venuti fuori tutti questi fenomeni (Pez, Wakarua, Orquera, perfino Griffen all'apertura - sigh sigh) che non hanno fatto che accrescere (almeno in me) una certezza: e cioè che se l'Italia avesse avuto un'apertura ed un estremo decenti forse avrebbe già vinto il suo primo 6N o ci sarebbe cmq andata molto molto vicina.....
Anche Mazzariol è stato sacrificato sull'altare dei due Les Carbourat della Pampa; c'è sempre stata la convinzione che un'apertura con un buon piede (e quindi con un uso continuo e forsennato dello stesso) ci potesse far recuperare terreno contro gli squadroni.
In questo senso, paradossalmente, l'ammissione al 6N e Domingues ci hanno fatti rallentare nella crescita; mi spiego meglio perchè riconosco che la frase è forte.
Se analizziamo i risultati dell'Italia confrontando quelli dell'era Coste con quelli degli anni 2000 fino al 2006, si può notare che l'Italia è palesemente migliorata con le nazioni appena sotto di lei nel ranking (ha distanzaito definitivamente Romania, Urss, Tonga, Canada etc.) ed anche con quelle appena sopra (Scozia, Galles ed Argentina) ma ha DECISAMENTE peggiorato le linee nei confronti diretti con le prime 6/7.
I successi contro l'Irlanda che preparava i Mondiali, l'exploit di Grenoble contro la Francia fresca di Grande Slam, le sconfitte di misura contro l'Inghilterra e persino contro gli AB, se raffrontate ai 70/100 punti di media che abbiamo rimediato nei TM successivi all'era-Coste.
Nel frattempo cresceva la nostra mischia ed i nostri reparti dispari del pack diventavano tra i migliori del mondo; il rugby si gioca in tanti modi, sia chiaro; per cui noi ci siamo specializzati nel puck&kick e da lì abbiamo costruito la nostra roccaforte, con i 3/4 chiamati ad essere, più che altro, buoni placcatori; va bene così.
Ma deve essere chiaro a tutti che l'ultimo vero salto qualitativo lo compiremo quando i nostri 3/4 giocheranno a rugby; in tal senso, anche in maniera un po' ruspante, Pepe e Coco sono aperture che giocano l'ovale e fanno giocare; sì, certo ogni tanto si isolano, ma vanno anche a fare la maul, i grillo-talpa, il sostegno, tutte quelle cose che i "piedaroli" non fanno.
Direte voi chi ha ragione?
Non lo so, però vi pongo una riflessione: tempo fa guardai una partita del Super14 ed alla fine dettero le statistiche; il maggior numero di grilli-talpa li fece Stephen Brett....
Tornando a noi e a Scanavacca: io non sono mai stato fissato aprioristicamente; anche perchè sono anch'io convinto che una vera apertura italiana (o oriunda o equiparata) di un certo livello non ce l'abbiamo e quindi neanche Pepe lo è; però con l'Argentina in quei 20 minuti finali e nelle 3 partite disputate al 6N Pepe ha giocato molto bene, in un momento in cui Pez era imbarazzante, Orquera sparito, Wakarua estremizzato e Marcato non pervenuto.
Senza considerare che la Scozia soffre da matti (specialmente senza Jason White) le aperture che giocano vicino alla mischia.
Insomma, il nè cielo nè in terra è tutto riferito a questo particolare momento del rguby italiano, tutto lì.
E con tutta la tranquillità possibile, senza pregiudizi nè da una parte nè dall'altra, la rinuncia a Pepe appare molto ma molto strana.
Io no.
Io tifo per la nazionale italiana.
Non solo!!
Sono tra quelli che la tifa senza fare la minima distinzione tra equiparati e discorsi vari (io sono tra quelli che vuole Vosawai in nazionale !).
Per cui cerco di rispondere alla tua domanda in maniera rugbistica, sfrondandola dall'ironia (carina tra l'altro...) di cui l'hai pervasa.
