In Spagna faranno un campionato professionistico
Moderatore: Emy77
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Turch
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Per prima cosa penso che se Spagna e Portogallo decidono di fare una cosa simle riceveranno immediato sostegno dall'IRB, e con questo intendo bei sodi.
Il problema della nazionale non forte, beh, guarda il risultato del Portogallo dopo aver potuto allenare i giocatori come professionisti durante la preparazione mondiale. Il miglioramento nell'immediatò c'è sicuramente ed è notevole. Non vinceranno contro l'Inghilterra ma sicuramente cresceranno parecchio.
Il problema della nazionale non forte, beh, guarda il risultato del Portogallo dopo aver potuto allenare i giocatori come professionisti durante la preparazione mondiale. Il miglioramento nell'immediatò c'è sicuramente ed è notevole. Non vinceranno contro l'Inghilterra ma sicuramente cresceranno parecchio.
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bogi
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Secondo me vi fate condizionare troppo dalla esperienza Italiana.TommyHowlett ha scritto:Credo che il progetto di fare del rugby in Spagna quello che è stato fatto per basket e volley sia abbastanza difficile da portare a compimento, al di là dell'innegabile forza di volontà degli spagnoli.
Intanto la Spagna non ha una nazionale che fa il 6N; di conseguenza non ha gli introiti, multimilionari, che hanno le squadre che lo giocano. Poi non ha nemmeno una nazionale forte che possa fare da traino al movimento, almeno per i primi anni. Se investono direttamente su un campionato professionistico, la base rimane pur sempre sguarnita, senza poi avere la certezza di suscitare l'interesse nazionale. Se investono alla base, passeranno verosimilmente anni prima di vederne i risultati a livello maggiore.
E' un bel rischio, in un paese dove calcio e basket la fanno da padrone e attirano tutte le forme di investimento possibili nello sport.
Mi pare di capire che la cosa venga Impostata in maniera diversa.
Con dei passi prestabiliti, un minimo di programmazione ecc.
Purtroppo qui da noi il passaggio allo pseudoprofessionismo è stato portato avanti in maniera dilettantesca (e non dilettantistica che invece è un termine con accezione positiva).
Se eviteranno di fare gli errori fatti in Italia (partire dal tetto anzichè dalle fondamenta), potranno generare qualcosa di stabile e certo nel tempo, senza essere condizionati dall'avere risultati immediati a tutti i costi per sopravvivere.
Loro sono fortunati, loro non hanno un mister D....
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Cane_di_Pavlov
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pinghial
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non so come sia il livello spagnolo, ma in portogallo ci ho giocato (è vero, si parla di 7 anni fa e forse qualcosa è cambiato) ed il problema non era il livello di gioco, ma piuttosto i numeri dei giocatori.
1 campionato di serie A senza retrocessioni ad 8 squadre che si appoggiano sulle università. Non sono club con sponsor, e quindi con soldi, ma diciamo che sono l'equivalente dei nostri CUS.
Poi esiste (non so però se è ancora così) una serie B formata da 2 gironi (nord e sud) composta da seconde squadre o piccolissime squadre di paese.. giovanili praticamente assenti (iniziano a giocare quando vanno all'università a 18 anni) che spesso fanno fatica a giocare anche in 15 e dove giocano dal 17enne al 40enne..
Considerate inoltre che tutte le squadre fanno tantissimo affidamento sugli erasmus.. ebbene si..
a Coimbra, l'anno in cui ho giocato io siamo arrivati ad essere - nella seconda squadra - 11/15 della squadra titolare, tra italiani (3), inglesi (5), irlandesi (2), francese (1) che in quanto comunitari avevamo liberissima circolazione e la federazione portoghese allora non faceva nulla per impedire l'utilizzo spropositato, soprattutto nei piccoli club, degli stranieri.
Ovviamente alla fine con gli erasmus in campo , soprattutto se sanno giocare (inglesi e francesi su tutti) ammazzi il campionato.
1 campionato di serie A senza retrocessioni ad 8 squadre che si appoggiano sulle università. Non sono club con sponsor, e quindi con soldi, ma diciamo che sono l'equivalente dei nostri CUS.
