Partono le Accademie dei Club
Moderatore: Emy77
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Pukana
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Caro Kaiser,
ho letto e riletto la tua risposta (grazie tantissimo) piu' di una volta e sto col magone in gola, pensando che ci sono coloro che vogliono fare ma che il nostro paese cosi' ancorato al passato e alla solita burocazia impedisce loro di fare. Mi sono trasferita in NZL 5 e mezzo fa e dal nulla con nulla ora ho e faccio tanto che non riesco a stare ferma un secondo a livello sportivo che ora e' la mia vita e il mio lavoro.
Vorrei dirti di non mollare perche' se anche tu e coloro come te mollano allora chi rimane? ma forse allo stesso tempo ti dico quello che da un po' mi sto dicendo a me stessa: vai all'estero impara, esplora, scopri e acquisisci e poi let's get back nel bel bel paese e mettere a frutto le nostre conoscenze e aiutare sport come il rugby a svilupparsi e crescere.
Purtroppo......poi penso che comunque non ci permetterebbero di tornare e fare proprio coloro che sono stati, sono tutt'ora e saranno tra 10 anni ancora alla dirigenza della FIR. L'Italia e' tanto per nepotismo e favoreggiamenti quanto altri paesi sono per meritocrazia e democrazia.
Sai c'e' da dire che il governo neo zelandese deve comunque incentivare i ragazzi nello sport perche' altromenti dovi li trovi i campioni su 4 milioni di persone?
Comunque se ti serve una qualunque cosa come idee o che neso' notizie su come fanno e cosa fanno qui in NZL mandami un messaggio privato e poi ti do' la mia email.
un saluto affettuoso e happy new 2008 mate!
ho letto e riletto la tua risposta (grazie tantissimo) piu' di una volta e sto col magone in gola, pensando che ci sono coloro che vogliono fare ma che il nostro paese cosi' ancorato al passato e alla solita burocazia impedisce loro di fare. Mi sono trasferita in NZL 5 e mezzo fa e dal nulla con nulla ora ho e faccio tanto che non riesco a stare ferma un secondo a livello sportivo che ora e' la mia vita e il mio lavoro.
Vorrei dirti di non mollare perche' se anche tu e coloro come te mollano allora chi rimane? ma forse allo stesso tempo ti dico quello che da un po' mi sto dicendo a me stessa: vai all'estero impara, esplora, scopri e acquisisci e poi let's get back nel bel bel paese e mettere a frutto le nostre conoscenze e aiutare sport come il rugby a svilupparsi e crescere.
Purtroppo......poi penso che comunque non ci permetterebbero di tornare e fare proprio coloro che sono stati, sono tutt'ora e saranno tra 10 anni ancora alla dirigenza della FIR. L'Italia e' tanto per nepotismo e favoreggiamenti quanto altri paesi sono per meritocrazia e democrazia.
Sai c'e' da dire che il governo neo zelandese deve comunque incentivare i ragazzi nello sport perche' altromenti dovi li trovi i campioni su 4 milioni di persone?
Comunque se ti serve una qualunque cosa come idee o che neso' notizie su come fanno e cosa fanno qui in NZL mandami un messaggio privato e poi ti do' la mia email.
un saluto affettuoso e happy new 2008 mate!
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BixBeiderbecke
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Torno all'aspetto di questo argomento che più ha suscitato perplessità.
Come riportato ieri sul sito del GRAN (www.granrugby.it), l'Accademia che ha sede in questo club nel proprio girone ha vinto nove partite su nove ed ha realizzato 535 punti subendone 59. Una media/partita di quasi 60 punti fatti e sette subiti che sembrerebbe dare ragione a chi parla di un campionato squilibrato.
Andando più a fondo nella questione, invece, si deve dire che i campionati al di sotto dell'U19 sono quasi sempre stati così squilibrati, almeno in Emilia Romagna. I risultati clamorosi ci sono sempre stati, così come ci sono sempre state le delusioni quando dopo aver passato il turno in maniera così "morbida", ci si è scontrati con altre realtà.
