Sono d'accordo quasi su tutto.halfback ha scritto:E' sicuramente importante che i giovani giochino in S10, ma io mi riterrei soddisfatto anche se li vedessi giocare nel girone d'eccellenza della serie A: soprattutto perchè sta diventando un banco di prova molto più serio ed interessante di quanto non fosse la serie cadetta di una volta.
E visto che si sta sempre a parlare di aperture, la cosa drammatica è che l'unica apertura "seria" di scuola italiana che gioca in serie A1 è Marco Anversa della Rugby Roma. Con buona pace di giovanotti volonterosi come Boarato (Badia), ma che hanno comunque prospettive limitate.
Praticamente tutti gli altri n. 10 vengono da fuori, tra l'altro alcuni con credenziali più che discrete: dall'ex nazionale canadese Monro (Colorno) al nuovo arrivato del Prato, il neozelandese Clarke (ha giocato l'NPC con l'Hawke's Bay).
L'altro ruolo a rischio d'estinzione è quello della terza-centro: di n. 8 italiani che possano dare reale impatto ce ne sono pochi in S10 ma anche in A1. A Roma ne ho visti finora solo due che paiono di categoria superiore e sono entrambi stranieri: il romeno Dima, del Colorno, e l'argentino Segundo, del Prato.
Aperture: Il problema nasce dalle giovanili, dove nelle rappresentative regionali e zonali vengono chiamati i ragazzi in base al fisico e quando ci si accorge che crescendo questi ragazzi non possono giocare in un ruolo dove prima di tutto serve tecnica e visione di gioco, sono finiti. E inoltre non ci sono squadre (a parte eccezioni) che dalla serie a in su danno fiducia ai giovani italiani; c'è la ferma convinzione che uno straniero debba essere fortissimo: ci sono stati dei casi di veri flop. Purtroppo anche in serie b sta prendendo piede questa "moda".
Capitolo Anversa: ottimo piede, stop. Difesa nullo. Gioco alla mano: nullo. Sono convinta che non sia all'altezza. Spero che ne vengano migliori di aperture italiane nei prossimi anni!
N. 8: dal punto di vista italiani credo tu abbia ragione, anche se in generale ci sono dei bei numeri 8 in serie a1 e a2 (Firenze, Roma, Livorno, Piacenza). Degli italiani sottolinerei Mannucci, Pellizzari. Il primo già da qualche anno da top ten, il secondo forse lo sarà