Poi esiste (non so però se è ancora così) una serie B formata da 2 gironi (nord e sud) composta da seconde squadre o piccolissime squadre di paese.. giovanili praticamente assenti (iniziano a giocare quando vanno all'università a 18 anni) che spesso fanno fatica a giocare anche in 15 e dove giocano dal 17enne al 40enne..
Considerate inoltre che tutte le squadre fanno tantissimo affidamento sugli erasmus.. ebbene si..
a Coimbra, l'anno in cui ho giocato io siamo arrivati ad essere - nella seconda squadra - 11/15 della squadra titolare, tra italiani (3), inglesi (5), irlandesi (2), francese (1) che in quanto comunitari avevamo liberissima circolazione e la federazione portoghese allora non faceva nulla per impedire l'utilizzo spropositato, soprattutto nei piccoli club, degli stranieri.
Ovviamente alla fine con gli erasmus in campo , soprattutto se sanno giocare (inglesi e francesi su tutti) ammazzi il campionato.
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Samu
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specie al sud dove c'è anche meno dinero il problema non è da sottovalutare,mio fratello abita a siviglia e ognitanto si allena con il ciencias,pure io mi ci sono allenato e non sono male,diciamo che giocano all'argentina... 
Quando la fortuna ragion contrasta, non c'è ragion che alla fortuna basta!!
http://it.youtube.com/watch?v=Q3ip6gwQo6k <---- -i miti non passano mai
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sunriseboy
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Sono d'accordo eh, però partire con la creazione di un campionato professionistico non mi pare esattamente partire dalle fondamenta....o sì? Poi magari stanno puntando fortissimo sulle giovanili, non sono in grado di leggere lo spagnolo...bogi ha scritto: Se eviteranno di fare gli errori fatti in Italia (partire dal tetto anzichè dalle fondamenta), potranno generare qualcosa di stabile e certo nel tempo, senza essere condizionati dall'avere risultati immediati a tutti i costi per sopravvivere.
Però evitiamo di dire che l'erba del vicino è più verde a priori!
Principio della termodinamica applicato al forum di rugby.it, altrimenti detto "legge di Flor": qualsiasi discussione dopo n pagine di thread si converte in un topic su Scanavacca.
http://www.nokappa.it
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Umaga4ever
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Però non si può snobbare a priori un progetto, secondo me, interessantissimo.sunriseboy ha scritto:Sono d'accordo eh, però partire con la creazione di un campionato professionistico non mi pare esattamente partire dalle fondamenta....o sì? Poi magari stanno puntando fortissimo sulle giovanili, non sono in grado di leggere lo spagnolo...bogi ha scritto: Se eviteranno di fare gli errori fatti in Italia (partire dal tetto anzichè dalle fondamenta), potranno generare qualcosa di stabile e certo nel tempo, senza essere condizionati dall'avere risultati immediati a tutti i costi per sopravvivere.
Però evitiamo di dire che l'erba del vicino è più verde a priori!
Perchè se hanno i soldi, e alcune realtà ne hanno tantissimi, gli ci vuole poco ad imbottirsi di argentini, (tra l'altro il problema della lingua non ce l'hanno), equipararli e fare una nazionale competitiva e un campionato all'altezza....
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Monanilbarbaro
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Lillo65
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Mi verrebbe da dire di non prenderli troppo sottogamba; anche perchè qualche nostro club (Overmach Parma tanto per fare un esempio) è ruzzolato clamorosamente contro squadre spagnole.
Sapere quanto tempo impiegheranno per diventare competitivi è oggettivamente difficile; però se società come il Barcellona che all'interno della sua Polisportiva ha la squadra decidesse di investire fra qualche argentino e qualche francese con doppio passaporto oltre ad uno sviluppo dei talenti locali potrebbero diventare insidiosi, in particolar modo per noi.