I risultati del GRAN, se non ci fosse stata l'Accademia, avrebbero forse avuto una dimensione numericamente un po' meno clamorosa, ma l'andamento del girone sarebbe stato quello. Quei ragazzi si stanno solo allenando di più e "meglio". Questo fatto, unito ad un'organizzazione più completa e preparata, ha aumentato la competitività di una squadra che, ripeto e sottolineo, era già forte.
Di atleti della "lista dei 64" nel GRAN U17 se non sbaglio ce ne sono solo 4. Due di "formazione Amatori" e due provenienti da altre società. Non conosco le U17 delle società di provenienza di questi ultimi due atleti, ma se per disgrazia fossero state fra quelle che incassano 70 - 80 punti a partita, come avrebbero potuto garantire la crescita di questi atleti di interesse federale?
Diversa è la questione sulla distribuzione dei fondi federali. Se non sbaglio la FIR prevedeva di costituire 14 centri, ma poi ne sono stati assegnati solo 8. Certo, va valutata anche la questione geografica, e quella stabilita a priori dalla FIR mi sembra fosse equa: è chiaro che non è possibile, per esempio, attribuire all'Emilia Romagna più Accademie che al Veneto. Però anche considerando questo problema a me sembra strano che non si siano trovate 14 sedi.
Si dà sempre colpa alla Federazione, ma qui sembra esserci qualche colpa da parte dei club.
Come riportato ieri sul sito del GRAN (www.granrugby.it), l'Accademia che ha sede in questo club nel proprio girone ha vinto nove partite su nove ed ha realizzato 535 punti subendone 59. Una media/partita di quasi 60 punti fatti e sette subiti che sembrerebbe dare ragione a chi parla di un campionato squilibrato.
Andando più a fondo nella questione, invece, si deve dire che i campionati al di sotto dell'U19 sono quasi sempre stati così squilibrati, almeno in Emilia Romagna. I risultati clamorosi ci sono sempre stati, così come ci sono sempre state le delusioni quando dopo aver passato il turno in maniera così "morbida", ci si è scontrati con altre realtà.
I risultati del GRAN, se non ci fosse stata l'Accademia, avrebbero forse avuto una dimensione numericamente un po' meno clamorosa, ma l'andamento del girone sarebbe stato quello. Quei ragazzi si stanno solo allenando di più e "meglio". Questo fatto, unito ad un'organizzazione più completa e preparata, ha aumentato la competitività di una squadra che, ripeto e sottolineo, era già forte.
Di atleti della "lista dei 64" nel GRAN U17 se non sbaglio ce ne sono solo 4. Due di "formazione Amatori" e due provenienti da altre società. Non conosco le U17 delle società di provenienza di questi ultimi due atleti, ma se per disgrazia fossero state fra quelle che incassano 70 - 80 punti a partita, come avrebbero potuto garantire la crescita di questi atleti di interesse federale?
Diversa è la questione sulla distribuzione dei fondi federali. Se non sbaglio la FIR prevedeva di costituire 14 centri, ma poi ne sono stati assegnati solo 8. Certo, va valutata anche la questione geografica, e quella stabilita a priori dalla FIR mi sembra fosse equa: è chiaro che non è possibile, per esempio, attribuire all'Emilia Romagna più Accademie che al Veneto. Però anche considerando questo problema a me sembra strano che non si siano trovate 14 sedi.
Si dà sempre colpa alla Federazione, ma qui sembra esserci qualche colpa da parte dei club.
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kaiser
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Nella realtà, il problema, per le accademie non si pone. Chi è diventato Accademia si è ulteriormente rafforzato e lo squilibrio con le altre squadre è aumentato. Il numero totale dei tesserati è sempre quello e se si pensa di migliorare un sistema in "quattro gatti" probabilmente non si andrà molto lontano.