Scanavacca è cresciuto nel momento in cui c'era Domingues, mi sembra superfluo aggiungere altro.
Quando s'è ritirato Diego, in effetti Pepe ha attreversato qualche stagione opaca, la sua mancata convocazione a quei tempi non fece giustamente scandalo.
Poi sono venuti fuori tutti questi fenomeni (Pez, Wakarua, Orquera, perfino Griffen all'apertura - sigh sigh) che non hanno fatto che accrescere (almeno in me) una certezza: e cioè che se l'Italia avesse avuto un'apertura ed un estremo decenti forse avrebbe già vinto il suo primo 6N o ci sarebbe cmq andata molto molto vicina.....
Anche Mazzariol è stato sacrificato sull'altare dei due Les Carbourat della Pampa; c'è sempre stata la convinzione che un'apertura con un buon piede (e quindi con un uso continuo e forsennato dello stesso) ci potesse far recuperare terreno contro gli squadroni.
In questo senso, paradossalmente, l'ammissione al 6N e Domingues ci hanno fatti rallentare nella crescita; mi spiego meglio perchè riconosco che la frase è forte.
Se analizziamo i risultati dell'Italia confrontando quelli dell'era Coste con quelli degli anni 2000 fino al 2006, si può notare che l'Italia è palesemente migliorata con le nazioni appena sotto di lei nel ranking (ha distanzaito definitivamente Romania, Urss, Tonga, Canada etc.) ed anche con quelle appena sopra (Scozia, Galles ed Argentina) ma ha DECISAMENTE peggiorato le linee nei confronti diretti con le prime 6/7.
I successi contro l'Irlanda che preparava i Mondiali, l'exploit di Grenoble contro la Francia fresca di Grande Slam, le sconfitte di misura contro l'Inghilterra e persino contro gli AB, se raffrontate ai 70/100 punti di media che abbiamo rimediato nei TM successivi all'era-Coste.
Nel frattempo cresceva la nostra mischia ed i nostri reparti dispari del pack diventavano tra i migliori del mondo; il rugby si gioca in tanti modi, sia chiaro; per cui noi ci siamo specializzati nel puck&kick e da lì abbiamo costruito la nostra roccaforte, con i 3/4 chiamati ad essere, più che altro, buoni placcatori; va bene così.
Ma deve essere chiaro a tutti che l'ultimo vero salto qualitativo lo compiremo quando i nostri 3/4 giocheranno a rugby; in tal senso, anche in maniera un po' ruspante, Pepe e Coco sono aperture che giocano l'ovale e fanno giocare; sì, certo ogni tanto si isolano, ma vanno anche a fare la maul, i grillo-talpa, il sostegno, tutte quelle cose che i "piedaroli" non fanno.
Direte voi chi ha ragione?
Non lo so, però vi pongo una riflessione: tempo fa guardai una partita del Super14 ed alla fine dettero le statistiche; il maggior numero di grilli-talpa li fece Stephen Brett....
Tornando a noi e a Scanavacca: io non sono mai stato fissato aprioristicamente; anche perchè sono anch'io convinto che una vera apertura italiana (o oriunda o equiparata) di un certo livello non ce l'abbiamo e quindi neanche Pepe lo è; però con l'Argentina in quei 20 minuti finali e nelle 3 partite disputate al 6N Pepe ha giocato molto bene, in un momento in cui Pez era imbarazzante, Orquera sparito, Wakarua estremizzato e Marcato non pervenuto.
Senza considerare che la Scozia soffre da matti (specialmente senza Jason White) le aperture che giocano vicino alla mischia.
Insomma, il nè cielo nè in terra è tutto riferito a questo particolare momento del rguby italiano, tutto lì.
E con tutta la tranquillità possibile, senza pregiudizi nè da una parte nè dall'altra, la rinuncia a Pepe appare molto ma molto strana.
