turni ha scritto: Se posso intromettermi, per l'ultima volta sul vostro "idolo-eroe"

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Non leggo nessuna traccia di idolatria nelle parole di coloro che ritengono Marcato una possibile alternativa al ruolo di apertura della nazionale, ed è proprio per questo che il suo caso mi interessa particolarmente. Perchè su forum e giornali (vedi Rugby! e La meta) si parla tanto di un giocatore "normale" come Marcato? Secondo me perchè la sua è la carriera tipo del giocatore italiano di buon livello, un percorso fatto con la freccia destra sempre accesa, nell'evenienza che qualcuno gli chieda di far provare ad altri, prima che a lui.
turni ha scritto: Ti rispondo dicendo che Fraser è forte in difesa e fortissimo nell'attaccare la linea. E' una garanzia nelle trasformazioni ed ha un buon gioco tattico al piede. Punto. Arguisco che tu non l'abbia visto giocare molto spesso.
Ovvio che la questione non è legata solo al peso per quanto riguarda Marcato. Pensi davvero che un allenatore come Mallett sia così ottuso, incompetente e testardo da dire "tizio non va bene perchè pesa poco"? Semmai è questione di impatto fisico e, soprattutto di trade-off tra virtù nel gioco d'attacco e nelle fasi difensive.
Grazie per aver sottolineato il punto: non è una questione di peso, altrimenti non si spiegherebbe la scelta di Fraser. Allora perchè Mallett insiste nell'affermare il contrario? Da settembre Marcato comincierà un allenamento specifico per aumentare la sua massa muscolare. Ci ha già provato, in passato, ma con scarsi risultati. Se quindi la sua esclusione dai possibili n.10 non dipende e non dipenderà dalla sua stazza, tutto il lavoro che farà Marcato sarà pressochè ininfluente, per scelte di Mallett. Io ci leggo, quantomeno, un'insopportabile sufficienza nel giudizio.
turni ha scritto: Marcato in nazionale ha dimostrato freddezza e lucidità nei momenti-clou. Bravissimo per questo.
Basta questo per definirlo un ottimo giocatore? (tuo messaggio precedente, ma opinione diffusa nel forum)
Assumendo come riferimento il livello internazionale, il curriculum e le prestazioni non solo con la maglia azzurra, campioni in nazionale ce ne sono pochi. Fra questi senza dubbio Parisse e Castro.
Ottimi giocatori ce ne sono molti. Fra questi senza dubbio Perugini, Nieto, Canale, Bergamirco, Ongaro, Ghiraldini, ecc.
Non basta un drop ed una trasformazione, nel contesto di prestazioni senza molti alti nè bassi, a fare di un giocatore un ottimo giocatore. Mi sembra così evidente...
Pensavo fosse chiaro, nel mio post precedente, che considero Marcato fra quei quaranta giocatori in grado di dare profondità al nostro movimento. Quelli che citi tu, invece, sono fra i venti che costituiscono "l'eccellenza" del nostro rugby. Ora si tratta di capire quale sia il metodo migliore per permettere ai quaranta di crescere a sufficienza e, magari in futuro, permettere ad alcuni di loro di entrare nel novero dei "venti". Secondo me ce n'è solo uno: fiducia. Quella stessa che manca nelle società e nella nazionale (questo, sì, lo puoi leggere nel mio post).
Sui motivi per i quali giocatori come Marcato (ma, ripeto, è solo un esempio) abbiano sempre ricevuto una fiducia a orologeria si potrebbe discutere all'infinito. Credo che molti, come me, pensino che fra questi motivi vi siano anche:
- l'eccessiva esterofilia del nostro movimento (e questo si ricollega all'atteggiamento di Mallett)
- le pochissime possibilità che, nel rugby nostrano e, più in generale, in Italia, si concedono ai "meno esperti"
- il campanilismo che sempre affiora quando si parla di giocatori italiani
turni ha scritto: Che poi si possano avere delle simpatie personali, ci mancherebbe. Proprio ieri sera ho visto il sito dei fratelli bergamasco dove c'è un'opportuna distinzione tra "rugby" e "rugbisti". Ecco, mi sembra che molte discussioni qui tendano a mascherarsi come "rugby", ma in realtà sarebbero più opportune in una ipotetica sezione "rugbisti".
Dico questo perchè ritengo che l'insistenza con la quale si susseguono in modo routinario le perplessità in merito alle "incomprensibili scelte degli staff tecnici", tremende ingiustizie perpretrate al "povero Andrea", o di esaltazioni pallonare che lo dipingono come "eroe del 6N", "colui che ci ha fatto vincere", ecc. sia quantomeno singolare.
Se esistesse una sezione per le scelte degli staff tecnici, allora quella fatta da Smith nel Calvisano-Treviso sopra citato andrebbe messa sotto la voce "calciofilate", perchè dare la colpa di un primo tempo disastroso a un solo giocatore mi sa tanto di consuetudine pallonara (di bassa lega, perchè i bravi allenatori non lo fanno in nessuno sport). Siccome io non credo che Smith sia un cattivo allenatore, tendo a motivare quel tipo di scelta in altro modo, ma, almeno questo, penso di averlo chiarito anche in questo post.
Se poi tu credi che le scelte relative ai pochi buoni giocatori prodotti dal nostro movimento non siano importanti per il movimento stesso sei liberissimo di farlo. Nei paesi anglosassoni, però, capita spesso che singoli casi giudiziari facciano sistema...
turni ha scritto: Ho provato alcune volte ad argomentare la mia posizione, che è figlia di un atteggiamento che è volto innanzitutto ad interpretare e cercare di comprendere le scelte degli staff tecnici che sono quotidianamente e da anni a ridosso di ogni singolo giocatore.
Tuttavia, la fertilità di alcune discussioni rimane incerta e saltuaria (per carità, lo stesso potrebbero dire i miei interlocutori). Probabilmente la ragione sta anche nella struttura e nelle caratteristiche di una discussione via web e con thread molto carichi di questioni e discussioni. Tant'è.
Questo non posso che quotarlo! Forse stiamo solo perdendo tempo