Nella sostanza: mancano i numeri, i numeri di una base più eterogenea e i numeri dell'elite.
E' per questo che dico che l'unico grande e reale serbatoio esistente è la scuola.
Se poi qualcuno crede di diventare grande con i nostri numeri di giocatori (non sto parlando di qualità dei singoli) allra credo che sbagli.
Non si tratta di modificare qualcosa ma di cambiare strada e soprattutto di ridistribuire "la ricchezza" (si può chiamare così)
Nella sostanza: mancano i numeri, i numeri di una base più eterogenea e i numeri dell'elite.
E' per questo che dico che l'unico grande e reale serbatoio esistente è la scuola.
Se poi qualcuno crede di diventare grande con i nostri numeri di giocatori (non sto parlando di qualità dei singoli) allra credo che sbagli.
Non si tratta di modificare qualcosa ma di cambiare strada e soprattutto di ridistribuire "la ricchezza" (si può chiamare così)
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Turch
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- Iscritto il: 14 dic 2003, 0:00
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Non sono d'accordo, quantità non è sinonimo di qualità.
E' necessario lavorare sia sulla prima che sulla seconda, non si può sperare che i grandi giocatori nascano per caso, vanno riconosciuti quando sono giovani e fatti lavorare per crescere.
In un'altro thred si dice che Cipriani, che a 18 anni ha iniziato a giocare in prima squadra con gli Wasps, sia stato seguito dalla federazione inglese da quando ne aveva 14 e mandato a fare scuole e raduni, e adesso hanno un giocatore da nazionale per i prossimi 15 anni.
E' necessario lavorare sia sulla prima che sulla seconda, non si può sperare che i grandi giocatori nascano per caso, vanno riconosciuti quando sono giovani e fatti lavorare per crescere.
In un'altro thred si dice che Cipriani, che a 18 anni ha iniziato a giocare in prima squadra con gli Wasps, sia stato seguito dalla federazione inglese da quando ne aveva 14 e mandato a fare scuole e raduni, e adesso hanno un giocatore da nazionale per i prossimi 15 anni.
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kaiser
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- Iscritto il: 1 nov 2006, 7:11
- Località: higlands insubriche-lombarde
L'elite, in tutte le attività sportive, la fai sui grandi numeri. grandi numeri di base significa fare buone didattiche e grande sostegno ai singoli su grande scala. Se parti con U. 11 in 15, non farai mai una buona U.15 e, ancora di più, diffcilmente (statisticamente) avrai poche chanches di scoprire talenti. E' anche vero che il talento non nasce dai numeri, ma dalle qualità psico-fisiche e tecniche individuali ma, certamente su 300.000 tesserati avrai più facilità di trovare il Cipriani della situazione rispetto al settore di un altro Paese con 15.000 tesserati. O no?
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BixBeiderbecke
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D'accordo con Turch.
D'accordo anche con kaiser, in un certo senso, e l'avevo anche scritto più indietro. Secondo me l'ideale (oggi irraggiungibile) sarebbe che il rugby "dei club" iniziasse a livello under 19, e prima fosse tutto nelle scuole. Si può certamente lavorare in questo senso.
D'altra parte non si può, oggi, abbandonare a sé stessi deiragazzi che si è già identificati dopo raduni, selezioni ed allenamenti. Se anche in un modo un po' "forzato" si riescono a far giocare insieme un po' di questi ragazzi non può che essere considerato positivo (ma quelli che si sono trasferiti continuano ad essere "diproprietà" dei loro club d'origine, se non vado errato).
C'è il lato negativo che si falsano un po' i campionati? Se questo vuol dire avere in futuro un maggior numero di atketi per la nazionale, poco male. Smettiamo, ripeto, di pensare solo al proprio orticello.