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chiarissimo
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- jaco
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...vero... vero anche che quelle (poche) volte che Coste (e poi Mascioletti) hanno dovuto sostituire Dominguez l'hano fatto con Mazzariol... (tranne i primi anni di Coste quando c'era ancora Bonomi...)ellis ha scritto: Scanavacca è cresciuto nel momento in cui c'era Domingues, mi sembra superfluo aggiungere altro.
...concordo in parte. Va anche ricordato che Pez, in un periodo in cui Scanavacca non era particolarmente convincente, riuscì a vincere uno scudetto a Roma e vinse per due anni di fila la seconda divisione inglese con il Roterham. Per un anno Pez e Pepe convissero a Roma nell'anno post-scudetto e dal confronto non uscì un reale vincitore... insomma sono d'accordissimo con la tua affermazione che i vari oriundi-equiparati che hanno giocato apertura non sono dei fenomeni, però va detto anche che Scanavacca non si è mai dimostrato effettivamente superiore (ribadisco per l'ennesima volta, comunque, che personalmente lo avrei visto volentieri in nazionale e che le sue varie esclusioni, è evidente ormai a tutti, non sono mai state di carattere prettamente tecnico).ellis ha scritto:Quando s'è ritirato Diego, in effetti Pepe ha attreversato qualche stagione opaca, la sua mancata convocazione a quei tempi non fece giustamente scandalo.
Poi sono venuti fuori tutti questi fenomeni (Pez, Wakarua, Orquera, perfino Griffen all'apertura - sigh sigh) che non hanno fatto che accrescere (almeno in me) una certezza: e cioè che se l'Italia avesse avuto un'apertura ed un estremo decenti forse avrebbe già vinto il suo primo 6N o ci sarebbe cmq andata molto molto vicina.....
La grandissima nazionale di Coste ridusse il gap con le europee... molto meno con gli ABs e gli Springbocks che allora erano al vertice del rugby mondiale (70-6 li beccò dagli ABs anche quella nazionale).ellis ha scritto:Anche Mazzariol è stato sacrificato sull'altare dei due Les Carbourat della Pampa; c'è sempre stata la convinzione che un'apertura con un buon piede (e quindi con un uso continuo e forsennato dello stesso) ci potesse far recuperare terreno contro gli squadroni.
In questo senso, paradossalmente, l'ammissione al 6N e Domingues ci hanno fatti rallentare nella crescita; mi spiego meglio perchè riconosco che la frase è forte.
Se analizziamo i risultati dell'Italia confrontando quelli dell'era Coste con quelli degli anni 2000 fino al 2006, si può notare che l'Italia è palesemente migliorata con le nazioni appena sotto di lei nel ranking (ha distanzaito definitivamente Romania, Urss, Tonga, Canada etc.) ed anche con quelle appena sopra (Scozia, Galles ed Argentina) ma ha DECISAMENTE peggiorato le linee nei confronti diretti con le prime 6/7.
I successi contro l'Irlanda che preparava i Mondiali, l'exploit di Grenoble contro la Francia fresca di Grande Slam, le sconfitte di misura contro l'Inghilterra e persino contro gli AB, se raffrontate ai 70/100 punti di media che abbiamo rimediato nei TM successivi all'era-Coste.
Vincevamo con l'Irlanda (ed erano grandissimi risultati, intendiamoci) che accumulava cucchiai di legno e beccava molti punti dai neri... stesso discorso per la Scozia. Non riuscimmo mai a battere un Galles per niente trascendentale... ci fu Grenoble, è vero, ma sappiamo come siano volubili i francesi... sia chiaro che non sto sminuendo quei grandissimi risultati, ma vanno anch'essi contestualizzati... per esempio va detto che Coste poteva contare su un nutrito numero di professionisti "mascherati" com'erano allora i giocatori di Benetton e Milan, mentre all'estero il professionismo era solo in embrione: il vero solco tra Italia e resto del mondo, infatti, si scavò nel 1999 quando il professionismo entrò in maniera reale e sistematica nel rugby...