Sapere quanto tempo impiegheranno per diventare competitivi è oggettivamente difficile; però se società come il Barcellona che all'interno della sua Polisportiva ha la squadra decidesse di investire fra qualche argentino e qualche francese con doppio passaporto oltre ad uno sviluppo dei talenti locali potrebbero diventare insidiosi, in particolar modo per noi.
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rugbyteacher
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Ma dovrebbero diventare competitivi come clubs o come movimento?
No perchè come club potrebbero esserlo subito, basta acquistare i migliori giocatori spagnoli e aggiungerci una diecina di buoni stranieri, se si hanno i soldi e le regole lo permettono...
Invece per essere competitivi come movimento bisogna investire i soldi in promozione, tecnici, giovani ecc.. Quello che l'Italia non ha fatto quando è passata al professionismo.
No perchè come club potrebbero esserlo subito, basta acquistare i migliori giocatori spagnoli e aggiungerci una diecina di buoni stranieri, se si hanno i soldi e le regole lo permettono...
Invece per essere competitivi come movimento bisogna investire i soldi in promozione, tecnici, giovani ecc.. Quello che l'Italia non ha fatto quando è passata al professionismo.
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numme
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- Iscritto il: 24 gen 2008, 17:58
- Località: busalla
credo che le difficoltà maggiori siano date dal fatto che in Spagna il rugby é ancora più regionalizzato di quanto lo fosse in Italia.
Infatti le zone dove si gioca e si segue il rugby sono la Catalogna, che sente le influenze e le affinità con la Linguadoca francese, e la zona dei Paesi Baschi, anche lì influenzati dalla vicinanza della Francia ed addirittura con club francesi (vedi il Biarritz) che giocano partite di coppa europea a Bilbao.
comunque se in una nazione come il Portogallo, che impazzisce per il calcio, si è riusciti a varare una nazionale che si é ben comportata al mondiale, io spero che anche in Spagna si possa alzare il livello di partecipazione e di gioco.
Infatti le zone dove si gioca e si segue il rugby sono la Catalogna, che sente le influenze e le affinità con la Linguadoca francese, e la zona dei Paesi Baschi, anche lì influenzati dalla vicinanza della Francia ed addirittura con club francesi (vedi il Biarritz) che giocano partite di coppa europea a Bilbao.
comunque se in una nazione come il Portogallo, che impazzisce per il calcio, si è riusciti a varare una nazionale che si é ben comportata al mondiale, io spero che anche in Spagna si possa alzare il livello di partecipazione e di gioco.
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Cane_di_Pavlov
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Quello che per te è una difficoltà, per me è una forza, soprattutto se, viste le regole più "elastiche" adottate dall'IRB, Catalogna e Paesi Baschi potessero partecipare a competizioni internazionali con le proprie selezioni.numme ha scritto:credo che le difficoltà maggiori siano date dal fatto che in Spagna il rugby é ancora più regionalizzato di quanto lo fosse in Italia.
Infatti le zone dove si gioca e si segue il rugby sono la Catalogna, che sente le influenze e le affinità con la Linguadoca francese, e la zona dei Paesi Baschi,
Sarebbe un incentivo grandissimo per entrambe...
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numme
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io intendevo difficoltà di diffusione del rugby in tutta la Spagna, dove i regionalismi (loro li chiamano nazionalismi) sono ancora più marcati che da noi.Cane_di_Pavlov ha scritto:Quello che per te è una difficoltà, per me è una forza, soprattutto se, viste le regole più "elastiche" adottate dall'IRB, Catalogna e Paesi Baschi potessero partecipare a competizioni internazionali con le proprie selezioni.numme ha scritto:credo che le difficoltà maggiori siano date dal fatto che in Spagna il rugby é ancora più regionalizzato di quanto lo fosse in Italia.
Infatti le zone dove si gioca e si segue il rugby sono la Catalogna, che sente le influenze e le affinità con la Linguadoca francese, e la zona dei Paesi Baschi,
Sarebbe un incentivo grandissimo per entrambe...
per il resto concordo, poter partecipare a competizioni con selezioni regionali sarebbe veramente una forte spinta per Baschi e Catalani...
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Chabal_l'Animal
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giangi87
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