D'accordo anche con kaiser, in un certo senso, e l'avevo anche scritto più indietro. Secondo me l'ideale (oggi irraggiungibile) sarebbe che il rugby "dei club" iniziasse a livello under 19, e prima fosse tutto nelle scuole. Si può certamente lavorare in questo senso.
D'altra parte non si può, oggi, abbandonare a sé stessi deiragazzi che si è già identificati dopo raduni, selezioni ed allenamenti. Se anche in un modo un po' "forzato" si riescono a far giocare insieme un po' di questi ragazzi non può che essere considerato positivo (ma quelli che si sono trasferiti continuano ad essere "diproprietà" dei loro club d'origine, se non vado errato).
C'è il lato negativo che si falsano un po' i campionati? Se questo vuol dire avere in futuro un maggior numero di atketi per la nazionale, poco male. Smettiamo, ripeto, di pensare solo al proprio orticello.
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fabfast29
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- Iscritto il: 16 giu 2007, 14:06
Credo che la Federazione pensando alla accademia di club non aveva come intenzione quella di far vincere il titolo italiano alla squadra a piuttosto che alla squadra b.
Di sicuro la partita della domenica è fondamentale per la crescita dei giocatori di alto livello, ma di sicuro la costruzione di un giocatore di alto livello richiede molto tempo e molto lavoro, quindi è fondamentale lavorare con i ragazzi dal lunedì al sabato, se la squadra a riesce ad effettuare allenamenti con 40 giocatori di cui 10 di livello e gli altri 30 comunque buoni giocatori sicuramente migliora il livello di essi c'è competizione....
Quante società possono garantire ad un ragazzo di belle promesse, una formazione completa?
Sono un'allenatore la mia squadra gioca nel girone elite emilia e vedo le differenze dei ragazzi che alleno qualcuno per motivi giustificabili si allena 2/3 volte a settimana, altri circa 5 o 6 si allenano 5 volte a settimana i miglioramenti sono netti rispetto agli altri.
Di sicuro la partita della domenica è fondamentale per la crescita dei giocatori di alto livello, ma di sicuro la costruzione di un giocatore di alto livello richiede molto tempo e molto lavoro, quindi è fondamentale lavorare con i ragazzi dal lunedì al sabato, se la squadra a riesce ad effettuare allenamenti con 40 giocatori di cui 10 di livello e gli altri 30 comunque buoni giocatori sicuramente migliora il livello di essi c'è competizione....
Quante società possono garantire ad un ragazzo di belle promesse, una formazione completa?
Sono un'allenatore la mia squadra gioca nel girone elite emilia e vedo le differenze dei ragazzi che alleno qualcuno per motivi giustificabili si allena 2/3 volte a settimana, altri circa 5 o 6 si allenano 5 volte a settimana i miglioramenti sono netti rispetto agli altri.
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Turch
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- Iscritto il: 14 dic 2003, 0:00
- Località: Pordenone
Nell'Udine che gioca quest'anno in serie A1 ci sono alcuni giocatori che sono usciti tutti dalla stessa squadra giovanile tra cui Bertetti che è appena stato convocato in nazionale Seven, a questi va aggiunto Zanni che faceva parte di quel gruppo.kaiser ha scritto:L'elite, in tutte le attività sportive, la fai sui grandi numeri. grandi numeri di base significa fare buone didattiche e grande sostegno ai singoli su grande scala. Se parti con U. 11 in 15, non farai mai una buona U.15 e, ancora di più, diffcilmente (statisticamente) avrai poche chanches di scoprire talenti. E' anche vero che il talento non nasce dai numeri, ma dalle qualità psico-fisiche e tecniche individuali ma, certamente su 300.000 tesserati avrai più facilità di trovare il Cipriani della situazione rispetto al settore di un altro Paese con 15.000 tesserati. O no?
A mio parere è bene cercare di aumentare il bacino, ma allo stesso tempo è necessario investire bene su quello che già si ha.