...verissimo... evidentemente tutti i CT che si sono succeduti in anni recenti (ci metterei anche Coste) pensano che non abbiamo i 3/4 adatti ad un certo tipo di gioco, anche BBZ nonostante all'inizio ci avesse fatto pensare il contrario e nonostante abbia senz'altro alzato il rendimanto della nostra linea arretrata... a questo punto dobbiamo chiederci: tutti "farlocchi" questi CT o davvero il rugby italiano ha un problema atavico nel far giocare i 3/4 palla in mano? E la soluzione sta solo nell'avere un MA più propenso al gioco alla mano o non piuttosto in una impostazione diversa che deve essere data al nostro rugby cominciando fin dal minirugby?ellis ha scritto:Nel frattempo cresceva la nostra mischia ed i nostri reparti dispari del pack diventavano tra i migliori del mondo; il rugby si gioca in tanti modi, sia chiaro; per cui noi ci siamo specializzati nel puck&kick e da lì abbiamo costruito la nostra roccaforte, con i 3/4 chiamati ad essere, più che altro, buoni placcatori; va bene così.
Ma deve essere chiaro a tutti che l'ultimo vero salto qualitativo lo compiremo quando i nostri 3/4 giocheranno a rugby; in tal senso, anche in maniera un po' ruspante, Pepe e Coco sono aperture che giocano l'ovale e fanno giocare; sì, certo ogni tanto si isolano, ma vanno anche a fare la maul, i grillo-talpa, il sostegno, tutte quelle cose che i "piedaroli" non fanno.
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giongeffri
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Concordo. Il livello di "professionismo" dei movimenti ormai fa la vera differenza. Squadre di ottima tradizione come la Romania ormai non sono più in grado d'impensierire nazioni "semiprofessionistiche" come l'Italia o la Scozia, che a loro volta nulla possono contro le nazioni che hanno un movimento completamente professionistico. Unica rilevante eccezione è l'Argentina, che ha però un enorme quantità di giocatori all'estero (sono buoni e costano poco, un pò il discorso che vale per i nostri migliori giocatori in Europa)jaco ha scritto:La grandissima nazionale di Coste ridusse il gap con le europee... molto meno con gli ABs e gli Springbocks che allora erano al vertice del rugby mondiale (70-6 li beccò dagli ABs anche quella nazionale).ellis ha scritto: Se analizziamo i risultati dell'Italia confrontando quelli dell'era Coste con quelli degli anni 2000 fino al 2006, si può notare che l'Italia è palesemente migliorata con le nazioni appena sotto di lei nel ranking (ha distanzaito definitivamente Romania, Urss, Tonga, Canada etc.) ed anche con quelle appena sopra (Scozia, Galles ed Argentina) ma ha DECISAMENTE peggiorato le linee nei confronti diretti con le prime 6/7.
I successi contro l'Irlanda che preparava i Mondiali, l'exploit di Grenoble contro la Francia fresca di Grande Slam, le sconfitte di misura contro l'Inghilterra e persino contro gli AB, se raffrontate ai 70/100 punti di media che abbiamo rimediato nei TM successivi all'era-Coste.
Vincevamo con l'Irlanda (ed erano grandissimi risultati, intendiamoci) che accumulava cucchiai di legno e beccava molti punti dai neri... stesso discorso per la Scozia. Non riuscimmo mai a battere un Galles per niente trascendentale... ci fu Grenoble, è vero, ma sappiamo come siano volubili i francesi... sia chiaro che non sto sminuendo quei grandissimi risultati, ma vanno anch'essi contestualizzati... per esempio va detto che Coste poteva contare su un nutrito numero di professionisti "mascherati" com'erano allora i giocatori di Benetton e Milan, mentre all'estero il professionismo era solo in embrione: il vero solco tra Italia e resto del mondo, infatti, si scavò nel 1999 quando il professionismo entrò in maniera reale e sistematica nel rugby...
Sono un fungo.. uacciuà... velenoso uacciuà...
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ellis
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Hai ragionissima, Jaco.jaco ha scritto:...verissimo... evidentemente tutti i CT che si sono succeduti in anni recenti (ci metterei anche Coste) pensano che non abbiamo i 3/4 adatti ad un certo tipo di gioco, anche BBZ nonostante all'inizio ci avesse fatto pensare il contrario e nonostante abbia senz'altro alzato il rendimanto della nostra linea arretrata... a questo punto dobbiamo chiederci: tutti "farlocchi" questi CT o davvero il rugby italiano ha un problema atavico nel far giocare i 3/4 palla in mano? E la soluzione sta solo nell'avere un MA più propenso al gioco alla mano o non piuttosto in una impostazione diversa che deve essere data al nostro rugby cominciando fin dal minirugby?
Io la penso esattamente come te; rileggendo il mio intervento mi sono reso conto che potevo essere frainteso allora provo a spiegarmi meglio.
Non si risolvono i problemi con un MA più propenso ! Chiaro.
Al massimo puoi avere dei piccoli risultati parziali e fugaci, anche se comunque interessanti; segnali, tipo che se un flanker si inserisce tra i backs senza aspettare la mischia e, nella stessa azione, l'apertura va a fare prima un sostegno da terza linea e poi persino una ruck come fosse un pilone, ecco che arriva una meta come quella di Twickenham; una meta che, secondo me, ha un valore immenso per l'Italia; una meta di tale fattura io fatico a ricordarmela, contro una squadra che ci è nettamente superiore (nonchè campione del mondo in carica...).
Se ci pensate bene, in quell'azione, abbiamo rischiato: abbiamo rischiato l'intercetto, abbiamo rischiato di farci trovare con la difesa impreparata, abbiamo rischiato che Josh perdesse l'ovale, prima per un possibile grillo-talpa inglese e poi per un'azione ai limiti del "tenuto"; in altre occasioni Sole avrebbe rallentato, aspettato la mischia sui 22 avversari, e poi sarebbe stata la solita azione italiana che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe fruttato un calcio a favore per fuori-gioco degli avversari (ma proprio nel migliore dei casi, eh....).
Però, è chiaro che, al di là di questi sporadici segnali, il movimento italiano rugbistico fatica ad impostare una mentalità che privilegi il gioco; in realtà si dice sempre "con i trequarti" ma più in generale all'Italia manca il gioco, anche il pack ha questo difetto; sono fortissimi i nostri uomini di mischia ma, volendo cercar loro dei difetti, diciamo che coma trattamento della palla, ball-handling, sono inferiori agli avversari diretti delle squadre di livello: non si vedono off-load, i ball-carrier stanno sparendo, difficilissimo vedere un flanker che si inserisce tra i trequarti; il nostro reparto arretrato sta piatto anche quando l'ovale ce l'abbiamo noi, insomma è un problema di fiducia nei propri mezzi ed in un certo tipo di mentalità.
Dobbiamo cambiare in fretta perchè abbiamo ormai già "spremuto" tutti gli altri campi: il lavoro del pack, le mischie ordinate, la difesa del campo, la pressione, i placcaggi, il piede, le motivazioni, la scelta di diversi sistemi di allenamento, il seguito popolare.
Abbiamo il 100% da tutti questi settori: ci manca il saper giocare a rugby facendo più di due passaggi prima di un set-up.
Senza questo, non faremo altri salti di qualità.
Tu dici cambiare dalla base , dal mini-rugby; beh, qui non so che dirti perchè conosco poco quell'ambiente; di certo l'Italia non ha neanche nei ragazzetti ed in chi li allena la mentalità del "giocare l'ovale"; però quando si entra nel giro delle nazionali ti fanno perdere anche quel poco che magari hai di tuo.
Basta, stop! Gioca chi placca e chi tatticamente fa le cose che dice l'allenatore.
Un Brendan Williams o un Hook difficilmente sarebbero diventati quello che sono diventati se fossero stati "azzurri" intorno ai loro 18-20 anni; credo che non li avrebbero lasciati giocare a briglie sciolte.