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Pukana
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scusate ma c'e' un tassello che mi manca qui.
Se solo pochi giocatori di ogni club fanno parte del progetto Accademia, come e' possibile che Accademia e' ora un squadra che partecipa al campionato italiano? e quante Accademie ci sono ? So che una e' a Roma che gioca nel campionato. o mi sto completamente sbagliando......scusate!?!?!?!
Se solo pochi giocatori di ogni club fanno parte del progetto Accademia, come e' possibile che Accademia e' ora un squadra che partecipa al campionato italiano? e quante Accademie ci sono ? So che una e' a Roma che gioca nel campionato. o mi sto completamente sbagliando......scusate!?!?!?!
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BixBeiderbecke
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- Iscritto il: 18 giu 2005, 0:00
Dipende cosa intendi.Pukana ha scritto:scusate ma c'e' un tassello che mi manca qui.
Se solo pochi giocatori di ogni club fanno parte del progetto Accademia, come e' possibile che Accademia e' ora un squadra che partecipa al campionato italiano? e quante Accademie ci sono ? So che una e' a Roma che gioca nel campionato. o mi sto completamente sbagliando......scusate!?!?!?!
"Accademia" è una parola e, com'è noto, in Italia siamo affascinati dalle parole. Nessuno mi vieta di fondare una squadra e chiamarla "Accademia XY", ed alcuni lo hanno fatto.
L'Accademia che intendi tu è un'altra cosa. Ha a che fare con la Federazione a livello diverso.
C'è un'Accademia della FIR a Tirrenia in cui i ragazzi (under 19 selezionati) trascorrono la settimana allenandosi e studiando per poi giocare con la loro squadra di club alla domenica.
Poi ci sono le "Accademie dei Club" che sono finanziate (parzialmente)dalla FIR e che non sono altro che strutture create presso i settori giovanili dei club (e rigurdano la categoria under 17) che hanno determinati requisiti riguardo ad impianti sportivi, strutture medico-sportive, tecnici, preparatori atletici, supporto allo studio, alloggio, vitto ecc...
Questi ospitano atleti di interesse federale e disputano il campionato nazionale under 17 con questa "accademia".
Nel progetto dovevano essere 14 centri ma sono riusciti a metterne in piedi solo 8.
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BixBeiderbecke
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- Iscritto il: 18 giu 2005, 0:00
Dipende cosa intendi.Pukana ha scritto:scusate ma c'e' un tassello che mi manca qui.
Se solo pochi giocatori di ogni club fanno parte del progetto Accademia, come e' possibile che Accademia e' ora un squadra che partecipa al campionato italiano? e quante Accademie ci sono ? So che una e' a Roma che gioca nel campionato. o mi sto completamente sbagliando......scusate!?!?!?!
"Accademia" è una parola e, com'è noto, in Italia siamo affascinati dalle parole. Nessuno mi vieta di fondare una squadra e chiamarla "Accademia XY", ed alcuni lo hanno fatto.
L'Accademia che intendi tu è un'altra cosa. Ha a che fare con la Federazione a livello diverso.
C'è un'Accademia della FIR a Tirrenia in cui i ragazzi (under 19 selezionati) trascorrono la settimana allenandosi e studiando per poi giocare con la loro squadra di club alla domenica.
Poi ci sono le "Accademie dei Club" che sono finanziate (parzialmente)dalla FIR e che non sono altro che strutture create presso i settori giovanili dei club (e rigurdano la categoria under 17) che hanno determinati requisiti riguardo ad impianti sportivi, strutture medico-sportive, tecnici, preparatori atletici, supporto allo studio, alloggio, vitto ecc...
Questi ospitano atleti di interesse federale e disputano il campionato nazionale under 17 con questa "accademia".
Nel progetto dovevano essere 14 centri ma sono riusciti a metterne in piedi solo 8.