E non per colpa di Berbizier piuttosto che di Kirwan; è la mentalità nostra che va cambiata, sono le iniziative di gioco che devono essere incoraggiate; con il piede e basta non si va oltre.
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L3gs
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jaco ha scritto:
...concordo in parte. Va anche ricordato che Pez, in un periodo in cui Scanavacca non era particolarmente convincente, riuscì a vincere uno scudetto a Roma e vinse per due anni di fila la seconda divisione inglese con il Roterham. Per un anno Pez e Pepe convissero a Roma nell'anno post-scudetto e dal confronto non uscì un reale vincitore...
Due inesattezze:jaco ha scritto: La grandissima nazionale di Coste ridusse il gap con le europee... molto meno con gli ABs e gli Springbocks che allora erano al vertice del rugby mondiale (70-6 li beccò dagli ABs anche quella nazionale).
1) l'annata 99/00 è a tutt'oggi ricordata come una delle migliori per Pepe; viceversa, a Roma non riuscì ad esprimersi sui suoi livelli a causa della poca continuità con cui veniva impiegato.
2) L'Italia di Coste ottenne grandi risultati e prestazioni sia contro NZ (21-31 alla RWC del 91) che SA (due grandi gare a Bologna e Roma). Il 70-6 che ricordi avvenne alla prima RWC dell'87, dove il coach (ma definirlo tale è un complimento...) era Marco Bollesan.
- Willimoski
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Errori !L3gs ha scritto:jaco ha scritto:
...concordo in parte. Va anche ricordato che Pez, in un periodo in cui Scanavacca non era particolarmente convincente, riuscì a vincere uno scudetto a Roma e vinse per due anni di fila la seconda divisione inglese con il Roterham. Per un anno Pez e Pepe convissero a Roma nell'anno post-scudetto e dal confronto non uscì un reale vincitore...Due inesattezze:jaco ha scritto: La grandissima nazionale di Coste ridusse il gap con le europee... molto meno con gli ABs e gli Springbocks che allora erano al vertice del rugby mondiale (70-6 li beccò dagli ABs anche quella nazionale).
1) l'annata 99/00 è a tutt'oggi ricordata come una delle migliori per Pepe; viceversa, a Roma non riuscì ad esprimersi sui suoi livelli a causa della poca continuità con cui veniva impiegato.
2) L'Italia di Coste ottenne grandi risultati e prestazioni sia contro NZ (21-31 alla RWC del 91) che SA (due grandi gare a Bologna e Roma). Il 70-6 che ricordi avvenne alla prima RWC dell'87, dove il coach (ma definirlo tale è un complimento...) era Marco Bollesan.
1) Il 21-31 con gli All Blacks fu realizzato dalla nazionale guidata dal grande Fourcade che iniziò l'opera portata alla fien da Coste dal 1993-94.
2) di 6-70 con gli ABS ne abbiamo subiti due : uno nell'87 ai mondilai, l'altro a Bologna nel 1995, con mazzariol MA, quando Dominguez si rifiutò di giocare per motivi di soldi, tornando la settimana dopo , ben foraggiato contro gli Springboks
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GRUN
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L3gs ciao. Mi permetto di entrare nella "disputa" tra te e Jaco, che saluto, per due ulteriori precisazioni. Nel 1991 l'allenatore era il troppo sottovalutato Bertrand Fourcade, che rimase in carica dal 1989 al 1993 e preparò il terreno al comunque bravissimo Coste. Per quello che concerne i confronti con gli All Blacks Jaco si riferiva alla partita che giocammo a Bologna il 28/10/1995 e che finì appunto 70-6 per i tuttineri, partita ricordata anche per la polemica pre-gara tra Dominguez e Coste, che voleva schierare il cordobes centro, partendo, come in effetti avvenne, con Bonomi apertura (Dominguez poi non giocò). Nel primo tempo limitammo i danni reggendo in qualche modo il confronto, nel secondo venimmo schiantati e fu un calvario scandito da sette mete.
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ellis
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Al di là di queste interessanti precisazioni statistiche, appare evidente che i vari gap tra livelli differenti si sono dilatati a dismisura con l'avvento del professionismo.
L'Italia ha distanziato chi le stava appena dietro nel ranking, agguantando anche Scozia e Galles, ma di fatto ha peggiorato contro le grandi; quel 21-31 contro gli AB oggi sarebbe impensabile, idem quella sconfitta di misura con gli inglesi (non ricordo qual'era il mondiale...) con la Rosa tutta chiusa nei propri 22 ed una meta annullata all'Italia.
Diciamo che noi abbiamo preso il treno solo per metà.....hanno tirato sopra solo la mischia....
L'Italia ha distanziato chi le stava appena dietro nel ranking, agguantando anche Scozia e Galles, ma di fatto ha peggiorato contro le grandi; quel 21-31 contro gli AB oggi sarebbe impensabile, idem quella sconfitta di misura con gli inglesi (non ricordo qual'era il mondiale...) con la Rosa tutta chiusa nei propri 22 ed una meta annullata all'Italia.
Diciamo che noi abbiamo preso il treno solo per metà.....hanno tirato sopra solo la mischia....
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GiorgioXT
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Altra inesattezza ... non è serio affermare che negli anni 87-90 l'Italia di Coste fosse semiprofessionistica e le altre del 5 nazioni invece formate da dilettanti ... che ci fossero ANCHE dei dilettanti è verissimo, ma l'ossatura delle squadre era già da molti anni formata da gente che viveva solo di Rugby! , parliamo oltretutto di campionati come il Francese e l'inglese che erano già allora dei business di tutto rispetto, anche se lontani dalla "grande industria" attuale.
Italia-NZ : se non sbaglio i migliori risultati storici sono quelli dei primi anni '80 , con divari ridotti sotto la meta.
Torniamo IT - Scanavacca : mi paiono ormai chiarite alcuni questioni di fondo .
- Non è una esclusione per motivi tecnici o fisici
- Non è una esclusione perchè abbiamo a disposizione giocatori migliori di lui da far giocare
Quindi a rigor di logica può essere dovuta solo a questioni disciplinari, di obbedienza al coach o di rapporti con la squadra e la dirigenza.
Ma in questo caso, visti proprio i primi due punti, è qui che serve la dirigenza a lo staff della nazionale, a cercare di risolvere le questioni, appianare i dissidi ... questo non è lavoro del Coach (nè deve esserlo) ma del Team Manager si ... che in ogni caso dovrebbe gestire una situazione del genere con lobbiettivo di risolvere il problema o al limite estremo ridurne il danno possibile.
La mia impressione è che invece nulla di questo sia avvenuto, e questo mi preoccupa, non per Scanavacca ma per la Nazionale.
Italia-NZ : se non sbaglio i migliori risultati storici sono quelli dei primi anni '80 , con divari ridotti sotto la meta.
Torniamo IT - Scanavacca : mi paiono ormai chiarite alcuni questioni di fondo .
- Non è una esclusione per motivi tecnici o fisici
- Non è una esclusione perchè abbiamo a disposizione giocatori migliori di lui da far giocare
Quindi a rigor di logica può essere dovuta solo a questioni disciplinari, di obbedienza al coach o di rapporti con la squadra e la dirigenza.
Ma in questo caso, visti proprio i primi due punti, è qui che serve la dirigenza a lo staff della nazionale, a cercare di risolvere le questioni, appianare i dissidi ... questo non è lavoro del Coach (nè deve esserlo) ma del Team Manager si ... che in ogni caso dovrebbe gestire una situazione del genere con lobbiettivo di risolvere il problema o al limite estremo ridurne il danno possibile.
La mia impressione è che invece nulla di questo sia avvenuto, e questo mi preoccupa, non per Scanavacca ma per la Nazionale.
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GiorgioXT
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