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annisessanta
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- Iscritto il: 26 lug 2006, 17:57
Gli ultimi interventi danno lo spunto per alcune riflessioni:
Scuole; come è organizzato il sistema scolastico nel nostro paese è impensabile organizzare dei campionati scolastici come prospettato da qualcuno, non li fa il calcio, la pallacanestro, ecc. non sarà certo il Rugby ad imporli. Le scuole sono indispensabili come momento di diffusione e reclutamento, fine.
Ritengo un evento positivo avere organizzato dei campionati ELITE under15 e under17; ho seguito alcune partite e ho potuto notare un notevole incremento del tasso tecnico.
Caro BIX....
mi sembra di capire da quello che scrivi che tu sia coinvolto in una importante Società o nel Comitato Regionale; bene...il movimento è in forte espansione, gli ultimi avvenimento hanno portato alla ribalta il Rugby, le Società fanno fatica a seguirlo e il Comitato Regionale ( CRER per intenderci ) arranca !!!
Se non si comincia a potenziare l'organizzazione periferica non si progredisce! hai voglia a promuovere le accademie!
Il minirugby 2007/2008, per esempio, è un mezzo sfacelo; andava meglio quando lo organizzavano le Società.
Per ora può bastare.
Scuole; come è organizzato il sistema scolastico nel nostro paese è impensabile organizzare dei campionati scolastici come prospettato da qualcuno, non li fa il calcio, la pallacanestro, ecc. non sarà certo il Rugby ad imporli. Le scuole sono indispensabili come momento di diffusione e reclutamento, fine.
Ritengo un evento positivo avere organizzato dei campionati ELITE under15 e under17; ho seguito alcune partite e ho potuto notare un notevole incremento del tasso tecnico.
Caro BIX....
mi sembra di capire da quello che scrivi che tu sia coinvolto in una importante Società o nel Comitato Regionale; bene...il movimento è in forte espansione, gli ultimi avvenimento hanno portato alla ribalta il Rugby, le Società fanno fatica a seguirlo e il Comitato Regionale ( CRER per intenderci ) arranca !!!
Se non si comincia a potenziare l'organizzazione periferica non si progredisce! hai voglia a promuovere le accademie!
Il minirugby 2007/2008, per esempio, è un mezzo sfacelo; andava meglio quando lo organizzavano le Società.
Per ora può bastare.
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BixBeiderbecke
- Messaggi: 3312
- Iscritto il: 18 giu 2005, 0:00
Concordo su alcune cose, su altre no, ma solo perchè non ho le conoscenze adeguate e, come "annisessanta" mi scuserà, non posso fidarmi di quello che dice un utante anonimo di un forum.
Il sistema scolastico, come ho detto, non solo non favorisce la pratica del rugby (di altri sport, cerrtamente sì - io per esempio provengo da una scuola superiore che a pallavolo è arrivata -secoli fa-seconda nel campionato italiano under qualcosa). Probabilmente si trattava di un'eccezione, così come lo era la "Rugby Bottego" di Parma, emanazione di una scuola che è arrivata in finale nel campionato (assoluto) under 19, sempre secoli fa.
Non solo non favorisce la pratica sportiva, ma molto spesso la penalizza. Mi dicono che i ragazzi dell'accademia di Tirrenia a scuola se la stanno cavando abbastanza bene: tanto di cappello.
Io, come dovrebbero fare tutti, ho parlato solo di quello che ho potuto vedere con i miei occhi. Non seguo il rugby giovanile, ma mi è capitato di dover scrivere qualcosa sull'accademia del GRAN. Ebbene, confermo che fino a prova contraria si tratta di un'ottima oportunità per i ragazzi che devono arrivare ad un certo livello. E così credo sia per tutte le altre accademie. Mi stupisco, ripeto, che i fondi stanziati dalla FIR per 14 accademie non siano stati tutto utilizzati: credo ne abbiano fatte solo otto.
Il sistema scolastico, come ho detto, non solo non favorisce la pratica del rugby (di altri sport, cerrtamente sì - io per esempio provengo da una scuola superiore che a pallavolo è arrivata -secoli fa-seconda nel campionato italiano under qualcosa). Probabilmente si trattava di un'eccezione, così come lo era la "Rugby Bottego" di Parma, emanazione di una scuola che è arrivata in finale nel campionato (assoluto) under 19, sempre secoli fa.
Non solo non favorisce la pratica sportiva, ma molto spesso la penalizza. Mi dicono che i ragazzi dell'accademia di Tirrenia a scuola se la stanno cavando abbastanza bene: tanto di cappello.
Io, come dovrebbero fare tutti, ho parlato solo di quello che ho potuto vedere con i miei occhi. Non seguo il rugby giovanile, ma mi è capitato di dover scrivere qualcosa sull'accademia del GRAN. Ebbene, confermo che fino a prova contraria si tratta di un'ottima oportunità per i ragazzi che devono arrivare ad un certo livello. E così credo sia per tutte le altre accademie. Mi stupisco, ripeto, che i fondi stanziati dalla FIR per 14 accademie non siano stati tutto utilizzati: credo ne abbiano fatte solo otto.
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kaiser
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- Iscritto il: 1 nov 2006, 7:11
- Località: higlands insubriche-lombarde
La Scuola ha già i Gruppi Sportivi Scolastici (GSS) che organizzano, per tutti gli sport e giochi, dei campionati. Negli ultimissimi anni, causa difficoltà economiche, sono state ridotte le fasi superiori a quella regionale, generalmente per i più grandi; ma il campione italiano dei giochi o la squadra campione italiano c'è, eccome! Tutto viene coordinato a livello provinciale dagli Uff. educazione fisica (ex provveditorato) e poi dalle regioni e infine attraverso una collaborazione col CONI.annisessanta ha scritto:Gli ultimi interventi danno lo spunto per alcune riflessioni:
Scuole; come è organizzato il sistema scolastico nel nostro paese è impensabile organizzare dei campionati scolastici come prospettato da qualcuno, non li fa il calcio, la pallacanestro, ecc. non sarà certo il Rugby ad imporli. Le scuole sono indispensabili come momento di diffusione e reclutamento, fine.
Ritengo un evento positivo avere organizzato dei campionati ELITE under15 e under17; ho seguito alcune partite e ho potuto notare un notevole incremento del tasso tecnico.
Il rugby non c'è. (una coordinatrice mi ha spiegato che il rugby è pericoloso).
Significa che per l'istituzione scolastica non esiste nè un campionato nè un reclutamento, a meno che il singolo docente, come il sottoscritto, intenda comunque avviare alla pratica del gioco gli studenti e poi impegnarli in tornei che non sono i Giochi sportivi
Nel mio liceo, nei nove mesi dell'anno scorso (anno d'inizio) ho preparato circa 30 rugbysti che ora giocano in Società FIR.
Quest'anno partirà anche una squadra femminile allieve e una junior (seven, che non è proprio rugby ma ci si diverte ugualmente) per un totale di circa 20 ragazze.
Il totale complessivo, in questi due primi anni è di circa 50.
Questi sono numeri e non menate
Moltiplicando anche solo il mio 50% alle scuole italiane quanto sarebbe il movimento di praticanti?....................ma la federazione vuole tesserati.
Si potrebbe fare tutti e due, è solo buon senso e pochissimi euro in più.
L'elite 15 e 17 c'è ormai da qualche anno e non ha relazione con le accademie di cui si diceva.
Poi non intervengo più: è positivo, anzi necessario avere accademie e campus che privilegiano le eccellenze; è sicuramente necessario e va bene così.
Che non va bene è il bacino d'utenza, il reclutamento, che è troppo esiguo rispetto agli sforzi, spesso enormi, delle Società che non hanno accesso nelle Scuole